martedì 13 giugno 2017

COMUNI DI FLAIBANO, MERETO DI TOMBA E SEDEGLIANO - LA FUSIONE NON SI FARA': L'IDENTITA' NON E' IN VENDITA!!



REGIONE FRIULI

FUSIONI TRA COMUNI

L'IDENTITA'

NON E' IN VENDITA!!

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Referendum regionale consultivo per la fusione dei Comuni di Flaibano, Mereto di Tomba e Sedegliano - 11 giugno 2017


I cittadini non cedono alle lusinghe dei finanziamenti regionali!


L'identità non è in vendita!!


LA FUSIONE NON SI FARA'!


Questi i risultati del Referendum:
(fonte regionale)

Dal quotidiano IL PICCOLO di Trieste:

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/06/12/news/referendum-no-alla-fusione-comuni-flaibano-mereto-di-tomba-e-sedegliano-1.15479855?ref=hfpitsel-1

TRIESTE Non è stata accolta la proposta referendaria, promossa su iniziativa dei Consigli comunali, per la costituzione di un nuovo Comune derivante dalla fusione di Flaibano, Mereto di Tomba e Sedegliano, in provincia di Udine.

Al termine delle operazioni di scrutinio - riferisce la Giunta regionale con una nota - in tutti e tre i Comuni ha vinto il No, ottenendo il 57,79% dei voti, mentre il Si ha raggiunto quota 42,21%. In particolare a Flaibano il No ha raggiunto il 63,19% e il Si il 36,81%; a Mereto di Tomba, No 50,48%, Si 49,52%; a Sedegliano No 60,91%, Si 39,09%.


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8 commenti:

  1. L'unico motivo per cui si sarebbe fatta la fusione sono i finanziamenti promessi dalla Giunta regionale!!

    Complimenti a chi ha difeso la sua identità e non l'ha cancellata in cambio di fondi regionali (solo per qualche anno!!) e ha votato NO al referendum consultivo!!

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  2. Se la Giunta regionale "non sa dove mettere i soldi"...facciamo presente che ci sono in Friuli tante famiglie che non arrivano a fine mese...

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  3. ma i Consigli comunali non lo sapevano in anticipo che le comunità erano contrarie alla fusione? O forse "dietro" questa iniziativa c'era un preciso ordine di partito?

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  4. da Wikipedia

    La antichissima storia del comune di MERETO DI TOMBA

    Mereto di Tomba è un piccolo comune dell'alta pianura friulana centrale posto a sud della fascia collinare morenica, è costituito da cinque frazioni (Plasencis, Savalons, San Marco, Tomba, Pantianicco), una località (Castelliere) ed il capoluogo, Mereto, forma contratta di Melereto o Melareto, cioè “luogo dove si coltivano le mele”, tale denominazione appare fin dalla fine del XV secolo.

    Successivamente i documenti storici testimoniano il cambiamento della denominazione in Mereti tumbae, in seguito al ritrovamento dell'antica tomba risalente forse all'epoca dei castellieri.

    Nell'abitato del capoluogo, sorto originariamente su un castelliere, si insediarono gruppi di legionari e coloni romani che si dedicarono ad attività prevalentemente agricole.

    Nel 2008, i ricercatori dell'Università di Udine impegnati nella terza ed ultima campagna di scavi, hanno scoperto, sotto il tumulo detto Tùmbare, l'intero scheletro di una importante personalità vissuta nel all'inizio del II millennio a.C. Precedentemente nel 2006 fu scoperta, in modo fortuito nella parte meridionale del comune, un'urna funeraria in pietra che indicò la presenza di una importante necropoli romana posta sulla via Concordia-Noricum, che si estendeva da Concordia Sagittaria ad Artegna e dava la possibilità ai viaggiatori di accorciare la strada per il Norico altrimenti raggiungibile transitando prima sulla Annia e poi sulla Julia Augusta. (...)

    https://it.wikipedia.org/wiki/Mereto_di_Tomba

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    da Wikipedia - Comune di Flaibano

    (...) A Flaibano sono presenti vari resti di epoca romana, come ville e depositi. Il nome deriva da Flavianus, un romano che fondò il paese poco dopo la fondazione di Aquileia. A Sant'Odorico è presente una tomba di epoca preistorica. Il comune è uno dei quattro che formano l'itinerario turistico del "teritori da la civiltat dal clap" (territorio della civiltà dei sassi). (...)

