AZIENDA SANITARIA UNICA
DOSSIER
DOSSIER
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“REGIONE MARCHE”
AZIENDA SANITARIA UNICA ?
Hanno già fatto retromarcia!
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E DA NOI IN REGIONE?
Rassegna stampa
1) Il Presidente della Giunta regionale Renzo Tondo
14 ottobre 2011 - (…) Tondo, (…) ha ricordato che il Friuli Venezia Giulia è l'unica Regione ad essere uscita dal sistema sanitario nazionale nel 1996. ''Fu un atto di grande coraggio e responsabilità''- ha detto Tondo. Atto che consente ora all'Amministrazione di non dover più ''bussare alle casse dello Stato'' per rispondere alle crescenti necessità di salute dei propri cittadini. Ma di utilizzare i due decimi delle proprie entrate fiscali per la spesa sanitaria
Un'opzione, quella dell'autonomia sanitaria, che, secondo il presidente, nonostante l'attuale riduzione del gettito fiscale causata dalla contrazione delle produzioni, (…)
COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:
Nel mentre le altre regioni italiane, dal 1996, hanno visto aumentare in maniera cospicua i fondi statali per la sanità regionale, quando perfino non hanno beneficiato del ripianamento dei debiti di bilancio del loro comparto sanità, la nostra regione – soprattutto negli ultimi anni e a causa dell’inflazione e della crisi economica - ha subito la erosione del valore finanziario dei due decimi Irpef concessici dallo Stato a fronte della nostra autonomia nel settore sanità.
Quante centinaia di milioni ha già perso la nostra regione a causa della sua uscita nel 1996 dal sistema sanitario nazionale?
La Redazione del Blog
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2) SINDACATI CISL, CGIL e UGL
1 novembre 2011 – Il Messaggero Veneto – ed. di Udine – pagina 13
“La riforma – Azienda sanitaria unica: no di PD, Cgil, Cisl e Ugl”
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3) LA VITA CATTOLICA – settimanale della arcidiocesi di Udine
28 gennaio 2011 – editoriale del Direttore Roberto Pensa – ATTENTI AI FINTI CACCIATORI DI SPRECHI.
(…) Particolare attenzione merita, senz'altro, una proposta già avanzata a suo tempo dalla precedente giunta regionale guidata da Riccardo Illy, ma che mantiene tutt'ora un'ampia gamma politicamente trasversale di sostenitori: la creazione di un'unica azienda socio-sanitaria per tutto il Friuli-Venezia Giulia. (…) A prima vista è una proposta accattivante (…). C'è però qualcosa che non quadra. Innanzitutto sappiamo che esiste oggi un forte squilibrio nella ripartizione dei fondi, che la giunta Tondo si è impegnata a riequilibrare (anche se su tempi molto lunghi). Per un cittadino triestino, si spendono all'anno per la sanità 2550 euro. Chi risiede in provincia di Udine ne ha a disposizione solo 1933, e peggio ancora va a Pordenone (1724 euro) e soprattutto a Gorizia (1628). Dalla Venezia Giulia si difendono dicendo che lì, la popolazione è più anziana e ha maggiori necessità. Ma si capisce che il motivo di fondo è un eccessivo accentramento storico di servizi a Trieste; al quale non si riesce (o non si vuole) porre rimedio. Il punto è questo: oggi conosciamo questi dati perché il territorio regionale è suddiviso in 6 aziende sanitarie, ognuna con il proprio bilancio. Domani, con un'azienda unica, la ripartizione delle risorse sarebbe così trasparente, ancorché ancora iniqua? (…)
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4) Consigliere regionale del Pdl, Massimo Blasoni, vicepresidente della Commissione regionale sanità e Politiche sociali.
