MINORANZE LINGUISTICHE
IL
DIRITTO
DI
AVERE DEI DIRITTI
.........
Perché i diritti non sono un lusso in tempo di crisi
Come fare se il mercato pretende di stabilire cosa è compatibile. Anche se si tratta di democrazia.
di
STEFANO RODOTA'
(…)
Con una
domanda sempre più stringente: che cosa accade quando i diritti
vengono ridotti, addirittura cancellati?
Molte sono state in questi anni le risposte. Proprio la centralità dei diritti fondamentali nel sistema costituzionale ha fatto parlare di diritti "insaziabili", che si impadroniscono di spazi propri della politica e che, considerati come elemento fondativo dello Stato, espropriano la stessa sovranità popolare.
Molte sono state in questi anni le risposte. Proprio la centralità dei diritti fondamentali nel sistema costituzionale ha fatto parlare di diritti "insaziabili", che si impadroniscono di spazi propri della politica e che, considerati come elemento fondativo dello Stato, espropriano la stessa sovranità popolare.
Più
nettamente, nel tempo che stiamo vivendo, i diritti sono indicati
come un lusso incompatibile con la crisi economica, con la
diminuzione delle risorse finanziarie.
Ma,
nel momento in cui la promessa dei diritti non viene adempiuta, o è
rimossa, da che cosa stiamo prendendo congedo?
Quando
si restringono i diritti riguardanti lavoro, salute e istruzione, si
incide sulle precondizioni di una democrazia non riducibile ad un
insieme di procedure.
Non
sono i diritti ad essere insaziabili, lo è la pretesa dell'economia
di stabilire quali siano i diritti compatibili con essa.
Quando
si ritiene che i diritti sono un lusso, in realtà si dice che sono
lussi la politica e la democrazia.
Non si ripete forse che i mercati "decidono", annettendo alla sfera dell'economico le prerogative proprie della politica e dell'organizzazione democratica della società? (…).
Ma quale destino possiamo assegnare ad una politica svuotata di diritti e perduta per i principi?
Non si ripete forse che i mercati "decidono", annettendo alla sfera dell'economico le prerogative proprie della politica e dell'organizzazione democratica della società? (…).
Ma quale destino possiamo assegnare ad una politica svuotata di diritti e perduta per i principi?
Stefano
Rodotà
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In Italia non c'è "grande opera" infrastrutturale che risulti esente dalla corruzione (vedi Mose, Expo, Bonifiche varie, ecc) con uno spreco di denaro pubblico immenso di centinaia di milioni di euro. Stranamente, però, si continua a considerare spreco di denaro pubblico i fondi (briciole!) destinati alla tutela delle minoranze linguistiche e a tutte quelle minoranze che non godono della tutela politica.
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