domenica 26 luglio 2015

ELETTRODOTTO TERNA - IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE IL RICORSO "PER VIZI DI ECCESSO DI POTERE E DIFETTO DI MOTIVAZIONE"


ELETTRODOTTO "TERNA" - FRIULI
 
"CONSIGLIO DI STATO"
 
ACCOLTO IL RICORSO PER:
 
"VIZI DI ECCESSO DI POTERE
 
 E DIFETTO DI MOTIVAZIONE"
 
..................

N. 03652/2015REG.PROV.COLL
N. 06347/2014 REG.RIC.
N. 06348/2014 REG.RIC.
N. 06288/2014 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 6347 del 2014, (omissis)

contro

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero per i beni e le attività culturali, Ministero dello sviluppo e, in persona dei rispettivi Ministri pro tempore, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliataria in Roma, Via dei Portoghesi, 12;

Regione Friuli-Venezia Giulia; 

nei confronti di

Terna - Rete Elettrica Nazionale s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Elena Buson, Mario Esposito e Filomena Passeggio, con domicilio eletto presso l’avvocato Mario Esposito in Roma, Via Lattanzio, 66;

Terna Rete Italia s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Mario Esposito, con domicilio eletto presso il medesimo in Roma, Via Lattanzio, 66;

Omissis

15. Nel merito l’appello merita accoglimento.

Risulta fondato, in particolare, il secondo motivo di appello con cui si deducono, sotto diversi profili, vizi di eccesso di potere e difetto di motivazione in relazione al provvedimento con il quale il Ministero per i beni e le attività culturali (nota prot. 6440 del 24 febbraio 2011), mutando il precedente parere contrario della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli - Venezia Giulia (espresso nella nota prot. 10889 del 24 novembre 2010), ha espresso parere favorevole sul progetto di elettrodotto con l’unica condizione di spostare il tratto di elettrodotto previsto nell’area golenale del fiume Torre.

16. Giova ricostruire con maggiore dettaglio questa fase del procedimento su cui si appuntano le censure dei ricorrenti.

La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli – Venezia Giulia aveva inizialmente espresso parere contrario all’intervento nelle aree oggetto di tutela ai sensi degli articoli 136 e 142, comma 1, lett. c) del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), rilevandone l’impatto negativo sul paesaggio consistente:

- nel deturpamento della scenografia di tratti di corridoi fluviali di elevato valore paesaggistico del torrente Comor, del fiume Torre, del fiume Isonzo nonché della Roggia di Udine e delle Roggia Mille acque con la irruzione nel campo visivo di sostegni e di cavi, che costituiscono elementi anomali, per consistenza ed altezza, rispetto alla matrice agricola e naturalistica del paesaggio e che, inoltre, in nove casi, avendo un’altezza superiore a 61 metri, dovrebbero, per rispettare le norme di sicurezza del volo a bassa quota, presentare una verniciatura bianca e arancione nel terzo superiore;

- in un rilevante esbosco di specie arboree di valore paesaggistico, oltre che naturalistico ed ecologico.

Sulla base di questi rilievi, la Soprintendenza aveva, quindi, proposto l’interramento dell’elettrodotto nelle fasce sottoposte a tutela paesaggistica.

Successivamente però, con l’atto impugnato (nota prot. 6440 del 24 febbraio 2011), il Ministero per i beni e le attività culturali (di seguito anche solo MIBAC), “considerata l’impossibilità di realizzare l’elettrodotto in cavo [sotterraneo] nelle zone sottoposte a tutela paesaggistica, come chiarito dalla società Terna s.p.a.”, mutando avviso si esprimeva favorevolmente, ponendo come unica condizione che il tratto di elettrodotto del fiume Torre venisse spostato all’esterno della fascia di elevato valore paesaggistico.

