martedì 6 febbraio 2018

AUTOSTRADA A4 VENEZIA-TRIESTE, SEMPRE PIU' "NASTRO TRASPORTATORE" CHE NON GENERA ECONOMIA


Dal quotidiano
FRIULISERA.IT
 
 
Autostrada A4 sempre di più “nastro trasportatore” che non genera economia.

di Gian Carlo Pastorutti
"articolo di redazione" 
 
La costruzione della 3° corsia sulla A4 Venezia –Trieste prosegue a ritmi serrati, anche con il rischio di rifare lavori per accelerare i tempi, come successo la scorsa settimana sulla tratta Alvisopoli – Gonars. Autovie Venete ha ribadito che, “il cantiere verrà terminato entro la metà del 2020 se non prima, grazie al premio di accelerazione che l’impresa aggiudicataria ha l’interesse ad ottenere”. Dall’inizio dei cantieri della 3° corsia, la cronaca settimanalmente si è occupata di rallentamenti, code per lavori o incidenti, uscite obbligatorie con i conseguenti intasamenti che provocano il dirottamento del traffico sulle strade regionali limitrofe, creando così gravi disagi alla viabilità locale ed ai cittadini. Oltre alle forti vibrazioni che provocano crepe sui muri, vengono segnalati spostamenti di tegole, ed un notevole disturbo notturno al passaggio dei mezzi pesanti. Negli altri giorni, la gente si è abituata/rassegnata per il continuo passaggio dei mezzi di cantiere e degli addetti ai lavori. Il traffico sulla A4 negli ultimi due anni ha subito un significativo aumento. Nel 2006 sono transitati oltre 47 milioni di veicoli, 35 milioni dei quali di veicoli leggeri e 12 milioni di pesanti. L’anno successivo, c’è stato un ulteriore aumento passato ad oltre 48 milioni, rispettivamente di 35,5 milioni di veicoli leggeri e di 12,5 milioni circa di pesanti. L’incremento di questi ultimi è stato del 6,30%. Ottimi risultati per Autovie Venete che grazie alle entrate dei pedaggi, inizia a recupera parzialmente i costi dell’investimento. Simili risultati però, non si riscontrano nelle aree di servizio con la ristorazione e con la distribuzione di carburante. Secondo i dati di Ristop – Lagardere che gestisce 2 aree sulla A4 (Calstorta sud e fino a novembre 2017 Gonars nord, ora Gonars sud e altre 8 su autostrade italiane), dal 2016 al 2017 c’è stata una riduzione dei pasti serviti rispettivamente del 22,3% per Calstorta sud e del 32,44% a Gonars nord. L’utilizzo del ristorante da parte dei camionisti è solo del 5-10% e gli acquisti snack, self e market, sono molto limitati. Preferiscono farsi da mangiare dentro o a bordo del mezzo. Il parcheggio dei camion è sempre al completo dei posti disponibili, sia nelle ore notturne che nelle giornate vietate al traffico pesante. La gestione della pulizia delle aree di parcheggio, luce adiacenti al punto di ristoro e rifornimento carburante, sono a carico dei gestori e questo comporta costi crescenti per la pulizia e il conferimento dei rifiuti.

La situazione peggiora quando si formano le code perché pochissimi entrano nelle aree di servizio per non perdere il posto in coda. Per quanto riguarda le aree di erogazione carburante, la situazione è tragica secondo alcuni gestori. Nel corso degli ultimi anni l’erogazione si è ridotta del 60%. Eccessive sono le accise e IVA che gravano per il 60-65% del costo al litro. Il costo del carburante in Slovenia ed Austria è inferiore, i serbatoi dei mezzi hanno una capacità da 800 litri fino ad oltre 1000 litri che permettendo un’ampia autonomia per cui non serve fare il pieno a prezzo maggiorato in Italia. Queste situazioni oltre alla riduzione dei ricavi di queste attività commerciali, ha comportato pure una riduzione del personale. Davanti a queste evidenze, l’unica realtà che trae vantaggio è il concessionario autostradale con i pedaggi, per ora Autovie Venete controllata da Friulia finanziaria della Regione FVG, in futuro se dovesse passare ad un altro gestore, dopo il danno anche la beffa.
 

Gian Carlo Pastorutti

pubblicato il 2 febbraio 2018
sul quotidiano FRIULISERA.IT


http://friulisera.it/autostrada-a4-sempre-piu-nastro-trasportatore-non-genera-economia/

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6 commenti:

  1. Complimenti a Gian Carlo Pastorutti e a tutta la Redazione del quotidiano Friulisera.it, per l'ottimo articolo di denuncia.

