domenica 22 dicembre 2013

REGIONE - BASTA SANARE SOLO I DEBITI DEI TEATRI TRIESTINI !




REGIONE
BASTA SANARE
SOLO I DEBITI
DEI TEATRI TRIESTINI !

“Un pinocchio gigante accoglierà questo pomeriggio, alle 17, al teatro nuovo Giovanni da Udine, gli invitati al concerto di Natale offerto, gratuitamente, dai 40 musicisti dell’Orchestra sinfonica del Friuli rimasti senza lavoro.

Saranno proprio loro a posizionare il burattino all’esterno del teatrone in segno di protesta contro la Regione rea di aver sanato con 14 milioni di euro solo le criticità di bilancio del teatro Verdi di Trieste, e di non aver voluto affrontare la situazione dell’Orchestra sinfonica regionale chiusa nel 2009 quando i musicisti avevano maturato i requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato.

Quegli stessi musicisti, oggi, sono senza contratto e per questo anche dal palco del teatrone richiameranno i politici agli impegni assunti in campagna elettorale quando tutti promettevano un futuro diverso agli orchestrali (…)

(…) in un pomeriggio sono stati trovati 14 milioni per il Verdi (…)

Convinti che si tratti di un problema politico, i musicisti invitano gli amministratori locali e regionali a ripartire dal 2009 per riprendere in mano un progetto che non è in contraddizione con il Verdi: «Noi lavoriamo sul territorio, copriamo spazi che il Verdi non copre». E così oggi, in teatro, i protagonisti saranno i professori d’orchestra che si esibiranno senza direttore. L’ingresso è libero.

Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO – Ud
Articolo a firma di Giacomina Pellizzari
22 dicembre 2013

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Dal Messaggero Veneto – 23 dicembre 2013
 
LE FOTOGRAFIE DELLA PROTESTA

(Foto Petrussi - riproduzione riservata)
 

6 commenti:

  1. TRIESTE RILANCIA I SUOI DUE STORICI TEATRI

    Il Sindaco e l’Assessore alla Cultura dichiarano con soddisfazione conclusa la fase di risanamento dei conti dei due teatri e aprono le stagioni del consolidamento e dello sviluppo.

    19.12 2013 - 11.00 - Sabato 14 dicembre il sindaco Roberto Cosolini e l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti hanno tenuto una conferenza stampa - nelle sale del Museo d’Arte orientale - durante la quale hanno descritto i problemi affrontati recentemente dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti” e dal Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”

    (…) Per quanto riguarda il teatro “Il Rossetti”, Roberto Cosolini asserisce, che lo storico teatro, a causa di perdite di esercizio che non erano state coperte negli anni 2011 e 2012 e a causa della diminuzione delle quote del fondo unico per lo spettacolo con conseguente rischio di perdita dello “status” di teatro stabile regionale, si stava avviando, se pur con numeri meno pesanti, verso una fine abbastanza simile a quella che si prospettava essere per il teatro lirico. Oggi, quindi, “Il Rossetti” ha iniziato un percorso di riequilibrio seppur partendo da una situazione meno preoccupante. (…)

    http://www.triesteallnews.it/index.php/cultura/5365-trieste-rilancia-i-suoi-due-storici-teatri.html

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  2. I TANTI TEATRI DI TRIESTE, TUTTI STRA-FINANZIATI E SALVATI CON FONDI REGIONALI !

    Dal Blog del Direttore del quotidiano Il Messaggero Veneto

    http://monestier-udine.blogautore.repubblica.it/2013/12/14/i-conti-la-cultura-i-14-milioni/

    1. Oreste scrive:
    20 dicembre 2013 alle 15:08

    Dal libro Mandi Trieste di Roberto Meroi (Editoriale Programma, 2013) pag. 142-143:

    “Ci fosse solo il “Verdi” di teatro da finanziare. A Trieste invece operano anche diversi altri teatri. Il più importante di questi è il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia (soci di riferimento: Comune di Trieste, Camera di Commercio di Trieste, UniCredit e tre Province), che in realtà è il Politeama Rossetti, la più grande sala triestina (1.500 posti, in via XX Settembre). Un altro teatro di Trieste. Un altro teatro di Trieste con i conti in rosso.