17. Gli appellanti lamentano che questo mutamento di giudizio (non assistito da adeguata motivazione) si rivelerebbe contraddittorio ed irragionevole, ed evidenziano – criticando, sotto questo specifico profilo, la sentenza appellate anche per il vizio di omessa pronuncia rispetto alla censura proposta in primo grado – che il parere favorevole del Ministero, anche a prescindere dal ripensamento rispetto al precedente parere negativo, sarebbe, comunque, in sé affetto da vizi di sviamento di potere: infatti attraverso tale atto di assenso il MIBAC avrebbe illegittimamente subordinato il perseguimento dell’interesse pubblico primario (alla tutela paesaggistica) affidato alla sua cura alla realizzabilità comunque dell’opera, quasi che l’an del progetto non potesse essere nemmeno posto in discussione.

18. Il Collegio ritiene che, nei termini che seguono, sussistano i denunciati profili di sviamento di potere.
omissis

21. Quanto sopra risulta patentemente leso nel procedimento oggetto del presente giudizio, in cui il MIBAC – ponendo, per l’inequivoca logica interna al giudizio, la sua seconda valutazione in comparazione con altri interessi pubblici - si è spinto ultra vires rispetto al compito assegnatogli dalla legge e ha di fatto abdicato, sulla soverchiante base di un suo inammissibile bilanciamento con altri interessi, ad esercitare correttamente l’indeclinabile funzione di tutela di cui è esso per legge titolare.

omissis

23. Qui è sufficiente rilevare l’evidenza dell’eccesso di potere che inficia il parere favorevole espresso dal MIBAC con la nota n. 38241 del 20 dicembre 2010. In tale provvedimento, invero, il MIBAC, disattendendo la precedente posizione negativa espressa con il parere della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli - Venezia Giulia con nota prot.n. 10889 del 24 novembre 2010, fonda il mutamento di giudizio esclusivamente sulla considerata impossibilità di realizzare l’elettrodotto in cavo [sotterraneo]”: con ciò muovendo dalla considerazione non già dello stretto interesse paesaggistico, ma dall’interesse, da esso stesso fatto superiore, alla realizzazione dell’opera: cosa che non è di sua cura.

In pratica violazione, quindi, della propria funzione....

Omissis
24. Non basta: la riscontrata impossibilità di soluzioni tecniche alternative non è stata oggetto di adeguata motivazione ad opera del parere, che sotto questo profilo si limita a richiamare e a recepire senz’altro le considerazioni svolte da Terna che ha proposto il progetto. Vizio, anche questo, sufficiente a concretare l’invalidità degli atti, perché sarebbe comunque stato obbligo del MIBAC svolgere la relativa indagine ed esternare le ragioni della sua specifica nuova valutazione.

omissis 
25. Il procedimento che ha condotto ad esprimere la valutazione positiva di compatibilità ambientale e, successivamente, all’approvazione del progetto definitivo risulta, quindi, viziato in radice perché è mancata una logica ed attendibile acquisizione del fondamentale giudizio tecnico del MIBAC circa l’oggetto istituzionale della sua cura, pretermesso e sacrificato dalla stessa Amministrazione chiamata a occuparsi della sua tutela.

Insomma, lo sviamento che inficia il parere sul progetto di elettrodotto porta a rilevare che è mancato, nella sostanza, il razionale espletamento di una fase procedimentale obbligatoria.
omissis

27. Alla luce delle conclusioni che precedono, gli appelli vanno accolti e, per l’effetto, in riforma della sentenze appellate, vanno accolti, nei limiti indicati, i ricorsi proposti in primo grado dagli odierni appellanti.

La particolare complessità della vicenda sottesa al presente contenzioso giustifica l’integrale compensazione delle spese del doppio grado di giudizio.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sugli appelli, come in epigrafe proposti, ne dispone la riunione e li accoglie; per l’effetto, in riforma delle sentenze appellate, accoglie, nei limiti di cui in motivazione, i ricorsi proposti in primo grado.

Spese del doppio grado compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
OMISSIS
23 luglio 2015
...................
 

COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:
 
NESSUNA RIFLESSIONE SULLA STAMPA LOCALE E DA PARTE DELLA POLITICA REGIONALE SULLA GRAVITA' DELLE MOTIVAZIONI CHE HANNO GIUSTAMENTE PORTATO IL CONSIGLIO DI STATO AD ACCOGLIERE I RICORSI?

E IL PAESAGGIO RURALE NON E' FORSE MERITEVOLE DI TUTELA?

