TRIESTE
VUOLE
ALLARGARE
IL
SUO MINI GIARDINO?
NESSUN
PROBLEMA!
LA
GIUNTA REGIONALE LE REGALA
IL
FRIULI ORIENTALE
(LA
EX-PROVINCIA DI GORIZIA)!!!
IN
COMUNE DI GORIZIA ABBIAMO 25 COMUNI IN TUTTO
così
suddivisi sulla base della presenza delle minoranze linguistiche
friulana e slovena:
Comuni
di lingua friulana in Provincia di Gorizia: 15 Comuni
PROVINCIA
DI GORIZIA
Capriva
del Friuli, Cormons, Dolegna del Collio, Farra d'Isonzo, Gorizia,
Gradisca d'Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Monfalcone, Moraro,
Mossa, Romans d'Isonzo, Sagrado, San Lorenzo Isontino, Villesse.
Denominazione
in lingua friulana
Caprive,
Cormons, Dolegne dal Cuei, Fare, Gurize, Gardiscje, Marian, Migjee,
Monfalcon, Morâr, Mosse, Romans dal Lusinç, Segrât, Sant Lurinç
dal Lusinç, Vilès.
Fonte:
Regione autonoma Friuli-VG
Comuni di lingua slovena in Provincia di Gorizia: 8 Comuni
PROVINCIA
DI GORIZIA
GORIZIA
- Gorica
CORMONS
- Krmin
DOBERDO'
DEL LAGO - Doberdob
MONFALCONE
- Tržič
RONCHI
DEI LEGIONARI - Ronke
S.
FLORIANO DEL COLLIO - Števerjan
SAVOGNA
D'ISONZO - Sovodnje
SAGRADO
– Zagraj
(Nomi
in lingua italiana e in lingua slovena
Fonte:
Regione autonoma Friuli-VG
.............
CORTESE ATTENZIONE
PRESIDENTE MASSIMILIANO FEDRIGA
E CONSIGLIERI REGIONALI
1) Qualcuno
ha chiesto ai cittadini della Provincia di Gorizia ( dati ISTAT al 30 settembre 2017: 139.346 abitanti) se sono d'accordo
nella cancellazione della storica ex-Contea di Gorizia e del Friuli
goriziano per FUSIONE nella città di Trieste (dati al 31.12.2017: 204.338 abitanti), città che con i suoi 200 mila abitanti farà il bello e il cattivo tempo nella nuova area amministrativa?
2) E
il divieto - sottoscritto anche dall'Italia - di annacquare le minoranze linguistiche in aree
amministrative più ampie?
Con
questa fusione con Trieste, la minoranza linguistica friulana, ora
consistente nella provincia di Gorizia, viene marginalizzata e diventa irrisoria la sua presenza
nella nuova area amministrativa "TRIESTINA" proposta dalla Giunta Fedriga. Oltre tutto è notorio il pesantissimo orientamento FRIULANOFOBICO della città di Trieste.
CHI
LO PROPONE (On.le Saro e il suo movimento politico, la Giunta regionale di Massimiliano Fedriga)
LO SA CHE TRATTATI INTERNAZIONALI DELL'UNIONE EUROPEA DI TUTELA
DELLE MINORANZE LINGUISTICHE, RATIFICATI ANCHE DALLO STATO ITALIANO,
LO PROIBISCONO?
O NON GLIENE IMPORTA
UN BEL NIENTE?
Stranamente (si fa per dire…) la Giunta regionale di Massimiliano Fedriga, nel mentre cancella i fondi regionali per incentivare le fusioni dei Comuni motivandoli col fatto che l'iniziativa deve "partire" dal basso e non essere imposta dalla politica regionale a mezzo "regali" finanziari, IMPONE agli abitanti della provincia di Gorizia di FONDERSI con Trieste!!
RispondiEliminaEvidentemente sanno già che se indicono un referendum nessuno cittadino della provincia di Gorizia voterebbe per la fusione….. e allora copiano la precedente Giunta Pd (Panontin/Serracchiani) e IMPONGONO DALL'ALTO LE "LORO" SCELTE!!
