Comitât pe
Autonomie e pal Rilanç dal Friûl
Comitato per
l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
Udine
COMUNICATO
STAMPA
Un
pezzo alla volta
Togli
un pediatra qui, una maternità là, un pezzo alla volta la sanità
regionale perde pezzi nel nome della sicurezza e del risparmio e
tuttavia, come scrive l'ex consigliere regionale Giorgio Matassi “444
parti in piena salute presso l'ospedale di Latisana dimostrano che è
stato reso un servizio fondamentale ai cittadini che gravitano sul
territorio di riferimento dell'ospedale. Dimostrano che non è vero
che sotto 500 o addirittura 1000 parti il servizio reso è a rischio.
Anzi le sfortunate circostanze dei decessi di madri e neonati
avvenuti nei grandi ospedali italiani dimostrano che le grandi
strutture sono a rischio come potenzialmente lo sono le piccole e che
la diagnosi e la cura di problematiche complesse devono essere
affrontate mettendo in rete le competenze migliori per una buona
diagnosi e prevenzione di eventi particolari dedicando il tempo
necessario ad ogni paziente, ciò che manca nel grande ospedale
sovraffollato e disumanizzato ciò che invece c'è nel piccolo
ospedale appartenente alla rete di emergenza della regione FVG.”
Da
Lignano si dovranno fare 50 km per andare a partorire, traffico
permettendo! Forse si può pensare di spostare parte delle nascite da
Udine a Palmanova, decongestionando il S. Maria, e ottimizzando
Latisana nel suo ruolo per la Bassa e per l'area turistica di Lignano
e Bibione. Forse si può pensare che bisogna semplificare la vita
alle donne che decidono di mettere al mondo un figlio, anziché
rendere i servizi sanitari sempre più lontani in termini di km e di
rapporti sociali.
Alla
politica non interessa il problema della crisi demografica in atto in
regione? O forse dobbiamo dire alle puerpere che possono sempre
chiamare l'elicottero per andare a Trieste, dove i tagli previsti
vengono procrastinati sine die?
Qualcosa non va nella sanità regionale ed a farne le spese, come in tutte le "razionalizzazioni" è soprattutto il territorio friulano, da Maniago a Gemona, fino a
Gorizia, mentre la sanità regionale scivola sempre più in giù nelle classifiche nazionali.
Comitato
per l'autonomia
e il rilancio del Friuli
Il
Presidente
Dott.
Paolo Fontanelli
Udine,
8 gennaio 2016
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NOTA
BENE
– La denuncia politica e le opinioni dell'ex consigliere regionale
Giorgio Matassi riportate nel Comunicato stampa, risultano essere
state “CONDIVISE” dall'ex Assessore regionale Gianfranco Moretton
( Messaggero Veneto 8 gennaio 2016 pagina 39)
Dal Blog di Gianfranco Moretton:
La nostra regione è a autonomia speciale ma invece di potenziare la RETE sanitaria/ospedaliera si seguono le linee direttive - al ribasso - della sanità nazionale: linee direttive che hanno come finalità il risparmio e la garanzia dei soli livelli minimi di assistenza sanitaria ai cittadini, al posto di avere come finalità l'assistenza migliore....
RispondiEliminaChiunque abbia avuto necessità della assistenza domiciliare pubblica ha potuto verificare come sia contemporaneamente costosissima ed inefficiente (non per colpa degli operatori!) perché il tempo dedicabile ad ogni ammalato è minimo...
Da il quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Ud) – 11 gennaio 2016
RispondiEliminahttp://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/01/11/news/future-mamme-disorientate-dove-andiamo-a-partorire-1.12758532?ref=hfmvudec-6
TITOLO - Future mamme disorientate: dove andiamo a partorire?
SOTTOTITOLO - Un gruppo di donne scrive a politici e amministratori chiedendo risposte: «Mentre c’è una guerra tra gli ospedali friulani e veneti, nessuno pensa a noi»
di Paola Mauro
(…) Alcuni di questi eventi sono accaduti in strutture considerate “centri di eccellenza”" per la gravidanza e il parto. Quindi il solo numero dei parti non è garanzia assoluta di sicurezza».
«Disorientate e infastidite - scrivono nella loro lettera - dall’altalena delle notizie sull’ospedale di Latisana: si apre, si chiude, si riapre, si gira in elicottero, “andate a Palmanova subito”, “andate a Portogruaro a febbraio”. A nessuno viene il dubbio che siamo persone, oltre tutto in un momento molto particolare della vita? Tutto questo teatrino non potrebbe essere evitato? Basterebbe mantenere un servizio che da decenni funziona bene e ci risulta essere sicuro tanto quanto gli altri punti nascita».