 E CHE DIRE DI QUESTA AFFERMAZIONE (CONFERMATA DA MOLTI) , DATATA 13 LUGLIO 2012 E COPIA/INCOLLA DAL SITO DELLA CISL-UDINE?

 «Non è vero che in Friuli manca energia. Un terzo di quella che transita (1 miliardo di Kw/ora nel 2010) non viene utilizzata in loco, ma esportata»; quello di Redipuglia - Udine Ovest è solo uno dei progetti di elettrodotto che si stanno movendo (ad esempio uno prevede di passare dalla Slovenia per le Valli del Natisone sino a Udine)."

http://www.cisludine.it/Archivio-Articoli/Cgil-quante-bugie-sull-energia!-Dura-polemica-nei-sindacati-sugli-elettrodotti.-Venerdi-13-Luglio-2012
 
Così il quotidiano IL FATTO QUOTIDIANO commenta il 24 luglio 2015 la sentenza del Consiglio di Stato:
 
 
 
 
TITOLO -  Friuli, bocciato megatraliccio sull’Isonzo. ‘Il Ministero non faccia interessi diversi’
 
 
(...) La sentenza è bella da leggere perché afferma una serie di principi importanti in materia di tutela del paesaggio (...).

Nell’esercizio della funzione di tutela spettante al MIBAC – si legge nella sentenza – l’interesse che va preso in considerazione è solo quello circa la tutela paesaggistica, il quale non può essere aprioristicamente sacrificato dal MIBAC stesso, nella formulazione del suo parere, in considerazione di altri interessi pubblici la cui cura esula dalle sue attribuzioni”.
 
E in una stagione dove non si capisce più chi fa l’interesse pubblico quando si parla di ambiente, pare un buon principio"
 
................
 
LEGGI TUTTA LA SENTENZA
 
Da Facebook - Comitato per il Friuli rurale
 

11 commenti:

  1. Perché TERNA non ha aspettato la sentenza del Consiglio di Stato prima di iniziare i lavori dell'elettrodotto? Al contrario "pare" - così denuncia il Comitato Friuli rurale - abbia cercato di porre i cittadini di questa regione davanti al fatto compiuto, ossia la nuova linea area del tutto realizzata.

    Fortunatamente la sentenza è arrivata priva della conclusione dei lavori che ora necessariamente dovranno essere fermati in forza della sentenza del Consiglio di Stato. Sentenza che va rispettata, considerato anche la gravità delle motivazioni che hanno portato all'accoglimento dei ricorsi.

    Rispetto a questo elettrodotto il Friuli è solo "territorio con servitù di passaggio" avendo la nostra regione un surplus di energia, e ciò che chiede non è la NON realizzazione dell'opera, ma che questa venga realizzata nel rispetto dell'ambiente costruito nei millenni dai Friulani e dei splendidi borghi friulani di cui è formato il Friuli.

    Costa? Anche l'ambiente rurale produce ricchezza in termini di turismo e il paesaggio rurale è parte della storia del Friuli, storia che va rispettata e non distrutta con piloni di 61 metri....

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  2. “(...) La sentenza è bella da leggere perché afferma una serie di principi importanti in materia di tutela del paesaggio (...)."

    si legge nell'articolo del quotidiano IL FATTO QUOTIDIANO.

    Peccato che la stampa locale, salvo lodevole eccezioni, non se ne sia accorta e stia pubblicando le veline di Terna.......

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  3. Articolo pubblicato su il Gazzettino (Udine) sabato 30 giugno 2012 -

    TITOLO - IL FRONTE SINDACALE CISL E UIL CHIEDONO GARANZIE AMBIENTALI

    “IL PROGETTO PUO’ ESSERE MODIFICATO”

    Udine, la posizione della CGIL diverge dal CISL e UIL su un punto fondamentale: quello relativo alla possibilità di adeguare il progetto Terna, tenendo conto delle riserve espresse dai sindaci dei paesi interessati dalla presenza dei tralicci. In poche parole la possibilità di interramento della linea o, ed è la proposta che sta prendendo maggiormente piede, quella del potenziamento di quella già esistente.

