martedì 10 novembre 2015

IL VENETO E IL FRIULI NON HANNO UNA COMUNE IDENTITA' !

 
 VENETO E FRIULI

NON HANNO

UNA " COMUNE IDENTITA' "!


 
VONDE MONADIS
 
SU LA STAMPE!!!

.............

Dal sito internet
del quotidiano Il Messaggero Veneto (Ud)
 
 
(…) di certo Veneto e Friuli-Venezia Giulia rappresentano un aggregato territoriale basato su una comune identità (…)
 
 
..............

Udine

Comunicato stampa
 
 
Per capire quanto sbagliata sia l'affermazione che Veneto e Friuli-Venezia Giulia rappresentano un aggregato territoriale basato su una comune identità che appare nell'articolo che presenta il primo numero del mensile con reportage "on the road" sulla ripresa da Verona a Trieste basta ricordare un detto veneto: "Dime ludro, dime can, ma no dirme furlan!" e se ci aggiungiamo che si parla di "testate venete e friulan giuliane" ci chiediamo fin dove possa scadere la memoria storica e geografica di un certo giornalismo, certo più attento a futuri progetti editoriali e politici piuttosto che alla storia o alla realtà economica.
 
Non vogliamo ricordare che la storia della Repubblica veneta è ben diversa da quella del Patriarcato di Aquileia, ne che la più recente appartenenza della provincia di Udine alla regione Veneto in epoca fascista ne aggravò lo stato di povertà trattenendo al di là del Piave perfino i soldi destinati alla ricostruzione del Friuli devastato in profondità dalla guerra, ne che in quest'area si parla una lingua diversa dalla lingua del Goldoni (e in merito si rilegga almeno Pasolini).

Vogliamo
invece ricordare i dati economici che vedono lo sviluppo del Veneto con cifre ben diverse da quelle delle province friulane ancora nel pieno della crisi e che solo uno statuto regionale di autonomia speciale riesce in qualche modo a contenere.
 
 
Anche la confusione tra area friulana e area giuliana preoccupa poichè si tratta di una confusione di storie, lingue e, soprattutto, di contesto economico che può portare solo ad un nuovo grado di colonizzazione del Friuli da parte dei vicini!

L'incipit di questo nuovo periodico non può che scandalizzare chi vive e opera in Friuli e ne prendiamo per buona solo una frase:"questa identità è a volte discontinua e malcerta, e ha bisogno per non stingere di essere continuamente stimolata e alimentata". Solo che non è riferibile ad una identità del nord-est di pura invenzione ma quantomeno a ciascuna delle composite realtà di quest'area, dal bellunese a Muggia in cui il Friuli, con la sua lingua, la sua storia e la sua economia ha una sua unica specificità!

il Presidente del Comitato
Paolo Fontanelli
.................
 

di certo”???

"una comune identità"???

Ma ce monadis scrivino

i gjornaliscj talians?
 
 
Note storiche, linguistiche, costituzionali e economiche che paiono sconosciute al giornalismo italiano. 
 
 
1) La storica Repubblica di Venezia non ha mai conquistato né Gorizia, né Trieste! Il leone di San Marco "appiccicato" sul Castello di Gorizia è un plateale falso storico poiché è stato lì collocato ben dopo il 1797 (anno della fine della Repubblica di Venezia) ossia "solo" nel.....1919 e a "appiccicarlo" fu qualche “italianissimo” conquistatore di Gorizia desideroso di dimostrare la piena italianità di questa cittadina "asburgica" abitata fino al 1918 solo da friulani e sloveni.....poi arrivarono i "regnicoli" a italianizzare Gorizia.

Trieste, giusto per precisare un dato storico che sempre viene dimenticato!, pur di non cadere tra le fauci del leone veneziano, fece nel 1300 circa atto di dedizione agli Asburgo. E si mantenne "fedelissima" agli Asburgo fino al 1918: è documentato che l'irredentismo italiano a Trieste non fu mai un fenomeno maggioritario prima del 1918. Senza gli Asburgo Trieste sarebbe rimasta una piccola cittadina di 5.000 abitanti, quale era agli inizi del 1700, prima che l'Austria-Ungheria creasse il porto triestino.


