di Andrea Valcic
Per la seconda volta, la prima fu nel 2005, mercoledì 23 giugno faranno tappa a Udine i rappresentanti del Comitato europeo che segue l'applicazione della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali.
Si tratta del trattato europeo che l'Italia ha ratificato nel 1997 e che vede anche i friulani inseriti nella lista delle minoranze nazionali presenti sul territorio statale. Ogni cinque anni il Consiglio d'Europa verifica, attraverso questa commissione tecnica, se quanto e come corrisponda alla reale situazione il rapporto che il ministero degli interni ha inviato a Bruxelles.
Su quello attuale si è registrato, e non risolto, un giallo non da poco: nel rapporto ministeriale non sono nominati i friulani della provincia di Udine. Un errore, una dimenticanza. Roma si è difesa attribuendo alle prefetture il compito della compilazione del dossier.
Uno scaricabarile su cui i commissari europei certamente vorranno vederci chiaro, ma non sarà il solo argomento su cui chiederanno spiegazione e aggiornamenti.
Nelle sale della Provincia, dove saranno ricevuti dal presidente Fontanini, si incontreranno con le realtà associative impegnate per l'uso del friulano nella scuola e nella comunicazione. «Come Comitato 482-spiega Carli Pup- avevamo già incontrato i delegati del Comitato europeo durante la loro visita precedente e abbiamo loro fornito dei rapporti sulla situazione dei diritti linguistici in Friuli. Per quanto riguarda lo stato italiano, siamo l'unica ONG il cui rapporto in risposta a quello ufficiale del governo ha trovato una diffusione su scala europea. Anche in questa occasione provvederemo a consegnargli un rapporto e una presentazione sintetica della situazione».
Il parere della commissione non è vincolante e non comporta sanzioni, ma una brutta figura in Europa non piace a nessuno.
Andrea Valcic
Compliments al gjornalist Andrea Valcic. Biel articul di meti in cuadri!
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