lunedì 14 marzo 2016

MINORANZE LINGUISTICHE - "IL LUNGO SONNO DEI PARLAMENTARI FRIULANI CONTINUA" di GIORGIO CAVALLO



 
 
 
 
Minoranze linguistiche

IL LUNGO SONNO DEI

PARLAMENTARI FRIULANI

CONTINUA


 
di

Giorgio Cavallo



Sollecitato da una nota del sindaco Navarria Presidente dell’Assemblea della Comunità linguistica friulana, mi sono cimentato in uno dei miei sport preferiti da praticarsi preferibilmente nelle giornate piovose di questa fine inverno: navigare nei siti delle Camere per osservare il comportamento dei parlamentari regionali quando si trattano argomenti di rilievo per le nostre vicende, quelle linguistiche in particolare.

Martedì 2 marzo 2016 andava in scena alla camera dei deputati l’approvazione di un testo di legge in materia di “interventi per l’editoria”. Si trattava della istituzione del “Fondo per il pluralismo e l’innovazione della informazione e la delega al governo per ridefinire la disciplina del sostegno pubblico all’editoria”. 

Sono quindi in ballo i contributi che vengono dati ai giornali quotidiani e periodici ed alle emittenti radiotelevisive, in particolare a quelle locali.
 
All’art.2 comma 2 lettera b della legge vengono specificatamente indicati tra gli aventi diritto “le imprese editrici di quotidiani e di periodici espressione delle minoranze linguistiche”.

Non si tratta di una novità: la legge esistente , la L. 250/1990, all’art.3 comma 2 tre prevede che ciò valga per le imprese editrici che “editano quotidiani in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle regioni autonome Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige”, mentre l’art.3 comma quinquies della stessa legge prevede analoga misura per la concessione dei contributi alle emittenti radiotelevisive.

Nel dibattito conclusivo ed in sede di votazione degli ordini del giorno è stato accolto dal Governo un o.d.g. degli onorevoli Blazina e Alfreider relativo ai criteri che il governo dovrà adottare su conformazione societaria, diffusione e ricavi pubblicitari affinché non siano penalizzanti per le particolari condizioni delle minoranze linguistiche.

E’ stato invece respinto dal governo un corposo o.d.g. firmato dagli onorevoli Pili e Caparini volto a chiarire che la Sardegna e la lingua sarda vengano anch’esse inserite tra le minoranze linguistiche aventi diritto alle sovvenzioni previste dalla legge.

Sulla questione si è acceso un vivace dibattito a cui hanno partecipato altri parlamentari, compreso l’on. Sanna del PD . Questi, arrampicandosi sugli specchi, ha cercato di dimostrare che la formulazione della legge così com’è, assieme al Decreto Legislativo di attuazione dello Statuto sardo che trasferisce le competenze in materia linguistica alla Regione (da poco approvate dal Consiglio dei Ministri), permetterà di inserire anche i sardi nella distribuzione di provvidenze previste dalla nuova legge per gli interventi in editoria.

L’ordine del giorno Pili, oltreché respinto dal governo tramite il sottosegretario Lotti, è stato poi bocciato dall’aula. A mio parere si è trattato di un grosso errore poiché la sua approvazione sarebbe stata una indicazione cogente per la delega al Governo.
 
Ed è peraltro evidente che le norme attualmente in vigore all’interno della Legge 250/1990 sono illegittime poiché con la Legge 482/1999 le minoranze linguistiche in Italia sono state definite e tra loro non sono più praticabili discriminazioni come più volte sentenziato dalla Corte Costituzionale.

Certo, i diritti possono essere riconosciuti in forme diverse tra le diverse situazioni, ma non attraverso griglie di inserimento o di esclusione.

Come si sarà già capito e come indica il sindaco Navarria la vicenda riguarda pienamente anche la lingua friulana e quindi le imprese editrici e le emittenti radiotelevisive che producono in questa lingua. A parte l’on. Blazina che si è di fatto riferita alla vicenda della difficile situazione del Primorski Dnevnik, nessun parlamentare della nostra regione è intervenuto nel dibattito su questo argomento, né per proporre emendamenti e ordini del giorno, né per esprimere valutazioni. Non ho l’elenco dei votanti a favore dell’o.d.g. Pili (59), dei contrari (267), degli astenuti (102), ma ho l’impressione che la fedeltà al proprio partito l’abbia fatta da padrone.
 
E forse, quel che è peggio, i nostri rappresentanti non si sono nemmeno accorti di cosa stavano discutendo; o semplicemente della lingua friulana non interessa nulla. La legge dovrà ora essere affrontata dal Senato e molto può ancora succedere.

Se qualcuno ha qualcosa da dire batta un colpo, anche se le esperienze passate dell’Italicum e della “riforma” della RAI non lasciano certo ben sperare.

Giorgio Cavallo  -   Udine 8 marzo 2016

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La lettera a firma di Giorgio Cavallo è stata pubblicata sul settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, "LA VITA CATTOLICA", mercoledì 9 marzo 2016, rubrica "Giornale aperto".
 
La Redazione del Blog ringrazia Giorgio Cavallo per averle concesso la pubblicazione del documento. 
 
 
LA REDAZIONE DEL BLOG
 
 

4 commenti:

  1. Incredibile il silenzio TOTALE dell'avv.to Debora Serracchiani, Presidente della regione Friuli - vg e nr. 2 del Partito democratico....

    Troppo impegnata a Roma con il partito democratico per ricordarsi di essere anche la Presidente di 600 mila friulanofoni?

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  2. .... e non parliamo poi dei quotidiani locali per i quali il problema non esiste e non pubblicano neppure un rigo sulla violazione dei diritti linguistici di oltre il 50% della popolazione regionale! Meglio occuparsi di altro...

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  3. Del resto non è che in regione - Assessorato regionale alla cultura - le cose vadano meglio dal momento che i progetti culturali in lingua minoritaria (friulano, sloveno e tedesco) PER LEGGE sono esclusi dai finanziamenti ai progetti culturali e ghettizzati nei scarsissimi fondi destinati alle lingue minoritarie: evidentemente per l'assessore Torrenti è cultura solo quella in lingua italiana.....

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  4. E l'on.le Blazina perché non ha patrocinato tutte e tre le minoranze linguistiche riconosciute in regione (friulani, tedeschi e sloveni)? E la solidarietà tra minoranze linguistiche?

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