REGIONE FRIULI-VG
E MINORANZE LINGUISTICHE
I FRIULANI
SONO FORSE FIGLI
DI UN DIO MINORE?
APPROVATO IL PROGRAMMA D'INTERVENTI PER LA COMUNITÀ ITALIANA DI SLOVENIA E CROAZIA
Udine,
16 mag (2014) -
La
Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Cultura Gianni
Torrenti,
ha approvato oggi il Programma degli interventi 2014, predisposto
dall'Università Popolare di Trieste, diretto a favorire la
conservazione e lo sviluppo del patrimonio culturale e linguistico
delle Comunità degli Italiani in Slovenia e
Croazia.
Complessivamente, le iniziative previste nell'anno in corso corrispondono ad un impegno finanziario della Regione pari a 800.000 euro. Più nel dettaglio, come evidenziato nel Programma presentato dall'Università Popolare alla Regione, particolare attenzione verrà riservata al sostegno delle 52 Comunità degli Italiani per lo svolgimento di attività in campo culturale ed artistico, al supporto alle istituzioni della Comunità nazionale italiana (tra queste, il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, la casa editrice Edit di Fiume, l'Agenzia informativa adriatica di Capodistria), gli interventi a favore degli istituti scolastici con lingua d'insegnamento italiana.
ARC/RM
Complessivamente, le iniziative previste nell'anno in corso corrispondono ad un impegno finanziario della Regione pari a 800.000 euro. Più nel dettaglio, come evidenziato nel Programma presentato dall'Università Popolare alla Regione, particolare attenzione verrà riservata al sostegno delle 52 Comunità degli Italiani per lo svolgimento di attività in campo culturale ed artistico, al supporto alle istituzioni della Comunità nazionale italiana (tra queste, il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, la casa editrice Edit di Fiume, l'Agenzia informativa adriatica di Capodistria), gli interventi a favore degli istituti scolastici con lingua d'insegnamento italiana.
ARC/RM
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DOMANDE
ALLA
PRESIDENTE
DEBORA
SERRACCHIANI
La
crisi economica c'è solo quando si deve finanziare la legge
regionale 29/2007 - tutela lingua friulana - e la minoranza linguistica
friulanofona ? Pare
proprio di sì.....
E per l’ARLeF? 400 mila euro in tutto, “forse” appena sufficienti a pagare le spese fisse di amministrazione.....
Insegnamento lingua Friulana a scuola:
Legge finanziaria regionale 2014 - Euro 450.000,00.
Quasi la metà di quanto stanziato dalla Regione per i 20.000 cittadini sloveni e croati di lingua italiana! Ben 500.000,00 euro in meno rispetto al finanziamento stanziato nella Finanziaria regionale 2013 (Giunta Tondo). E ciò nonostante da anni sia altissima la percentuale di famiglie richiedenti l'insegnamento "in/della" lingua friulana a scuola e sia noto il ruolo fondamentale della scuola nella tutela delle lingue minorizzate. Richiesta mai rispettata dalla politica regionale!
In Slovenia nei Comuni in cui è presente la minoranza linguistica italiana anche le scuole statali di lingua slovena devono - per legge - insegnare la lingua italiana.
Da noi in Regione invece si tagliano con la mannaia i finanziamenti destinati alle minoranze linguistiche e contemporaneamente si regalano ben 14 milioni di euro ad un teatro sprecone, con una iper-produzione di opere liriche, un numero esorbitante di personale e con un pauroso buco di bilancio: il teatro lirico Verdi di Trieste! Un teatro che, nonostante sia stato per anni commissariato a causa dei debiti di bilancio, l'assessore regionale "triestino" Gianni Torrenti, si ostina a considerare una "eccellenza" a livello nazionale! Più fai debiti e più sei una "eccellenza": ma solo se hai la sede a Trieste!
Nessun
contributo per il teatro in lingua friulana,
lingua oltretutto incredibilmente esclusa anche dai bandi regionali sulla
cultura......
Solo
100 mila euro
per la tutela della lingua friulana in radio e televisioni e
oltretutto distribuiti con criteri del tutto discutibili e non rispettosi della l.r. 29/2007.
E la cultura in lingua friulana è anche esclusa dai bandi per i progetti culturali regionali emanati nel 2014.
Teatro, musica, manifestazioni culturali che utilizzano come lingua veicolare la lingua friulana, che si arrangino con la pidocchiosa e discriminante "miseria" che la Regione eroga per la tutela della lingua friulana! Viviamo dunque in una regione a "statuto speciale" ove vige il regime di APARTHEID CULTURALE? Pare proprio di sì!