Dal Facebook di PATRIE FURLANE - 7.12.2018
RispondiEliminaPatrie Furlane disgustato/a presso Ospedale di Gorizia.
11 h · Gorizia · La prima parte della riforma sanitaria è andata e con lei l'aggregazione del Friuli Goriziano all'Azienda Sanitaria di Trieste.
Inutile girarci attorno, la sanità goriziana è stata attaccata al carro di Trieste dai suoi stessi amministratori, a cui evidentemente va bene così. Dopo l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio, un altro pezzo di autonomia del Friuli Orientale è stato inesorabilmente spento e sacrificato al capoluogo regionale.
Ragioni economiche si è detto. Vero, perché coi numeri costantemente in rosso delle nostre aziende sanitarie e con un bilancio regionale impegnato per 2/3 in questo settore, non possiamo più permetterci un ospedale generico sotto casa. Tutti i modelli di riforma abbozzati ruotano attorno al modello “hub & spoke” (mozzo e raggi) e, volente o nolente, a Gorizia e Monfalcone in questo caso era chiaro che sarebbe spettato il ruolo “raggio” di qualcun altro.
Ai sindaci e ai consiglieri del Friuli Goriziano, spettava decidere se essere “spoke” di Udine o di Trieste. La scelta, indirizzata da Saro e Progetto FVG, è stata per Trieste.
Patrie Furlane ha tentato di influenzare questa scelta, prima intervenendo nei confronti dei sindaci e poi sostenendo convintamente la raccolta delle 800 firme (risultato a detta di molti straordinario per tempi e numeri – ancora grazie a tutti – a sostegno dell'Autonomia del Friuli Goriziano.
Certo avremmo preferito che la nuova Azienda Sanitaria venisse ridenominata più coraggiosamente “ASU Friuli Orientale - Trieste”, visto che per le altre due sono stati assegnati i nomi di Friuli Centrale e Friuli Occidentale, ma dal dibattito in Consiglio Regionale la proposta è stata soppressa all'origine assieme alla domanda di garantire la comunicazione plurilinguistica all'interno delle nuove Aziende Sanitarie (come avviene nell'eficientissimo Süd-Tirol dove i diritti delle comunità linguistiche vengono rispettati).
Ora la battaglia si sposta sulla seconda parte della riforma, dove dovremo essere vigili affinché nel ridisegnare l'assetto istituzionale dell'Azienda Sanitaria venga riconosciuta l'autonomia gestionale e organizzativa delle strutture di Gorizia e Monfalcone al fine di evitare che diventino “appendice residuale” dell'area vasta di Trieste.
Su un binario diverso, invece, dovrà correre la riforma degli Enti Locali, dove la rappresentanza politica e l'identita territoriale non possono soccombere a nessuna legge economica.
Per la salute e per avere ospedali specializzati ed efficienti siamo disposti a percorrere qualche chilometro in più, ma per parlare con i nostri rappresentanti e avere servizi di prossimità all'altezza, non andremo sulle rive col cappello in mano.
Al Friuli Orientale deve essere riconosciuta la sua Identità storica e assicurata la sua Autonomia politica e istituzionale.
La ex provincia Gorizia garantiva sufficiente omogeneità di rappresentanza a tutte le comunità linguistiche. Con l'aggregazione del Friuli Orientale – 139.000 abitanti – alla maggioranza italiana di Trieste – 204.000 abitanti – le comunità friulana e slovena diverrebbero irrilevanti e marginalizzate.
I trattati firmati che impegnano l'Italia con l'Unione Europea proibiscono questo tipo di politiche di penalizzazione nei confronti delle minoranze linguistiche.
Per tutti questi motivi ribadiamo il nostro NO A OGNI DISEGNO DI AGGREGAZIONE CALATO DALL'ALTO.
#PatrieFurlane #GurizaNOjeVeneziaGiulia #GurizaNOjeTriest #BraùreDiJessiFurlan #Gorizia
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