« E che dire dell'impegno dei partiti ad essere autonomi nelle loro decisioni rispetto al centralismo romano? Pensano di continuare sulla strada centralista fin qui percorsa che prende in giro i friulani con promesse regolarmente non mantenute?
Quando si finirà di prendere in giro la gente, gli amministratori locali su questi temi decisivi che riguardano lo sviluppo della democrazia e la capacità di governo del Friuli? »
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QUESTIONE
FRIULANA
LE PROMESSE
MAI MANTENUTE
di
ARNALDO BARACETTI
In periodo elettorale sia il Centro Destra sia il Centro Sinistra e la Lega avevano dichiarato la volontà di un forte decentramento regionale a favore di comuni e Provincie e del personale regionale. Lo stesso discorso vale anche per il governo Berlusconi e i suoi alleati a livello nazionale.
Figuratevi che a livello regionale noi abbiamo già approvato in consiglio regionale leggi-quadro per il decentramento dalla regione ai comuni e alle provincie. L'ultima, quella del Centro Sinistra, del vicino 2006 che prevede in maniera esplicita al suo articolo 8 la costruzione per il decentramento dei poteri regionali, organismi comprensoriali di cooperazione tra Comuni e che ad essi debbano essere dati poteri, mezzi finanziari e personale regionale.
Ma non è stato fatto niente.
Alla vigilia delle ultime elezioni amministrative non si è presentata né da parte del Centro Destra né da parte del Centro Sinistra, nessuna proposta di legge per l'attuazione della legislazione generale sul decentramento. Anzi le Comunità montane, strumento di decentramento e rinascita della montagna, sono state sciolte.
A questo punto sorge la domanda: «Quando si finirà di prendere in giro la gente, gli amministratori locali su questi temi decisivi che riguardano lo sviluppo della democrazia e la capacità di governo del Friuli?»
Noi vogliamo che sulle questioni che riguardano la valorizzazione della lingua, della cultura friulana e della nostra economia, come anche delle nostre infrastrutture, si decida qui in Friuli in sede di Comunità delle Provincie friulane, quindi né a Roma né a Trieste.
E così dicasi della attuazione delta legge dello Stato numero 482, per la scuola in friulano, su cui la Commissione Paritetica, con il suo presidente Collino, aveva preso delle decisioni importanti suggerite anche dalla Corte Costituzionale e dal Governo nazionale.
Come dicasi dell'impegno ufficiale assunto dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e dal governo nazionale che, di fronte ai rappresentanti delle istituzioni friulane, avevano assunto a Roma la volontà di portare avanti subito l'introduzione della lingua friulana in apposite trasmissioni nelle sedi Rai della regione.
E che dire dell'impegno dei partiti ad essere autonomi nelle loro decisioni rispetto al centralismo romano?
Pensano di continuare sulla strada centralista fin qui percorsa che prende in giro i friulani con promesse regolarmente non mantenute?
Non si illudano questi partiti che la gente accetterà simile sistema e che gli autonomisti non sapranno trovare, nell'interesse del Friuli, la strada dell'unità convergendo per l'avvenire delle nostre popolazioni.
dal Gazzettino – edizione di Udine
lunedì 8 agosto 2011
pagina 1 e 2
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