lunedì 29 febbraio 2016

REGIONE - PER L'ASSESSORE REGIONALE GIANNI TORRENTI, IL MONDO FINISCE A BARCOLA?

 
REGIONE
 
PER L'ASSESSORE REGIONALE

GIANNI TORRENTI

IL MONDO FINISCE A BARCOLA (Ts)?
 
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Dal quotidiano Il Messaggero Veneto (Ud):

Il sistema bibliotecario

con 18 comuni

è a rischio chiusura


La legge sui beni culturali lo vincola ai confini dell’Uti Friuli centrale. Sindaci e assessori sollecitano la Regione a modificare la norma

di Giacomina Pellizzari

28 febbraio 2016


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UNA DOMANDA

al "triestino" Gianni Torrenti,
 
assessore regionale alla Cultura.
 
 

Scusi assessore Torrenti,
 
ma Lei lo sa com'è organizzata la regione oltre Barcola (Ts)?
 
O forse, da buon "triestinissimo",  conosce, come sospettiamo, solo ed esclusivamente la realtà triestina e su questa realtà “MISURA” tutte le riforme "REGIONALI" che sta attuando?

Tutto quello che va bene per Trieste deve andare bene a tutta la regione? Guarda tu il caso.......l'UTI triestina corrisponde perfettamente alla Provincia di Trieste!!!

E le contestatissime UTI (Unioni Territoriali Intercomunali), sono forse una nuova "unità di misura" internazionale su cui calibrare tutte le future riforme regionali? Non vi è bastato il caos amministrativo che avete già creato con questa riforma degli enti locali (legge regionale 26/2014) mal nata e peggio ancora "imposta"?
 
La Redazione del Blog
 
 

7 commenti:

  1. PER NON DIMENTICARE:

    REGIONE - Assessorato alla Cultura - Assessore alla Cultura il TRIESTINISSIMO Gianni Torrenti.

    La Lingua friulana è ancora una volta
    esclusa dai bandi regionali, progetti culturali!

    Dal sito di EUROFURLAN - 30 aprile 2015

    LEGGI TUTTO

    https://eurofurlan.wordpress.com/2015/04/30/bants-de-regjon-pe-culture-errare-humanum-est-perseverare-diabolicum/

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  2. PER NON DIMENTICARE CHI E' GIANNI TORRENTI:

    Esaltando sul «Piccolo» l'istituzione delle Uti, l'assessore ne «confessa» l'intima essenza.
    Torrenti: «Via i capoluoghi provinciali, Trieste unico riferimento anche per il Friuli»


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  3. Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl - Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli - Udine -

    COMUNICATO STAMPA

    (PRIMA PARTE)

    LA POLITICA CULTURALE REGIONALE
    VA MODIFICATA!
     
    "Noi crediamo che il criterio più corretto per ripartire i fondi debba essere quello della qualità e della tutela delle esperienze culturali diffuse sul territorio e non quello dei costi storici di gestione."
     
    Una settimana fa l'assessore Torrenti dichiarava a un noto giornale locale:
    "Ogni settore economico e sociale candida qualcuno – aggiunge l’assessore – e il settore della cultura di Trieste ha puntato su di me. Tutti i settori economici hanno rapporti con le pubbliche amministrazioni ed è normale che, nel rispetto dalla legge, le campagne elettorali vengano finanziate da qualcuno e che quel qualcuno siano le persone e le realtà più vicine al candidato (…)"

    Certamente non vi è nulla di male (forse) se una cooperativa triestina decide di dare un contributo di ben 10 mila euro per la campagna elettorale regionale del Presidente del teatro di cui cura la gestione. Ognuno gioca le sue carte ed avere come consigliere regionale il proprio ex-Presidente, dunque un sicuro amico nell'arena politica, potrebbe ritornare utile. Se poi questo caro amico, non eletto poi consigliere regionale nel 2013, diventa Assessore regionale alla cultura per scelta tecnica della Presidente Debora Serracchiani, e la cooperativa riceve dalla Regione un finanziamento di ben 440 mila euro, allora la dichiarazione sopra riportata pone interrogativi e sorgono spontanee alcune domande:
    lo Statuto regionale dice, all'art.16 che “I consiglieri regionali rappresentano la intera Regione senza vincolo di mandato”. Verrebbe da immaginarsi che anche gli assessori debbano seguire la stessa norma; a Torrenti è sfuggita? Perchè a vedere i criteri usati per distribuire i finanziamenti dell'assessorato regionale alla cultura, sembra proprio che l'assessore operi con un preciso “vincolo di mandato”! E non è casuale che gli attuali criteri seguiti dall'assessore Torrenti corrispondano esattamente a quanto da lui dichiarato nella sua veste di Presidente del teatro triestino Miela il 4 di novembre 2012 ad un giornalista del Piccolo di Trieste. Così infatti si leggeva “virgolettato” il 4 di Novembre 2012, sul quotidiano Il Piccolo di Trieste: «Chiederemo - spiega Torrenti - che in finanziaria si sostengano chi ha un’attività vincolata come i teatri stabili. In modo da tutelare il lavoro».

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/11/04/news/teatri-chiusi-con-i-fondi-dimezzati-1.5974215

    (segue)

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  4. Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl - Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli - Udine -

    COMUNICATO STAMPA

    (SECONDA E ULTIMA PARTE)

    LA POLITICA CULTURALE REGIONALE
    VA MODIFICATA!