Per quanto riguarda la parte di Friuli diventata per tre secoli colonia veneziana, ricordiamo quanto si può leggere in "Il Friuli-Venezia Giulia", in Enciclopedia tematica, Touring Club italiano, Milano, 2006 secondo volume, La storia. Pagina 150:

" (...) L'arrivo di Venezia non favorì in alcun modo un cambiamento in positivo nelle sorti del Friuli. Al contrario, coincise con una delle fasi storiche più buie che il territorio si trovò ad affrontare. Per Venezia, le terre friulane rappresentavano semplicemente una fonte di introiti fiscali e una sorte di Stato cuscinetto tra la capitale e il confine nordorientale: ben poco fu quindi fatto per farle tornare allo splendore di un tempo(...)"  

2) L'affermazione “di certo Veneto e Friuli-Venezia Giulia rappresentano un aggregato territoriale basato su una comune identità” riportata all'inizio del Post e contenuta in un articolo del Gruppo Espresso firmato dal giornalista Maurizio Caiaffa, è una “frottolagiornalistica colossale. 

Perfino la Repubblica di Venezia durante i tre secoli di dominio veneziano sul Friuli, riconobbe la “Patria del Friuli” come una entità storica, linguistica e culturale ben distinta e unica.

Se poi il giornalista avesse anche la pazienza di leggere Pasolini, forse eviterebbe di scrivere simili castronate... 

3) Il Friuli-Venezia Giulia è una regione dove la maggioranza dei suoi abitanti appartiene ad una minoranza linguistica storica (slovenofoni, friulanofoni e tedescofoni) riconosciuta dalla REPUBBLICA ITALIANA ai sensi dell'art. 6 della Carta Costituente.
 
Dunque sul piano linguistico e culturale non esiste alcuna "identità comune" nel Nord-est d'Italia posto che questa realtà territoriale (INESISTENTE!)  è la sommatoria di regioni ben distinte sotto tutti i punti di vista.
 
4) Sul piano economico crediamo siano più che note al mondo giornalistico le continue "guerre" tra i porti di Venezia e di Trieste (le sventure portuali di Venezia fanno la felicità di Trieste e viceversa!), nonché la fortissima resistenza e le battaglie dei Comitati friulani che difendono l'ambiente regionale da devastanti progetti infrastrutturali viari veneti che "vorrebbero" usare il territorio friulano come contado degli interessi imprenditoriali veneti.....
 
O forse il Gruppo Espresso con l'iniziativa del mensile NORD-EST vuole anticipare la creazione di una macroregione comprensiva della Regione Veneto e della Regione Friuli-Venezia Giulia sulla base di una INVENTATA "comune identità"?
 
 
LA REDAZIONE DEL BLOG


3 commenti:

  1. Ma no ise ore di finîle di contâ monadis su la stampe locâl?

    RispondiElimina
  2. LIMITANDOCI ALLA ANALISI ECONOMICA E AMBIENTALE :

    Il manifatturiero è settore primario in tutto il territorio nazionale e dunque non solo nel Veneto e in Friuli.

    Idem se parliamo delle dimensioni delle imprese italiane: la piccola e media impresa non è certo una caratteristica esclusiva del Veneto e del Friuli ma una caratteristica dell'intero tessuto economico nazionale.

    Estrapolare queste caratteristiche NAZIONALI ponendole alla base di una supposta "identità comune" del Veneto e del Friuli, significa imbrogliare le carte e non tener conto della enorme diversità esistente sul piano culturale, linguistico, sociologico tra la realtà della regione veneta e quella della regione Friuli - Venezia Giulia. Regione quest'ultima già estremamente complessa di suo essendo formata da una realtà duale: Friuli e Trieste.

    Anche sotto il profilo ambientale c'è una grandissima differenza tra il Veneto e il Friuli in quanto il Veneto è una regione che risulta profondamente compromessa sotto il profilo ambientale, mentre il Friuli è ancora in gran parte integro e non ha nessuna intenzione di diventare come il Veneto: un susseguirsi di capannoni che hanno cancellato il paesaggio rurale.....

    RispondiElimina
  3. Da IL PICCOLO di Trieste:

    "La nebbia che oggi è scesa fitta su Venezia ha fatto "conquistare" a Trieste un'altra nave da crociera: si tratta della Costa Deliziosa, che questa mattina ha attraccato alla Stazione Marittima con i suoi 2800 passeggeri. La nebbia sta quindi restituendo a Trieste quello che la bora le aveva tolto con tre dietrofront. Sopra le foto di Andrea Lasorte

    16 novembre 2015
    ..................

    Commento:

    Oggi 16 di novembre dunque Trieste BRINDA alla nebbia veneziana.... e si augura..... duri a lungo!

    RispondiElimina