    ROBERTO MURADORE (CISL) parla di “una ministra preparata senza dirci gli ingredienti e adesso vorrebbero farcela mangiare. No Grazie”.

    FERDINANDO CESCHIA (UIL) ricorda l’opposizione del sindacato alle proposte dell’ex assessore “illiano” Sonego riguardo al cementificio di Torviscosa: anche allora si disse che non c’erano possibilità. O così o la disoccupazione. Non è vero, le alternative ci sono, basta volerle”.

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  4. UNA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
    presentata da IVANO STRIZZOLO in Parlamento
    mercoledì 4 maggio 2011, seduta n.471, e
    DIMENTICATA DALL'AVV. DEBORA SERRACCHIANI E DAL SUO ASSESSORE VITO

    ...........................

    Atto Camera

    Interrogazione a risposta scritta 4-11838
    presentata da IVANO STRIZZOLO
    mercoledì 4 maggio 2011, seduta n.471

    STRIZZOLO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:

    la vicenda dell'Elettrodotto Redipuglia-Udine ovest si sta trascinando da anni, facendo insorgere forti preoccupazioni per le turbative arrecate alla certezza del diritto ed alle rappresentanze democraticamente elette grazie anche al perdurante silenzio o all'inazione di diverse entità pubbliche, rivelatesi insensibili alle motivate ragioni della popolazione e delle amministrazioni locali - comuni, province e regione Friuli Venezia Giulia - tutte favorevoli ad una soluzione interrata e, nel contempo, ben consce del fatto che il progetto di che trattasi non possa essere approvato senza il generale consenso ed in carenza di quei requisiti formali e sostanziali che si esigono da un'opera giudicata di pubblica utilità, dichiarata strategica ai fini della sicurezza nazionale e tale sostenuta con il pubblico erario;

    con la pretesa nuova linea sottoposta alla regione Friuli Venezia Giulia 9 giugno 2006, sono state sovvertite le indicazioni del piano regionale per l'energia del 2003 e le decisioni pregresse che vedevano l'urgenza di rafforzare il collegamento verso la Slovenia sulla direttrice Okroglo-Udine est;

    in assenza di una funzione statale incaricata di progettare il sistema elettrico nazionale e guidarne l'attuazione in armonia con i necessari, quanto univoci, criteri di sicurezza, efficienza e di economicità, Terna S.p.A. si muove a propria discrezione, tanto da ritenere prioritaria la realizzazione di un sistema di dorsali principali, alias «suoer grid», in luogo di un sistema intelligente, alias «smart grid», quale - presupponendo il comportamento virtuoso dell'utenza e l'autonomia energetica - si fa sempre più strada nei paesi più evoluti. Di tali dorsali, è dunque previsto faccia parte anche la tratta aerea, in doppia tema, Udine Ovest-Redipuglia a 380 kV, tratta destinata ad attraversare la pianura friulana mediante una teoria di tralicci di proporzioni inusitate, sino a superare i settanta metri di altezza, posti lungo un percorso di circa quaranta chilometri;

    in particolare, sono stati sovvertiti gli enunciati del «programma di sviluppo triennale 2003-2005», quali, richiamando la necessità di minimizzare ogni impatto ambientale, ovvero di ricorrere a linee interrate e tracciati esistenti, avevano sottolineato come ogni nuova interconnessione dovesse provvedere «al soddisfacimento dei fabbisogni energetici delle realtà industriali regionali piuttosto che ad un utilizzo rivolto ad utenze extraregionali, tenuto conto anche degli effettivi minori impatti dovuti a realizzazioni che prevedono soluzioni di collegamento generalmente interrate o che seguono tracciati infrastrutturali esistenti»;

    (PRIMA PARTE)

