"MORTE
AL FRIULANO!"
(la lingua, non il vino!)
Da
un'intervista
al
Prof. Tullio De Mauro,
linguista
ed
ex-ministro dell'istruzione
L'intera intervista è pubblicata sul
settimanale dell'Arcidiocesi di
Udine
LA
VITA CATTOLICA
2
ottobre 2014
a
firma di Erika Adami
(…)
Domanda: Certo è che non si aiutano le lingue minorizzate senza politiche linguistiche...
Risposta: “Naturalmente. E neppure con politiche che non sostengono o che sostengono poco o che osteggiano provvedimenti che pure sono passati...
Domanda:
Già. In Friuli è sotto gli occhi di tutti la lentezza delle
istituzioni nel dare attuazione alla legge statale 482 del 1999 e
alla legge regionale 29 del 2007. Pur
tra diversi cambi di governo, non è stata ancora sviluppata una
politica linguistica adeguata.
Risposta:
“Perchè
ci sono resistenze e le resistenze sono trasversali.
Non è di sinistra, come
potrebbe sembrare, essere favorevoli al multilinguismo. Oltre
che a destra, le opposizioni a sinistra sono sempre state molto
forti. Dagli
anni Quaranta, Cinquanta ai giorni nostri, c'è stata un'opposizione
aperta o fatta di negligenza, di disattenzione al problema”
Domanda:
Disattenzione e negligenza delle istituzioni, ma anche della
scuola...
Risposta:
“Certo, e quello
della scuola è un terreno decisivo”
Domanda:
In Friuli non è ancora stato elaborato un programma educativo delle
lingue veramente innovativo. Eppure sarebbe naturale farlo, vista la
ricchezza linguistica di questo territorio.
Risposta:
“I programmi ci sono e sono fondati su esperienze pregresse di
tanti anni sull'insegnamento del friulano, ma anche nella
scuola ci sono molte resistenze.”
Domanda:
E uno dei nodi è la formazione degli insegnanti.
Risposta:
“Sì, ma questo è un punto debole di tutto l'apparato scolastico
italiano, su tutto il territorio nazionale”
Domanda:
Ancora oggi continua il dibattito tra friulano standard e varietà
locali. Davvero
il friulano standard fa morire le varietà?
Risposta:
“No,
il raggiungimento degli standard e il loro uso protegge (...),
contro quello che si pensa spesso, le lingue minorizzate.
Lo standard favorisce lo stabilizzarsi di tradizioni linguistiche in
forma scritta, istituzionale. Così il friulano standard protegge la persistenza delle varianti locali, non le cancella. (…).
(….)
Domanda:
Lei viene in Friuli abbastanza
spesso. Come sono cambiate le cose dal punto di vista linguistico?
Risposta:
“E'
cambiato profondamente l'atteggiamento dei friulani.
Mario
Lizzero,
nel
1973,
mi trascinò in Friuli a cercare di spiegare che le minoranze non
erano il diavolo. Esposi le ragioni a favore del multilinguismo, e
quindi anche del friulano. Nella sala, eravamo in
una
distinta libreria del centro, successe un pandemonio. Il
grido era: “Morte
al friulano!”.
Sono sopravvissuto a stento alla furia
del pubblico della
buona borghesia.
Lizzero
sapeva che cosa sarebbe successo, ma non me lo disse. Poi,
col terremoto, le cose cambiarono
(…)
Erika
Adami
.............
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