REGIONE
COLLEGI
ELETTORALI
COLPA
DEGLI SLOVENI?
NO
NO
E'
LA “MANINA”
DI
TRIESTE !!!
…............
Colpa degli sloveni?
E' la "manina" di Trieste
"E'
incredibile che la stampa locale continui ad avvalorare quanto ci
raccontano il
senatore triestino Francesco Russo e l'on. Tamara Blazina, ugualmente
triestinissima come Russo,
sul perchè il Collegio elettorale di Trieste è stato ingrandito a
spese della Provincia di Udine.
Il
duo Russo/Blazina ci racconta, così risulta dalla stampa, che il
collegio elettorale di Trieste è stato ingrandito perchè andava
garantito alla minoranza slovena un rappresentante in Parlamento e
ciò era raggiungibile solo se tutti i 32 Comuni in cui è
riconosciuta la presenza di questa minoranza linguistica, erano
inclusi in uno stesso collegio.
Ma
ci hanno preso tutti per “fessi”?
Come scrive
giustamente Giorgio Cavallo “L’Italicum
colpisce di nuovo. Con i due collegi previsti qualche triestino in
più e qualche friulano in meno. Ed una colossale presa in giro per
la minoranza linguistica friulana.”
O per meglio essere più precisi, come ancora denunciato da Giorgio
Cavallo
“In
questo modo una realtà provinciale che ha circa il 18% di abitanti
potrà giocarsi il 40% degli eletti nell’intera Regione.”.
E la realtà provinciale a cui Cavallo fa riferimento è la Provincia
di Trieste.
Dall'allargamento
del collegio triestino con la scusa di includere tutti i 32 Comuni in
cui risiede la minoranza linguistica slovena, questa
minoranza non avrà nessunissimo vantaggio. Ma proprio nessuno!
Il Consigliere regionale Igor Gabrovec - Pd/Ssk
e segretario politico della Slovenska skupnost – dichiara infatti
che "L'elezione
del candidato sloveno - precisa Gabrovec - anche in futuro dipenderà
esclusivamente dalla buona volontà dei grandi partiti nazionali,
allo stato attuale con ogni probabilità il Pd. Il candidato sloveno
sarà infatti eletto solamente qualora la segreteria romana del
partito decidesse di collocarlo in una posizione di capolista nel
collegio orientale che consenta effettivamente la sua elezione”
(dal sito internet del Consiglio regionale).
Se
si vuole veramente tutelare le tre minoranze linguistiche che vivono
in regione, minoranza slovena in primis,
non c'è alternativa alla adozione anche nella nostra regione di un
sistema elettorale analogo a quello vigente in Trentino-Alto Adige.
E basta frottole!
Roberta
Michieli – Tavagnacco
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La lettera a firma di Roberta Michieli è stata pubblicata dal settimanale LA VITA CATTOLICA – giovedì 23 luglio 2015, rubrica “Giornale aperto”.
In calce
alla lettera il Direttore responsabile Roberto Pensa, ha aggiunto
questa nota di Redazione:
"Irriducibili nazionalisti e nostalgici post marxisti (secondo i quali cultura e identità di un popolo non sono altro che una inutile “sovrastruttura sociale”, per dirla con il Capitale di Marx) non vedevano l'ora di mettere l'una contro l'altra le due grandi minoranze linguistiche del Friuli-Venezia Giulia per dividerle ed indebolirle.
Concordo
con la lettrice e rimando tutti alla lettura dell'editoriale della
scorsa settimana.
La
grande questione è che l'Italicum e il governo Renzi non rispettano
tutte le minoranze linguistiche storiche presenti sul territorio
italiano prevedendo collegi elettorali adeguati (come è stato fatto
solo in Sudtirolo e Valle d'Aosta).
Il resto sono tutte inutili polemiche "balneari" (R.P.)"
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La lettera a firma di Roberta Michieli è stata pubblicata anche sul quindicinale di informazione della comunità slovena della Provincia di Udine "Dom" il 31 luglio 2015.
