Colpito dal sisma nel 1976 fu
IL
FRIULI
ma il 6 maggio
il Presidente della Repubblica
andrà
a TRIESTE!!!
Al
centro della programmazione regionale per i 40 anni del drammatico ricordo del
terremoto in Friuli del 1976, c'è
soprattutto Trieste che allora non fu minimamente colpita dal sisma.
Inoltre, nel mentre la politica regionale plaude ed esalta in maniera "retorica" il
“MODELLO FRIULI”, figlio dell'art. 5 della Carta Costituzionale (Principio autonomistico), in Parlamento
si stanno approvando modifiche al nostro Statuto di autonomia speciale - volute dalla Giunta regionale Serracchiani e approvate da un "distratto" Consiglio regionale - che risultano in contrasto con l'art. 5 e in cui non solo viene TRADITO lo spirito del “MODELLO
FRIULI” ma che
permetteranno all'Ente regione di IMPORRE la sua volontà ai Comuni regionali (UTI incluse!!), andando così nella direzione opposta al "MODELLO FRIULI" e al principio della Sussidiarietà.
Il
Consiglio regionale, in occasione della visita del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, deve riunirsi nel Palazzo della regione a Udine, capitale del Friuli, e non nella città alabardata
che ci risulta abbia oltre tutto già “fregato”
al Friuli negli anni del post terremoto, una fetta molto consistente dei finanziamenti totali
stanziati in più anni per la ricostruzione dei territori friulani colpiti dal sisma nel 1976. E senza aver avuto nemmeno un lampadario rotto e con "contemporaneamente attivo" un ricco e pluri-miliardario (60 miliardi di vecchie lire all'anno?) Fondo per Trieste! Ma c'è un limite alla spudoratezza e alla ingordigia triestina?
I sindaci dei Comuni che nel post terremoto del 1976, seppero allora pretendere l'applicazione dell'art. 5 della Costituzione italiana e il decentramento amministrativo, sono forse oggi diventati sindaci "simpri sotans e cul cjapiel in man" tradendo anche loro il modello Friuli "contentons di cuatri fruçons di contribûts publics" o gli è rimasta ancora una briciola della forza, della consapevolezza e della dignità che avevano nel 1976?
Dulà isal finît il "MODEL FRIÛL", daûr a jessi gjavât vie ancje dal nestri Statût di autonomie speciâl par podê permeti ae Presidente Debora Serracchiani di imponi lis UTI a ducj i Comuns?
LA REDAZIONE DEL BLOG
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TRIESTE, non è la Capitale del Friuli!
RispondiEliminaDOMANDA:
RispondiElimina"Ma c'è un limite alla spudoratezza e alla ingordigia triestina?"
RISPOSTA:
No, non c'è un limite perché il campanilismo triestino è senza limiti e considerato dai triestini "UN DIRITTO SACROSANTO"!!!
Da un articolo on-line sul Messaggero Veneto:
RispondiElimina"Serracchiani: "Rivendichiamo con orgoglio il modello Friuli"."
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COMMENTO:
Brava, super brava, anzi super bravissima.... a parole e a retorica!
E' per questo che state cancellando il MODELLO FRIULI dallo Statuto di autonomia speciale?
BASTA RETORICA: FATTI E NON PAROLE A VANVERA!
Comitât pe autonomie e pal Rilanç dal Friûl - UDINE
RispondiEliminaCOMUNICATO STAMPA
19 dicembre 2015
RIFORMA DELLO STATUTO REGIONALE
Nel sostanziale silenzio della politica e dei media (e dell'ANCI regionale) sta passando in Parlamento la modifica dello Statuto regionale.
Come in altre occasioni vi sono punti ampiamente sbandierati come l'abolizione delle province, punti inseriti con colpi di mano e sbandierati solo in una parte della Regione, senza una verifica reale della volontà politica dei cittadini, come la città metropolitana, e PUNTI NASCOSTI COME QUELLO CHE APPARE NELLA MODIFICA PREVISTA ALL'ART. 11, punto 2, dove si legge che “la legge regionale disciplina le forme, anche obbligatorie, di esercizio associato delle funzioni comunali.
