VOTEREMO
NUOVAMENTE
CON UNA
LEGGE ELETTORALE
INCOSTITUZIONALE?
LE
PREMESSE
CI SONO TUTTE...
....................
"La legge elettorale non è un dettaglio tecnico. Si tratta di una scelta politica, che va pensata in un’ottica di lungo periodo e nell’interesse del Paese, non di uno o più partiti."
Felice Besostri e Salvatore Salzano
..............
Dal
blog dell'Avv. Felice Besostri
Leggi
elettorali e
scelte
politiche
Pubblicato
da: Felice
Besostri 22 maggio 2017
di
Felice
BESOSTRI
e Salvatore
SALZANO
Due
sentenze della Corte costituzionale, prima la n.1/2014 e ora la
35/2017 hanno dichiarato incostituzionali le ultime due leggi
elettorali. Il
referendum del 4 Dicembre 2016 ha dimostrato che occorre una legge
elettorale che rispetti la volontà degli elettori.
Eppure la discussione di questi giorni sembra che voglia ignorare
tutto ciò.
Avremo
una terza legge incostituzionale?
Dobbiamo
evitarlo: tre leggi incostituzionali di seguito rappresenterebbero un
rischio per la credibilità e la tenuta delle istituzioni. Occorre
allora tenere conto dei principi che discendono dalle sentenze della
Consulta e, soprattutto, delle questioni non ancora esaminate. Se i
rimanenti dodici Tribunali su ventidue, investiti in primo grado, si
pronunciassero in base sui ricorsi ancora pendenti (la
sentenza n. 35/2017 ha deciso sulle ordinanze di soli 5 Tribunali),
l’impatto sui lavori della Commissione Affari Costituzionali della
Camera sarebbe fortissimo. Teoricamente
4 o 5 pronunciamenti potrebbero arrivare prima del 29 maggio,
data presunta per la conclusione dei lavori della Commissione
e la trasmissione di un testo base all’aula di Montecitorio.
Esaminiamo
le possibilità oggi in discussione.
Un sistema di
collegi uninominali a riparto proporzionale, con premio di
maggioranza, sarebbe incostituzionale per violazione degli artt. 48,
56 e 58 e dei principi del voto eguale, personale e diretto. Idem un
sistema che abbassi la soglia per il premio e alzi quella di accesso,
che abbia o no capilista bloccati. Stesso rischio per tutti i sistemi
che confondono e complicano la volontà di espressione del cittadino.
Gli unici
sistemi elettorali sicuramente costituzionali sono quelli semplici,
cioè quelli proporzionali con o senza una limitata soglia di accesso
e, al massimo, un limitato premio di maggioranza legato ad una soglia
significativamente alta, oppure quelli maggioritari senza fronzoli,
come quelli che impongono di ottenere la maggioranza parlamentare
conquistando la maggioranza dei collegi uno per uno, senza trucchi.
Un maggioritario all’inglese, dove si vince per merito di
candidati, conquistando la maggioranza dei seggi, secondo la volontà
degli elettori, è perfettamente costituzionale, benché scandalizzi
la maggioranza dei nostri amici e compagni e non sia tra le nostre
opzioni preferite.
Il sistema
alla francese, invece, è più distorsivo del maggioritario
all’inglese. Nel modello francese, con il ballottaggio, al secondo
turno prevale il meno peggio o il voto contro, che spesso è una cosa
molto diversa dalla iniziale volontà dell’elettore.
Cosa
fare allora?
La
legge elettorale non è un dettaglio tecnico. Si tratta di una scelta
politica, che va pensata in un’ottica di lungo periodo e
nell’interesse del Paese, non di uno o più partiti.
Non
fu così con Mattarellum, Porcellum e Italicum, alla base dei quali
c’erano calcoli per favorire gli interessi di partito: il Partito
Popolare, nel primo caso, il PdL nel secondo e il PD nel terzo.
Calcoli che si sono per giunta rivelati sbagliati e
hanno condannato il Paese ad anni di paralisi e degrado della
politica.
