domenica 19 marzo 2017

DOPO IL DISASTRO UTI, "PARLAMENTO DEL FRIULI SUBITO"

 
 
 
 
 
Copertina del settimanale
dell'Arcidiocesi di Udine
LA VITA CATTOLICA
di mercoledì 15 marzo 2017
 
a pagina 4, 5, 6 e 7 "SPECIALE"
 
"Si pensa già al post Uti,
la riforma Panontin
non riesce a decollare"
 
Servizi a cura di Roberto Pensa
 
 
 
 
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DOPO IL "DISASTRO" UTI
(UNIONI TERRITORIALI INTERCOMUNALI)
 
"PARLAMENTO FRIULANO SUBITO"
 
 
Non possiamo che essere d'accordo con quanto espresso da Daniele Gleria - Sindaco di Paularo, Mario Anzil - Sindaco di Rivignano Teor, il prof. Mario Bertolissi -  docente ordinario di diritto costituzionale all'Università di Padova, Mario Pezzetta - Presidente dell'ANCI regionale, prof. Sandro Fabbro (professore associato di Tecnica Urbanistica e Pianificazione Territoriale all'Università di Udine) e Roberto Pensa - Direttore responsabile del settimanale La Vita Cattolica, nello SPECIALE del settimanale La Vita Cattolica, e i tanti sindaci friulani e della provincia di Trieste ormai "super-stufi" del caos amministrativo prodotto dalla pessima riforma regionale enti locali nr. 26/2014 e dei continui ricatti  di dubbia costituzionalità dell'Assessore regionale Paolo Panontin che evidentemente ha l'ordine di IMPORRE a ogni costo i carrozzoni burocratici chiamati "Uti".   
 
L'ente regione - ormai con dimensioni elefantiache - va snellito e i processi amministrativi vanno RESTITUITI ai due distinti territori in cui è composta la regione Friuli-VG: il FRIULI e la città di TRIESTE con i Comuni del Carso triestino. 
 
I due territori devono poter autogovernarsi separatamente sul piano amministrativo nel mentre la regione - unita - deve ritornare all'origine, ossia ad essere un organismo che esercita il potere legislativo e  avente compiti e funzioni di solo indirizzo (proposta ANZIL già sottoscritta da migliaia di cittadini e respinta dalla politica partitica regionale che vuole accentrare tutto nel capoluogo regionale).   
 
Scrive Roberto Pensa nel suo Editoriale di mercoledì 15 marzo:
 
"(...) Un organismo di area vasta, come le Uti, dovrebbe saper fare due cose: ridurre i costi di gestione dei servizi e saper costruire una strategia per lo sviluppo del proprio territorio. Ebbene, come "La Vita Cattolica" afferma con forza fin dal momento in cui Debora Serracchiani ha inserito questo progetto  nel suo programma elettorale, le Uti non sono in grado di fare né questo né quello (....). La riorganizzazione dei servizi, inoltre, non imponeva di espropriare i comuni delle relative funzioni per affidarle alle Uti. I piccoli municipi potevano essere obbligati a svolgere insieme i servizi ma mantenendone il controllo (...). Il terremoto di oggi si chiama crisi economica e occupazionale. Il Friuli può vincere ancora la sfida della ricostruzione se oggi, come nel 1976, avrà in mano gli strumenti per esercitare davvero la propria autonomia e non 17 inutili carrozzoni burocratici chiamati Uti
 
Roberto Pensa"
 
 
 
PERFETTAMENTE D'ACCORDO!! 
 
LA REDAZIONE DEL BLOG 
     
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LEGGI ANCHE:
 
 
 


5 commenti:

  1. E ci auguriamo che l'Assessore regionale Paolo Panontin non continui ancora con il mantra narrativo che "non siamo riusciti a farci capire" e con la narrazione che il dissenso alla pessima legge regionale 26/2014 è solo un fatto pre-elettorale in vista delle elezioni regionali del 2018: non è così!

    Ogni riforma calata dall'alto senza alcuna attenzione per il territorio è destinata al fallimento. Così è fallita la (DE)forma costituzionale di Matteo Renzi. Così sta fallendo la riforma regionale degli enti locali di Debora Serracchiani, per tre anni vicesegretaria Pd di Matteo Renzi.

