REGIONE
RIFORMA
“PANONTIN”
ENTI LOCALI
ENTI LOCALI
UNA
RIFORMA “QUAZZABUGLIO”
CHE
NON PUO' FUNZIONARE
…..........
COMUNICATO
STAMPA
Comitât
pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl
Comitato
per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
Udine
9
ottobre 2014
“È
una posizione che non condivido (quella
dei media),
ma a cui non posso non allinearmi per non essere costretto a pagare
un prezzo troppo alto”
e ancora: “Mi
pare ovvio, però, che al termine di questo iter bisognerà mettere
mano anche al Cal sia da un punto di vista del funzionamento,
semplificandolo, che della rappresentanza”
L'assessore
Panontin si basa su strani criteri per riformare gli Enti Locali:
dichiara di allinearsi alle idee dei giornali che non condivide,
elevando il ruolo dei media a quello di nuovi legislatori, mentre
ipotizza “semplificazioni”
di organi di rappresentanza degli Enti Locali disconoscendo quindi il
ruolo del CAL.
Dimenticando
oltre tutto – e ciò è gravissimo per un assessore regionale - che
il
CAL è un Organismo di rappresentanza previsto dalla Costituzione
italiana (art. 123 – comma 4).
Considerato
poi che la
proposta di legge prevede la delega alla Giunta regionale anziche far
decidere al Consiglio,
vista l'esigenza di “non pagare un prezzo troppo alto” c'è
da chiedersi chi, e con quali criteri, scriverà effettivamente la
riforma che vorrebbe cancellare la
rappresentanza unitaria dei diversi territori regionali, facendo uno
spezzatino insipido del Friuli che nel suo policentrismo ha pur
diritto a riconoscersi nelle tre province disegnate da guerre e
battagli politiche lunghe un secolo.
Resta
da dire che ci sono tre soluzioni al guazzabuglio di questa ipotetica
riforma:
- ribaltare le riforma, mantenere le province e rafforzarle nei compiti trasferendovi competenze (e costi) in carico oggi alla Regione che è il vero centro di spesa da controllare
- volendo fare a tutti i costi la riforma, per compensare i conseguenti squilibri a danno del Friuli, diventa necessario trasferire la capitale della Regione nel centro del Friuli, a Udine (o Palmanova, o Gemona, ma la retralcitrante capitale non potrebbe che essere Udine)
- la terza proposta che facciamo è quella di creare l'Assemblea delle Unioni dei Comuni del Friuli per dare una qualche forma di rappresentanza (con relative competenze) ai friulani.
Al
Consiglio regionale ed in particolare ai consiglieri eletti in
Friuli, e solo a loro, il compito di decidere.
Così com'è questa riforma non può funzionare e non saranno dei
direttori a costo zero (?) delle Unioni a migliorare la situazione.
Il
Presidente del Comitato
Paolo
Fontanelli
E a proposito di enti locali (Province in questo caso):
RispondiEliminaDal sito internet del quotidiano IL MESSAGGERO VENETO:
15 ottobre 2014
TITOLO: Provincia, il Tar accoglie il ricorso di Ciriani
SOTTO TITOLO: Il tribunale ha rinviato il giudizio alla Corte Costituzionale. Sarà sospesa l’elezione del 26 ottobre
di Martina Milia
TESTO (vedi il link per leggere l'intero articolo)
“PORDENONE. Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto il ricorso della Provincia di Pordenone presentato per bloccare il voto del 26 ottobre.
Il giudizio è stato rinviato alla Corte Costituzionale. Il primo effetto sarà la sospensione del voto che avrebbe dovuto portare all’elezione di un consiglio formato solo da amministratori in carica.
Dice il Tar: "Con ordinanza n. 495/2014, contestuale alla presente, è stata sollevata, in quanto ritenuta rilevante e non manifestamente infondata in parte qua, la questione di legittimità costituzionale di alcuni articoli della citata legge regionale, sul ricorso del Presidente uscente della stessa Provincia, in quanto ritenuta violativa di alcuni articoli dello Statuto speciale della Regione Friuli – Venezia Giulia e della Costituzione. (...)
http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2014/10/15/news/provincia-il-tar-accoglie-il-ricorso-di-ciriani-1.10121604