NIENTE PRIMA CLASSE
MEDEA FA RICORSO AL TAR
Il DPR 81/2009 prevede una deroga al numero minimo di alunni nel caso di zone abitate da minoranze linguistiche, come il Comune di Medea. Una legge che non può essere ignorata da una semplice circolare interna.
Ma l’Ufficio scolastico regionale, ufficio periferico del Ministero della Pubblica Istruzione, applicando una circolare ministeriale, ha negato la costituzione della classe prima che, ai sensi del DPR 81/2009, avrebbe potuto essere costituita anche con soli 11 scolari.
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Dal quotidiano “IL PICCOLO” di Gorizia
martedì 6 settembre 2011
di Elisa Lenarduzzi
Fallita la mediazione con l'Ufficio scolastico, il Comune passa alle vie legali.
Dal 12 settembre verrà intanto attivata una "pluriclasse".
QUATTRO I BIMBI ESCLUSI
Ormai è ufficiale: finirà davanti al Tar il caso della prima classe della scuola primaria di Medea.
Dopo il fallimento dell'ultimo tentativo di mediazione tra Comune e Ufficio scolastico provinciale, il sindaco Bergamin non ha alcuna intenzione di seppellire l'ascia di guerra. Anzi: forte del sostegno della Regione - che potrebbe farsi carico in prima persona del ricorso se gli uffici legali dovessero ritenere la strada percorribile - si prepara a nuova battaglia per far valere i diritti della minoranza linguistica friulana e tutelare al contempo le famìglie degli 11 bambini al centro della contesa.
Il problema sta proprio nei numeri: quello minimo per avviare una nuova classe è di 15 alunni, quattro in più di quelli attualmente iscritti. Così, applicando una circolare ministeriale, l'Ufficio scolastico ha negato la costituzione della classe prima.
Dal 12 settembre, quindi, 7 degli 11 bimbi finiranno in una pluriclasse con gli allievi di seconda; gli altri 4 dovranno cercare soluzioni alternative fuori Medea.
«Questo - spiega il sindaco -, nonostante il dpr 81/2009 preveda una deroga al numero minimo di alunni nel caso di zone abitate da minoranze linguistiche, come la nostra. Una legge che non può essere ignorata da una semplice circolare interna».
Da qui la decisione di ricorrere al Tar: «Domani ci sarà una riunione per capire se la Regione ha la titolarità a presentare ricorso. In caso contrario ci muoveremo noi assieme alle famiglie, col sostegno di quegli enti che hanno supportato la petizione popolare: la Provincia, i comitati 482 e autonomia friulana, la Filologica friulana, Cisl e Uil scuola». La speranza è quella di ottenere un primo pronunciamento - e l'eventuale attivazione della nuova classe - entro il mese di ottobre.
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