Ci
fa piacere ovviamente che i
20
mila
(leggisi
VENTIMILA)
cittadini
sloveni e croati di lingua italiana,
che
già godono di un finanziamento annuale complessivamente superiore ai cinque milioni di euro,
vengano
finanziati anche dalla nostra regione, ma
è scandaloso
il trattamento che la Regione riserva agli oltre 600
mila friulanofoni – leggisi SEICENTOMILA
-
solo lo 0,02% del bilancio regionale!
E com'è che la Presidente Serracchiani e la sua Giunta, strumentalizzano la presenza massiccia di minoranze linguistiche in regione per "salvare" la RAI TS e l'Ufficio scolastico regionale?
Le minoranze linguistiche regionali sono solo una "FOGLIA DI FICO", salvo poi riservare loro una miseria di finanziamenti regionali?
LA
REDAZIONE DEL BLOG
"Con una redistribuzione più equa delle risorse, dunque, la Giunta Serracchiani potrebbe dare un primo segnale di discontinuità rispetto al passato.
RispondiEliminaIl problema di fondo rimane però un altro: è infatti necessario un cambio di mentalità radicale che permetta non solo di garantire i diritti linguistici ai friulani, agli sloveni e ai germanofoni del Friuli – Venezia Giulia, ma anche di rendere il nostro patrimonio linguistico, culturale e identitario una marcia in più per tutta la regione.
La vicenda dell’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme anche per
quanti dicono di difendere l’autonomia regionale, ma senza darle sostanza.
Una volta analizzate con rigore tutte le varie ragioni solitamente addotte per giustificare il mantenimeno dell’autonomia speciale, l’unica a resistere è quella legata alla presenza ancora maggioritaria in Friuli – Venezia Giulia di comunità che parlano una lingua propria diversa da quella statale.
La Provincia di Trento, pur con poche migliaia di ladini ed ancor meno cimbri e mocheni, lo ha capito da tempo e si è mossa di conseguenza.
La Regione Friuli – Venezia Giulia sembra invece ancora lontana dal capirlo. La manifestazione più chiara di questa realtà la ritroviamo certificata, nero su bianco, proprio in finanziaria dove per il friulano si investe appena lo 0,02% del bilancio regionale. Un comportamento suicida che non possiamo non denunciare.
Udin / Udine, 25.11.2013
Il portavoce del Comitato 482
Carlo Puppo
E a proposito del teatro lirico Verdi di Trieste, una "eccellenza" secondo l'assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti:
RispondiEliminaDal sito internet del quotidiano IL PICCOLO di Trieste
Commenti
Meritiamo tutto ciò?
inviato da lorenzopud
il 01 ottobre 2012 alle 21:49
Un teatro che ha 20 milioni di debiti, con orchestrali che però prendono anche la 15a. Un teatro che anche quest'anno chiuderà il suo bilancio in passivo. Un teatro che ha ben 270 dipendenti a tempo indeterminato. Un teatro che ottiene già dalla Regione un finanziamento ordinario annuale di 2,5 milioni di euro. Questo teatro non è da salvare (con i soldi di tutti i contribuenti regionali, la maggior parte dei quali non ci hanno mai messo piede al Verdi), ma da chiudere immediatamente.
A quando la meritocrazia nel settore della cultura?
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/10/01/news/il-consiglio-regionale-salva-il-verdi-di-trieste-1.5786919?idmessaggio=2761558
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inviato da apolider
il 02 ottobre 2012 alle 01:38
lorenzo, te ga ben descrito quel buso senza fondo dove i continua a brusar i nostri soldi...che i se lo paghi quei che ghe interesa aumentando i biglieti e diminuendo stipendi e altri costi
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/10/01/news/il-consiglio-regionale-salva-il-verdi-di-trieste-1.5786919?idmessaggio=2761633
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A un qualsiasi teatro che si fosse trovato nella situazione del Verdi di Trieste, ma ubicato a Gorizia, Udine o Pordenone, o in qualsiasi altra località del Friuli, la Giunta regionale avrebbe già tolto ogni contributo regionale: ma la cultura triestina non si tocca !
RispondiEliminaE allora ecco scelte politiche discriminanti e fallimentari perché chi è abituato che "tanto paga Pantalone" continuerà con la politica degli sprechi e la "mania di grandezza".