    L’annuale contributo statale del Fondo unico per lo spettacolo e il milioncino (nel 2009 era di 1.200.000 euro) costantemente percepito dalla Regione non bastano.

    Il deficit del “Rossetti” è salito dai 217 mila euro del 2010 ai 300 mila euro del bilancio 2011.

    Che fare? Una persona di buon senso raccomanderebbe di ridurre le spese e magari di togliere qualcosina dal cartellone degli spettacoli in programmazione. Ma qui siamo a Trieste. C’è deficit, c’è crisi in Italia e in Europa? Non importa nulla: il “Rossetti” (da fine novembre 2012 affidato alla direzione del rettore dell’Università di Trieste Francesco Peroni, con a fianco il vice Paris Lippi) presenta un cartellone 2012-13 che, invece di diminuire qualcosina, addirittura aumenta l’offerta di spettacoli di prosa, di danza, di musical, per un totale di una sessantina di rappresentazioni una dietro l’altra: un’enormità! “Il Rossetti è un teatro di altissimo rango nel panorama nazionale”: così veniva elogiato dall’assessore regionale al Bilancio, la triestina Sandra Savino. E allora: come dire di no alle richieste di 600 mila euro di ulteriore contributo regionale per sanare i vecchi debiti di un’eccellenza simile?

    C’è poi lo Slovensko Stalno Gledalisce/Teatro Stabile Sloveno (via Petronio), che è l’unico teatro stabile pubblico in Italia di lingua non italiana. Dal 1964 ha sede presso il Kulturni dom, con una dotazione di 543 posti a sedere: nell’ultima Finanziaria regionale ha ricevuto 467 mila euro.

    Finanziamenti a gogò da parte della Regione anche per il Teatro Miela Reina di piazza Luigi Amedeo duca degli Abruzzi: 900 mila euro nel 2012 e per il Teatro Stabile Orazio Bobbio (ex La Contrada, via del Ghirlandaio, 743 posti), 690 mila euro di contributi regionali nel 2012, più 475 mila di fondi statali.

    E non è finita, perché poi a Trieste c’è ancora: il Teatro dei Fabbri (via dei Fabbri), il Teatro La Barcaccia (via dell’Istria), il Teatro Franco e Franca Basaglia (San Giovanni, via S. Cisilino), il Teatro Silvio Pellico (Via Ananian).

    E non è finita. No, perché a Trieste c’è ancora una marea di compagnie teatrali (Amici di San Giovanni, Art&Zan, ex allievi del Toti, Fariteatro, Il gabbiano, Proposte teatrali del Cral Poste, Quei de Scala Santa, Marionette & Co.) e associazioni culturali che aspettano che la Regione distribuisca loro contributi a piene mani: dalla Società dei concerti all’Orchestra da camera “Ferruccio Busoni”, dall’Associazione Chamber music al Centro letterario al Circolo della cultura e delle arti.”

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  3. L'’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, da buon triestino, poteva non avere un occhio di riguardo per i teatri della “SUA” città?

    E infatti, salvati dal fallimento il “SUOI” teatri "Verdi" e "Rossetti", con i fondi regionali, chi se ne importa del restante 90% della Regione, ossia il Friuli !

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  4. Dal quotidiano il Messaggero Veneto - 22 dicembre 2013

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/12/22/news/la-protesta-della-sinfonica-fantasmi-usati-dalla-politica-1.8349332

    TITOLO: La protesta della Sinfonica: fantasmi usati dalla politica

    SOTTO-TITOLO: L'orchestra interrompe il concerto a Udine per prendersela con Serracchiani: si era impegnata a garantirci un lavoro stabile

    di Luana de Francisco

    UDINE. Si definiscono i «fantasmi» del teatro. Eppure, con la loro musica, il “Giovanni da Udine” ha vibrato di applausi ed emozioni. Accade sempre, in occasione del concerto di Natale. Un po’ di più quest’anno, date le circostanze nelle quali i professori dell’Orchestra sinfonica regionale, formalmente disoccupati, si sono presentati al pubblico: gratis sul palco per tutta la durata dell’esecuzione e senza un direttore che ne guidasse l’ensemble.

