PARLAMENTO
PROVINCE:
IL
GRANDE IMBROGLIO,
SI
RIDUCE LA DEMOCRAZIA
E AUMENTANO
I COSTI
..........
DAL
QUOTIDIANO “IL SOLE24 ORE”:
Ecco le Province 2.0: assemblee di sindaci non retribuiti e (quasi) senza poteri
di
Eugenio Bruno
“(...)
IL NODO
DEI RISPARMI
Con
un tweet inviato ieri sera il premier Matteo Renzi si è concentrato
sui 3mila consiglieri provinciali
che scompariranno con la riforma. E il suo riferimento non è
casuale, visto che al momento quello è l'unico
risparmio certo prodotto dal ddl Delrio. Che oscillerà tra i 100 e i
150 milioni riconosciuti anche dall'Upi
a cui si potrebbero aggiungere i circa 300 milioni di mancato
esborso per il fatto che non si tornerà alle urne in primavera nei
52 enti in scadenza. A fronte
del miliardo più volte indicato come obiettivo a regime
dall'Esecutivo. Ma
per la commissione Bilancio del Senato il provvedimento potrebbe
addirittura produrre nuovi costi. Nelle
sette osservazioni al ddl presentate oggi la commissione ha
sottolineato che «non può escludersi la duplicazione di costi e
funzioni» dalla norma che «consente l'elezione diretta del sindaco
e del Consiglio delle Città metropolitane». Evidenziando poi il
rischio che il trasferimento di personale e funzioni delle Province
ad altri enti territoriali possa «comportare costi, (….)
di
Eugenio Bruno - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/i9hcQ
26
marzo 2014
…................
E
I CACCIABOMBARDIERI F35 ?
INTOCCABILI
?
F35: indagine PD “Troppe criticità, ridimensionare programma”
20 marzo 2014, 09.52 · In Difesa
Cacciabombardieri
F35
Il
programma di acquisto dei cacciabombardieri F35 è
incompatibile “con le esigenze della nostra finanza
pubblica”. E’ quanto si legge nelle considerazioni
conclusive” del gruppo PD in commissione Difesa alla
Camera “sull’indagine
conoscitiva sui sistemi d’arma” promossa dal
Parlamento e i cui risultati sono stati depositati a
Montecitorio.
“Per
quanto riguarda il programma F35 – si legge nel
documento presentato dal capogruppo in commissione Gian
Piero Scanu – i molti dubbi che circondavano il medesimo
hanno trovato nell’indagine conoscitiva la sede
istituzionale più idonea a confermarli”. Al di là
delle “molteplici riserve tecniche e operative, che
fonti governative statunitensi sovente evidenziano”,
i risultati dell’indagine evidenziano che “lo schema
di accordo non garantisce, dal punto di vista della
qualità e del valore, ritorni industriali significativi”.
In conclusione il PD sostiene che “le tante criticità
che segnano questo programma inducono a rinviare ogni
attività contrattuale, in attesa che siano chiariti i
molti limiti che gli stessi organismi statunitensi non
mancano di sollevare formalmente. E comunque l’insieme
di queste considerazioni milita nella direzione di un
significativo ridimensionamento degli schemi di accordo
con la Lockheed Martin sul programma F35″. (Notizia su
Ansa,
Adnkronos,
La
Repubblica, La
Stampa, Huffington
Post)
...................
Dal
settimanale LA FAMIGLIA CRISTIANA
ARMI
: F35, BUGIE D'ALTA QUOTA
19.10.2012
L'aumento è notevole: da 80 a 127,3 milioni di dollari per aereo. Se va bene. Perché in una variante più sofisticata si arriva a 137,1 milioni per velivolo. Mica poco in tempo di spending review. (…)
Nessuna paura..... gli F35 non saranno toccati !
RispondiEliminaParola del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Un aereo F35 costa quanto il presunto risparmio annuale dalla cancellazione di tutte le Province italiane.....
La Redazione del Blog
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"Difesa: Pinotti “Problema sono gli sprechi non gli F35″
28 marzo 2014, 12.53 · In Difesa
http://corrispondenti.net/?p=61680
Roberta Pinotti, ministro della Difesa
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, rassicura i vertici delle forze armate di fronte alle “leggere inquietudini” manifestate nei giorni scorsi per i tagli legati alla spending review. “State sereni – ha detto in un messaggio – Il Governo ieri, lo ha detto Renzi al presidente Obama e in conferenza stampa, quando parla di forze armate e della necessità che l’Italia continui a svolgere il ruolo che ha svolto per la sicurezza nel mondo, non può fare un passo indietro”. “Efficientamento non significa togliere l’essenziale”, ha detto Pinotti, “rendere la spesa pubblica più efficace, evitare che ci siano degli sprechi: questo è il senso della spending review”. Riguardo alle polemiche sul programma di acquisto degli F35, il ministro ha sottolineato la necessità di “coinvolgere l’opinione pubblica perché si capisca come una forza armata bilanciata possa rispondere al meglio alle esigenze di sicurezza”. “No a un sistema d’arma o a un aereo che diventa cattivo”, ha aggiunto, alludendo alle polemiche delle ultime settimane sull’opportunità di annullare un programma ritenuto costoso e poco utile dai suoi detrattori. Secondo Pinotti, sarebbe invece più opportuno combattere gli sprechi attraverso un libro bianco per capire a quali crisi occorre rispondere e con quali mezzi.(Notizia su TMNews, La Repubblica, Quotidiano.net, RaiNews)
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Le province enti di area vasta inutili e spreconi, mentre le future città metropolitane enti utilissimi? Da notare che le città metropolitane godranno di autonomie molto forti e sostituiranno le attuali relative province....
RispondiEliminaE la proposta di legge è passata al Senato solo grazie "alla fiducia" posta dal Governo di Matteo Renzi....
“Allora, è bene che il Parlamento non deleghi al Governo anche il compito di riscrivere la Costituzione, né dovrebbe consentirsi all’esecutivo di intervenire con decreto legge su questioni coperte da riserve di statuto o comunque di legge regionale.
RispondiEliminaNon si risponde all’indignazione dell’opinione pubblica con la controriforma del sistema regionale e con il ritorno al centralismo.
L’indignazione deriva dal malcostume politico, a qualunque livello si riscontri, non dalle autonomie.
Ecco perché bisogna assolutamente distinguere i necessari interventi di razionalizzazione della spesa pubblica relativa al funzionamento degli organi istituzionali di qualsiasi livello territoriale, e in particolare quella relativa al sistema dei rimborsi ai gruppi parlamentari e ai gruppi consiliari regionali, dalla configurazione dell’assetto territoriale della Repubblica, fattore di democratizzazione e partecipazione, come testimonia il fatto che l’adozione di forme di stato regionali e/o federali è stato un dato comune di tutti gli ordinamenti europei occidentali che sono usciti da esperienze totalitarie e autoritarie.
Se non si opera questa netta distinzione il rischio è altissimo.
Per questo continuiamo a ribadire che proprio in questa fase in cui si registra la evidente difficoltà della politica a svolgere il suo ruolo di interpretare e tradurre in azioni amministrative e di governo i bisogni della gente, occorre ripartire dai territori e dalle amministrazioni locali, quali sedi storiche e naturali di esercizio della democrazia partecipata, evitando il ritorno al centralismo statale.”
CARLO RAPICAVOLI - 15 OTTOBRE 2012
http://www.leggioggi.it/2012/10/15/riforma-del-titolo-v-si-torna-al-passato/