venerdì 3 giugno 2016

FONDO PER TRIESTE E PRIVILEGI TRIESTINI


 
 
 
IL FONDO PER TRIESTE?


Una pesantissima fonte di discriminazione finanziaria e di sviluppo economico all'interno della stessa regione e a danni del Friuli (più del 90% del territorio regionale).

Da un articolo pubblicato sul settimanale “IL NUOVO” il 6 settembre 2007 a firma di Martina Seleni:

(...) Mezzo secolo contributi

Il Fondo venne istituito con legge dello stato nel lontano 1955, e da allora ha portato ad aziende, enti ed associazioni cittadine una cifra strabiliante, che si avvicina, se consideriamo gli indici di rivalutazione che ci aiutano a capire meglio quale sarebbe il suo valore attuale, a 6.200 miliardi di lire. Originariamente la funzione era quella di “salvagente finanziario”, destinato, per fare un solo esempio, alla costruzione del Molo Settimo, del Porticciolo di Grignano, del pontile dell'Oleodotto, del Centro Tumori e del liceo classico “Petrarca”; alla ristrutturazione del Teatro “Verdi” e alla infrastrutturazione della Grandi Motori; al restauro del museo Rivoltella; alla realizzazione di insediamenti a Borgo San Sergio e nel quadrilatero di Rozzol Melara; a stanziamenti a favore dell'Ezit e dell'Ospedale di Cattinara (…)

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E OGGI?

Fondo Trieste per le PMI        


Venerdì 13 Febbraio 2015 08:24 
      
          Le piccole imprese della Provincia di Trieste possono inviare le richieste per accedere al Fondo Trieste, secondo quanto stabilito dal Commissariato del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia.
 
Il bando consiste nell’erogazione di contributi per l’accesso al credito delle aziende attive nella produzione industriale, settore edilizio compreso, e nei servizi connessi alle attività portuali ed i trasporti.
 
Contributi
 
Sono previsti contributi in conto capitale in regime de minimis che possono arrivare a coprire fino al 30% degli investimenti, relativi alle spese sostenute e fatturate dal 31 marzo 2015 al 30 settembre 2016. I fondi possono essere utilizzati per promuovere la ristrutturazione di strutture dismesse come anche il cambiamento di prodotto o di processo.
 
Domande
 
Le richieste di accesso al Fondo devono essere inviate entro il 31 marzo 2015 secondo quanto previsto dal bando, pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno.
         

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COMMENTO

Contemporaneamente il Friuli era discriminato (e continua ad esserlo!) non potendo godere di finanziamenti similari al Fondo per Trieste per il sostegno della sua economia e per il suo sviluppo scientifico,  culturale e linguistico.

Un Friuli che per  molti decenni è stato soggetto a servitù militari pesantissime e con una economia in grave difficoltà.
 
Un Friuli che dovrà attendere il devastante terremoto del 1976 perchè Roma si accorga che non c'è solo Trieste, meno del 5% del territorio regionale. Un Friuli a cui Trieste - una città perennemente assistita - voleva negare il diritto all'istituzione di una Università pubblica autonoma e completa di tutte le Facoltà di base. Università friulana che ancor oggi periodicamente Trieste cerca di cancellare proponendo assurdi progetti di fusione con l'Università triestina. Friuli a cui Trieste continua a negare il diritto ai centri di ricerca autonomi e il "costituzionale" diritto alla tutela della minoranza linguistica friulana che "riconosce" (sic!!) solo come fonte di sprechi!
 
Una Trieste che non si è ancora liberata dalla "visione municipalistica" della realtà nella convinzione che oltre Barcola c'è il deserto dei Tartari "con i nemici che avanzano...".


BASTA PRIVILEGI

A TRIESTE!!
 
 
La Redazione del Blog
 
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Leggi anche:
 


 

 

6 commenti:

  1. Da il quotidiano IL PICCOLO di Trieste.

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/04/26/news/dagli-archivi-i-nomi-di-chi-riceveva-da-roma-fondi-fuori-bilancio-1.50212

    Dagli archivi i nomi di chi riceveva da Roma fondi “fuori bilancio” di Pietro Spirito

    "TRIESTE. Otto milioni di lire a don Marzari. Oltre cinque milioni a Gino Palutan. Ancora otto milioni di lire alla voce “Marcello Spaccini”. Più otto milioni anche a Marino Szombately. E poi decine e decine di altri nomi, seguiti da cifre a sei zeri, una pagina dopo l’altra, e nella prima, in alto, la denominazione del capitolo di spesa: “Propaganda italianità”. (…)

