giovedì 26 dicembre 2013

ELETTRODOTTO TERNA "REDIPUGLIA-UDINE OVEST" - TRA IL 15 E IL 17 GENNAIO ATTESO PRONUNCIAMENTO DEL TAR DEL LAZIO



Dal sito internet del settimanale
“LA VITA CATTOLICA”
20.12.2013

Al Tar del Lazio
scontro decisivo
sugli elettrodotti

L'udienza prevista tra il 15 e il 17 gennaio. Tante le frecce nell'arco dei «Forconi friulani»

È atteso tra il 15 e il 17 gennaio prossimi il pronunciamento del Tar del Lazio sul ricorso di 7 comuni e circa 200 cittadini contro il progetto dell'elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest.
E proprio per l'udienza decisiva, gli oppositori al progetto hanno preparato dei «rendering» molto eloquenti (costruiti con rigore scientifico) dell'impatto visivo della mega linea elettrica, soprattutto nei punti in cui essa costituirà il triste biglietto da visita della regione per circa 14-15 milioni di persone che transitano sulla A4 sul ponte sull'Isonzo, nelle vicinanze del sacrario di Redipuglia, oppure i turisti che visiteranno il futuro sito Unesco di Palmanova.
Lo rende noto Aldevis Tibaldi, leader del Comitato per la vita del Friuli rurale che è il «catalizzatore» delle proteste contro l'elettrodotto. Anzi, è d'obbligo dire, gli elettrodotti. Tre giorni dopo il via libera (l'11 ottobre) definitivo della Regione alla grande infrastruttura di trasporto dell'energia che attraverserà 14 Comuni della Bassa Friulana, la Commissione europea dava il disco verde a 248 progetti prioritari (cioé strategici) di prossima attuazione, di cui ben 4 in Friuli, ha ricordato Tibaldi: oltre al Redipuglia-Udine Ovest, il Würmlach-Somplago (lungo tutta la valle del Bût), l'Okroglo-Udine Ovest (che attraverserà Cividale e le Valli del Natisone) e poi una novità assoluta, il Divača-Salgareda, 150 km di lunghezza dal Veneto alla frontiera slovena, «di cui in Regione non esiste uno straccio di progetto o di tracciato, mentre in Veneto tutto è già definito nei dettagli», ha denunciato Tibaldi. Tra l'altro, questa linea dovrebbe essere completamente interrata, mentre Terna ha fino ad ora negato ogni possibilità di interramento aggrappandosi a confusi e nebulosi presunti «impedimenti tecnici». (…)

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La Vita Cattolica


4 commenti:

  1. dal quotidiano IL MATTINO di Padova

    http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/12/21/news/elettrodotto-bocciato-il-consiglio-di-stato-ha-detto-la-parola-fine-1.8343796

    Titolo - Elettrodotto bocciato Il Consiglio di Stato ha detto la parola fine

    Sotto-titolo: Terna annuncia che presenterà di nuovo il progetto. I comitati esultano e rilanciano l’interramento della linea

    di Patrizia Rossetti

    SAONARA. Elettrodotto aereo tra Dolo e Camin, Terna ricomincia tutto da capo. Con una sentenza emessa ieri il Consiglio di Stato ha infatti dato nuovamente torto alla società di distribuzione dell’energia elettrica, che lo scorso luglio aveva presentato istanza per procedere con i lavori su tutte le altre parti dell’elettrodotto, in attesa di una nuova autorizzazione per il segmento di linea elettrica previsto in prossimità di Villa Sagredo a Vigonovo. Lo scorso 10 giugno il Consiglio di Stato aveva già annullato l’autorizzazione paesaggistica, il decreto di Valutazione d’impatto ambientale e l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’elettrodotto; questo secondo pronunciamento chiude dunque i cantieri in via definitiva. (...)

    Di vittoria totale parla anche Walter Stefan sindaco di Saonara, Comune da sempre in prima linea nella lotta all’elettrodotto aereo. «Ci rimetteremo subito al lavoro, ora Terna deve confrontarsi con tutti i soggetti interessati, non solo con la Regione e la Provincia di Venezia, come in passato» dichiara Stefan «Scartare di nuovo l’interramento della linea sarebbe per Terna una scelta autolesionistica».

    21 dicembre 2013
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  2. http://www.e-gazette.it/sezione/elettricita/terna-presenta-elettrodotto-interrato-piemonte-savoia-investimento-14-miliardi

    "TITOLO: Terna presenta l’elettrodotto interrato dal Piemonte alla Savoia. Investimento da 1,4 miliardi

    Sotto-titolo: Il cavo da 190 km a corrente continua correrà sottoterra, collegando la centrale di Piossasco, alle porte di Torino, con Grand' Ile. Sarà quasi raddoppiata la capacità di trasporto da e verso la Francia

    Il futuro dell’energia a cavallo delle Alpi occidentali corre sottoterra. Almeno nel progetto della nuova interconnessione elettrica Italia-Francia presentato da Terna in Piemonte: grazie alla tecnologia italiana e a un investimento europeo di 1,4 miliardi (800 milioni italiani, 600 francesi), un cavo di 190 chilometri a corrente continua correrà sottoterra collegando la centrale di Piossasco, alle porte di Torino, con Grand’Ile, in Savoia.

