martedì 14 ottobre 2014

RIFORMA "PANONTIN" ENTI LOCALI - UNA RIFORMA QUAZZABUGLIO CHE NON PUO' FUNZIONARE!


REGIONE

RIFORMA “PANONTIN” 

ENTI LOCALI

UNA RIFORMA “QUAZZABUGLIO”

CHE NON PUO' FUNZIONARE

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COMUNICATO STAMPA


Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl

Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli

Udine

9 ottobre 2014

È una posizione che non condivido (quella dei media), ma a cui non posso non allinearmi per non essere costretto a pagare un prezzo troppo alto” e ancora: “Mi pare ovvio, però, che al termine di questo iter bisognerà mettere mano anche al Cal sia da un punto di vista del funzionamento, semplificandolo, che della rappresentanza”


L'assessore Panontin si basa su strani criteri per riformare gli Enti Locali: dichiara di allinearsi alle idee dei giornali che non condivide, elevando il ruolo dei media a quello di nuovi legislatori, mentre ipotizza “semplificazioni” di organi di rappresentanza degli Enti Locali disconoscendo quindi il ruolo del CAL. Dimenticando oltre tutto – e ciò è gravissimo per un assessore regionale - che il CAL è un Organismo di rappresentanza previsto dalla Costituzione italiana (art. 123 – comma 4).

Considerato poi che la proposta di legge prevede la delega alla Giunta regionale anziche far decidere al Consiglio, vista l'esigenza di “non pagare un prezzo troppo alto” c'è da chiedersi chi, e con quali criteri, scriverà effettivamente la riforma che vorrebbe cancellare la rappresentanza unitaria dei diversi territori regionali, facendo uno spezzatino insipido del Friuli che nel suo policentrismo ha pur diritto a riconoscersi nelle tre province disegnate da guerre e battagli politiche lunghe un secolo.

Resta da dire che ci sono tre soluzioni al guazzabuglio di questa ipotetica riforma:
  • ribaltare le riforma, mantenere le province e rafforzarle nei compiti trasferendovi competenze (e costi) in carico oggi alla Regione che è il vero centro di spesa da controllare
  • volendo fare a tutti i costi la riforma, per compensare i conseguenti squilibri a danno del Friuli, diventa necessario trasferire la capitale della Regione nel centro del Friuli, a Udine (o Palmanova, o Gemona, ma la retralcitrante capitale non potrebbe che essere Udine)
  • la terza proposta che facciamo è quella di creare l'Assemblea delle Unioni dei Comuni del Friuli per dare una qualche forma di rappresentanza (con relative competenze) ai friulani.
Al Consiglio regionale ed in particolare ai consiglieri eletti in Friuli, e solo a loro, il compito di decidere. Così com'è questa riforma non può funzionare e non saranno dei direttori a costo zero (?) delle Unioni a migliorare la situazione.
 
Il Presidente del Comitato

Paolo Fontanelli
 

1 commento:

  1. E a proposito di enti locali (Province in questo caso):

    Dal sito internet del quotidiano IL MESSAGGERO VENETO:

    15 ottobre 2014

    TITOLO: Provincia, il Tar accoglie il ricorso di Ciriani

    SOTTO TITOLO: Il tribunale ha rinviato il giudizio alla Corte Costituzionale. Sarà sospesa l’elezione del 26 ottobre

    di Martina Milia

    TESTO (vedi il link per leggere l'intero articolo)

    “PORDENONE. Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto il ricorso della Provincia di Pordenone presentato per bloccare il voto del 26 ottobre.

    Il giudizio è stato rinviato alla Corte Costituzionale. Il primo effetto sarà la sospensione del voto che avrebbe dovuto portare all’elezione di un consiglio formato solo da amministratori in carica.

    Dice il Tar: "Con ordinanza n. 495/2014, contestuale alla presente, è stata sollevata, in quanto ritenuta rilevante e non manifestamente infondata in parte qua, la questione di legittimità costituzionale di alcuni articoli della citata legge regionale, sul ricorso del Presidente uscente della stessa Provincia, in quanto ritenuta violativa di alcuni articoli dello Statuto speciale della Regione Friuli – Venezia Giulia e della Costituzione. (...)

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2014/10/15/news/provincia-il-tar-accoglie-il-ricorso-di-ciriani-1.10121604

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