venerdì 10 ottobre 2014

MORTE AL FRIULANO (la lingua, non il vino!) - Da un'intervista al Prof. Tullio De Mauro a firma di Erika Adami - Settimanale "La Vita Cattolica"






"MORTE AL FRIULANO!"

(la lingua, non il vino!)
 
 

Da un'intervista

al Prof. Tullio De Mauro,

linguista

ed ex-ministro dell'istruzione


L'intera intervista è pubblicata sul

settimanale dell'Arcidiocesi di Udine

LA VITA CATTOLICA

2 ottobre 2014

a firma di Erika Adami


(…)

Domanda: Certo è che non si aiutano le lingue minorizzate senza politiche linguistiche...

Risposta: “Naturalmente. E neppure con politiche che non sostengono o che sostengono poco o che osteggiano provvedimenti che pure sono passati...

Domanda: Già. In Friuli è sotto gli occhi di tutti la lentezza delle istituzioni nel dare attuazione alla legge statale 482 del 1999 e alla legge regionale 29 del 2007. Pur tra diversi cambi di governo, non è stata ancora sviluppata una politica linguistica adeguata.

Risposta: “Perchè ci sono resistenze e le resistenze sono trasversali. Non è di sinistra, come potrebbe sembrare, essere favorevoli al multilinguismo. Oltre che a destra, le opposizioni a sinistra sono sempre state molto forti. Dagli anni Quaranta, Cinquanta ai giorni nostri, c'è stata un'opposizione aperta o fatta di negligenza, di disattenzione al problema

Domanda: Disattenzione e negligenza delle istituzioni, ma anche della scuola...

Risposta: “Certo, e quello della scuola è un terreno decisivo

Domanda: In Friuli non è ancora stato elaborato un programma educativo delle lingue veramente innovativo. Eppure sarebbe naturale farlo, vista la ricchezza linguistica di questo territorio.

Risposta: “I programmi ci sono e sono fondati su esperienze pregresse di tanti anni sull'insegnamento del friulano, ma anche nella scuola ci sono molte resistenze.

Domanda: E uno dei nodi è la formazione degli insegnanti.

Risposta: “Sì, ma questo è un punto debole di tutto l'apparato scolastico italiano, su tutto il territorio nazionale”

Domanda: Ancora oggi continua il dibattito tra friulano standard e varietà locali. Davvero il friulano standard fa morire le varietà?

Risposta: No, il raggiungimento degli standard e il loro uso protegge (...), contro quello che si pensa spesso, le lingue minorizzate. Lo standard favorisce lo stabilizzarsi di tradizioni linguistiche in forma scritta, istituzionale. Così il friulano standard protegge la persistenza delle varianti locali, non le cancella.  (…).

(….)

Domanda: Lei viene in Friuli abbastanza spesso. Come sono cambiate le cose dal punto di vista linguistico?

Risposta: “E' cambiato profondamente l'atteggiamento dei friulani. Mario Lizzero, nel 1973, mi trascinò in Friuli a cercare di spiegare che le minoranze non erano il diavolo. Esposi le ragioni a favore del multilinguismo, e quindi anche del friulano. Nella sala, eravamo in una distinta libreria del centro, successe un pandemonio. Il grido era: “Morte al friulano!”. Sono sopravvissuto a stento alla furia del pubblico della buona borghesia. Lizzero sapeva che cosa sarebbe successo, ma non me lo disse. Poi, col terremoto, le cose cambiarono (…)

Erika Adami

.............


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