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FRIULANO A SCUOLA?
L’ENNESIMA
PRESA IN GIRO !
L'aver voluto far votare gli italiani per il referendum abrogativo, il 12 e 13 giugno, anziché nella stessa giornata delle recenti elezioni amministrative, si stima sia costato ai cittadini italiani più di 300 milioni di euro. Uno spreco enorme non accettabile.
Da noi in regione, il presidente Renzo Tondo si è a suo tempo vantato che la terza corsia dell'autostrada Venezia-Trieste ce la pagheremo interamente noi cittadini del Friuli-Venezia Giulia, senza alcun contributo statale.
E la linea ferroviaria «passeggeri» ad alta velocità Venezia-Trieste? Una linea ad alta velocità priva di un bacino passeggeri che la giustifichi e senza futuro in Slovenia.
E che dire delle costosissime missioni militari italiane all'estero? Un'ora di volo del cacciabombardiere Panavia Tornado costa 31 mila 800 euro (fonte: mensile di aviazione «Volare», giugno 2011).
In questo quadro di milionari sprechi pubblici e scelte politiche dai costi insostenibili, la Giunta Tondo continua a considerare uno spreco di denaro pubblico l’elemosina riservata dalla nostra Regione all'attuazione dell'art. 6 della Costituzione italiana («La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche») e più specificatamente alla tutela della minoranza linguistica storica friulana.
Pochi giorni fa l'assessore regionale Molinaro ha presentato in Giunta, che ovviamente ha approvato (così si è letto sulla stampa locale), una «cosa» che non ha nulla a che spartire con una seria applicazione della legge regionale 29/2007 che comporterebbe cicli di interventi di formazione dei docenti, dotazione di strumenti e materiali didattici e un orario curriculare adeguato. Come si fa a ritenere che un serio avvio all'insegnamento/apprendimento di una lingua e di una cultura possa disporre di un misero numero di ore come le 30 annue previste?
Per il friulano a scuola, Molinaro confida in stanziamenti statali. Quindi, se non si farà nulla di serio, come tutto lascia sospettare, ovviamente la responsabilità sarà di Roma. Complimenti alla Giunta Tondo per aver escogitato il trucco per fingere di far qualcosa per tutelare la lingua friulana, limitandosi in realtà alla mera propaganda politica in vista delle elezioni regionali del 2013. Questa «finta» tutela della comunità linguistica friulana nasconde la volontà di questa amministrazione regionale di non voler rispettare l'art. 6 della Costituzione italiana e, in particolare, i diritti linguistici dei furlanofoni.
Infatti, per la cultura in «lingua italiana», in regione, la musica cambia spartito.
«Gli Stati generali per la cultura in Friuli-Venezia Giulia rappresentano una presa di coscienza - spiega l'assessore De Anna - sul fatto che il settore della cultura consente alla nostra comunità di crescere», e, per meglio chiarire il concetto, «la cultura non rappresenta affatto un centro di spesa, ma al contrario, una forma di investimento per il futuro».
Quando anche una seria tutela delle minoranze linguistiche che vivono in regione, sarà considerata «una crescita per la comunità regionale» e «un investimento per il futuro»?
Roberta Michieli, Renzo Balzan, Remo Brunetti, Giancarlo Castellarin, Adriano Ceschia, Licio De Clara, Luigi Del Piccolo, Alberto Fabris, Matteo Fogale, Simone Petris, Celestino Vezzi, Giuliano Zelco
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Lettera pubblicata, martedi 21 giugno 2011, dal quotidiano “Il Gazzettino” di Udine, e venerdì 24 giugno, dal settimanale “La Vita Cattolica” – Arcidiocesi di Udine.
Lunedì 4 luglio, la lettera è stata pubblicata anche dal quotidiano "Il Messaggero Veneto" di Udine
Lunedì 4 luglio, la lettera è stata pubblicata anche dal quotidiano "Il Messaggero Veneto" di Udine
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