Si attua cioè uno stravolgimento “costituzionale” dell'attuale art. 11 che oggi afferma l'importante principio del “decentramento amministrativo” regionale.
Così recita l'attuale art. 11, primo comma, del nostro statuto di autonomia:
"La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole alle Province ed ai Comuni, ai loro consorzi ed agli altri enti locali, o avvalendosi dei loro uffici.".
Ebbene, questo importante principio del decentramento amministrativo viene ora cancellato nel nuovo testo dell'art. 11.
E c'è di peggio nella nuova stesura dell'art. 11 in approvazione al Senato!
Secondo questo Comitato questo articolo è incostituzionale perchè la Regione diventa arbitro dei poteri e funzioni dei Comuni che di fatto diventano subordinati alla Regione che può decidere “motu proprio” di obbligarli – e con una semplice legge regionale! - ad associarsi come meglio essa vuole o secondo convenienza politica o personale del momento!
Dire che è un blitz per imporre le UTI è il minimo, in realtà è un emendamento portatore di altri gravi problemi; incostituzionale poichè sovverte il principio della pari dignità tra Stato, Regioni e Comuni!
il presidente del Comitato
dott. Paolo Fontanelli
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Di seguito, l'art. 4 della proposta di legge Costituzionale di modifica dello Statuto di autonomia speciale della regione Friuli - vg, ora in approvazione in Parlamento:
RispondiElimina"Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati — 3224
XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
ART. 4.
(Sostituzione dell’articolo 11 della legge costituzionale n. 1 del 1963).
1. L’articolo 11 della legge costituzionale n. 1 del 1963 è sostituito dal seguente:
« ART. 11. – 1. I Comuni, anche nella forma di Città metropolitane, sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
2. In attuazione dei princìpi di adeguatezza, sussidiarietà e differenziazione, la legge regionale disciplina le forme, anche obbligatorie, di esercizio associato delle funzioni comunali.
3. La Regione assicura i finanziamenti per l’esercizio delle funzioni conferite ».
http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0032510.pdf
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E LA PRESIDENTE DEBORA SERRACCHIANI HA PURE IL CORAGGIO, DOPO AVER PROPOSTO LA MODIFICA DELL'ARTICOLO 11 DEL NOSTRO STATUTO DI AUTONOMIA SPCIALE, DI "BLATERARE" DI "MODELLO FRIULI"? MA NON SI VERGOGNA?
E per essere ancora piu' chiari ed evidenziare meglio quanto ci stanno prendendo in giro straparlando di "modello Friuli" quando la politica regionale (Giunta regionale e l'"addormentato" Consiglio regionale) lo sta CANCELLANDO dallo Statuto di autonomia speciale:
RispondiEliminaATTUALE ART. 11
DELLO STATUTO DI AUTONOMIA SPECIALE
http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/istituzione/allegati/Statuto_testo_coordinato_Feb2014.pdf
Art. 11
La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole alle Province ed ai Comuni, ai loro consorzi ed agli altri enti locali, o avvalendosi dei loro uffici.
I provvedimenti adottati nelle materie delegate sono soggetti al controllo stabilito nell’articolo 58.
Le spese sostenute dalle Province, dai Comuni e da altri enti per le funzioni delegate sono a carico della Regione.
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dal testo della modifica dello Statuto regionale in approvazione in Parlamento:
NUOVO ART. 11
DELLO STATUTO DI AUTONOMIA SPECIALE:
XVII LEGISLATURA - CAMERA DEI DEPUTATI
N. 3224
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
APPROVATA, IN PRIMA DELIBERAZIONE,
DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 7 luglio 2015 (v. stampato Senato n. 1289)d'iniziativa del CONSIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Modifiche allo Statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia, di cui alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, in materia di enti locali, di elettorato passivo alle elezioni regionali e di iniziativa legislativa popolare
Trasmessa dal Presidente del Senato della Repubblica l'8 luglio 2015
omissis
Art. 4.
(Sostituzione dell'articolo 11 della legge costituzionale n. 1 del 1963).