    All’ingresso, in segno di protesta, un enorme Pinocchio: rappresentazione “plastica” - secondo i musicisti che lo hanno pensato, realizzato e posizionato - delle promesse con le quali, in campagna elettorale, la governatrice Debora Serracchiani si era impegnata a garantire per l’orchestra un cambio di rotta. A cominciare proprio dalla loro stabilizzazione.

    «Parafrasando un celebre canto di Natale, siamo i fantasmi delle orchestre passate, i fantasmi che ritornano puntualmente a ricordare che i conti non tornano neanche questa volta».

    22 dicembre 2013
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  5. Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO - 23 dicembre 2013

    TITOLO: Orchestrali, la protesta di Natale

    SOTTO-TITOLO: La Sinfonica interrompe il concerto al teatro di Udine per puntare il dito contro Serracchiani: «In campagna elettorale si era impegnata a garantirci un lavoro stabile». (Foto Petrussi - riproduzione riservata)

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/foto-e-video/2013/12/23/fotogalleria/orchestrali-la-protesta-di-natale-1.8353613

    nel Link del MV c'è la fotografia di PINOCCHIO e la protesta dei musicisti "dimenticati e traditi" dalla Serracchiani e dall'assessore regionale alla cultura Torrenti (Foto Petrussi - riproduzione riservata)

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  6. Dal quotidiano il Messaggero Veneto

    Titolo - L'orchestra regionale chiede un incontro alla presidente»

    Sotto-titolo: I musicisti della sinfonica non mollano e vogliono il confronto con Serracchiani: senza progetto nessuno ci vuole

    di Giacomina Pellizzari

    "UDINE. «Chiederemo un incontro alla governatrice Serracchiani perché con l’assessore Torrenti parliamo due lingue diverse». I Sinfonici senza contratto che domenica scorsa, calandosi nei panni dei “fantasmi” del teatro, hanno portato la protesta sul palco del Giovanni da Udine continuano a chiedere certezze. Sono stanchi di essere spostati da un contenitore all’altro, dall’Orchestra sinfonica alla Fondazione Luigi Bon per finire ora all’Associazione musica di Staranzano, chiedono infatti «un riconoscimento attraverso un progetto di ampio respiro».

    Che non significa necessariamente contratti a tempo indeterminato per tutti, bensì un progetto pluriennale finanziato a priori. «Se si pensa a un progetto di cinque anni deve essere finanziato fin d’ora per cinque anni» spiega il presidente dell’associazione I Sinfonici, Enrico Cossio, secondo il quale i nodi sono venuti al pettine tutti in un colpo. (...)
    La questione è complicata perché a fronte del finanziamento regionale non c’è ancora un progetto definito e i musicisti si guardano bene dall’accettare a scatola chiusa qualsiasi proposta. «E’ da luglio che diciamo a Torrenti studiamo le soluzione attorno a un tavolo di lavoro» insiste Cossio, ricordando che nel 2009 «l’orchestra aveva concesso la prelazione a una parte dei musicisti. Ai più “anziani” aveva detto: finché l’orchestra esiste tu suoni.

    In questo momento, senza certezze di finanziamento pluriennale, nessuno può garantire queste cose». Cossio sfida, inoltre, l’assessore a far lavorare con 800 mila euro 40 musicisti per più di 8 mesi l’anno: «Temo - insiste il presidente - che lavoreremo meno dello scorso anno quando siamo rimasti impegnati per 5 mesi con stipendi che oscillavano tra mille e 1.200 euro al mese"

    24 dicembre 2013

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/12/24/news/l-orchestra-regionale-chiede-un-incontro-alla-presidente-1.8359292







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