    https://it.wikipedia.org/wiki/Flaibano

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    Comune di Sedegliano - STORIA DI QUESTO TERRITORIO COMUNALE

    Sedegliano - Storia

    Il luogo dove sorge oggi Sedegliano, in provincia di Udine, il cui toponimo è prediale in -anu da Setilius o da Sedilius, è di origine antichissima. Fu abitato dagli Euganei prima e dai Veneto-Illirici poi, e fu uno dei centri più importanti della civiltà paleo-veneta.

    A testimonianza il suo castelliere, a un chilometro a sud del paese in direzione Gradisca, che misura m 185x150 con un terrapieno alto m 4 che si abbassa verso l’interno con dei gradoni.(....)

    http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=3639,0,0,1,0,0

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    CONCLUSIONE:

    Dunque tre comunità antichissime il cui nome avrebbe dovuto essere cancellato assieme alla loro antichissima storia e alla grande cultura identitaria dei loro abitanti.

    E tutto questo per cosa? Per ottenere fondi regionali per qualche anno?

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  5. In regione quasi tutte le fusioni di Comuni proposte dalla politica sono state respinte dai cittadini: perché dunque l'ente regione continua a "spingere" a suon di "molti" euro perché i Comuni si fondano? Il popolo sovrano non ha il diritto di auto-determinare il proprio futuro? Perché i cittadini dovrebbero subire le scelte burocratiche della politica? E la politica regionale non dovrebbe prendere atto che la cultura identitaria è un elemento fondante della regione Friuli che non può essere cancellato?

    Oltre tutto i servizi comunali possono anche essere svolti in convenzione con altri Comuni senza cancellare i Comuni stessi!!

    Non è che le fusioni servono ai sindaci che non possono più ripresentarsi in quanto hanno già svolto il ruolo di sindaco per ben 10 anni di seguito? Ricordiamo che con la fusione nasce un "NUOVO" Comune e dunque il sindaco di cui sopra può nuovamente ripresentarsi alle elezioni comunali: altro che gli sbandierati "vantaggi per la comunità!" dei Comitati per il SI, il vantaggio è solo del sindaco non ricandidabile!!

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  6. E' vero che un piccolo Comune può avere problemi nel garantire i servizi ai suoi cittadini ma il problema è facilmente risolvibile creando un consorzio con gli altri Comuni per lo svolgimento dei servizi in rete: ma questa deve essere una libera scelta DAL BASSO di una Comunità comunale e non IMPOSTA dall'alto come è successo con le UTI. E poi che senso ha, in presenza delle UTI, imporre anche le fusioni dei Comuni? L'assessore regionale Panontin non ha ancora risposto a questa domanda, nel mentre continua a programmare fusioni di comuni che i cittadini hanno già AMPIAMENTE dimostrato di non gradire...

    Voler poi le fusioni dei piccoli Comuni perché così si risparmiano le "minuscole" indennità di pochi sindaci (due al massimo!!) e alcune indennità dei Consiglieri comunali, significa non sapere dove sono gli sprechi veri dell'amministrazione pubblica: sono le grandi città che hanno il bilancio in gravissima perdita e ripianato sistematicamente dai cittadini italiani, non certo il piccolo Comune di Ligosullo il cui bilancio non è mai stato in rosso perché essendo un piccolo comune i suoi abitanti possono controllare fino all'ultimo centesimo come il sindaco spende i soldi...nel mentre nelle grandi e medie città questo controllo non esiste perché il cittadino non è in grado di controllare quasi nulla!!

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  7. "La cancellazione dell'identità di un popolo è la condizione ottimale per sottometterlo, e lo strumento ideale è quello di oscurarne la memoria, ma anche di disorientarlo modificando il suo orizzonte fisiografico e organizzativo."

    ALDEVIS TIBALDI -giugno 2017



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  8. Una riflessione:

    Se la grande cultura identitaria friulana è considerata un grande valore, il motore della ricostruzione del Friuli terremotato, perché la cultura identitaria dei Comuni non merita pari rispetto?

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