E adesso sono anche «sbalordite» dall’apprendere che il punto nascita di Portogruaro dovrebbe riaprire in febbraio: «Portogruaro, distante solo 15 chilometri, dopo la chiusura di quello di Latisana, sarà il nostro punto di riferimento, o dovremmo fare i famosi 40-60 chilometri per accedere alle strutture regionali? Ma, se secondo le direttive ministeriali, Latisana non ha raggiunto di poco i 500 parti, a Portogruaro che alla chiusura di agosto ne ha avuti 234 e con una semplice operazione matematica si capisce che comunque non avrebbe raggiunto i 400 parti a fine anno, sarà concessa una deroga?».
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COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:
"FORSE" C'E' QUALCOSA CHE NON VA NELLA RIFORMA SANITARIA REGIONALE....
Dal quotidiano “IL Piccolo” di Trieste - 1 dicembre 2015
RispondiEliminahttp://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/12/01/news/tagli-ai-posti-letto-avvio-soft-per-trieste-1.12541897?ref=search
TITOLO - Tagli ai posti letto, avvio soft per Trieste
SOTTO-TITOLO - Fissato al 30 giugno il termine per eliminare 695 degenze tra reparti e day ospital. DEROGA CONCESSA AL CAPOLUOGO REGIONALE
di Marco Ballico
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COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:
"FORSE" C'E' QUALCOSA CHE NON VA NELLA RIFORMA SANITARIA REGIONALE....
Così l'ex consigliere regionale GIORGIO MATASSI e l'ex Assessore regionale GIANFRANCO MORETTON:
RispondiElimina"(...) Ci deve essere la consapevolezza che chiudere un punto nascita da' poco risparmio e che potenziarlo è possibile. È chiaro però, che se si continua a dire che verrà chiuso, nessun ostetrico e pediatra vorrà venire a Latisana. La mancanza di una seria pianificazione strategica con conseguente programmazione che consenta di governare il sistema indirizzandolo verso obiettivi chiari e precisi per garantire la salute dei cittadini appare sempre piu' evidente avvalorata dalla modalita' di governo a "spizzichi e bocconi". Il rischio reale è che continuando di questo passo si faccia più per opportunismo che per pianificazione generale!"
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NON POSSIAMO CHE ESSERE D'ACCORDO!!!
DAL SITO INTERNET DELLA REGIONE (FRIULI - VG)
RispondiEliminahttp://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=409164
Comunicati Agenzia Consiglio Notizie
TITOLO - M5S: Ussai, valutare parti 2015 e precedenti in tutti i Punti nascita
12 Gennaio 2016, ore 19:36
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/AB - "Se quanto afferma Telesca corrispondesse al vero, non ci sarebbe stato bisogno di un assessore alla sanità. Sarebbe bastato un semplice segretario per fare una fotografia del numero dei parti degli anni 2013 e 2014 e poi decidere di conseguenza. L'assessore, per comunicare la decisione sul punto nascita di Latisana (anche se continua ad affermare che la scelta non sia stata ancora presa), si rifà all'accordo Stato-Regioni del 2010 e, in maniera del tutto demagogica, sostiene che la scelta definitiva sarà presa per salvaguardare l'incolumità di mamme e bambini. Tutto questo dopo che lei stessa ha dichiarato in Consiglio regionale che presso tutta l'ex ASS 5 Bassa Friulana si sono registrati in questi anni tassi di mortalità infantile estremamente bassi, inferiori alla media nazionale. A noi il compito di aggiungere che sono tra i più bassi di tutta Italia".
Lo afferma il portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai, che aggiunge. "Ricordiamo ai cittadini che, come M5S, abbiamo preso una posizione chiara sulla vicenda del Punto nascita di Latisana solo perché ci siamo resi conto che era in atto una presa in giro da parte della politica regionale nei confronti dell'intera popolazione del FVG. Non veniva applicato, infatti, nella sostanza ciò che la Giunta Serracchiani aveva sbandierato nei principi ispiratori della riforma: equità nell'accessibilità ai servizi per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Questo è quello che accadrà se chiuderà Latisana e rimarranno aperti 3 punti nascita a distanza di poco più di 20 km ovvero Udine, Monfalcone e Palmanova. Alla fine queste scelte di politica sanitaria saranno fatte sulla base della dislocazione geografica dei comuni guidati da sindaci del Partito democratico". "Sui Punti nascita l'assessore negli ultimi due anni ha più volte trovato il modo di sottolineare che la decisione finale non sarebbe stata fatta basandosi esclusivamente sul numero dei parti. In poche parole, esattamente l'opposto di quanto da lei dichiarato nel comunicato stampa inviato nelle ultime ore. Le valutazioni sui flussi dei parti, tante volte sbandierate alla stampa, in riunioni ufficiali, durante le sedute del Consiglio regionale e in quelle dei Comuni (ne conserviamo le prove), sin dai primi giorni dopo la chiusura di Gorizia e con il punto nascita di Portogruaro ancora aperto, non sono mai state tenute nella giusta considerazione da parte dell'Esecutivo regionale. I numeri parlano chiaro: le donne incinte si sono spostate da Gorizia solo su Monfalcone e da Portogruaro solo su Latisana, con il risultato che gli unici punti nascita in FVG ad avere aumentato in maniera significativa i parti nel 2015 sono stati Latisana (+10%) e Monfalcone (+15%)". "A fine maggio anche il Consiglio regionale aveva chiesto, votando una mozione, un periodo di tempo congruo per valutare questi flussi.
