UDINÊS , IDENTITÂT
E LENGHE FURLANE
----
“Udine, ha il suo carattere, la sua forza,
il suo orgoglio, la sua identità.
E la sua lingua”
Alessandro Zanni (rugby)
-----------
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Joibe il 3 di Març
Pagjine 13
UDINE, BELLA LA VITA
Arte, cultura, cucina: qui tutto è da Champions
Dal nostro inviato MARCO PASTONESI
UDINE - Qui i kiwi sono più saporiti che in Nuova Zelanda. Qui la raccolta differenziata è da Champions League. Qui il prosciutto di San Daniele sta come la Ferrari a Maranello e nel mondo. Qui - Udine e l'Udinese, non nel senso della squadra, ma della zona - è uno dei luoghi dove, in Italia, si vive bene, anzi, meglio.
Qualità della vita
Nell'ultimo anno, secondo un'indagine condotta da «Italia Oggi» con l'Università La Sapienza di Roma, ha stabilito il record italiano di salto in alto: dal 46° all'11° posto. «Udine è a misura d'uomo: proporzionata, misurata, equilibrata - spiega Edi Orioli, quattro vittorie alla Parigi-Dakar, settore moto -. Altrove si va sempre a manetta, qui alla fine si fanno le stesse cose ma con i tempi, e le pause, giuste».
Vicina a tutto
«Udine è ideale anche vista dall'alto: a un minuto dal mare, a un minuto dalle montagne - conferma Marco Lan, comandante delle Frecce Tricolori, di base a Rivolto, a una ventina di km dal capoluogo -. E a una mezzoretta in macchina». «E la gente è fatta così: solida, tranquilla, sana, con la cultura del lavoro - sostiene Paolo Vidoz, boxeur, già bronzo olimpico e campione europeo, peso massimo friulano ma di Lucinico -. Sarà per questo che i calciatori dell'Udinese si saranno adeguati. E ci mancherebbe: "cun ducj i becs che e cjapin", che in friulano vuole dire «con tutti i soldi che prendono». «Udine - dice Gigi De Agostini, sei anni nell'Udinese, poi Verona, Juve e Inter - ti lascia i tuoi spazi, non mette pressioni, non fa sentire diversi».
Arte e cultura
II bello di Udine, per Giorgio Celiberti, pittore e scultore, che è stato il più giovane artista di sempre invitato alla Biennale di Venezia, «è che la puoi girare a piedi o in bici, perché è una città pulita e pedalabile, è che se vai in un'osteria difficilmente sbagli, e che c'è una continua attività culturale, adesso soprattutto nella Villa Manin di Passariano». Il bello di Udine, per Elio De Anna, assessore regionale allo Sport, «è la semplicità, la spontaneità, la genuinità. Magari la gente può sembrare chiusa, ma se conquisti la sua fiducia, poi ti dà l'anima». Il bello di Udine, per Alessandro Zanni, terza linea del Benetton Treviso e della Nazionale italiana di rugby, «è il suo carattere, la sua forza, il suo orgoglio, insomma la sua identità. A cominciare dalla lingua. Lingua, non dialetto. Con papà di Reggio Emilia, mamma friulana di Castions, e io di Udine, sono cresciuto bilingue».
Non solo calcio
E la vita non è poi solo casa-e-lavoro come tanti la dipingono. Perché Udine è base di partenza per sci e -volendo - sci nautico, per camminate e biciclettate. Perché Udine è punto di passaggio dei tour europei, da Madonna a Bruce Springsteen, dagli AC/DC a Bon Jovi. Perché Udine è il centro di festival come «Far East» (cinema asiatico) e «Vicino lontano» (incontri, conferenze e dibattiti con autori internazionali). E a Udine un cinema come il «Visionario» e un teatro come il «Contatto» fanno tendenza, a volte anche storia.
A tempo pieno
Udine ha un termometro: si chiama «Onde Furlane», radio privata comunitaria nata nel 1980, 24 ore su 24, che all'80 per cento trasmette in lingua friulana. Bel punto di riferimento per tutti i movimenti - sociali e culturali, ma anche sportivi - del territorio. Mattina informazione, pomeriggio cultura, sera musica. E due programmi sportivi di Enrico Turloni, il lunedì dedicato a tutte le discipline («Schiribicilu», più o meno: finta e scartalo), il giovedì solo calcistico («II balon al è di ducj», il calcio - ma anche il pallone - è di tutti), soltanto in friulano. Una miniera di idee e iniziative. Tant'è che «Onde Furlane» sta promuovendo, per celebrare la festa nazionale del Friuli, anche la lettura no-stop della Bibbia in friulano, dal 3 al 9 aprile, 1.300 lettori. E lo spot radiofonico è stato fatto, in perfetta lingua autoctona, da un friulano doc: Bruno Pizzul.
Un grazie di cûr al gjornalist MARCO PASTONESI, par chest bel regâl!
RispondiEliminaE....FUARCE UDINÊS !