LA PROPOSTA
DI LEGGE ELETTORALE
del Partito Democratico
che pare piacere anche ad altri?
DI LEGGE ELETTORALE
del Partito Democratico
che pare piacere anche ad altri?
UNA GRANDE TRUFFA
che ci regalerà
UN PARLAMENTO DI SERVI E
UNO SQUADRONE DI NOMINATI!!
che ci regalerà
UN PARLAMENTO DI SERVI E
UNO SQUADRONE DI NOMINATI!!
La Costituzione italiana, come da sentenza della Corte Costituzionale, riconosce alla rappresentatività un peso notevolmente maggiore della governabilità.....
Ne vogliamo tener conto e far scegliere i parlamentari agli elettori o dobbiamo continuare ad avere un Parlamento di servi formato da uno squadrone di nominati dai capi partito? Non era questo che avevano previsto i Padri Costituenti nel 1947....
Con la proposta di legge del Partito Democratico gli elettori non avranno alcuna possibilità di scegliere i propri rappresentanti...
Con la proposta di legge del Partito Democratico gli elettori non avranno alcuna possibilità di scegliere i propri rappresentanti...
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Dal
Blog
dell'avv.
Felice Besostri
Comunicato stampa dell'avv. Felice Besostri, coordinatore degli avvocati antitalikum-CDC
Pubblicato
da: Felice
Besostri 1 giugno 2017
Cominciamo
a dare un altro nome all’ultima fatica della Camera dei deputati
in materia elettorale: non
si tratta del modello “tedesco”. L’unico
punto in comune è che il riparto complessivo dei seggi tra le
liste dipende dal voto per le liste circoscrizionali per la Camera
dei deputati e che ci sono 303 collegi uninominali, cioè la metà
dei seggi in palio sul territorio nazionale, esclusi quelli della
circoscrizione estero e delle regioni autonome Val d’Aosta e
Trentino Alto Adige.
Manca
il voto disgiunto e, quindi, la libertà dell’elettore di
esprimere un voto che, come richiede la Costituzione, sia personale
(articolo 48 Cost.) e diretto (artt. 56 e 58 Cost.).
Ci sono altresì problemi di rispetto dell’articolo 51 Cost.
(diritto di candidarsi in condizioni di eguaglianza) a seconda del
fatto di essere candidati in un collegio uninominale o nella lista
bloccata circoscrizionale/regionale.
Un’altra
perplessità di disparità di trattamento – e, perciò, di
violazione del combinato disposto degli articoli 3, 48 e 49 Cost. –
è la previsione di un esagerato numero di sottoscrizioni per le
liste di candidati e la contestuale esenzione delle forze politiche
già presenti in Parlamento. Un esempio per
tutti: per candidarsi in Umbria (con poco meno di un milione di
abitanti) servono 10 mila firme di sottoscrizione, quando nella
Renania settentrionale-Vestfalia (un Land con quasi 20 milioni di
abitanti) ne bastano 1000 per le liste non presentate da partiti
politici registrati (che sono esentati).
Ultima
notazione: la tecnica legislativa. Con
questi emendamenti super-canguri, è di fatto cancellato l’articolo
72 della Costituzione e, quindi, il ruolo del Parlamento.
Nel caso specifico, il Pd Fiano abolisce il ruolo del Senato
persino nel delineare la propria legge elettorale: più bravo di
Renzi, cui l’operazione non è riuscita grazie ai NO del 4
dicembre alla revisione costituzionale.
Ci
sono tuttavia margini per eliminare queste incostituzionalità e si
confida nelle forze politiche tutte, che hanno difeso la
Costituzione e combattuto contro l’incostituzionalità
dell’Italikum.
Felice
Besostri
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IL PARLAMENTO ITALIANO NON PUO' ESSERE ELETTO CON LA STRATEGIA DI UN SUPERMERCATO: "PAGHI UNO E PRENDI DUE"!!
RispondiEliminaDal quotidiano IL FATTO QUOTIDIANO:
RispondiElimina“(...) Il voto unico – spiegano Domenico Gallo e Alfiero Grandi, che hanno fatto parte del Comitato del No – condiziona fortemente la libertà di scelta degli elettori nel collegio uninominale, mentre nel proporzionale non vi è alcuna libertà di scelta perché si vota su liste bloccate. In sostanza i parlamentari saranno tutti nominati dai capi partito e gli elettori non avranno alcuna possibilità di scegliere i propri rappresentanti”.(...)"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/02/legge-elettorale-come-fatto-il-sistema-venduto-per-tedesco-che-tedesco-non-e-nessun-vincitore-e-squadroni-di-nominati/3629204/5/
Perché mai i cittadini dovrebbero andare a votare dal momento che non possono scegliere da chi farsi rappresentare in Parlamento?
RispondiEliminaE infatti i cittadini in Italia sempre di più stanno disertando le elezioni elettorali: perché mai dovrebbero RATIFICARE le nomine già fatte dai Capo partito? Ma siamo in democrazia o in dittatura? Ma questo gravissimo problema del forte calo di cittadini che scelgono di votare....non pare essere un problema che turba il sonno dei Capo Partiti (meno cittadini votano e più sono padroni!!)...importante pare sia avere un Parlamento di servi!