I due
partiti egemoni nei due Poli, Forza Italia e PDS-DS, erano d’accordo
su tre punti: sistema politico bipolare tendenzialmente bipartitico;
sistema elettorale maggioritario; togliere
ai cittadini la scelta dei loro rappresentanti,
grazie a collegi uninominali e liste parzialmente
(Mattarellum)
o
totalmente
(Porcellum)
bloccate fino all’invenzione dei capilista bloccati
(Italicum).
(…)
LEGGI
TUTTO IL DOCUMENTO
...........
SISTEMA
ELETTORALE ALLA TEDESCA?
Basta imbrogli!
La legge elettorale alla tedesca
è ben altro rispetto a quanto proposto
dal Partito democratico di Renzi!
La legge elettorale alla tedesca
è ben altro rispetto a quanto proposto
dal Partito democratico di Renzi!
Dal
Blog dell'Avv. Besostri
del 24 maggio 2017
(…) «L’ultimo progetto di legge elettorale
presentato dal Pd, che per comodità chiamiamo Fianum,
è assolutamente incostituzionale. Non
solo per il motivo che il voto non è uguale, come avveniva nel
Porcellum e nell’Italicum, ma anche perché non è nemmeno libero e
personale come richiede l’articolo 48 della Costituzione e neppure
diretto come richiedono l’articolo 56 per la Camera dei deputati e
l’articolo 58 per il Senato.
Per salvare questo pdl bisogna farlo diventare un vero e proprio germanicum cioè con il cinquanta per cento di eletti nel proporzionale e il cinquanta per cento in collegi uninominali da scorporare se superano la percentuale ottenuta nei collegi plurinominali proporzionali. Non siamo al supermercato dove compri uno e te ne danno due. Quindi deve essere ammesso il voto disgiunto tra collegio uninominale maggioritario e collegio plurinominale proporzionale» (...)
Avv. Felice Besostri
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Oggi un Parlamento di NOMINATI con una legge elettorale dichiarata dalla Consulta INCOSTITUZIONALE, dopo essersi permesso il tentativo di stravolgere la Costituzione italiana (tentativo fortunatamente bloccato il 4 di dicembre 2016 dal POPOLO SOVRANO), oggi sta predisponendo la TERZA legge elettorale INCOSTITUZIONALE.
RispondiEliminaMa si può continuare cosi?
Il popolo sovrano è stato obbligato a votare ben tre volte con il Porcellum - legge elettorale che espropriava i cittadini del diritto di SCEGLIERE i propri rappresentati! Poi il PORCELLUM è stato dichiarato incostituzionale.... ma ad elezioni già avvenute!!
RispondiEliminaL'attuale Parlamento è un Parlamento di NOMINATI che è privo del fondamentale requisito costituzionale della RAPPRESENTANZA. Come potrà questo Parlamento di nominati approvare una legge elettorale costituzionale? E infatti sta elaborando - PER LA TERZA VOLTA - una legge elettorale che non rispetta la parità di voto e cancella il principio costituzionale della rappresentanza!!!
Ma l'Italia è ancora una Repubblica parlamentare o siamo già alla dittatura?
La scelta della legge elettorale è un atto politico fondamentale nella vita di un Paese perchè il Parlamento è il POTERE LEGISLATIVO ed è con le leggi che si governa il Paese e se ne determinano i destini sociali, economici, culturali e politici.
RispondiEliminaE' il Parlamento ad essere chiamato a scegliere come risolvere i problemi dei cittadini, siano questi economici o sociali....
Un Parlamento di NOMINATI dai partiti politici, non farà mai gli interessi dei cittadini ma eseguirà SEMPRE gli ordini di chi lo HA NOMINATO: il rapporto con il territorio si è infatti interrotto e la ricandidatura in PARLAMENTO in un posto utile nella scheda elettorale è legata alle scelte del CAPO PARTITO e dal grado di fidelizzazione a quest'ultimo....
Vogliamo restituire finalmente ai cittadini il DIRITTO - SANCITO DALLA COSTITUZIONE ITALIANA - di scegliere la composizione del Parlamento italiano?
