sabato 17 settembre 2011

NIENTE PRIMA CLASSE - MEDEA FA RICORSO AL TAR



NIENTE PRIMA CLASSE
MEDEA FA RICORSO AL TAR

Il DPR 81/2009 prevede una deroga al numero minimo di alunni nel caso di zone abitate da minoranze linguistiche, come il Comune di Medea. Una legge che non può essere ignorata da una semplice circolare interna.
Ma l’Ufficio scolastico regionale, ufficio periferico del Ministero della Pubblica Istruzione, applicando una circolare ministeriale, ha negato la costituzione della classe prima che, ai sensi del DPR 81/2009, avrebbe potuto essere costituita anche con soli 11 scolari.
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Dal quotidiano “IL PICCOLO” di Gorizia
martedì 6 settembre 2011
di Elisa Lenarduzzi

Fallita la mediazione con l'Ufficio scolastico, il Comune passa alle vie legali.
Dal 12 settembre verrà intanto attivata una "pluriclasse".
QUATTRO I BIMBI ESCLUSI

Ormai è ufficiale: finirà davanti al Tar il caso della prima classe della scuola primaria di Medea.
Dopo il fallimento dell'ultimo tentativo di mediazione tra Co­mune e Ufficio scolastico pro­vinciale, il sindaco Bergamin non ha alcuna intenzione di sep­pellire l'ascia di guerra. Anzi: for­te del sostegno della Regione - che potrebbe farsi carico in pri­ma persona del ricorso se gli uffici legali dovessero ritenere la strada percorribile - si prepara a nuova battaglia per far valere i diritti della minoranza linguistica friulana e tutelare al contempo le famìglie degli 11 bambini al centro della contesa.
Il problema sta proprio nei numeri: quello minimo per av­viare una nuova classe è di 15 alunni, quattro in più di quelli at­tualmente iscritti. Così, appli­cando una circolare ministeria­le, l'Ufficio scolastico ha negato la costituzione della classe prima.
Dal 12 settembre, quindi, 7 degli 11 bimbi finiranno in una pluriclasse con gli allievi di se­conda; gli altri 4 dovranno cerca­re soluzioni alternative fuori Me­dea.
«Questo - spiega il sindaco -, nonostante il dpr 81/2009 pre­veda una deroga al numero mi­nimo di alunni nel caso di zone abitate da minoranze linguisti­che, come la nostra. Una legge che non può essere ignorata da una semplice circolare interna».
Da qui la decisione di ricorre­re al Tar: «Domani ci sarà una riunione per capire se la Regio­ne ha la titolarità a presentare ri­corso. In caso contrario ci muo­veremo noi assieme alle fami­glie, col sostegno di quegli enti che hanno supportato la petizio­ne popolare: la Provincia, i comi­tati 482 e autonomia friulana, la Filologica friulana, Cisl e Uil scuola». La speranza è quella di ottenere un primo pronuncia­mento - e l'eventuale attivazio­ne della nuova classe - entro il mese di ottobre.
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