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  5. (SECONDA PARTE)


    il 23 dicembre 2008 il Ministero dello sviluppo economico partecipava, per le vie brevi, ai comuni e agli enti ritenuti interessati dal tracciato della nuova linea, l'avvenuto deposito di un progetto e una «comunicazione di avvio procedimento» relativamente all'«Autorizzazione ai sensi dell'articolo 1, comma 26, della legge 23 agosto 2004, n. 239, alla costruzione ed all'esercizio dell'elettrodotto a 380 kV in doppia Terna «S.E. Udine Ovest-S.E. Redipuglia» e opere connesse;

    nelle more di dare accesso agli elaborati di progetto che detto Ministero aveva evidentemente ritenuto esaustivi e congrui, pur senza aver avuto il tempo materiale per compiere una qualche istruttoria, fu contestualmente annunciata la convocazione della rituale «conferenza di servizi», non senza premettere che tutto il procedimento era destinato a soggiacere ad una autorizzazione unica, tale, quindi, da rendere pleonastica la conferenza di servizi medesima e non vincolanti le possibili obiezioni all'opera;

    in esito alla procedura avviata dal Ministero, il 22 gennaio 2009 la società TERNA S.p.A. provvedeva a diramare per pubblici bandi la notizia dell'avvenuto avvio della procedura, dell'avvenuto deposito degli elaborati di progetto e della documentazione di VIA presso i preposti uffici regionali, provinciali e comunali, in uno con l'elenco delle particelle suppostamene interessate dagli espropri o dalle servitù di elettrodotto - ma senza l'elenco nominativo dei proprietari -, dando un termine di trenta giorni per la presentazione delle opposizioni all'opera e - sebbene non ancora pubblicato sul sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - di sessanta per la presentazione delle osservazioni ai sensi dell'articolo 24, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006 come modificato dal decreto legislativo n. 4 del 2008 - che da più parti, non di meno dalla direzione centrale mobilità, energia e infrastrutture di trasporto della regione Friuli Venezia Giulia (protocollo n. 0000482/p del 23 gennaio 2009) si e subito lamentata l'infondatezza del presupposto normativo della procedura avviata il 23 dicembre 2008, ossia l'articolo 1, comma 26 della cosiddetta legge «Marzano», alias legge n. 239 del 2004, visto che la legge medesima all'articolo 1, comma f), fa salve le competenze delle regioni autonome a statuto speciale, tanto che nel caso in esame il rilascio dell'autorizzazione di competenza statale deve essere subordinato all'intesa specificatamente prevista per la regione Friuli Venezia Giulia, dall'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 110 del 2002 (norme di attuazione dello statuto speciale della regione Friuli Venezia Giulia concernenti il trasferimento di funzioni);

    (CONTINUA)

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  6. (TERZA PARTE)

    entro i termini assegnati, sia pur inficiati dalla mancata pubblicazione sul sito Web del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal mancato elenco nominativo dei soggetti interessati dall'esproprio coattivo e dalle servitù di elettrodotto, furono o direttamente inviate ai Ministeri interessati o per il tramite dei rispettivi comuni centinaia di opposizioni e, similmente, le osservazioni di migliaia di istanti, non ultima una osservazione collettiva condivisa da cinquemila sottoscrittori, univocamente identificati e tutti determinati ad esigere in alternativa una linea interrata;

    in esito alle molteplici, universali contrarietà suscitate da un elettrodotto aereo di proporzioni inusitate e da un progetto vistosamente incompleto e reticente, le province contermini di Udine e Gorizia associavano le rispettive istanze a quelle dei rispettivi comuni, enti, associazioni di categoria onde approfondire le tematiche coinvolte e addivenire ad una proposta realizzativa condivisa e la meno impattante possibile, tanto da decidere l'attivazione di Agenda 21 locale, per la formulazione di quanto previsto ex articolo 25 del decreto legislativo n. 152 del 2006 come modificato dal decreto legislativo n. 4 del 2008;

    l'intrapreso Forum di Agenda 21, esteso ad ogni possibile portatore di interesse registrava la defezione della Terna S.p.A. e, tuttavia, si avviava a compimento con la proposta universalmente condivisa (ivi compresi i comuni che inizialmente avevano ceduto alle pretese della Terna S.p.A.) di un equipollente elettrodotto interrato da porsi al bordo dell'autostrada A4, Redipuglia-Udine;

