Comitât
pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl
Comitato
per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
COMUNICATO
STAMPA
Autonomia
speciale regionale:
dove
andremo?
Facendo
il punto:
La
tutela della minoranza linguistica
friulana, 600 mila cittadini della nostra regione, assieme
alle altre due minoranze linguistiche regionali (sloveni e
germanofoni) è l'unico motivo di specialità delle regione F-VG ma
riceve un cifra infinitesima del
bilancio regionale: solo lo 0,02%! E' appena il caso di far
rilevare che in tutte le altre regioni europee con minoranze
linguistiche riconosciute il dato è ben diverso e genera un indotto
economico rilevante;
La
riforma
regionale degli enti locali
(L.r. 26/2014 Serracchiani/Panontin) imposta dall'alto dall'attuale
Giunta Regionale è
contro il Friuli che ora è privo di una qualsiasi
rappresentanza istituzionale: ora abbiamo 18 provincette al posto
delle precedenti 4 Province. "Provincette"
che oltre tutto svuotano i Comuni dei loro poteri comunali
trasformando i sindaci in funzionari con la sola competenza di
celebrare i matrimoni mentre Trieste
(“destinataria
di una quantità di denaro inimmaginabile” fino a poco tempo fa col
Fondo Trieste, come ha detto la Prefetto Garuffi)
avrà anche un Senatore a tutelarla, mentre la sua UTI è esattamente
identica alla vecchia provincia.
La
legge regionale 26/2014 è una riforma degli enti locali decisamente
peggiore della legge statale (L. 56/2014 – Delrio) e introduce nella
riforma regionale pesanti elementi di incostituzionalità nel momento
in cui viola l'art. 5 della Costituzione italiana (principio
autonomistico) e non tiene conto della sentenza nr.
50/2015 della Corte Costituzionale in cui viene affermato che le
Unioni di Comuni “non
sono enti locali” ma
solamente associazioni comunali, ossia sono una “emanazione” dei
Comuni stessi. Ai
sensi di questa legge regionale i Comuni friulani non possano
scegliere quale forma di associazionismo comunale adottare e se
al Consiglio comunale non va bene così... arriva il commissario
scelto dalla regione! Al contrario la legge statale
Delrio lascia ai Comuni (con max 5.000 abitanti o 3.000 abitanti se
comune montano, perchè i Comuni con un numero superiore di abitanti
non hanno alcun obbligo di associarsi) il diritto di scegliere tra il
costituire una Unione di Comuni o il costituire una Convenzione
con i Comuni limitrofi! Facciamo
notare che quest'ultima forma di associazionismo comunale creata "dal
basso" dai Comuni risulta essere già molto diffusa in regione e
sufficiente a produrre risparmi ed economie di scala;
La
riforma
regionale della sanità risulta essere deleteria
per le tre Province friulane di Pordenone, Udine e Gorizia che si
vedono destinatarie di tagli in base a parametri numerici che hanno
come fine reale la riduzione delle prestazioni sanitarie a livelli
standard più bassi;
La
riforma
della Cultura pare premiare soprattutto gli enti e
associazioni culturali che hanno caratteristiche tipicamente
triestine, ossia avere una struttura organizzativa con dipendenti
fissi (la struttura più diffusa in Friuli con operatori volontari
viene invece penalizzata).
Quindi
qualcosa non torna poichè pur disponendo di maggiori entrate grazie
all'autonomia speciale vediamo sacrificati:
-
i livelli di democrazia con la legge riforma enti locali
Panontin/Serracchiani
-
i livelli di assistenza sanitaria ormai non più ai vertici nazionali
-
i finanziamenti alla Cultura del Friuli, grazie ai regolamenti e
scelte del triestino Torrenti.
Intanto
prosegue l'ondata dei fallimenti ed anche nel 2015 il Friuli -
Venezia Giulia "svetta" con +19,1% nel 2015 rispetto al
2014 ( dato regionale, ma riferibile per
la gran parte a UD e PN).
Per
il Friuli l'unico vantaggio della autonomia speciale – a questo
punto - sarebbero i decimi in più di versamenti fiscali regionali
che la regione si trattiene ma c'è da chiedersi come siano
ripartiti! Sembrerebbe prevalentemente a Trieste considerato l'entità
di fondi che la Regione destina a questa città, in analogia con le
scelte relative alle riforme (UTI e città metropolitana) che
sembrano tagliate su misura per la “capitale”.
Sembra
di poter dire che oggi le scelte centraliste della regione F-VG siano
più dannose per il Friuli di quanto farebbero le leggi nazionali!
E' troppo ricordare che il senatore Tiziano Tessitori nel 1946/47
richiese l'autonomia speciale della nostra regione per il Friuli e
non “contro” il Friuli?
Ma,
soprattutto, visto che molti friulani e varie forze politiche si
stanno rendendo conto del malessere del Friuli, è al Friuli che
dovrebbero essere date risposte politiche e quindi ci
domandiamo a cosa potrebbe
servire rilanciare il movimento autonomista pensando di operare
solo per la “difesa dell'autonomia speciale del
Friuliveneziagiulia” e non soprattutto per una vera autonomia del
Friuli?
Il
presidente
dott.
Paolo Fontanelli
26
gennaio 2016
E a proposito del FONDO PER TRIESTE, così si esprime il Prefetto attualmente in carica a Trieste, in una recentissima intervista pubblicata sul quotidiano triestino IL PICCOLO:
RispondiElimina"DOMNDA -Quanto periferici siamo per lo Stato?
RISPOSTA del Prefetto - Lo Stato ha sempre avuto una giusta considerazione, ma la città difetta di centralità. Trieste è un centro grosso ma soffre della mancanza di territorio intorno. In passato la perdita di alcuni fattori di sviluppo, come la Zona B, è stata compensata con investimenti in attività come il parco scientifico, o risorse apposite come il FONDO PER TRIESTE, FINANZIATO FINO AL 2009 CON UNA QUANTITA' DI SOLDI CHE LASCIA ALLIBITI. Però la città non ha sfruttato a dovere queste opportunità, si è adagiata senza farsi venire grandi idee (...)”
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/01/25/news/il-congedo-di-garufi-cultura-e-residenze-in-porto-vecchio-1.12837768?ref=hfpitsec-5
Manca nel Comunicato stampa, anche un solo cenno al "settore ricerca" che privilegia in regione - in termini di finanziamenti e attenzione politica - solo Trieste, nonostante i tanti ottimi risultati della ricerca scientifica ed applicata in Friuli.
RispondiEliminaMa di questo - e molto altro ancora - ne parleremo in un prossimo "comunicato Stampa"....
"Per il Friuli l'unico vantaggio della autonomia speciale – a questo punto - sarebbero i decimi in più di versamenti fiscali regionali che la regione si trattiene ma c'è da chiedersi come siano ripartiti!"
RispondiElimina.............
COMMENTO
Come sono ripartiti?
BANALE! IN BASE AL "COSTO STORICO" CHE, GUARDA TU IL CASO, FAVORISCE SEMPRE E SOLAMENTE TRIESTE!!!
Così i fondi regionali alle due università (Ud e Ts), alla sanità (siamo ancora in attesa del riequilibro in favore del Friuli!!), al trasporto pubblico, alla cultura.... e non parliamo poi dei teatri dove la Giunta regionale in un solo pomeriggio ha trovato decine di milioni di euro per risanare il buco stratosferico del teatro lirico Verdi di Trieste....
Da leggere, oggi, le deliranti dichiarazioni del capogruppo del PD in regione, Moretti...
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