domenica 6 dicembre 2015

LINGUA FRIULANA - QUANDO IL GIORNALISMO SOMMA LA "FRIULANOFOBIA" CON I PREGIUDIZI E LA DISINFORMAZIONE




LINGUA FRIULANA

Quando il giornalismo
somma la  “Friulanofobia”
con i pregiudizi
 e la disinformazione...


3 dicembre 2015

Nella finanziaria 2014 per la lingua friulana la regione ha investito la strabiliante percentuale di ben lo 0,02% del bilancio regionale, ossia solamente 1.565.000 €. Una miseria che la stampa locale avrebbe dovuto denunciare in prima pagina considerato che ad ogni friulanofono spettavano due euro a testa a difesa della propria lingua. E per il 2016 non è che le cose in finanziaria previsionale regionale vadano molto meglio! Ogni volta che c'è da tagliare si taglia prima di tutto alle minoranze linguistiche e quando c'è da reintegrare il mal tolto dell'anno precedente, il recupero è sempre al ribasso. E invece ci tocca anche leggere articoli con affermazioni assurde e friulanofobiche come quello a firma di Giovanni Stocco (Messaggero Veneto del 1 dicembre 2015).

La finanziaria regionale 2016 (bilancio previsionale al 2015), scrive il giornalista del MV, prevede “quasi 1,5 milioni per il friulano” e dunque la minoranza linguistica friulana dovrebbe fare festa grande per essere stata graziata dalle “lacrime e sangue” (ma nel 2014 il finanziamento per la lingua friulana non è stato di 1.565.000 euro?) . Ma poi il giornalista aggiunge anche una sua opinione che mi risulta lontanissima dalla realtà.

Scrive infatti, "le casse, MAI ANEMICHE, di soggetti pubblici e privati che tutelano, valorizzano e promuovono le minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia".

"Mai anemiche"? Lo consiglio di informarsi meglio e di fare una capatina a Radio Onde Furlane a Udine (i cui finanziamenti furono per ben due anni azzerati dalla regione, per poi essere ripristinati al ribasso), o telefonare alla redazione del mensile “La Patrie dal Friûl” che ha visto ridotti tantissimo i fondi (meno 40%), o andare a fare una chiacchierata con Lorenzo Fabbro Presidente dell'ARLeF, agenzia regionale a cui è delegato il compito di dare attuazione alla politica di tutela: così si renderà forse conto di come la politica di tutela della lingua friulana abbia al contrario “casse SEMPRE anemiche” e di come i fondi nazionali erogati ai sensi della legge 482/99 siano drasticamente calati rispetto ai primi anni di attuazione di questa legge, tanto che oggi risulta praticamente quasi priva di finanziamenti. Se poi a lui pare che lo 0,02% del bilancio regionale riservato alla minoranza linguistica friulana (solo 600 mila cittadini!) sia una percentuale elevata, lo consiglio di verificare quanto in Europa gli altri Stati spendono per le loro minoranze linguistiche: avrà delle grandi sorprese, glielo garantisco! E non dipende dalla crisi economica ma da scelte politiche.

Che le minoranze linguistiche siano oltre il 50% della popolazione regionale (“solamente” 600 mila friulanofoni, circa 50 mila slovenofoni e qualche migliaio di tedeschi); che una percentuale altissima di genitori friulanofoni richieda ogni anno l'insegnamento della lingua friulana a scuola (richiesta per altro con una risposta regionale più che inadeguata anche sul piano finanziario!); che la tutela delle minoranze linguistiche per i Padri della Costituzione italiana sia un valore fondamentale della Repubblica italiana, tanto da inserire un articolo specifico (art. 6) che recita “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”, poco importa evidentemente al giornalista del MV, che pare anche ignorare che l'Italia ha firmato anche importanti trattati internazionali europei di tutela delle minoranze linguistiche, Friulani inclusi.

Per lui in regione per le minoranze linguistiche “le casse non sono mai anemiche” e il “quasi” un milione e 500 mila euro spettanti ai 600 mila friulanofoni per il 2016 è un ricco cadeau natalizio.

E lo sa il giornalista Stocco che nella nostra regione le minoranze linguistiche (maggioritarie in regione!) sono l'unico motivo di specialità che ci resta?

Ma dove si informano i giornalisti di casa nostra? In osteria?


ROBERTA MICHIELI

.............


"casse mai anemiche"???

Questa la situazione reale,
già troppe volte
 denunciata "inutilmente"!!!



(…) Allargando lo sguardo all'Europa e prendendo come riferimento il numero dei parlanti, vi sono almeno due realtà confrontabili con il Friuli - Venezia Giulia: la Comunità Autonoma Basca e il Galles. Nel primo caso per la promozione della lingua propria - istruzione e media esclusi – si investe l'1% del bilancio regionale (oltre 100 milioni di euro), in Galles - senza contare le risorse per scuole e radiotelevisione - l'investimento per la lingua è dello 0,17% (oltre 30 milioni) rispetto al bilancio locale.
C'è un abisso tra questi dati e lo 0,02% che il Friuli - Venezia Giulia spende per il friulano. Sapranno la Giunta e il Consiglio regionale colmare questo ritardo e intraprendere il percorso per una Regione che sia davvero autonoma e speciale? Le associazioni friulane dopo aver denunciato la situazione durante la conferenza stampa di oggi, intendono chiederlo direttamente al Consiglio regionale attraverso un'audizione urgente che sarà domandata alla V Commissione.