    Ossia chiedeva che venisse finanziata e privilegiata la cultura triestina, basata prevalentemente su enti con dipendenti, diversamente da quella friulana dove invece è il volontariato a predominare. Giusto difendere il lavoro, ma perchè a farne le spese deve essere il Friuli? Noi crediamo che il criterio più corretto per ripartire i fondi debba essere quello della qualità e della tutela delle esperienze culturali diffuse sul territorio e non quello dei costi storici di gestione.

    L'assessore non cita gli indubbi meriti della cooperativa culturale Bonawentura. Forse bastava quello per spiegare il motivo del finanziamento, invece è il fatto che “Trieste ha puntato su di me” a costituire la motivazione e la giustificazione del finanziamento.

    E' accettabile? E quindi sono accettabili le evidenti sperequazioni nella distribuzione delle risorse della cultura sul territorio regionale?

    “ogni settore economico e sociale candida qualcuno” In realtà sono i partiti che candidano, dice la Costituzione. Forse Torrenti vuol rilegittimare una qualche norma relativa alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni? O forse vuole dirci che anche gli altri assessori rappresentano precisi settori economici? E qui i casi sono due: o smentiscono o spiegano al popolo friulano e triestino chi li ha candidati e perchè.

    E dobbiamo ricordare anche che, come si legge nel bando per i finanziamenti regionali

    http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/MODULI/bandi_avvisi/strutture/Direzione_centrale_cultura_sport_e_solidarieta/allegati/16052014_B_eventi.pdf

    All'Art. 5 – ESCLUSI Non sono considerati i progetti finalizzati ad iniziative aventi ad oggetto:
    a) valorizzazione delle lingue minoritarie

    Forse che per l'assessore non è cultura quella fatta nelle tre lingue minoritarie regionali ghettizzate nei pochissimi e miserevoli finanziamenti che la regione eroga per la “politica linguistica di tutela” ?

    A noi sembra che si sia passato il segno e che sia ora di una diversa idea di politica culturale in Regione e per il Friuli!

    31 maggio 2014

    Paolo Fontanelli - Presidente del
    Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli
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  5. Su la corrispondenza tra un'UTI e il circuito bibliotecario extra comunale, ovviamente Torrenti ha risposto. Dalla stampa ci risulta che la norma introdotta della riforma cultura di Torrenti stesso, va benissimo e comunque nulla vieta che più Uti si uniscano tra di loro formando così un circuito bibliotecario più vasto...

    E se i 18 comuni che oggi fanno parte di questo circuito bibliotecario appartengono a UTI diverse?

    Torrenti dalla stampa pare affermare che i prestiti librari si potranno/possono effettuare da ogni biblioteca regionale e dunque il problema non si pone ( ma non esiste già da anni in Italia questa possibilità per cui da una qualsiasi biblioteca italiana si può chiedere un prestito ad un'altra biblioteca italiana?).

    Insomma poco conta che questo circuito bibliotecario di 18 Comuni, CREATO DAL BASSO anni fa, funzioni con grande soddisfazione dei cittadini....

    Le UTI devono diventare le nuove MINI-PROVINCE di riferimento per ogni riforma regionale.....piaccia o meno ai cittadini di questa regione!

    E fa impressione il SERVILISMO dell'assessore alla cultura del Comune di Udine e del sindaco Honsell nei confronti della Giunta Serracchiani: battere i pugni sul tavolo, no vero?

    Meglio chiedere "per cortesia", "se non vi dispiace" come solo un SUDDITO potrebbe fare....

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  6. Il triestino Gianni Torrenti nel 2013 risulta fosse candidato alle elezioni regionali. Non fu premiato e scelto dagli elettori triestini. Ma ci pensò poi la Presidente Serracchiani a sceglierlo come Assessore esterno nel ruolo di assessore alla Cultura.
    Tutte le riforme che ha attuano risultano favorire Trieste nel mentre sfavoriscono il resto della Regione...

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  7. DAL SITO INTERNET DELLA REGIONE

    Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    FdI/AN: Ciriani, rivedere organizzazione sistema bibliotecario

    3 Marzo 2016, ore 16:04

    (ACON) Trieste, 3 mar - COM/AB - "Nel tavolo politico convocato dall'assessore Panontin per domani a Udine riporterò al centro della discussione il problema dello smembramento del sistema bibliotecario regionale, che offre servizi molti ampi e che vanno ben oltre i limiti delle Uti a cui sarebbero costretti"
    Ad anticiparlo è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia/AN Luca Ciriani.
    "Già nel corso della discussione della legge regionale 23 del 2015 avevo presentato un emendamento all'articolo 23 con il quale chiedevo venisse eliminato quel "non" che, come sta avvenendo, mette in crisi un sistema interbibliotecario creato e funzionante da anni che cancella gli investimenti anche informatici sostenuti dai Comuni. Con questa riforma si prevede che si possano creare sistemi bibliotecari solo all'interno delle Uti e ciò, di fatto, penalizza tutte quelle strutture già in essere che non coincidono con i perimetri delle Unioni territoriali, ma anche quei Comuni che sono sprovvisti di un proprio apparato bibliotecario e si sono sino a oggi appoggiati a sistemi bibliotecari fuori da quella che sarà la propria Uti di appartenenza".
    "Si tratta - conclude Ciriani - di una richiesta di assoluto buonsenso, sostenuta da sindaci e responsabili di biblioteche di molti Comuni, e non di ostruzionismo politico. Non si comprende d'altronde per quale motivo, invece, una deroga sia stata concessa per gli ambiti socio assistenziali".

    http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=422862

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