LA DEMOCRAZIA PUO' ANCHE ASPETTARE!!
Così si è espresso l'ex premier Enrico Letta nel suo intervento al Festival Economia di Trento: "I cittadini in questi anni sono stati espropriati della possibilità di scegliere i parlamentari a causa delle scelte confezionate dai partiti“.
RispondiElimina..........
Commento:
Il popolo sovrano in Italia ha ancora gli anticorpi per difendere la democrazia e lo ha già fatto il 4 di dicembre 2016 (referendum costituzionale).... e lo farà ancora, piaccia o non piaccia al PADRONE di turno!!
Com'è finita? Che il Partito Democratico con una scusa semplicemente ridicola ha bloccato l'iter parlamentare nel momento in cui un emendamento è "passato" alla Camera con votazione segreta!
RispondiEliminaCosì ha dichiarato l'avv. Felice Bisostri:
https://www.felicebesostri.it/legge-elettorale-besostri-inciampo-voto-pretesto-pd-per-stop-esame/
ANSA Notiziario Nazionale, venerdì 09 giugno 2017
L.elettorale: Besostri, contro norme TAA facemmo 22 ricorsi. Pd usato pretesto per evitare voto su emendamento per disgiunto
(ANSA) – ROMA, 9 GIU – “Che il regime elettorale speciale per la regione Trentino Alto Adige fosse incostituzionale era scritto a chiare lettere nei ricorsi presentati in 22 Tribunali italiani tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016 dal gruppo degli avvocati antitalikum e sottoscritti da più di 40 parlamentari, la maggioranza dei quali del M5S e di altri gruppi come l’allora SEL e ora in Sinistra Italiana e art.1-MDP ed anche da una deputata umbra di Civici ed Innovatori.
Purtroppo nessuno dei giudici aditi l’ha inviato in Corte Costituzionale, ma si attendono le pronunce dei Tribunali di Trento e Cagliari”. Lo afferma in una nota l’avvocato Felice Besostri coordinatore degli avvocati Antitalikum del Coordinamento Democrazia Costituzionale
“Ci sono gli strumenti e le possibilità per portare subito la questione davanti alla Corte Costituzionale basta che giudici o parlamentari lo vogliano o le stesse Province Autonome di Trento e Bolzano. Il voto difforme dal parere del relatore è stato preso a pretesto dal PD per interrompere l’esame di una legge prima che si votassero gli emendamenti sul voto disgiunto e sullo sblocco delle liste.(....)
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Sul quotidiano FRIULISERA.IT del 3 giugno 2017, è stato pubblicato un editoriale a firma del direttore responsabile di questa testata, Fabio FOLISI, che richiama il nostro POST.
RispondiEliminaLa redazione del Blog ringrazia Fabio Folisi dell'attenzione riservata al nostro Comitato e a questo Post.
Siamo inoltre più che d'accordo sulla conclusione finale dell'editoriale:
"(...) Un astensionismo dilagante in due direzioni: nelle elezioni, con la riduzione degli elettori, e, nei partiti e movimenti con la riduzione dei militanti facendo passare primarie analogiche o piattaforme digitali, come strumenti sostitutivi del voto generale di tutti gli italiani. Così si uccide la democrazia, si prosciuga un patrimonio di diritto conquistati e si torna ai tempi quando esisteva solo la governabilità e la rappresentanza era vietata. Allora un consiglio, se questo è il risultato finale cui si vuole arrivare, perchè complicarsi la vita con trucchi e trucchetti, riesumiamo lo Statuto Albertino, si nomina il re di turno, chiamiamolo ovviamente premier che appare più moderno. Ai tempi di Carlo Alberto il Re esercitava il potere esecutivo attraverso i ministri; convocava e scioglieva la Camera dei Deputati e aveva il potere di sanzione sulle leggi, istituto diverso dall'attuale promulgazione presidenziale prevista dalla Costituzione italiana del 1948. Il Re valutava il merito dell'atto e poteva rifiutarlo se riteneva la legge non rispondente all'indirizzo politico perseguito da lui. Un sogno per i vari Renzi, Berlusconi e Grillo, con la sovranità che non appartene al popolo ma al Re, sostentato da gazebo, cene di Arcore o web. Il Re decideva automaticamente circa il Governo, il Parlamento si limitava a fare le leggi, ma solo con l'apporto del Re e la sua possibilità di veto assoluto. Insomma quello era il massimo della governabilità, basterebbe tapparsi il naso che si tratta di dittatura, ma vuoi mettere con la soddisfazione di dare a qualcuno la possibilità di prendere decisioni con massima rapidità e senza il fastidio di avere qualcuno che controlla? Ora per scongiurare questa involuzione che abbiamo voluto rappresentare al suo paradosso, dobbiamo tornare a credere che l’unico salvatore della patria non è il carismatico di turno, ma il cittadino che viene messo nelle condizioni di partecipare e di contare veramente, scegliendo la sua rappresentanza, non con atto di fede ad un leader più o meno “unto dal signore”, ma magari sulla base di un progetto di governo.
Fabio Folisi"