    giungendo a compimento il Forum e formatasi la generale contrarietà all'elettrodotto aereo, la Terna S.p.A. con sua nota emetteva un perentorio comunicato stampa, subito diffuso dai quotidiani locali, con il quale dichiarando la sua indisponibilità a modificare il progetto in questione con ragioni prive di supporto analitico e nuovi elementi conoscitivi e, comunque, assenti nella documentazione ufficiale in corso di istruttoria presso gli enti ministeriali, regionali e le amministrazioni locali, di fatto introduceva una plateale turbativa al regolare processo di elaborazione e inoltro dei pareri e delle osservazioni di competenza, turbativa che da più parti veniva percepita alla stregua di una vera e propria intimidazione, in ispecie da parte di quei comuni che dopo essere stati indotti a sottoscrivere l'intesa con la Terna si erano ricreduti;

    (CONTINUA)

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  7. (QUARTA PARTE)

    il 3 luglio 2009 si inaugurava presso gli uffici del Ministero per le attività produttive la Conferenza di servizi, presenti gli amministratori locali e il rappresentante legale della Terna S.p.A., il quale risulterebbe all'interrogante aver svolto una struggente azione di convincimento verso i primi cittadini dei comuni che avevano mutato il loro orientamento assumendo una posizione avversa all'elettrodotto aereo. Contestualmente, il Parlamento licenziava una nuova legge sull'energia in base la quale veniva meno la necessità del placet delle regioni interessate nella localizzazione di centrali nucleari, rigassificatori ed elettrodotti;

    il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nel corso del 2010, decideva di condividere la proposta di un elettrodotto interrato, quale universalmente veniva invocato, assegnando al presidente Tondo, il mandato di sostenere in ogni modo possibile l'interramento della linea;

    sollecitata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a produrre alcune giustificazioni ed integrazioni al progetto originario, la documentazione prodotta dalla società proponente incontrava la ferma censura di amministrazioni locali e privati, e tale veniva considerata del tutto insoddisfacente dagli uffici regionali del Friuli Venezia Giulia, a tal punto da ispirare la risoluzione della giunta regionale DGR 1095 del 4 giugno 2010, la quale, dopo ampia motivazione, concludeva «di non poter esprimere parere di compatibilità ambientale sul progetto...» per una serie di rilevanti carenze, «per l'insieme delle motivazioni sopra esposte, non risultando essere stata sviluppata anche l'alternativa della linea elettrica in cavo interrato...»;

    anziché attenersi scrupolosamente al mandato conferitogli dall'assemblea nella citata seduta del 4 febbraio 2010 e alle sovrane decisioni delle amministrazioni locali, la regione Friuli Venezia Giulia si è posta a sostegno della soluzione aerea voluta dalla Terna e, anzi cercava di presentarla come ineluttabile nel corso di un incontro avutosi con i primi cittadini dei territori attraversati e i presidenti delle due province contermini;

    di fronte degli ingiustificati ritardi accumulati nell'esperire la valutazione di impatto ambientale, i comuni ostili alla linea aerea proponevano al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di promuovere la pratica della pubblica inchiesta ricevendone, peraltro tardivo e inconcludente riscontro;

    nel frattempo, Terna Spa ha avviato una campagna pubblicitaria che disorienta l'opinione pubblica circa il reale impatto dell'opera, e che rischia di isolare e delegittimare quegli amministratori pubblici che si sono spesi nella tutela dei rispettivi territori, in coerenza con le volontà espresse dai cittadini, ovvero nella richiesta di una soluzione alternativa basata sull'interramento della linea, al pari di quanto si opera nelle regioni e negli stati più evoluti;

    a fronte di segnalazioni e comunicazioni di pregnante rilevanza, reiteratamente indirizzate dai comuni interessati e anche dal Comitato per la Vita del Friuli Rurale a diversi soggetti pubblici e istituzionali, compreso l'autorità garante della concorrenza e del mercato, vi è la necessità di effettuare, da parte dei Ministeri interessati, le opportune e necessarie verifiche sulla linearità e congruenza dell'iter burocratico-amministrativo seguito fino ad oggi da tutti i soggetti interessati e/o coinvolti nella programmazione ed attuazione della importante opera infrastrutturale;

    (CONTNUA)

