REGIONE FRIULI
RIFORMA ENTI LOCALI
Quello che
l'assessore Panontin
non ci racconta!
STRADE PROVINCIALI
COL PASSAGGIO ALLA REGIONE
COSTI AL +159%
Lo denuncia una
ricerca della Cgia di Mestre.
E nelle zone periferiche manutenzioni a rischio.
E nelle zone periferiche manutenzioni a rischio.
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Dal
sito internet del settimanale
LA VITA
CATTOLICA
(Udine)
29.07.2015
- Più
costi e meno servizi nelle aree più marginali, come la montagna.
Questo protrebbe accadere tra un anno sulle strade friulane.
Le
Province del Friuli-Venezia Giulia gestiscono attualmente oltre 2
mila chilometri di strade utilizzando circa 200 dipendenti, con
un costo medio del personale che si attesta al di sotto dei 4 mila
euro per chilometro.
A partire dal 1°
luglio 2016, come previsto dalla legge regionale n.26/2014, la
proprietà delle strade provinciali verrà trasferita alla Regione,
ai Comuni e alle Uti (Unioni territoriali intercomunali). Entro il 1°
marzo 2016 la Regione dovrà individuare quelle di interesse
regionale, che verranno affidate a FVG Strade, e quelle di interesse
locale.
Come
scrive il compianto Giuseppe Bortolussi, direttore Cgia di Mestre
recentemente scomparso, nell’indagine da lui curata «Le
Province: operazione verità, l’attuale
costo al chilometro» per FVG Strade è di 10 mila euro;
pertanto,
quelle strade provinciali che verranno gestite dalla società di
proprietà della Regione potrebbero subire un’espansione della
spesa di circa il 159%.
Gli
standard di FVG Strade prevedono, infatti, una presenza di personale,
rapportato al chilometro, ben superiore a quella delle attuali
province: il rapporto chilometro/operaio è di 1 operaio ogni 22
chilometri per le Province rispetto ad 1 operaio ogni 13 chilometri
in FVG Strade, il 40 per cento in più.
Ma
non è solo questa proiezione a preoccupare il Presidente dell'Unione
Province italiane del Friuli-Venezia Giulia, Pietro
Fontanini, relativamente al frazionamento della viabilità
provinciale, seppure il dato finanziario potrebbe risultare
pesantissimo per le casse pubbliche.
La
preoccupazione vale anche per la parte di rete stradale che verrà
ceduta ai Comuni e alle loro Unioni.
Con
la moltiplicazione dei centri di spesa (si passerà da 4 a 18 Uti) e
lo smembramento delle attuali strutture amministrative verranno a
cadere tante economie di scala ma, soprattutto, si profilano serie
difficoltà per le Uti situate nei territori più periferici che
dovranno sostenere un peso gestionale rilevantissimo per le modeste
risorse di cui potranno disporre.
In
sostanza, proprio le Unioni di montagna, quelle meno dotate
finanziariamente di risorse proprie, saranno chiamate a sostenere i
costi maggiori per assicurare la fruizione di assi viari che, per la
condizioni geografiche e meteorologiche, necessitano di una
manutenzione costante e molto onerosa.
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Quanto costerà di più ai cittadini della nostra regione, rispetto ad oggi, l'attuale riforma degli enti locali targata Panontin/Serracchiani?
RispondiEliminaDividendo la regione in due ambiti territoriali amministrativi e gestionali (Friuli e Trieste !) quante economie di scala sarebbero possibili (che con le 18 UTI sicuramente non ci saranno!) e soprattutto non sarebbe una riforma degli Enti locali rispettosa della realtà DUALE della Regione ponendo fine così al conflitto perenne tra il Friuli (Ud, Pn e Go) e Trieste?
E non c'è alcun dubbio che la riforma degli enti locali firmata Panontin, vede quest'ultimo "fedelissimo esegui-ordini" della Presidente di regione Debora Serracchiani....
RispondiEliminaScomettiamo che l'assessore Panontin dirà che la denuncia contenuta nella ricerca della Cgia.... è una frottola? Ah.....questi politici!
RispondiElimina