Udin / Udine, 27.06.2014

il portavoce del Comitât - Odbor - Komitaat - Comitato 482

Carlo Puppo

Sostengono l'iniziativa: Comitato per l’Autonomia e il Rilancio del Friuli, Società Filologica Friulana, Radio Onde Furlane / Informazione Friulana, La Patrie dal Friûl, Il Diari, Union Scritôrs Furlans, Glesie Furlane, Istituto Achille Tellini, KappaVu, La Vita Cattolica, Colonos, Ladins dal Friûl, Serling, CLAAP
.............



Alla c.a. del Viceministro Filippo Bubbico
delegato alle minoranze storiche etno-linguistiche

(...)

3. Entità dei finanziamenti
Diversi dei problemi segnalati nei punti precedenti dipendono anche dal fatto che l’applicazione di quanto previsto dalla legge statale 482/99 nei settori dell’istruzione, dei mezzi di comunicazione e della pubblica amministrazione non dispone di un congruo sostegno finanziario. Tale sostegno, già dal principio insufficiente, si è ridotto sempre di più arrivando a livelli irrisori. Ancora nel 2006 il Friuli – Venezia Giulia riceveva dallo Stato centrale all’incirca 1.800.000 euro, mentre nel 2014 non si arriva nemmeno ai 340.000. Ne deriva l’impossibilità di dare attuazione alle misure previste dalla legge per friulani, sloveni e germanofoni (parlando di almeno 700.000 persone significa 50 centesimi a testa all’anno). (...)
È dunque necessario prevedere una maggiore disponibilità di risorse e una distribuzione più equa delle stesse.

Se a questo dato si aggiunge la riduzione – in proporzione più contenuta ma comunque significativa – anche delle risorse impegnate da parte della Regione, emergono chiaramente non solo l’impossibilità di garantire ai cittadini del Friuli – Venezia Giulia i propri diritti linguistici, ma anche l’erosione continua di attività importanti per la promozione della lingua, e la perdita di professionalità ed esperienze difficilmente rimpiazzabili.

Udin / Udine, 20.04.2015


Il portavoce del Comitato 482
Carlo Puppo


PUO' BASTARE ??


5 commenti:

  1. E per quanto riguarda la minoranza linguistica slovena, il giornalista si è informato se i fondi erogati dalla regione sono fondi regionali o piuttosto FONDI STATALI (concessi ai sensi della legge statale 38/2001) che la regione semplicemente "gira" a questa minoranza linguistica regionale?

    E se questa minoranza ha una maggiore disponibilità di fondi ciò è esclusivamente dovuto al fatto che avendo uno Stato alle spalle, ha una capacità contrattuale con i Governi centrali e regionali maggiore di quella della minoranza linguistica friulana.

    Minoranza quest'ultima che non avrebbe nessun vantaggio dalla drastica diminuzione dei fondi concessi agli slovenofoni.

    Non è certo togliendo fondi agli slovenofoni che aumentano i fondi ai friulanofoni. Piuttosto dovrebbe cambiare la mentalità di chi ci governa, sia a Roma che a Trieste.

    Ma certe "perle friulanofobiche" della stampa locale sono il segnale di quanta strada debba ancora fare l'Informazione locale (salvo lodevolissime eccezioni).....

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  2. SI LEGGE NELL'ARTICOLO A FIRMA DI GIOVANNI STOCCO:

    "Analizzando i numeri balza all’occhio il notevole salto di qualità compiuto dall’Arlef:
    la Finanziaria 2015 consegnava all’agenzia regionale per la lingua friulana 440 mila euro, già quasi raddoppiati in sede di assestamento di bilancio, quando erano divenuti 830mila euro. Per il 2016, previsto un ulteriore, piccolo, aumento, fino ad accarezzare la soglia dei 900 mila euro."

    UNA CURIOSITA:

    1) i 60 mila euro avuti in più per il 2016 (tot. 890 mila euro) dall'ARLeF rispetto al 2015 (totale 830 mila euro), è "un piccolo aumento" o "un notevole salto di qualità"? Così..... giusto per sapere!

    Bel balzo in avanti 60 mila EURO!!!

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  3. E SEMPRE A PROPOSITO DI FINANZIARIE REGIONALI:

    FINANZIARIA 2014: nonostante le promesse, si prosegue con la politica dei tagli. Sarà forse un problema di comprensione, ma sembra quasi che a Trieste quando si nomina il “friulano” vengano sempre in mente i “tagli”. Vino e lingua sono però due cose estremamente diverse e per quanto si possano apprezzare i “tagli” del primo, ben altro gusto riservano i tagli alla seconda.