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  8. (QUINTA E ULTIMA PARTE DELL'INTERROGAZIONE DELL'ON.LE STRIZZOLO)

    si sottolinea l'importanza di pervenire alla realizzazione di interventi strutturali, condivisi e concertati con le rappresentanze politico-istituzionali interessate agli interventi stessi, che possono avere un impatto significativo sul territorio, sull'ambiente e sulla salute delle persone -:

    se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle modalità di svolgimento e degli effetti dell'iter burocratico-amministrativo fin qui seguito per la realizzazione dell'elettrodotto;

    quali siano le iniziative che i Ministri interrogati intendono assumere per assicurare il rispetto della volontà delle amministrazioni locali interessate all'opera, promuovendo le condizioni per un giusto e necessario equilibrio tra le esigenze di crescita e di sviluppo economico e la necessità di tutelare l'ambiente e il territorio con tutte le loro specificità.(4-11838)

    FINE DEL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

    http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=38720&stile=6&highLight=1

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  9. L'on. Ivano Strizzolo era il primo firmatario della interrogazione scritta sopra riportata - gruppo PARTITO DEMOCRATICO _ CAMERA DEI DEPUTATI

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  10. lunedì 29 luglio 2013 - da un POST del Blog

    TERNA - ELETTRODOTTO INTERRATO: IN PIEMONTE SI PUO', IN FRIULI NO !
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    IN FRIULI:

    TITOLO - Terna, la ditta costruttrice: inutile l’elettrodotto interrato

    di Cristian Rigo

    VERONA. Interrare l’elettrodotto Redipuglia – Udine ovest non soltanto sarebbe più costoso (invece di 100 milioni di euro ne servirebbero più di 500), ma l’opera risulterebbe “del tutto inutile”. Perché non risolverebbe i problemi di sicurezza delle rete e nemmeno il rischio black-out di tutta l’area compresa tra Udine e Pordenone. Parola del direttore operativo di Terna, Gianni Armani che ieri a Verona ha illustrato il progetto che dovrebbe portare a un risparmio di 60 milioni di euro all’anno nelle bollette degli italiani.

    Ma non è finita qui. Perché oltre ad alleggerire il costo dell’energia, i 40 chilometri del nuovo elettrodotto consentiranno anche di ridurre l’impatto ambientale e l’inquinamento atmosferico. Sì, avete capito bene: ridurre. I risparmi energetici secondo Terna consentiranno anche di ridurre di 12mila tonnellate la produzione annua di Co2. Il che equivale, sempre a detta dei tecnici della società che gestisce la rete elettrica, all’inquinamento prodotto da una cittadina di 60mila abitanti. (…)

    «Ma c’è anche un discorso – continua - di impatto ambientale e di inquinamento. Interrare l’elettrodotto non ci permetterebbe di mettere in sicurezza la linea (basti pensare ai possibili sovraccarichi di tensione e al fatto che un eventuale guasto si sistema in un mese mentre per la linea aerea bastano 3 ore: sarebbe come costruire una strada in salita) e causerebbe un maggiore campo elettromagnetico». (…)

    4 FEBBRAIO 2010

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2010/02/04/news/terna-la-ditta-costruttrice-inutile-l-elettrodotto-interrato-1.41783

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    INVECE IN PIEMONTE.....

    da IL MONDO Economia – 15 luglio 2013

    TITOLO - Terna/ Al via nel torinese cantiere elettrodotto Italia-Francia

    SOTTOTITOLO - Con 190 km interrati, linea piu' lunga al mondo di questo tipo

    "(…) alla presenza dell'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, del presidente di Rte, Dominique Maillard e del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. Si tratta di 190 km totalmente interrati, una linea a corrente continua a 320 kw che collega la stazione elettrica di Piossasco (Torino) a quella francese di Grand'Ile in Savoia. Il piu' lungo collegamento al mondo per questa tipologia. Per minimizzare infatti l'impatto paesaggistico ed evitare del tutto il passaggio in aree urbanizzate, la linea e' stata progettata in modo da integrarsi con le infrastrutture stradali e autostradali esistenti, e varchera' la frontiera attraverso la galleria di sicurezza del Frejus in collaborazione con la Sitaf, societa' che gestisce l'A32 Torino-Bardonecchia. (…)"

    http://www.ilmondo.it/economia/2013-07-15/terna-via-torinese-cantiere-elettrodotto-italia-francia_292961.shtml

