Il Commissario del Consiglio Europeo per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha espresso grande preoccupazione per la situazione dei Rom e degli immigrati in Italia.
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Dal sito del "TG3"
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BASTA CON IL RAZZISMO DEI POLITICI ITALIANI
Basta con gli slogan razzisti dei politici: è l’ammonimento inviato all'Italia dal commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, nell'ultimo rapporto sul nostro paese. Oltre a prendere di mira le dichiarazioni razziste dei politici, soprattutto verso i Rom, nel documento si denuncia che pochi passi avanti, se non addirittura nessuno, sono stati fatti negli ultimi tre anni dalle autorità italiane nel garantire il rispetto dei diritti umani di rom e immigrati.
«Sono rimasto scioccato dai manifesti che ho visto a Milano durante la mia visita avvenuta in piena campagna elettorale: mettevano in guardia dal rischio che la città si trasformasse in una zingaropoli», scrive tra l'altro Hammarberg, nel suo rapporto. Oltre ai manifesti affìssi a Milano, il commissario del Consiglio d'Europa cita come esempio negativo le dichiarazioni con le quali il ministro degli interni Roberto Maroni, durante le espulsioni dei rom dalla Francia nell'estate 2010, si rammaricava che in Italia non si potesse fare lo stesso in quanto la maggioranza dei rom ha la cittadinanza italiana.
Secondo il suo rapporto, le autorità italiane negli ultimi tre anni non hanno fatto alcun passo in avanti su molte questioni che toccano da vicino la vita quotidiana di queste minoranze. Il commissario punta il dito contro gli sgombri dei campi, sia per le modalità con cui vengono condotti che per la mancanza di alternative di alloggio offerte alle persone fatte sloggiare. «Sono seriamente preoccupato dalle pratiche adottate per gli sgomberi e per le conseguenze che queste modalità hanno sulle persone coinvolte», scrive Hammarberg, che durante la visita in Italia si è recato in due campi a Milano: uno abusivo, vicino al sottopasso di Bacula, e uno autorizzato, a via Idro. Il rapporto di Strasburgo è stato duramemte criticato da Francesco Speroni, capodelegazione della Lega Nord al Parlamento Ue, che lo ha definito «un'ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano che va contro l'azione di un governo nazionale». Secondo Speroni e gli eurodeputati leghisti Oreste Rossi, Giancarlo Scotta e Claudio Morganti, il giudizio espresso dal commissario Hammarberg «è del tutto infondato perché se fossimo di fronte a una violazione dei diritti umani ci sarebbero tutti gli strumenti giurisdizionali a cui potersi appellare». Tutt'altra opinione quella espressa invece dagli eurodeputati del Pd, Rita Borsellino, Rosario Crocetta e Debora Serracchiani.
Dal quotidiano IL PICCOLO di Trieste – 8 settembre 2011
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