DOMANDA:
C'E'
ANCORA UN FUTURO
PER
IL FRIULI?
RISPOSTA:
SI, C'E' ANCORA UN FUTURO
PER IL FRIULI!!!
Se i cittadini delle province di Pordenone, Udine e Gorizia "pretenderanno" di essere trattati dai partiti politici italiani che governano a Trieste e a Roma, e dalle Istituzioni pubbliche regionali, in primis Giunta e Consiglio regionale, come cittadini e non come sudditi e riprenderanno "nelle loro mani" il "loro" destino senza lasciarlo ancora nelle mani di chi si crede l'ILLUMINATO/A e considera l'autonomia e il decentramento decisionale una bestemmia....
La Redazione del Blog
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Da l'Editoriale a firma di Roberto Pensa pubblicato sul settimanale LA VITA CATTOLICA il 24 febbraio 2016, prima pagina e segue a pagina 3:
Editoriale
di
Roberto Pensa
(direttore
responsabile del settimanale
dell'Arcidiocesi di Udine
dell'Arcidiocesi di Udine
La
Vita Cattolica - Ud)
6
maggio, Mattarella
non a Trieste, ma a Gemona
non a Trieste, ma a Gemona
“Non
ci erano certo necessarie le imbarazzanti esternazioni dell'assessore
regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, per capire l'essenza
delle riforme istituzionali in itinere in Regione e ancor più
l'impostazione
culturale ad esse sottesa:
l'autonomia
e il decentramento decisionale visti come un intralcio all'azione
“riformatrice” del centro (considerata, per autodefinizione,
illuminata). Non quindi le
considerazioni da campagna elettorale dell'assessore triestino ci
inquietano, ma piuttosto un'altra sorprendente notizia. Il 6 maggio
2016 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commemorerà
il terremoto del Friuli a....Trieste.
Qui
infatti è prevista la seduta straordinaria del Consiglio regionale
che rievocherà gli eventi del 1976 e l'epopea della ricostruzione
(…).
Se
fossimo in una regione come tutte le altre sarebbe così. Invece
siamo in una realtà duale (Friuli e Venezia Giulia), e questo ha un
peso anche per le istituzioni.
(…) suona davvero surreale che la commemorazione di una tragedia che ha strappato un migliaio di vite umane e la celebrazione di una ricostruzione che oggi offre lo splendido volto di paesi rinati senza aver perso il loro volto tradizionale, venga fatta nell'asettica aula legislativa, lontanissima dai fatti. E' come se l'annuale celebrazione dello sbarco in Normandia fosse fatta sulla Costa Azzurra, o il ricordo delle vittime di Marcinelle lontano da quei cunicoli di polvere nera (…).
La
geografia, specie quando si parla di un terremoto con il suo
strascico di morti, distruzioni e lacerazioni, è fondamentale.
(...)
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Da l'Editoriale a firma di Roberto
Dominici pubblicato sul settimanale LA VITA CATTOLICA il 24
febbraio 2016, prima pagina e segue a pagina 3:
Editoriale
di
Roberto
Dominici
(già
Assessore regionale alla Ricostruzione)
1976,
Stato e Regione
rispettarono il territorio
Nel
corso di questi decenni post-terremoto più volte si è affermato, e
giustamente, che la scelta basilare per la ricostruzione del Friuli è
stata la attribuzione della competenza a ricostruire alla Regione. E'
veramente la “madre” di tutte le scelte che nel loro insieme
andranno poi a costituire il cosiddetto “Modello Friuli”, (…).
Perché "madre" di tutte le scelte? Perché senza di essa, senza cioè il potere autonomo di decisione, non avremmo potuto "calibrare" gli interventi ricostruttivi secondo le esigenze che il territorio esprimeva. (...).
Nel nostro caso si è trattato di una autentica novità poichè prima, di fronte a grandi calamità, lo Stato manteneva in capo a se stesso ed alle sue strutture, la competenza ad intervenire.
Perché "madre" di tutte le scelte? Perché senza di essa, senza cioè il potere autonomo di decisione, non avremmo potuto "calibrare" gli interventi ricostruttivi secondo le esigenze che il territorio esprimeva. (...).
Nel nostro caso si è trattato di una autentica novità poichè prima, di fronte a grandi calamità, lo Stato manteneva in capo a se stesso ed alle sue strutture, la competenza ad intervenire.
Tra
lo Stato, la Regione e gli Enti Locali non si è avuta confusione di
ruoli.
Vi è stata, in questo modello triangolare, una collaborazione piena
e rispettosa
delle competenze di ciascuna istituzione (...)
....................
E QUESTA L'OPINIONE
di SERGIO CECOTTI
(ex sindic di Udin e
ex President di regjon)
Radio Onde Furlane
TRASMISSION RADIOFONICHE
e la riforme da lis UTI
Buine scolte!
Buon ascolto!
E QUESTA L'OPINIONE
di SERGIO CECOTTI
(ex sindic di Udin e
ex President di regjon)
Radio Onde Furlane
TRASMISSION RADIOFONICHE
DRET E LEDRÔS
di sabide 22.02.2016
La metude in discussion
dal Friûl
dal Friûl
e la riforme da lis UTI
Buine scolte!
Buon ascolto!
Interviste a Sergio Cecotti
cu la partecipazion di:
Ferdinando Ceschia - Sindacalist
Elena D'Orlando - Professore universitât di Udin di dirit costituzionâl
Federico Simeoni - Conseîr provinciâl (Udin)
Bielonons i doi Editoriâi di Roberto Pensa e Roberto Dominici.
RispondiEliminaFantastiche la interviste a Sergio Cecotti, la bocje de veretât!
I sovrani e dittatori hanno SUDDITI, le Repubbliche democratiche "dovrebbero" avere CITTADINI...
RispondiElimina