giovedì 30 ottobre 2014

PERCHE' I DIRITTI NON SONO UN LUSSO IN TEMPO DI CRISI di Stefano RODOTA'

 
 


MINORANZE LINGUISTICHE


IL DIRITTO

DI AVERE DEI DIRITTI

.........


Perché i diritti non sono un lusso in tempo di crisi

Come fare se il mercato pretende di stabilire cosa è compatibile. Anche se si tratta di democrazia.

di STEFANO RODOTA'

(…) Con una domanda sempre più stringente: che cosa accade quando i diritti vengono ridotti, addirittura cancellati?

Molte sono state in questi anni le risposte. Proprio la centralità dei diritti fondamentali nel sistema costituzionale ha fatto parlare di diritti "insaziabili", che si impadroniscono di spazi propri della politica e che, considerati come elemento fondativo dello Stato, espropriano la stessa sovranità popolare.

Più nettamente, nel tempo che stiamo vivendo, i diritti sono indicati come un lusso incompatibile con la crisi economica, con la diminuzione delle risorse finanziarie.

Ma, nel momento in cui la promessa dei diritti non viene adempiuta, o è rimossa, da che cosa stiamo prendendo congedo?

Quando si restringono i diritti riguardanti lavoro, salute e istruzione, si incide sulle precondizioni di una democrazia non riducibile ad un insieme di procedure.

Non sono i diritti ad essere insaziabili, lo è la pretesa dell'economia di stabilire quali siano i diritti compatibili con essa.

Quando si ritiene che i diritti sono un lusso, in realtà si dice che sono lussi la politica e la democrazia.

Non si ripete forse che i mercati "decidono", annettendo alla sfera dell'economico le prerogative proprie della politica e dell'organizzazione democratica della società? (…).

Ma quale destino possiamo assegnare ad una politica svuotata di diritti e perduta per i principi?


Stefano Rodotà


dal sito internet “ www.repubblica.it ” - 20 ottobre 2014


 
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1 commento:

  1. In Italia non c'è "grande opera" infrastrutturale che risulti esente dalla corruzione (vedi Mose, Expo, Bonifiche varie, ecc) con uno spreco di denaro pubblico immenso di centinaia di milioni di euro. Stranamente, però, si continua a considerare spreco di denaro pubblico i fondi (briciole!) destinati alla tutela delle minoranze linguistiche e a tutte quelle minoranze che non godono della tutela politica.

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