22 agosto 2011 - (…) Nello specifico, secondo Massimo Blasoni, vicepresidente della Commissione regionale sanità e Politiche sociali, è difficile pensare ad un’unica azienda sanitaria, a causa delle caratteristiche territoriali della nostra regione (…)
2 ottobre 2011 - “Sanità, Massimo Blasoni: io sono per le tre aziende”
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5) Consigliere regionale Daniele Galasso, capogruppo consiliare regionale del Pdl
1 novembre 2011- Messaggero Veneto, articolo a firma di Anna Buttazzoni
(…) «Mi ero permesso di sensibilizzare l’assessore – prosegue Galasso – che si era assunto l’impegno di trovare una soluzione, che ancora non c’è. Invece di lanciare riforme fantasmagoriche (il riferimento è all’annunciato commissariamento delle sei Aziende per i servizi sanitari per arrivare a una unica regionale) senza averne verificato le ricadute e senza capire dove taglierà i 100 milioni di risparmi attesi, l’assessore farebbe bene ad affrontare questi temi concreti che impattano sulla soluzione di problemi di salute dei cittadini» (…)
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6) Consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, vicepresidente della III Commissione consiliare competente per la sanità
7 ottobre 2011 "Il modello di sanità Regione Marche, al quale il presidente Tondo si riferisce quando enfatizza una riforma istituzionale del Sistema Sanitario Regionale che prevede una azienda sanitaria unica, sta facendo rapidamente dietro front". A dirlo è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri (..),
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7) Consigliere regionale Gianfranco Moretton, capogruppo consiliare regionale del Pd
31 ottobre 2011 - (…) Stupisce anche che la direzione del centrodestra non tenga in considerazione l’analisi scientifica che il centrosinistra regionale aveva commissionato pochi anni orsono, in cui emerge senza equivoci che l’azienda unica non produca benefici economici perché rappresenta solo il dieci per cento in termini di personale, che incide invece maggiormente nella aziende ospedaliere. Quindi, se il problema del recupero di risorse economiche non è legato all’azienda territoriale, c’è da chiedersi se Tondo stia valutanto un ragionamento anche sulla rete ospedaliera, sulla cui questione, per ora, nessuno si è espresso! (...)
(…) La posizione del gruppo consigliare PD era e rimane quella di ridurre le attuali aziende territoriali a tre, nella convinzione che sia il modo migliore per potenziare l’assistenza sanitaria sul territorio, consentire equilibrio nel rapporto tra ospedali e territorio, e mantenere gli ospedali di rete nell’ambito della competenza dell’azienda territoriale. Avvisiamo Tondo che se procederà con la sua proposta, estendendola a tutto il territorio regionale, inevitabilmente si creeranno problemi di continuità assistenziali, come quelli già manifestati nella sperimentatrice Provincia di Pordenone.
1 novembre 2011- Il Gazzettino – Udine
«Sanità, non copiate Pordenone» - Moretton (Pd): estendere l’esperienza-pilota strangolerebbe gli ospedali di rete
(…) Quella pordenonese, rincara (Moretton ndr.), è una sperimentazione che ha «raddoppiato molti costi, da quelli per la lavanderia a quelli per la manutezione, ha allungato le procedure burocratiche e dilatato i tempi di assunzione, portando molti reparti al collasso». L’obiezione sull’azienda unica la dettaglia anche in termini di riduzione di spesa. Dallo studio Bocconi 2007 commissionato dal centrosinistra, afferma (Moretton ndr.), «emerge senza equivoci che l’azienda unica non produce benefici economici, perché rappresenta solo il 10% in termini di personale, che incide maggiormente nelle aziende ospedaliere».
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Dalla stampa locale (vedi il Gazzettino di Udine del 9 novembre 2011 - pagina VIII) risulta che il Presidente della Giunta regionale, Renzo Tondo, sia intenzionato a "infilare" la "SUA" riforma sanitaria nelle pieghe della Finanziaria 2012. Una infelice prospettiva che ci auguriamo non si realizzi.
RispondiEliminaUna riforma così importante non va calata dall'alto ma democraticamente discussa con tutti gli attori. E va fatta, anche, una precisa analisi dei centri di costo dell'esistente e delle eventuali ricadute delle varie possibili riforme, posto che ci siano ricadute positive da una eventuale riforma....
Con "la fretta e la furia" non si fanno le riforme che, al contrario, devono essere sempre condivise. Soprattutto se toccano settori fondamentali come la salute.