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ALCUNE
PRECISAZIONI
GIURIDICO/COSTITUZIONALI
- La Costituzione slovena prevede un seggio in Parlamento per OGNI minoranza linguistica riconosciuta dalla Slovenia. Inoltre "la Costituzione slovena non discrimina tra minoranze linguistiche e per tutte – con o senza Stato – prevede la rappresentanza in Parlamento. Ossia, giusto per esplicitare meglio il concetto giuridico, se la minoranza linguistica friulana fosse per ipotesi riconosciuta in Slovenia, avrebbe diritto ad un seggio garantito in Parlamento esattamente come la minoranza linguistica italiana che vive in Slovenia."
Nella Costituzione italiana non esiste pari norma costituzionale, e l'on. Tamara Blazina non può non saperlo.
Il termine giuridico "minoranza nazionale", utilizzato dal sistema giuridico sloveno, equivale al termine giuridico "minoranza linguistica" utilizzato dal sistema giuridico italiano. Cambia il termine giuridico e il sistema giuridico di riferimento, ma ugualmente i due termini giuridici identificano la stessa "fattispecie": una popolazione autoctona che storicamente parla una lingua diversa dalla lingua ufficiale dello Stato di cui ha la cittadinanza.
- L'aver previsto, nel così chiamato ITALICUM, per le minoranze linguistiche riconosciute che vivono in Val d'Aosta e in Trentino – Alto Aldige, una normativa elettorale privilegiata valevole solo per queste tre minoranze linguistiche, discrimina tutte le altre minoranze linguistiche riconosciute ai sensi degli art. 3 e 6 della Costituzione italiana, e rende INCOSTITUZIONALE l'ITALICUM.
La incostituzionalità non poteva non essere nota al Parlamento italiano, soprattutto dopo il rinvio alla Corte Costituzionale - nel 2014 - della legge elettorale italiana per la elezione del Parlamento europeo, Rinvio avvenuto ANCHE sulla base della discriminazione tra minoranze linguistiche tutelate ai sensi dell'art. 6 e 3 della Carta Costituzionale ed elencate art. 2 della L. 482/99. E questa discriminazione è continuata anche con l'ITALICUM.
LA REDAZIONE DEL BLOG
A SOLO, TITOLO INFORMATIVO:
RispondiEliminaNella regione Friuli (Provincie di Ud, Pn, Go) i Comuni che ai sensi della legge 482/99 e art. 6 della Costituzione italiana, si sono dichiarati di lingua friulana sono ben 176 e più precisamente:
PROVINCIA DI GORIZIA: 15 COMUNI SU 25
PROVINCIA DI PORDENONE: 36 COMUNI SU 50
PROVINCIA DI UDINE: 125 COMUNI SU 136
giusto per inquadrare correttamente la questione che non è assolutamente un problema di campanilismo e ancora meno una questione etnica, come assurdamente ha affermato un politico goriziano, ma è invece un problema di rispetto della Costituzione italiana e della normativa europea sulla tutela delle minoranze linguistiche.
Che a Trieste si permettano di "UTILIZZARE" la minoranza linguistica slovena (principalmente quella che vive nella provincia di Udine) per ingrandire il LORO collegio elettorale con la speranza (con i capolista bloccati dell'Italicum!) di portare a casa un numero ESAGERATO di parlamentari triestini rispetto al 18% della popolazione di Trieste (204 mila abitanti su 1.200.000 residenti in regione!) va denunciato con forza!
Oltre tutto questa manovra elettorale triestina sta danneggiando pesantemente la minoranza linguistica slovena, principalmente quella che vive nella Provincia di Udine.
Minoranza che sta subendo un attacco mediatico stile anno 50 del secolo scorso da parte del peggior e più becero nazionalismo italiano.
Il risultato finale dell'allargamento del collegio elettorale di Trieste a 44 Comuni della Provincia di Udine?
RispondiElimina1) Aver annacquato la minoranza linguistica slovena in un mare ancora più vasto. Esattamente il contrario di quanto "spacciato" dal due Russo/Blazina!
2) aver finalmente realizzato il sogno triestino di far valere un voto triestino come due voti friulani: e sarà ciò che si verificherà grazie alle liste bloccate dell'Italicum e il posizionamento in lista in posti "blindati" di politici triestinissimi....