martedì 21 giugno 2016

FUSIONE DEI PICCOLI COMUNI? UNA OPERAZIONE DEMAGOGICA SCONFITTA DAI CITTADINI.


FUSIONE DEI PICCOLI COMUNI?
 
UNA OPERAZIONE DEMAGOGICA
SCONFITTA DAI CITTADINI!
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Dal quotidiano IL PICCOLO di Trieste

18 giugno 2016


 
"(…) Le parole di Diego Moretti, capogruppo in piazza Oberdan dei democratici corroborano il quadro:
 
(…) Quanto alle identità, «non si perderanno, perché Staranzano e Ronchi hanno una loro forza che va al di là dell’appartenenza a una specifica entità amministrativa». Dalla fusione deriverebbero invece vantaggi, come l’esclusione dai vincoli di bilancio per gli investimenti e la «disponibilità per 5 anni di almeno 3 milioni di euro nella spesa corrente». «Vogliamo sputarci sopra in periodi in cui i Comuni fanno fatica a chiudere il bilancio?», conclude. (...)"

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Dal sito internet
di CHAMBRA D'OC
 
 
IRES - un convegno preoccupante
 
 
 
Mercoledì 15/06/2016. Convegno presso l’IRES “Dentro il Piemonte: verso una nuova geografia amministrativa”
 
 
(...) Le relazioni non hanno avuto possibilità di contradditorio in quanto il tempo per eventuali interventi dal pubblico è stato, improvvisando, fissato in UN MINUTO. Anche perché doveva parlare, giustamente (ma magari dopo aver sentito anche voci fuori dal coro), l’Assessore Reschigna.....
 
Il convegno quindi tendeva a convincere il pubblico sulla necessità di fondere i piccoli comuni.
 
E sorge una domanda: perché? Perché non si è anche parlato delle UNIONI che funzionano?
 
Perché questa operazione voluta dalla politica nazionale di fondere i comuni a suon di euro ( per il resto i soldi non ci sono e i piccoli comuni anno dopo anno vengono depredati di IRPEF e altre tasse restituendo sempre minori risorse, ormai vicine allo zero)? In Italia i comuni sono ormai meno di 8000 mentre in Francia sono 36.000.
 
Non sarà che i sindaci dei piccoli comuni di solito non hanno un padrone politico mentre i comuni più grandi sono più manovrabili in quanto legati alla politica?
 
Il discorso potrebbe scendere nei dettagli ma mi limito a citare una riflessione di Annibale Salsa, galantuomo amante della montagna, antropologo, geografo, past-presidente generale del CAI cui il Comune di Ostana il 25 giugno conferirà la cittadinanza onoraria.
 
Il concetto di "fusione" implica la eliminazione delle parti (i piccoli Comuni) che andranno a comporre la nuova realta' da fondere. Le singole componenti perdono ogni autonomia e riconoscibilita' anche nel nome che spesso viene sostituito con nomi di fantasia, poco collegati al territorio di riferimento. Una operazione di rimozione della memoria storico-identitaria iniziata con Napoleone e proseguita sotto il fascismo. Non si tratta di evocare anacronistici campanilismi ma di contrastare fenomeni di spaesamento e di perdita del sentimento di appartenenza alla comunita'.
 
Nella "unione" si possono realizzare le stesse necessarie economie attraverso la gestione associata dei servizi ma salvaguardando l'autonomia dei singoli comuni sia in termini di riconoscibilita' che di denominazione. Il concetto di "unione" riprende anche filosoficamente quello di "unita' nella diversita", concetto nobile e rispettoso della rappresentanza di tutti.
 
Di mio sottolineo SOTTO IL FASCISMO.
 
Giacomo Lombardo (sindaco pro tempore del Comune di Ostana)
 
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NOTA DELLA
 
REDAZIONE DEL BLOG
 
 
 
FORTUNATAMENTE le operazioni della politica non di rado vengono sconfitte dalle comunità locali e dai cittadini che sono gli unici che detengono la "SOVRANITA' COSTITUZIONALE".

E' ciò che è successo nei tre referendum che hanno avuto luogo in  Friuli il 19 giugno 2016, dove i cittadini hanno votato CONTRO la fusione del loro Comune "sponsorizzata" a suon di milioni dalla Giunta regionale.
 
 
 
 Nel frattempo sono sotto gli occhi di tutti i disastrosi bilanci della grandi città (vedi Roma ad esempio e lo scandalo di "mafia capitale" ...)  i cui debiti vengono sistematicamente ripianati con la fiscalità generale, ossia con i soldi di tutti i cittadini italiani inclusi quelli dei piccoli Comuni: meno male che grande è sempre sinonimo di efficienza e ottimi servizi...

Per "tutti" gli altri Comuni, piccoli e medi, costantemente depredati dallo Stato centrale, i soldi invece mancano sempre!!
 
 




 

4 commenti:

  1. DEMAGOGIA

    [de·ma·go·gì·a]

    DEFINIZIONE

    1.~Degenerazione della democrazia, per la quale al normale dibattito politico si sostituisce una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali delle masse, allo scopo di mantenere o conquistare il potere.

    (Forniti da Oxford Dictionaries · © Le Monnier/Mondadori Education S.p.A., under licence to Oxford University Press · Traduzione diBing Translator)

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  2. http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/06/19/news/quell-antico-braccio-di-ferro-che-affonda-tutto-nella-storia-1.13687888

    Ronchi diventa Comune autonomo nel 1850 -

    Staranzano, dal canto suo, ha impiegato quasi trent’anni per ottenere, nel 1907, l’indipendenza dal Comune di Monfalcone e così far cessare, scriveva Silvio Domini, “la disamministrazione di Monfalcone”.

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    COMMENTO:

    Perché dunque cancellare la storia per risparmi ottenibili con una "associazione di servizi"? Solo perché Monfalcone voleva diventare "la grande" Monfalcone?

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  3. Arrogante e incredibile la assenza di rispetto dei cittadini che hanno votato NO al referendum. Per la politica che sponsorizzava il SI sono solamente dei "poveri CAMPANILISTI che NON HANNO CAPITO LA BONTA' DELLA PROPOSTA DELLA FUSIONE".

    Al solito i cittadini quando non applaudono alle proposte della politica sono definiti sempre dei "poveri deficienti" a cui sarà il caso di rispiegare meglio la bontà della proposta politica.

    Non è ora di finirla con tutta questa arroganza politica e di iniziare a rispettare la SOVRANITA' dei cittadini?

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  4. L'opinione che i cittadini friulani e italiani hanno della politica (partitica)?

    Da facebook "Patto per l'Autonomia".


    16 giugno alle ore 10:29 · Carlino, Friuli-Venezia Giulia, Italia ·

    Giorgio Cavallo: "La gente probabilmente non va più a votare e non crede nella politica perché si è accorta che l'ambito statale si pone in modo autoritario, a discapito del rispetto delle autonomie e delle caratteristiche culturali ed economiche dei territori".

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