(CONTINUA)
DAL SITO INTERNET DELLA REGIONE (FRIULI - VG)
RispondiEliminahttp://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=409164
Comunicati Agenzia Consiglio Notizie
TITOLO - M5S: Ussai, valutare parti 2015 e precedenti in tutti i Punti nascita
12 Gennaio 2016, ore 19:36
(SECONDA E ULTIMA PARTE)
Flussi che evidentemente sono cambiati.
A questo punto chiediamo formalmente che, oltre a pubblicare ufficialmente il numero dei parti di tutti i Punti nascita del FVG come viene fatto ogni anno ai primi di gennaio, vengano ufficialmente presi in considerazione i relativi confronti con gli anni precedenti. Noi del MoVimento 5 Stelle nutriamo, infatti, il forte sospetto che questi raffronti non vengano fatti perché dimostrerebbero che la Regione vuole tenere nascosto l'andamento reale.
L'obiettivo è di chiudere in fretta il Punto nascita di Latisana, dove anche a gennaio 2016 le pazienti continuano a rivolgersi nonostante i continui messaggi di chiusura.
Pare infatti che dal primo gennaio a oggi siano già quasi 22 i bambini nati a Latisana, e guarda caso in numero superiore a quanto registrato a Palmanova.
È ovvio che l'assessore, se dovesse mantenere fede a quanto dichiarato in questi due anni, dovrebbe attivarsi per mantenere aperto il Punto nascita di Latisana". "Incredibilmente e contro ogni aspettativa dello stesso assessore, numerose donne continuano ad andare a partorire a Latisana, continuano ad affollare i corsi di preparazione al parto, nonostante le dichiarazioni denigratorie del sindaco di Palmanova sulla sicurezza della struttura (fatte ai consiglieri regionali e alla stampa), nonostante la presa di posizione assolutamente pro-Palmanova del direttore generale dell'AAS con affermazioni (su cui sono in corso verifiche e richieste agli atti) verosimilmente non reali sui costi economici della ristrutturazione del Punto nascita di Palmanova, che attualmente non risponderebbe agli standard strutturali delle normative vigenti e nonostante le notizie di chiusura certa comunicate alla popolazione da quasi 2 mesi".
"Nonostante tutto ciò, i parti a Latisana sono stati quasi 450 con un trend assolutamente predittivo di almeno 600 parti nei prossimi 12 mesi.
È forse proprio per questo la presidente Serracchiani ha voluto accelerare le sue scelte, ci chiediamo, dopo le dichiarazioni sulla stampa di pochi giorni fa, se abbia già provato a proporre la convenzione con il Veneto per far partorire a Latisana le mamme di Portogruaro e perché non si possa attuare un'integrazione dei professionisti dell'unico presidio ospedaliero di Latisana e Palmanova per ovviare al problema della scarsa numerosità dei parti, al pari di quello che avviene per il presidio ospedaliero unico di Tolmezzo e San Daniele, che registra un numero di parti simile ma addirittura con un organico superiore".
"Che la presidente, spalleggiata dall'assessore Telesca, decida pure di chiudere i Punto nascita che registrano meno di 500 parti, come dovrebbe avvenire a Latisana, ma se si parla di sicurezza e incolumità di mamme e bambini è giusto tenere conto i rischi, non evitabili, legati al trasporti dei bambini verso altri ospedali su mezzi senza pediatra a bordo e con il problema dei lavori della terza corsia che stanno per iniziare. Problemi, segnalati anche da tecnici qualificati, connessi alla contemporanea chiusura del reparto di pediatria di Latisana che da sempre ogni anno tratta migliaia di prestazioni pediatriche urgenti".
(FINE DOCUMENTO)
Il Comunicato stampa a firma di Paolo Fontanelli è stato pubblicato sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Ud), venerdì 15 gennaio, pagina 42 - rubrica LETTERE
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