MINORANZE
LINGUISTICHE
Al
Teatro Nuovo
“Giovanni da Udine” (Udine)
torni
la prosa anche in friulano
Dal
sito del settimanale
dell'Arcidiocesi
di Udine
LA
VITA CATTOLICA
18.06.2014
- Dare
continuità al progetto «Farie Teatrâl Furlane» per fare in modo
che la produzione teatrale in lingua friulana abbia un'organizzazione
stabile.
Al
nuovo corso di quest'iniziativa che, nella prima edizione, nel 2011,
ha permesso di realizzare lo spettacolo «Pieri da Brazzaville»,
sono al lavoro
Provincia
e Comune
di Udine,
Arlef,
il Teatro
Nuovo Giovanni da Udine,
la Fondazione
Crup,
l'Ert
(Ente regionale teatrale)
e
Bepi Agostinis, vera anima del progetto che ne sta seguendo i diversi
passaggi.
Nei
giorni scorsi a Palazzo Belgrado si è svolta una riunione tra i vari
partner istituzionali per definire i contenuti della convenzione,
obiettivi e sviluppi del progetto
che sarà sottoposto all'attenzione dell'assessore regionale alla
cultura Gianni Torrenti.
«La
Provincia di Udine è molto motivata e sostiene con convinzione
questo progetto - ha commentato il presidente della Provincia di
Udine Pietro Fontanini - che consentirà di arricchire la produzione
del Teatro Nuovo Giovanni da Udine per quel che riguarda la prosa in
marilenghe».
L'intento
è quello di concludere l'iter burocratico nel prossimo mese per
consentire alla «Farie» di introdurre nuovi spettacoli in lingua
friulana già nel cartellone teatrale della prossima stagione. «La
Farie - ha aggiunto Fontanini - rappresenta un'ulteriore strumento
per dare dignità alla nostra lingua e alla nostra cultura.
Fondamentale sarà concretizzare questa rinnovata sinergia proponendo
nuove rappresentazioni in lingua friulana dal prossimo autunno per
offrire alla grande percentuale di persone che in regione la usano
quale codice comunicativo, un motivo in più per continuare a farlo e
per credere nelle sue potenzialità».
Presenti
all'incontro per il Comune di Udine l'assessore Antonella Nonino, per
l'Arlef il direttore William Cisilino, per il Teatro Nuovo Giovanni
da Udine il presidente Tarcisio Mizzau e Bepi Agostinis.
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