1. L'articolo 11 della legge costituzionale n. 1 del 1963 è sostituito dal seguente:
«Art. 11. – 1. I Comuni, anche nella forma di Città metropolitane, sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
2. In attuazione dei princìpi di adeguatezza, sussidiarietà e differenziazione, la legge regionale disciplina le forme, anche obbligatorie, di esercizio associato delle funzioni comunali.
3. La Regione assicura i finanziamenti per l'esercizio delle funzioni conferite».
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PUO' BASTARE?
PERCHE' TRIESTE EBBE UNA FETTA CONSISTENTE (PARE BEN IL 27% DEI FINANZIAMENTI TOTALI...) DEI FONDI DESTINATI ALLA RICOSTRUZIONE DEL FRIULI DISTRUTTO DAL SISMA DEL 1976?
RispondiEliminaPare che Trieste nel Post terremoto reclamò fondi anche per lei perché, questa la teoria triestina, con i fondi per la ricostruzione destinati "SOLO" al Friuli terremotato, si sarebbe creato uno squilibrio economico tra Friuli e Trieste a danno di Trieste. Una teoria del tutto balorda visto che stavamo parlando di ricostruire paesi distrutti dal sisma e fabbriche da ricostruire, ma che pare trovò sponda nel mondo politico regionale e così Trieste si vide destinataria di fondi destinati al Friuli terremotato....
Ovviamente una pari teoria non è mai stata elaborata per il plurimiliardario Fondo per Trieste che, ovviamente (SIC!), non ha mai creato uno squilibrio a danni del Friuli....e Trieste è stata sempre ben attenta che anche un solo centesimo del fondo per Trieste finisse oltre Barcola....
E a proposito del FONDO PER TRIESTE, mai uscito da Barcola!, così si esprime il Prefetto attualmente in carica a Trieste, in una recentissima intervista pubblicata sul quotidiano triestino IL PICCOLO:
RispondiElimina"DOMNDA -Quanto periferici siamo per lo Stato?
RISPOSTA del Prefetto - Lo Stato ha sempre avuto una giusta considerazione, ma la città difetta di centralità. Trieste è un centro grosso ma soffre della mancanza di territorio intorno. In passato la perdita di alcuni fattori di sviluppo, come la Zona B, è stata compensata con investimenti in attività come il parco scientifico, o risorse apposite come il FONDO PER TRIESTE, FINANZIATO FINO AL 2009 CON UNA QUANTITA' DI SOLDI CHE LASCIA ALLIBITI. Però la città non ha sfruttato a dovere queste opportunità, si è adagiata senza farsi venire grandi idee (...)”
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/01/25/news/il-congedo-di-garufi-cultura-e-residenze-in-porto-vecchio-1.12837768?ref=hfpitsec-5
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RispondiEliminale domande di fâsi a è:
"nus convenjial stâ sot dai taliàns e gloti lis lôr decisiòns di rome o isal miei gjestînus par njestri cont, INDIPENDENTZ !?...
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. PARÓNS a CJIASE NJESTRE
. . . . . . . STÂT FURLÁN
. . . . . . FriûlCjiarnjie Stât
. . . . . . . . . . FCS
(Tumieç_Manià_Pordenòn_Údin_Gurize)
. .partìnt dai Comùns Municipalizâs
. . organizâs in Distrètz Federâs
. . . . facil no ? Sempliç e nèt !
. . . . . . . le SLOVENIE
. . . . . .a lu à fàt e a và ben
. . . . . . . STÂT FURLÁN
. . . . . . par fâsi finalmentri
. PARÓNS a CJIASE NJESTRE
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TORNÍN al kristianesim libertari origjinari di Akuilê ...
fasinsi Glesie Furlane Autonome cui siei ritos, dutrine proprie e nissun dogma... (in dulà sonin i njiestris prêdis !?) ...
fassìnsi de sô bandiere tricolôr " Rivoluziòn, Liberalism e Justizie Sociâl" ...
MOLÍN il kristrianesim diVIN roman_vaticanist, imperialìst, multinazionâl e mondialist di pretese universâl_catolike (... fintremai cosmogonike! ), colonialist e usurpadôr latinist, ke al à bisunjie di mantinji e moltiplicâ miseries e disgracies par podêsi lusorâsi cu le sô vergonjiose caritât ke a cope il dirit, il amôr e la pâs sociâl ...
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