RIFORMA
ENTI LOCALI
ASSESSORE
PANONTIN
PRESIDENTE
SERRACCHIANI,
PERCHE'
IGNORATE
LE
MINORANZE LINGUISTICHE
NEL
TESTO DEL PROGETTO
DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI?
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dal
sito del settimanale
dell'Arcidiocesi di Udine
LA
VITA CATTOLICA
Friulani,
Sloveni e Tedeschi
fuori
dalla mappa della Regione
4.11.2014
“Aver
ignorato le minoranze linguistiche nel testo del progetto di riforma
degli enti locali è un affronto alla specialità della nostra
Regione”.
La pensano così le Province del Friuli-Venezia Giulia che richiamano
l’esecutivo regionale sugli elementi
identitari fondanti la nostra autonomia.
Aspetti
trascurati dalla Regione cui, invece, le Province attribuiscono
primaria importanza e attenzione attraverso l’impegno istituzionale
di tutela. E su questa linea di difesa delle comunità, le Province
intendono andare avanti con iniziative sul territorio. Giovedì 6
novembre alle ore 17.30, infatti, è convocata una riunione
dell’Ufficio di presidenza dell’Upi (Unione Province italiane)
del Friuli-V.G. (del quale fanno parte i presidenti delle quattro
Province, i presidenti delle Commissioni permanenti, e un
rappresentante dei presidenti dei Consigli provinciali) che si
svolgerà nella sede municipale di Monrupino-Repentabor (provincia di
Trieste). La sede scelta per incontrare il primo cittadino, Marko
Pisani, è per dimostrare concretamente l’attenzione degli enti di
area vasta alle questioni attinenti la minoranza slovena che, nel
comune di Monrupino-Repentabor rappresenta il 70% della popolazione.
A
proporre l’incontro il presidente del Consiglio provinciale di
Trieste, Maurizio Vidali che si è fatto portavoce dei diritti di
tutela dei cittadini italiani appartenenti alla minoranza slovena.
“La
minoranza slovena, che al
pari di quella friulana e tedesca,
non viene mai citata nel disegno di legge, è molto preoccupata per
il suo futuro
– evidenzia il presidente Vidali -
Dell’impostazione
del disegno di legge regionale è stata informata la console slovena
a Trieste.
La
proposta formulata è assolutamente disattenta alle questioni delle
minoranze e viola le norme di tutela
nazionale (38/2001), quella regionale (26/2007) e i trattati
internazionali”.
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STATUTO
SPECIALE
DELLA REGIONE AUTONOMA
FRIULI- VENEZIA GIULIA
DELLA REGIONE AUTONOMA
FRIULI- VENEZIA GIULIA
Legge
costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1
e
successive modifiche ed integrazioni
TITOLO
I
Costituzione
della Regione
(…)
Art.
3
Nella
Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento a tutti i
cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono,
con la salvaguardia delle rispettive
caratteristiche etniche e culturali.
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Riceviamo dal Consigliere provinciale (Udine) Federico Simeoni (Front Furlan) e pubblichiamo:
RispondiElimina...............
No par nuie, tal ordin dal dì votât in province o ai fât inserî:
"Con l' intento di rafforzare i contenuti e le proposte dell' odg in oggetto, si propongono le seguenti modifiche:
1) dopo il paragrafo "- la previsione contenute nel DDLR di un limite minimo ... dei singoli territori." aggiungere:
- le procedure previste per l' avvio della fusione dei comuni appaiono arbitrarie e contraddittorie
- la minaccia di sanzioni contro i comuni non facenti parte di un' Unione contrastano con ogni principio di federalismo, perequazione e responsabilità
- la previsione del trasferimento delle strade provinciali ai comuni avviene senza previsione di concordato preventivo sulla riallocazione di risorse, personale e mezzi
- il DDLR viene proposto senza individuare le coperture collegate col bilancio regionale
- l' accentramento in capo alla regione delle funzioni amministrative disattende l' art. 11 dello Statuto di Autonomia
- manca qualsiasi previsione di misure atte a salvaguardare e promuovere lo sviluppo delle comunità linguistiche regionali
2) dopo il paragrafo "Chiede alla Regione di rivalutare il ruolo della Provincia ... area vasta" aggiungere:
- Chiede alla Regione di considerare nuovi compiti di area vasta da assegnare alle Province non più concepite come enti preordinati ma messe al servizio delle Amministrazioni Comunali con lo scopo di non disperdere le capacità funzionali e professionali già formate e limitare nel contempo la moltiplicazione delle figure dirigenziali che si avrebbero con le U.T.I.
- Chiede alla Regione di prevedere all' interno della riforma idonee misure atte a garantire l' integrità delle comunità linguistiche regionali nonché la loro salvaguardia e sviluppo."
Mandi
Federico Simeoni
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