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    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

    28 luglio 2015

    Figli e figliastri per TERNA? O forse la differenza sta nella diversa classe politica che hanno il Piemonte e il Friuli? La prima (Piemonte) difende la sua regione dalla distruzione ambientale, mentre la seconda (Friuli) si fa tappetino agli ordini di TERNA e fa suoi gli allarmismi terroristici di Terna invece di difendere il Friuli dall'assalto dell'affarismo più becero.....

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  11. E QUESTA LA DICHIARAZIONE DELL'ASSSESSORE REGIONALE ALL'ENERGIA, SARA VITO, RELATIVAMENTE ALLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO DI POCHI GIORNI FA:

    Dal sito internet del settimanale “LA VITA CATTOLICA”

    “(...) "Dopo un percorso lungo e complesso - continua Vito - oggi ci troviamo un'opera quasi del tutto realizzata e non in funzione, senza lo smantellamento dei piloni della vecchia linea e con una procedura amministrativa da riprendere dall'inizio in capo ai ministeri, cui va fatta risalire questa situazione. Gli effetti ottenuti dai ricorrenti forse creano UNA SODDISFAZIONE IMMEDIATA E PER POCHI, ma nella prospettiva possono andare addirittura nel senso opposto a quello auspicato. Siamo consapevoli che non intervenire sulle linee elettriche, che con il passare del tempo diventano sempre più obsolete, significa mettere a rischio il sistema produttivo regionale e allo stesso tempo non ci consente di procedere alla demolizione di vecchie linee ormai inutili e invasive. Per questo la Regione ha accompagnato, per quanto di sua competenza, l'iter dell'opera attraverso più incontri con i Comuni. Gli uffici della Regione stanno approfondendo tutti gli elementi conoscitivi a disposizione, anche se l'Amministrazione regionale non può produrre alcuna azione in merito. Si tratta infatti di un percorso giuridico che ha fatto il suo corso nella scorsa legislatura regionale e che - conclude l'assessore - riguarda il livello nazionale".

    ….........

    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

    Assessore regionale all'energia, SARA VITO, ma Lei ha mai letto l'art. 9 della Costituzione italiana?

    Permette che glielo ricordiamo?

    ART. 9 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA:

    “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. TUTELA IL PAESAGGIO ed il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

    Come vede Assessore, la tutela del paesaggio è tra i valori fondamentali della nostra Carta costituzionale!

    E già che ci siamo perchè non si legge il testo dell'interrogazione a risposta scritta depositata alla Camera dal Gruppo del Pd - maggio 2011 - primo firmatario l'on. Ivano Strizzolo?

    Non lo ha mai letto il testo di questa interrogazione parlamentare del Gruppo Pd (anno 2011)?

    Allora le diamo noi un aiutino...

    ATTO CAMERA – INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11838

    PRIMO FIRMATARIO : IVANO STRIZZOLO
    GRUPPO: PARTITO DEMOCRATICO
    DATA 04/05/2011

    “(...) il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nel corso del 2010, DECIDEVA DI CONDIVIDERE LA PROPOSTA DI UN ELETTRODOTTO INTERRATO, QUALE UNIVERSALMENTE VENIVA INVOCATO, assegnando al presidente Tondo, il mandato di sostenere in ogni modo possibile l'interramento della linea; (...)

    Come vede assessore, anche il Consiglio regionale era d'accordo per la soluzione "interrata"...pensi un po',,, e chi lo avrebbe mai detto? C'è qualcuno che se lo ricorda o è meglio dimenticarselo?

    Questo il link del testo completo dell'interrogazione parlamentare. Se lo legga TUTTO.

    E' molto istruttivo....su come opera Terna grazie ad un regime che la vede monopolista in Italia e sul perché il Friuli non è il Piemonte regione ove Terna sta costruendo un elettrodotto interrato di ben 190 chilometri...TUTTI INTERRATI!

    http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=38720&stile=6&highLight=1

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