domenica 24 giugno 2018

"IL GENOCIDIO DIMENTICATO: PERSECUZIONE DI ROM E SINTI" DI JOVANA KUZMAN

 
Dal sito
 
 
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APPROFONDIMENTI
 
Il genocidio dimenticato:
persecuzione di Rom e Sinti
 
di Jovana Kuzman
 
22 giugno 2018
 

(…) Il 16 maggio 1940 iniziò la deportazione organizzata delle famiglie Sinti e Rom dal territorio del Reich. Il 29 gennaio del 1943 venne disposto dall’Ufficio centrale per la sicurezza Nazionale la selezione secondo precisi criteri di “tutti gli zingari di sangue misto, gli zingari rom e gli zingari appartenenti a tribù zingare di sangue non tedesco di origine balcanica” e l’invio dei gruppi di famiglie verso il campo di concentramento di Auschwitz, dove furono sottoposti a terribili esperimenti pseudopsichiatrici coordinati dal medico del campo, Mengele.

Nel 1944 l’intero “campo-zingari” fu liquidato. Il genocidio non venne compiuto solo ad Auschwitz, ma anche a Chelmno, Kulmhof, Treblinka, Majdanek e tramite esecuzioni di massa in Croazia, Polonia, territori del Mar Baltico, Serbia, Ucraina e Crimea. Le stime affermano che circa mezzo milione di Sinti e Rom persero la vita."
 
 
 
 
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3 commenti:

  1. "Un censimento" di cui la stampa italiana e il ministro degli interni italiano, Matteo Salvini, in questi giorni non parlano…


    LA REDAZIONE DEL BLOG

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  2. "renderli stanziali ed educarli"?

    La legge 482/99 (tutela minoranze linguistiche) avrebbe dovuto accogliere all'articolo 2 anche i Sinti e i Rom. Con la scusa che mancava l'elemento territorialità furono esclusi dalla legge con cui il Parlamento italiano nel 1999 dette attuazione all'art. 6 della Costituzione italiana (tutela minoranze linguistiche)

    Fu però garantito che al più presto il Parlamento italiano avrebbe approvato una legge di tutela della minoranza linguistica Sinti e Rom.

    STANNO ANCORA ASPETTANDO L'APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE E NEPPURE I NUMEROSI SOLLECITI DEL CONSIGLIO D'EUROPA RIVOLTI ALL'ITALIA, PARE SIANO SERVITI A SPINGERE IL PARLAMENTO ITALIANO A TUTELARE QUESTA MINORANZA LINGUISTICA FINO AD ORA ESCLUSA IN ITALIA DA OGNI TUTELA LINGUISTICA E CULTURALE.

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  3. Dal sito KLARIS:

    https://klarisweb.wordpress.com/2017/08/08/tutela-delle-minoranze-leuropa-tira-di-nuovo-le-orecchie-allitalia/

    "Se non è una vera e propria bocciatura, può essere sicuramente definita un’altra pesante ‘rimandatura’ con diversi ‘debiti’ a carico. L’Europa tira nuovamente le orecchie all’Italia per come non tutela adeguatamente le minoranze e lo fa con il linguaggio nel contempo rigoroso e felpato di un atto ufficiale del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, che dal 1949 è la principale organizzazione di difesa e promozione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto.

    Si tratta della risoluzione CM/ResCMN(2017)4, approvata lo scorso 5 luglio a Strasburgo, riguardante l’applicazione della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali.

    Il documento sancisce la conclusione del quarto ciclo di monitoraggio in merito all’attuazione da parte dello Stato italiano degli impegni assunti ormai vent’anni fa con la ratifica di quella convezione che, insieme alla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, costituisce il punto di riferimento principale per la garanzia dei diritti delle minoranze.

    La risoluzione del Comitato dei ministri di Strasburgo conferma quanto emergeva già nella Quarta opinione sull’Italia, redatta due anni fa dal Comitato tecnico consultivo in base alla documentazione presentata dal Governo italiano nel marzo 2014 e a seguito degli incontri di verifica che si erano tenuti nell’estate del 2015: permangono rilevanti mancanze nell’attuazione delle politiche di tutela.

    Una prima osservazione generale riguarda la normativa, che se c’è non viene applicata e se non c’è non si fa nulla affinché finalmente esista.

    Alla prima categoria appartengono, per esempio, le norme contenute nella legge statale 482/1999 e in alcune leggi regionali. A questo proposito, la risoluzione sottolinea la necessità di intervenire con maggiore determinazione ed efficacia per garantire l’effettivo uso delle lingue delle minoranze nei media, con particolare riferimento al servizio radiotelevisivo pubblico e alla stampa (come è stato ribadito in più occasioni da associazioni e altre istituzioni espressione di quelle comunità), e ribadisce la necessità di fare altrettanto a favore dell’uso delle medesime lingue nella sfera pubblica (istituzioni e servizi, in particolare a livello locale) e per il loro insegnamento e uso nelle scuole.

    Nel settore dell’istruzione il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sollecita il Governo italiano ad intervenire sia dal punto di vista finanziario che sul piano organizzativo ed individua i campi di azione nella formazione degli insegnanti e nella produzione e diffusione di moderni materiali didattici. Per ciò che attiene gli usi pubblici delle lingue minoritarie la sollecitazione riguarda il potenziamento degli sportelli linguistici e l’attuazione di una politica linguistica coordinata e costante.

    LA SECONDA CATEGORIA, invece, comprende la perdurante ASSENZA DI UN PROVVEDIMENTO SPECIFICO DEDICATO A ROM, SINTI E CAMMINANTI.

    Una parte della risoluzione – come già quelle approvate alla fine dei precedenti cicli di monitoraggio – è dedicata proprio a queste comunità, di cui Strasburgo lamenta le specifiche condizioni di disagio, da diversi punti di vista: abitativo, sociale e economico. (…)"

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