COMUNICÂT
STAMPE
di
RADIO
ONDE FURLANE
Il 27
di Fevrâr 2014
Zornade
Furlane dai Dirits
Zaromai di un pôcs di agns, Radio Onde Furlane, cu la poie dal Comitât 482, e celebre cheste Zornade cuntune programazion speciâl che e à chê di stiçâ la riflession sui dirits dai furlans e su lis bataiis inviadis par difindiju.
Una
programmazione speciale per l’anniversario della Joibe
Grasse del 1511
Anche
quest'anno tanti ospiti e spunti di riflessione sui diritti e le
battaglie del Friuli
Il
27 febbraio 1511 prese avvio la più grande rivolta popolare
friulana. Quella sollevazione, soprattutto nelle campagne, assunse un
carattere di rivendicazione degli “antichi diritti” delle
comunità rurali friulane. Per questa ragione quella del 27 febbraio
è stata scelta come data per celebrare la Zornade Furlane dai
Dirits (Giornata Friulana dei Diritti).
Già
da alcuni anni Radio Onde Furlane offre per l'occasione una
programmazione speciale, che si propone di stimolare la riflessione
sui diritti dei friulani e sulle battaglie in atto per difenderli.
La
giornata sarà introdotta alle
9.00
da Mauro Missana e Carli Pup, rispettivamente
direttore e caporedattore della «radio libare dai furlans».
Dalle
9.30
sarà proposta una puntata di Dret e ledrôs dedicata
ai temi del lavoro e dell’economia. Attorno alla domanda «Aziendis
in fughe, cuâl avignî pe economie furlane?» (Aziende in
fuga, quel futuro per l'economia friulana?), con il coordinamento
di Mauro Missana e Giorgio Cavallo, si svilupperà un
dibattito tra il presidente della SECAB, Luigi Cortolezzis, il
presidente del Consorzio Agrario del Friûli-VG, Dario Ermacora,
l’economista Fulvio Mattioni e il segretario
regionale della Fiom Cgil, Gianpaolo Roccasalva.
Dalle
11.00
alle
12.30
si farà il punto della situazione sui diritti linguistici in
Friuli: il presidente della Kanaltaler Kulturverein Alfredo
Sandrini sarà intervistato da Pauli Cantarut, mentre
Carli Pup raccoglierà le testimonianze di Antonio
Banchig della redazione del settimanale degli sloveni della
provincia di Udine, Novi Matajur, e del presidente
dell’ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane)
Lorenzo Fabbro.
Diritti,
rivendicazioni ed altre questioni aperte in Europa saranno al centro
delle due trasmissioni musicali in
onda alle 12.30
e
alle 13.00.
Si tratta di Babêl, Europe, la rubrica dedicata alla
produzione musicale nelle lingue minoritarie curata da Marco
Stolfo, e di Irrintzi, approfondimento sulle
battaglie delle nazioni senza stato curato da Carli Pup.
Alle
14.30
Mauro Missana e Carli Pup intodurranno la programmazione speciale
del pomeriggio che si aprirà con Barbara Minen che alle
15.00
proporrà una lettura storica dedicata alla rivolta
friulana del 1511, per ricordare le origini della Zornade,
mentre dalle 15.30
il tema dei diritti sarà declinato in musica grazie allo speciale
curato da Piotre.
Alle
16.00
inizierà un secondo appuntamento con Dret e ledrôs.
In questo caso il tema affrontato sarà quello delle riforme
istituzionali in regione. Ne discuteranno Paolo Panontin,
assessore regionale alle autonomie locali e al coordinamento delle
riforme, Mario Pezzetta, sindaco di Tavagnacco e presidente
regionale dell'ANCI, Ettore Romoli, sindaco di Gorizia e
presidente del Consiglio delle Autonomie Locali del Friuli-VG,
Federico Simeoni, consigliere provinciale a Udine e portavoce
del Front Furlan, Fabrizio Dorbolò, consigliere provinciale
di Sinistra Ecologia Libertà a Udine ed esponente della comunità
slovena. La discussione sarà coordinata da Mauro Missana e Giorgio
Cavallo.