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  2. Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Udine)

    mercoledì 22 febbraio 2017

    Le Storie

    articolo a firma di Mattia Pertoldi

    "(....) il presidente dell'Anci Fvg Mario Pezzetta presente in sala. "Tutti i Comuni stanno attraversando una situazione di grande difficoltà - ha detto - in cui si pensa di risolvere i problemi con l'accentramento quando invece esiste un principio di sussidiarietà istituzionale che va rispettato. Questa regione è formata da 216 Comuni, di cui 150 sotto i 5 mila abitanti, che vanno messi in sicurezza e nelle condizioni di camminare con le proprie gambe, altrimenti il meccanismo si inceppa". Da qui a parlare delle riforme - in primis quella delle Uti - il passo è breve.

    "D'ora in avanti, come Anci, non accetteremo più - ha proseguito - imposizioni dall'alto, ma si dovrà partire dal basso perché i territori, anche quelli piccoli, rappresentano una ricchezza del Fvg, non una debolezza" (...)

    Ma l'idea di fondo secondo Pezzetta, per la gestione futura dei servizi è un'altra. "Nel concetto di tutela dell'Autonomia - ha concluso - credo che dovremmo copiare, per quanto possibile, il modello della Provincia di Trento, studiando il meccanismo delle associazioni dei Comuni di quel territorio.
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  3. " (...) riforma regionale enti locali nr. 26/2014 e dei continui ricatti di DUBBIA COSTITUZIONALITA' dell'Assessore regionale Paolo Panontin (...)"

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    PRECISAZIONE DELLA REDAZIONE DEL BLOG:

    Anche se la stampa locale non ne ha mai parlato e sulla stampa nazionale se ne è parlato pochissimo, ricordiamo che il TAR DEL LAZIO, con ordinanza emessa il 25 ottobre 2016 e resa pubblica nel gennaio 2017, pone seri dubbi di costituzionalità sulla legge Calderoli del 2010 (legge nazionale riforma enti locali). In particolare il provvedimento del TAR del LAZIO ha dichiarato "rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della legge Calderoli 2010, che OBBLIGA i piccoli Comuni A DELEGARE le funzioni fondamentali, avviandoli di fatto ad una fusione coatta" E HA DELIBERATO IL RINVIO ALLA CORTE COSTITUZIONALE CHE ORA DOVRA' DECIDERE IN MERITO.

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  4. SUSSIDIARIETA', DIFFERENZIAZIONE ED ADEGUATEZZA sono "Principi costituzionali" previsti dall'ART. 118 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

    Domanda:

    Se un Comune - ENTE LOCALE PREVISTO DALLA COSTITUZIONE ITALIANA CHE NE TUTELA ANCHE L'AUTONOMIA CON L'ART. 5 DELLA CARTA COSTITUENTE - è perfettamente in grado di adempiere ai compiti istituzionali previsti per legge per questo ente locale, OSSIA E' COSTITUZIONALMENTE ADEGUATO, perché DEVE essere obbligato ad entrare in un'UTI ed a CEDERE a questa istituzione di secondo livello CHE NON E' UN "ENTE LOCALE" ma solo una EMANAZIONE dei Comuni stessi (come da sentenza della Corte costituzionale nr. 50 del 2015), funzioni che è perfettamente in grado di svolgere in maniera efficiente ED ADEGUATA?

    Deve farlo solo perché così "HA IMPOSTO" la Giunta regionale?

    Deve farlo solo perché altrimenti sarà pesantemente penalizzato sul piano finanziario (taglio PESANTISSIMO dei trasferimenti finanziari regionali) e amministrativo?

    Ai lettori del Blog la risposta...

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  5. Il "XVII Trofeo Provincia di Trieste" di atletica verrà presentato martedì 21 marzo, alle 11.00, in Consiglio regionale dal presidente Franco Iacop e da Emiliano Edera, componente l'Ufficio di presidenza, assieme ai vertici di S.Po.R.T., (Società podistiche riunite Trieste) e ASD Running World, sodalizi che lo organizzano.
    La manifestazione ha carattere regionale, si svolge nell'arco dell'anno 2017 articolandosi in nove prove - su strada, pista e campestre - più quattro prove con punteggio per società che si svolgono nella provincia di Trieste e sono riservate a tesserati e tesserate Fidal, Run Card o agli Enti di promozione sportiva (Eps) riconosciuti dalla Federazione.
    Trofeo PROVINCIA di Trieste? Come mai, se non esiste più la Provincia di Trieste?
    Ma si potrà sapere CHI lo paga questo trofeo, adesso?

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