    (…) L’Uzc era il braccio operativo - in parte nascosto - con cui il governo italiano attuava la sua politica in un territorio dove non aveva potere, né giurisdizionale né tantomeno militare, cercando di manovrare con l’unico strumento veramente efficace a sua disposizione: IL DENARO. (…)

    (…) Basta aprire solo alcuni dei diecimila faldoni dell’archivio dell’Uzc per avere un’idea abbastanza precisa, anzi molto precisa, di quale fu lo sforzo finanziario del Governo italiano per appoggiare in ogni modo l’italianità di Trieste.

    Si sa, per esempio, che allo scopo nell’anno 1946-’47 Trieste ricevette 400 milioni di lire, che diventarono 700 nel 1947-’48 e 872 nel 1948-’49. (…)

    (…) I documenti dell’Uzc dimostrano che l’azione avveniva non solo nei confronti dei partiti politici, ma anche verso le più varie forme di associazionismo, di singoli individui e, va da sé, della stampa locale.

    Un assistenzialismo programmato, diffuso, che contribuì a drogare non solo l’economia locale, ma il modo stesso di intendere i rapporti con il Governo centrale. (…).

    26 aprile 2011 – Quotidiano IL PICCOLO di Trieste

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  2. E ANCORA dati sull'assistenzialismo a favore di Trieste:

    Dal quotidiano IL GAZZETTINO (Ud)

    Domenica 7 dicembre 2014

    TLT, la nostalgia di un'illusione

    di Pavel Zalar

    (....)

    UN FIUME DI DENARO

    L'aiuto economico degli alleati fu fondamentale. Il governo militare che amministrava la zona A sostenne massicciamente la città attraverso il piano Marshall. Arrivarono tra il 1947 e l'anno successivo, dodici milioni di dollari. Bisognava dare dell'occidente un'immagine confortevole, rassicurante, far vedere che il mondo che si opponeva al comunismo era ricco e prospero.

    A essere aiutata era tutta l'economia triestina, attraverso le commesse dei cantieri navali e i lavori pubblici.

    Il porto conosce nel 1949 un movimento di 3,4 milioni di tonnellate, record nella storia, la disoccupazione viene dimezzata nel giro di pochi anni.

    Nasce la zona industriale Zaule, (...) agli inizi degli anni cinquanta nascono sedici nuove imprese. Viene rilanciata l'industria petrolifera: l'Aquila nel 1954 diventa la seconda raffineria d'Italia per capacità produttiva.

    L'essere un'economia assistita fu anche il suo limite. (...).

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  3. Le statistiche ci raccontano di una Trieste che ha il più alto reddito in regione e una qualità della vita che è tra i più alti in Italia. Eppure, nonostante ciò, la classe politica triestina continua sempre a piangere e a richiedere fondi e finanziamenti pubblici a fronte di ogni "sogno di gloria" triestino....

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  4. Anche l'attuale quotidiano "udinese", veneto di nome, venne creato proprio in funzione di Trieste, perché 70 anni fa nell'allora TLT non era giustamente consentito di pubblicare un quotidiano ultranazionalista e revanscista italiano.

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  5. dal POST:

    https://comitat-friul.blogspot.it/2014/12/trieste-la-grande-ammalata-di.html

    "Domanda:
    Bruno Marini ha rivelato che nel 2003 fu fatto sparire il libro sul Fondo Trieste per non far sapere a Roma quanti soldi erano arrivati a Trieste..

    Risposta:
    (ride) Ho letto. Questa è la grande politica triestina. Le grandi visioni della politica triestina."

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  6. E' incredibile come a Trieste si strepiti SEMPRE, e con toni mediatici altissimi, per ogni centesimo di finanziamento concesso dalla regione a favore della politica linguistica di tutela della minoranza linguistica friulana (solo 600 mila cittadini della regione F-vg il cui status di minoranza è riconosciuto dallo Stato italiano ai sensi dell'art. 6 della Costituzione italiana!!) e contemporaneamente si dimentichi SEMPRE della "PIOGGIA DI MILIARDI" di cui ha goduto (e continua a godere!!) la città di Trieste dal 1918 ad oggi....

    Del resto Trieste si era già ben "allenata" nel campo della negazione dei diritti linguistici dei triestini di lingua slovena, chiamati a Trieste. con significato denigratorio, con il termine di "s'ciavi".....

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