Dalle
18.00
saranno riproposte le rubriche del mattino dedicate ai diritti
linguistici e lo speciale di Babêl, Europe mentre il resto
della Zornade Furlane dai Dirits sarà accompagnato da una
selezione di musica friulana e babelica, nelle lingue delle diverse
nazionalità del continente.
Il
tutto sarà proposto sulle frequenze di Radio Onde Furlane – i 90
Mhz in gran
parte del Friuli, i 90.200
e i 106.500
Mhz in Carnia e
i 96.600 Mhz a
Colonia Caroya, in Argentina –
e
su internet all'indirizzo web
Dal quotidiano IL QUOTIDIANO FVG -
RispondiEliminamercoledì 26 febbraio 2014
articolo a firma di Marco Stolfo
L’ANNIVERSARIO.
Domani ricorre, esattamente, la più importante rivolta popolare friulana ed Europa
Dal giovedì grasso 1511 al giovedì grasso 2013
i friulani ricordano l’ormai epica Joibe Grasse
Domani è il 27 febbraio ed è giovedì grasso. Lo era anche nel 1511, quando, in contemporanea con i festeggiamenti del Carnevale, si scatenò la più importante rivolta popolare friulana. Sebbene si tratti della prima sollevazione popolare dell'Europa del Cinquecento, quella pagina importante e per molti versi gloriosa della storia del Friuli, è ancora poco conosciuta.
È un peccato, perché la sollevazione della Joibe Grasse offre anche interessanti spunti di riflessione sull'attualità.
La rivolta scoppiò in un contesto particolare. Lo caratterizzavano crescenti tensioni sociali, influenzate dal peggioramento delle condizioni economiche dei contadini e del tentativo della nobiltà di ampliare i propri poteri a danno delle comunità rurali, e lo segnavano altresì la guerra tra la Repubblica di Venezia e l’Impero guidato da Massimiliano d’Asburgo che aveva il Friuli al centro degli scontri e delle devastazioni e la faida tra Strumîrs e Çambarlans, le due fazioni in cui si divideva la nobiltà del Friuli, schierate rispettivamente con l'Impero e con Venezia.
Gli Strumîrs avevano la maggioranza del Parlamento della Patria, mentre i Çambarlans erano guidati dalla famiglia dei Savorgnan, controllavano la città di Udine e sostenevano le comunità rurali negli scontri con la nobiltà locale. C'erano poi le Cernide: le milizie contadine, comandate da Antonio Savorgnan.
Fu proprio una colonna di miliziani a scatenare l'insurrezione: entrata a Udine dopo la segnalazione di soldati imperiali nei pressi della città, si ritrovò coinvolta in uno scontro tra Strumîrs e Çambarlans.
Con l’aiuto dei popolani udinesi, i miliziani assaltarono i palazzi nobiliari e passarono per le armi i nobili che non riuscirono a fuggire. Per tre giorni i rivoltosi mantennero il controllo della città, mentre la sollevazione si era già estesa al resto del Friuli dove i
contadini si mobilitavano in nome degli antichi diritti delle comunità rurali. Non fu facile sedare la rivolta e la situazione mutò solo dopo una battaglia sui magredi del
Cellina in cui i nobili ebbero la meglio, ma quella prova di forza delle comunità friulane convinse successivamente la Serenissima ad istituire la Contadinanza: un
organismo unico nell’Europa di quegli anni, che offriva una rappresentanza istituzionale ai contadini del Friuli.
La vicenda nella sua complessità sarà ripercorsa domani alle 15 da Barbara Minen sulle frequenze di Radio Onde Furlane. Sui 90 Mhz e su www.ondefurlane.eu anche
quest'anno l'anniversario della 'Joibe Grasse' del 1511 sarà un'occasione per ricordare il passato e per riflettere sul presente e sul futuro.