    Nessun cavo elettrico a modificare il paesaggio, nessun danno di tipo ambientale – assicurano le aziende – in una valle di montagna (quella del Sangone) che corre parallela alla Val Susa.

    E una capacità di portata elettrica di fatto raddoppiata: dagli attuali 2.650 MW della rete che oggi collega i due paesi a oltre 4.400 MW.

    “È una scelta strategica dal punto di vista comunitario, e l’Italia per una volta si trova in posizione d’avanguardia – ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato – Oggi parte la costruzione con la Francia di quella che sarà la più importante frontiera elettrica del nostro paese.

    Quest’opera è decisiva per la realizzazione del mercato dell’energia”.
    E lo è sia per i risparmi, “perché consentirà – secondo quanto affermato da Cattaneo – risparmi sulle bollette degli italiani per circa 150 milioni di euro”, sia per la tecnologia perché offre soluzioni ingegneristiche innovative coinvolgendo nel lavoro 70 imprese e 500 lavoratori.

    A linea ultimata, nel 2019, tra Italia e Francia l’energia elettrica correrà più veloce e più abbondante, costerà meno cara e non si vedranno tralicci di sorta a guastare il panorama.

    “Per questo la riteniamo strategica – hanno confermato Cattaneo e Dominique Maillard, presidente di Rte (l’omologo francese di Terna). – Apre un corridoio elettrico che a livello europeo può essere considerato infrastruttura del futuro”. “Senza contare poi – ha aggiunto Cattaneo – che l’opera è significativa sul piano interno, sia per l’indotto, sia perché renderà la rete più sicura”.

    23.7.2013
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  3. Dal sito internet di TERNA:

    http://www.terna.it/default/Home/AZIENDA/sala_stampa/tutti_comunicati_stampa/cs_2010/cs_gennaio/RedipugliaUdineOvest_soluzione_aerea_migliore.aspx

    Comunicato Stampa

    (...)

    Elettrodotto "Redipuglia-Udine Ovest": la soluzione aerea necessaria per sicurezza, ambiente e costi

    (...) Anche in vista del prosieguo del dibattito sul progetto del nuovo elettrodotto a 380 kV “Redipuglia-Udine Ovest”, Terna sottolinea che la nuova linea elettrica risulta di fondamentale importanza ed urgenza per evitare i rischi di blackout che gravano sul sistema elettrico dell’area, una delle zone del Paese che in più occasioni ha subito interruzioni dell’alimentazione delle utenze. La società ribadisce, inoltre, che la soluzione area è necessaria sotto il profilo della maggiore sicurezza, del minore impatto ambientale e dei minori costi a carico degli utenti, rispetto alla soluzione interrata chiesta a gran voce da vari soggetti.(...)

    AMBIENTE: la realizzazione in aereo della linea “Redipuglia-Udine Ovest” produrrà un vasto e incisivo piano di razionalizzazione della rete nell’area compresa tra le province di Udine e Gorizia: saranno infatti demoliti oltre 100 km di linee aeree esistenti, con evidenti ricadute positive per l’ambiente e il territorio nei Comuni interessati. Al contrario la soluzione interrata, ad esempio con la tecnologia in corrente continua, comporterebbe in aggiunta la realizzazione di adeguate stazioni di conversione per la trasformazione della corrente continua in corrente alternata, per loro natura molto impattanti: si tratterebbe di due stazioni elettriche di circa 6 ettari ciascuna, con una occupazione complessiva del territorio pari a non meno di 24 ettari, corrispondenti a 24 campi di calcio. (...)

    Gli aspetti inerenti la sicurezza, l’ambiente e i costi confermano che la soluzione in aereo è l’unica praticabile. Terna, nel ribadire massima disponibilità al dialogo, ricorda infine che l’iter autorizzativo della “Redipuglia-Udine Ovest”, in corso da dicembre 2008, è stato avviato a seguito di un lungo percorso di concertazione conclusosi con la sottoscrizione di un accordo con Regione Friuli Venezia Giulia e la maggior parte dei Comuni, che la società si attende venga rispettato.

    Roma, 31 gennaio 2010
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  4. dal sito internet del settimanale "LA VITA CATTOLICA", il documento pdf:

    TUTTE LE RAGIONI DEL NO ALL'ELETTRODOTTO AEREO - TERNA "REDIPUGLIA-UDINE OVEST" :

    http://94.32.104.94/media/attach/2013/12/Elettrodotto238.pdf

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