    Eppure da diversi anni si assiste allo spettacolo di leggi finanziarie regionali che per le risorse destinate alla lingua friulana propongono il segno meno a confronto con quelle dell’anno precedente.
    (…)Da un lato assistiamo dunque a un aumento delle risorse disponibili – associazionismo e programmi radiotelevisivi, anche se con le riserve già espresse in precedenza – e dall’altro abbiamo un taglio drastico alle risorse per l’insegnamento. (...), CERTO E' CHE PER LA LINGUA FRIULANA LA LEGGE FINANZIARIA 2014 PER ORA SI CHIUDE CON UN “MENO” 10,5% RISPETTO ALLA FINANZIARIA 2013, CHE A SUA VOLTA CONTENEVA UN TAGLIO DI QUASI IL 50% RISPETTO ALL'ANNUALITA' PRECEDENTE, CHE A SUA VOLTA......

    Lascia poi perplessi la conferma per l’ARLeF delle stesse risorse assegnate lo scorso anno e che, in buona sostanza, vanno sì e no a coprire le spese di funzionamento e per il personale, riducendo così l’Agjenzie a un ruolo assolutamente marginale, ben diverso da quello previsto dallo spirito e dal testo della legge 29/2007.

    Si dirà: colpa della crisi, colpa dei tagli ai trasferimenti dallo Stato centrale, colpa del Patto di stabilità.

    (PRIMA PARTE)

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  4. E SEMPRE A PROPOSITO DI FINANZIARIE REGIONALI:

    (SECONDA E ULTIMA PARTE)

    Peccato però che quando si parla di lingua friulana, ci sia sempre qualcosa di più importante e di più urgente da fare, o qualche ragione par tagliare, ridurre o rinviare. Come se non fossimo di fronte alla necessità di garantire i diritti linguistici riconosciuti e sanciti da leggi e trattati Internazionali, statali e regionali che interessano una comunità di almeno seicentomila persone. Come se non fosse in gioco la dignità di un popolo. Come se in gioco non ci fossero anche posti di lavoro ma, come qualcuno vorrebbe far credere, gli interessi di una cricca di profittatori.

    Se c’è la volontà però, prima dell’approvazione definitiva della legge, è ancora possibile dare un segnale di discontinuità rispetto al passato. Per farlo, tra l’altro, non servirebbe nemmeno mettere le mani sulle risorse previste per ambiti considerati più “sensibili”. A SCORRERE LE CIFRE DELLA FINANZIARIA, INFATTI, SI SCOPRE CHE ALCUNI ENTI CULTURALI RICEVERANNO UN AUMENTO DI RISORSE CHE, DA SOLO, E' SUPERIORE AL TOTALE DEI FONDI PREVISTI PER LA LINGUA FRIULANA. C’è qualcuno che, in tutta onestà, è in grado di sostenere che un soggetto culturale, per quanto importante e di pregio sia la sua attività, possa ricevere un aumento di risorse che da solo vale più di tutti i fondi assegnati alla valorizzazione e alla promozione della lingua propria di metà della popolazione regionale?

    Con una redistribuzione più equa delle risorse, dunque, la Giunta Serracchiani potrebbe dare un primo segnale di discontinuità rispetto al passato. Il problema di fondo rimane però un altro: è infatti necessario un cambio di mentalità radicale che permetta non solo di garantire i diritti linguistici a friulani, sloveni e germanofoni del Friuli – Venezia Giulia, ma anche di rendere il nostro patrimonio linguistico, culturale e identitario una marcia in più per tutta la regione.

    La vicenda dell’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme anche per quanti dicono di difendere l’autonomia regionale, ma senza darle sostanza. Una volta analizzate con rigore tutte le varie ragioni solitamente addotte per giustificare il mantenimeno dell’autonomia speciale, l’unica a resistere è quella legata alla presenza ancora maggioritaria in Friuli – Venezia Giulia di comunità che parlano una lingua propria diversa da quella statale. La Provincia di Trento, pur con poche migliaia di ladini ed ancor meno cimbri e mocheni, lo ha capito da tempo e si è mossa di conseguenza. La Regione Friuli – Venezia Giulia sembra invece ancora lontana dal capirlo. La manifestazione più chiara di questa realtà la ritroviamo certificata, nero su bianco, proprio in finanziaria dove per il friulano si investe appena lo 0,02% del bilancio regionale. UN COMPORTAMENTO SUICIDA CHE NON POSSIAMO NON DENUNCIARE.

    Udin / Udine, 25.11.2013

    Il portavoce del Comitato 482
    Carlo Puppo

    http://www.movimentofriuli.it/it/una-prima-analisi-su-finanziaria-2014-e-politiche-linguistiche-per-il-friulan/

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  5. La lettera a firma di Roberta Michieli è stata pubblicata in lingua friulana sul settimanale on-line IL DIARI il 9 dicembre 2015, e ripresa da diversi siti di facebook.

    http://nuke.ildiari.eu/Coments/tabid/77/Default.aspx

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