In via Volturno la chiamano 'Zornade Furlane dai Dirits' ed è caratterizzata da un palinsesto speciale, con approfondimenti giornalistici ed altre rubriche che intendono stimolare una riflessione sui diritti dei friulani e sulle battaglie in atto per difenderli.
Anche l'associazione “La Patrie dal Friûl”, che pubblica l'omonimo mensile di informazione in lingua friulana, celebra la ricorrenza con un'iniziativa pubblica:
l'appuntamento è per domani alle 18 a Osoppo presso la Trattoria Da Min (Via Volontari 3).
Il Fogolâr Civic e la Academie dal Friûl, infine, organizzano due rievocazioni, stamattina alle 10.30 in Foro Giulio Cesare a Cividale e domani a Udine, in Municipio, nel Salone del Popolo alle 9.30.
Marco Stolfo
Comitât – Odbor – Komitaat – Comitato 482
RispondiEliminac/o “Informazione Friulana” soc. coop.
V. Volturno, 29 33100 Udin
Tel.: 0432 530614 Fax: 0432 530801 D.p.e.: com482@gmail.com
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27 di Fevrâr: Zornade Furlane dai Dirits
Si jere intal 2004 cuant che il Comitât 482 al lançave cuntune iniziative publiche la prime Zornade Furlane dai Dirits intal inovâl di chei 27 di Fevrâr dal 1511 là che si veve impiade la faliscje de plui grande rivolte popolâr de storie dal Friûl. Un riviel che, massime intes campagnis, si moveve intal non des “leçs antighis”, o sei dal rispiet des usancis e dai dirits di autoguvier rivendicâts des comunitâts furlanis. Dirits che, ancjemò in dì di vuê, si spiete di viodi rispietâts ad in plen.
Cheste zornade, duncje, e je la ocasion par rivendicâ cun fuarce i dirits linguistics e nazionâi des comunitâts che a formin il Friûl, cu la cussience però che la lote e l’impegn par rivâ a chescj obietîfs a àn di lâ indenant ogni dì.
Sul front dai dirits linguistics, magari cussì no, i problemis a son simpri chei: la maiorance dai fruts no à la pussibilitât di studiâ inte sô lenghe proprie, inte plui part des aministrazions publichis i servizis a restin dome par talian, la radiotelevision publiche no rispiete la pluralitât linguistiche che lis leçs talianis e internazionâls i domandin.
Dut câs, se la lenghe e je la manifestazion plui evidente de nestre identitât ‘altre’ e par chest di dineâ de bande di cui che nus volarès simpri sotans, i atacs cuintri des comunitâts dal Friûl a àn cetantis musis. Si va dai disens regjonâi di riforme des autonomiis che no tegnin cont de storie e de pluralitât linguistiche e
identitarie de nestre tiere ae mancjance di une politiche in stât di meti lis fondis par un svilup economic autonom dal Friûl, cence dismenteâ chês ‘grandis oparis’ che a fasin i interès di pôcs di lôr su la piel des comunitâts locâls.
Al covente duncje savoltâ cheste logjiche di sotanance ai interès di pôcs e di centralizazion, par svicinâ plui che si pues lis decisions ae int ancje parcè che, in plui di jessi un at di democrazie, al jude a evitâ straçariis.
La esperience nus insegne però che, di là des promessis eficientistis o dai discors demagogjics, i partîts e i moviments politics a Triest, compagn che a Rome, si movin daûr di altris logjichis.
Par chest al è fondamentâl che il sburt al rivi des comunitâts dal Friûl no cun deleghis, ma cu la mobilitazion e cul cjapâ in man il lôr avignî. Al è plui facil di dî che no di fâ, ma no podìn plui permetisi di lassâ che a sedin altris a decidi par nô. Cjapâ cussience de nestre identitât linguistiche e nazionâl al sarès za un grant pas indenant, une vore plui grant di chel che si pense.
La Zornade Furlane dai Dirits e covente ancje par chest.
Udin, ai 26 di Fevrâr dal 2014
Il puartevôs dal Comitât 482
Carli Pup
http://com482.altervista.org/comunicats/comst14_01_fu.pdf