venerdì 7 febbraio 2014

REGIONE FRIULI - IL PARADOSSO: TANTA ENERGIA, TANTI BLACKOUT



Riceviamo e ringraziando

pubblichiamo

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REGIONE FRIULI



Il paradosso:

tanta energia, tanti blackout

di

Franceschino Barazzutti



Che in montagna d’inverno nevichi dovrebbe essere noto a tutti, in particolare a coloro che gestiscono servizi essenziali.

Che tali nevicate possano essere anche particolarmente intense e prolungate dovrebbe pure essere noto. Conseguentemente, buon senso richiederebbe che i gestori di tali servizi assumano adeguati provvedimenti durante e dopo le nevicate, ma principalmente provvedimenti di prevenzione.

Quello che è successo nella nostra montagna a seguito delle recenti nevicate con diffuse e protratte interruzioni dell’energia elettrica, dei collegamenti telefonici ed isolamento di abitati è inaccettabile. Pertanto giusta è la rabbia dei cittadini e dei sindaci. Giusta è la promozione di una class-action verso i gestori della rete elettrica. Ma tutto questo non basta, tanto più che così si corre il rischio di non individuare le cause profonde di tali disservizi e le possibilità che si ripetano.

Andiamo al concreto. Con tutto il rispetto per i disagi subiti dagli abitanti di altri territori, concentriamo la nostra attenzione su due realtà: gli abitati della Val Degano e quelli della valle del But, Ravascletto compreso.

Ebbene, nella Valle del But i disagi sono stati minimi, invece sono stati pesanti e protratti nella Val Degano.


Poniamoci la domanda: perché?


Nella Valle del But l’energia elettrica è fornita dalla Società Elettrica Cooperativa Alto But (Secab), la quale, oltre ad un forte sconto sul prezzo agli utenti, presenta le seguenti caratteristiche: le sue (sei) centrali idroelettriche di produzione stanno su quel terrirorio, le condotte di convogliamento sono, quindi, brevi e, importante, di sua proprietà e non di Terna o dell’Enel, le reti di distribuzione sono pure di sua preprietà, alcune condotte e reti sono interrate, garantisce autonomia energetica alla sua valle, cede energia alla rete nazionale, la sua base societaria è costituita dagli abitanti e dai Comuni locali, i suoi dirigenti e dipendenti sono espressi dallo stesso territorio. E’ l’insieme di questi fattori che hanno fatto sì che i disagi conseguenti alle recenti nevicate siano stati minimi nella Valle del But.

Esaminiamo invece la situazione nella Val Degano, dove i disagi sono stati pesanti e protratti nonostante la presenza delle centrali Avanza1 e Avanza2 (società Monte Cucco), Degano, Fulin e Sostasio (Comunità Montana), Vaglina-Degano (Secab), Luincis (Edipower), Cartiera (Serel-Mera).

Nella Val Degano si assiste al paradosso: tanta prodozione di energia elettrica da un lato, tanti e protratti black out dall’altro lato. La spiegazione sta nel fatto che i produttori consegnano l’energia ad Enel e Terna che la convogliano, su condotte e reti di loro proprietà, dove maggiormente conviene loro, trascurando la Val Degano, che così dà molto mentre riceve nulla.

Occorre quindi andare ben oltre le pur giuste proteste e class-action e porre in essere provvedimenti ed iniziative che incidano sulle cause oggettive oltre che soggettive del disservizio e garantiscano la normalità nei paesi della nostra montagna.

E’ evidente che il “modello Secab” è il più adeguato alla montagna. Quindi va adottato e diffuso. Di questo devono farsi carico i montanari, i Comuni, la Comunità Montana, la Regione, la politica.

I Sindaci devono capire che non fanno l’interesse delle loro comunità dando parere positivo a centrali private per qualche compensazione. La Regione deve capire che deve acquisire le concessioni via via in scadenza e non deve rilasciare concessioni idroelettriche a dritta ed a manca a privati, frequentemente “foresti”, ma prioritariamente ai Comuni aiutandoli finanziariamente a realizzare le centrali con uno speciale fondo di rotazione ad essi destinato a tasso minimo.

S’informino gli amministratori regionali di come la Provincia Autonoma di Trento gestisce l’idroelettrico ed imparino.

Decisivo è per la nostra montagna che Comuni, Comunità Montana, Secab, Cosint, produttori idroelettrici privati si riuniscano in un unico polo di produzione e distribuzione di elettricità secondo il modello Secab.

Alla Regione il compito di favorire il raggiungimento di tale obiettivo e di liberare la montagna dall’ingombrante presenza dei grandi gruppi energetici (Edipower, Enel, Terna) che sfruttano le nostre acque per portare altrove l’energia ed i profitti, mentre usano le nostre valli per farci transitare i loro mega elettrodotti.

4 febbraio 2014


Franceschino Barazzutti

già presidente del Consorzio BIM Tagliamento


1 commento:

  1. L'articolo a firma di Franceschino Barazzutti è stato pubblicato, come EDITORIALE e in prima pagina, sul settimanale LA VITA CATTOLICA - Ud, uscito ieri giovedì 6 Febbraio 2014 e oggi in edicola.

    I complimenti a Franceschino Barazzutti da parte del "Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli", per la lucida analisi contenuta nel suo documento che non possiamo che condividere.

    Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli

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