E smettiamola di STRAPARLARE di "governabilità"! Con una legge proporzionale pura per 50 anni abbiamo avuto al Governo la Democrazia Cristiana: cambiava solo il Presidente del Consiglio perchè il Partito al Governo era sempre la DC e ogni qualvolta i partiti politici lo hanno voluto - anche in tempi recentissimi - hanno approvato in pochissimo tempo una legge. Ricordiamo che in soli 19 giorni complessivi è stata approvata dalle due Camere del parlamento italiano la funesta legge della Fornero (con il Governo Monti).
Vogliamo finalmente ri-avere un Parlamento composto da parlamentari scelti dai cittadini in base alla loro competenza e attenzione ai problemi dei cittadini stessi? Ossia vogliamo ritornare ad un parlamento eletto in base al criterio della MERITOCRAZIA sancita dai cittadini?
La governabilità? Hitler e Stalin sicuramente la garantivano. Peccato non garantissero però la democrazia...
Dal Blog dell'avv. felice Besostri.
RispondiEliminaPubblicato da: Felice Besostri
22 maggio 2017
https://www.felicebesostri.it/renzi-e-il-suo-pd-disprezzano-il-popolo-la-costituzione-e-le-sentenze-della-corte-costituzionale/
BASTA DEPUTATI E SENATORI NOMINATI DAI SEGRETARI DI PARTITO, BASTA LEGGI MAGGIORITARIE E DISCRIMINATORIE. È GIUNTA L’ORA DI RESTITUIRE LA SOVRANITA’ AGLI ELETTORI.
Finalmente il PD mostra il suo vero volto di partito che disprezza il popolo, che ha avuto l’ardire di non approvare lo stravolgimento della Costituzione democratica. Come se niente fosse ripropone un Parlamento con deputati e senatori nominati dai capipartito. Approfittando di una Camera dei Deputati eletta con il famigerato Porcellum, una legge elettorale incostituzionale che gli da una forza che non ha nel Paese, cerca una rivincita alla sonora sconfitta del 4 dicembre 2016.
Ancora una volta il capo o i capi dei principali partiti potranno determinare la composizione dell’assemblea parlamentare, assegnando il seggio ai propri fedelissimi, senza che il cittadino elettore possa mettervi becco, e potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite. Sono state reintrodotte le liste bloccate per il 50% dei seggi (quota proporzionale), mentre per l’altro 50% (quota maggioritaria), la pur minima possibilità di scelta fra i candidati del collegio uninominale è stata ulteriormente compressa dal fatto che si può esprimere un solo voto, e che quell’unico voto dato al candidato nel collegio uninominale si trasferisce automaticamente alla lista dei candidati nel collegio plurinominale, e viceversa. La rappresentatività delle assemblee parlamentari ne risulterà fortemente ridimensionata perché l’uninominale maggioritario premierà le forze politiche localistiche, determinandone una sovra rappresentazione a scapito dell’uguaglianza del voto ed, in ogni caso, la composizione della rappresentanza sarà ancora una volta nelle mani di pochissimi individui, mantenendo in piedi il carattere oligarchico del sistema politico.
Il voto non è libero, personale e diretto come chiede la Costituzione. Il Senato che il popolo ha conservato elettivo non è più eletto a base regionale come richiede l’art. 57 della Costituzione. Candidati uninominali e capilista delle liste bloccate collegate nei collegi plurinominali possono essere dello stesso genere e non c’è più l’obbligo dell’alternanza di genere nelle liste bloccate: addio al riequilibrio della rappresentanza come richiede l’art. 51 Cost.
Tutti candidati sono designati dai partiti nei collegi uninominali o nelle liste bloccate, ma alcuni privilegiati possono essere pluricandidati nel collegio uninominale e in tre collegi plurinominali: che agli elettori non venga in mente che possano punire un membro preminente della casta.
Chi ha votato NO al referendum deve opporsi per le stesse ragioni in maniera unitaria a questa legge elettorale per ottenere una legge che ristabilisca la rappresentatività delle assemblee parlamentari facendo sì che i cittadini possano scegliere da chi essere rappresentati e che i voti siano liberi ed uguali, e non forzati per pilotare il sistema verso sbocchi predefiniti. il Paese ha bisogno di un momento di verità sulla rappresentanza reale del popolo italiano, per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.
Felice Besostri