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  2. Il Friuli non ha bisogno di "nastri trasportatori" che non solo non contribuiscono allo sviluppo dell'economia regionale ma che appesantiscono il bilancio regionale nel momento in cui i costi sono a carico della collettività regionale e non dello Stato centrale (Roma)

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  3. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:



    Da facebook PATRIE FURLANE

    "Terza corsia: cui prodest?

    Siamo d'accordo che l' attuale volume di traffico sulla A/4, gestito su sole due corsie, è insostenibile sia in situazioni ordinarie che di emergenza. Siamo concordi sul fatto che una soluzione andava trovata. Ma siamo certi che la costruzione della terza corsia sia la soluzione adatta e soprattutto definitiva? Il dubbio ci assale, visto il costante incremento del traffico pesante il cui ingombro e i connessi incidenti rischiano di portarci ad una non molto lontana richiesta di una quarta corsia.

    Rimanendo nel campo delle certezze, sappiamo che il costo della terza corsia, attualmente è stimato in 921 milioni di euro (sempre che non lievitino) coperti da prestiti contratti da Autovie Venete e dalla nostra Regione. Sappiamo anche che di ciò se ne avvantaggeranno le banche, i consorzi dei costruttori, la concessionaria autostradale ed i vettori esteri. In maniera non determinante anche le industrie locali.

    Nel campo dell' indeterminato rimangono il rinnovo della concessione autostradale, l' apporto finanziario di Anas, l' incremento dei pedaggi, i danni all' ambiente.

    Avremo sicuramente ridotto le frustrazioni dell' automobilista friulano, ma i dati recenti ci segnalano che l' enorme flusso di traffico che attraversa la Regione, passa veloce senza apportare ricchezza alcuna. L' utenza non si ferma nemmeno a fare carburante e usa le pertinenze autostradali come discarica per abbandonare i rifiuti che quotidianamente vediamo “abbellire” il nostro territorio.

    Chi ha frequentato le autostrade del Centro e Nord Europa, avrà notato come in quei paesi il traffico pesante sia pressoché scomparso dall' asfalto: quello è il risultato del coordinamento di politiche nazionali che tramite una sapiente combinazione delle tariffe ferroviarie ed autostradali penalizzano i camion su strada ed agevolano il cabotaggio tramite le navette via ferro.

    Le province Autonome di Trento e Bolzano si sono ispirate allo stesso modello quando nel 2017 al progetto di terza corsia dell' Autobrennero hanno preferito investire i fondi sul raddoppio della parallela ferrovia.

    Non si capisce (ovvero lo si comprende alla luce dei sopra menzionati interessi) perché qui da noi in si debba insistere a spendere capitali pubblici in una continua corsa all' allargamento autostradale quando in linea attigua RFI spinge per spendere altrettanti capitali pubblici per una linea ferroviaria AV/AC che, con le prospettive attuali, rischia di rimanere sottoutilizzata come i già pagati interporto di Cervignano e linea ferroviaria Udine-Tarvisio.
    Nella migliore delle ipotesi i nostri cittadini verranno comunque chiamati a sostenere ancora una volta di tasca propria il sistema del trasporto pubblico che utilizzerà quella rete, dopo aver abbondantemente contribuito a pagare con tasse gli investimenti sulla rete.

    In una Regione piccola come la nostra dobbiamo puntare sì a servizi efficienti, ma senza che questi pregiudichino ulteriore ambiente sacrificato all' occupazione di reti ed infrastrutture ed anche senza che i contribuenti debbano continuare a sostenerne per intero i costi con le tasse, senza averne concreti vantaggi di ritorno.

    Dobbiamo puntare al pieno utilizzo delle infrastrutture già esistenti ed allo sviluppo razionale e sostenibile di quelle in progetto.

    Come Patto per l' Autonomia, in sostanza, chiediamo che le politiche dei trasporti siano orientate ai modelli virtuosi dei Paesi Europei più progrediti e su questo ci impegneremo sia a Roma che a Trieste.
    ...............

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  4. Prima l'ex-Presidente di regione Renzo Tondo e ora la Presidente Debora Serracchiani, si sono vantati del "fasin dibessoi": una medaglia al merito - secondo loro!! - perché pagavamo noi cittadini di questa regione i costi della terza corsia autostradale Venezia-Trieste e non, come avvenuto nel resto d'Italia, il Governo centrale. Eppure questa è un'opera che serve tutta l'Italia del Nord per andare e venire dai Balcani. Masochisti o stupidi?

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  5. Sempre in tema di trasporti, dal 19 marzo 2018 i treni si fermeranno nella nuova stazione dell'aeroporto di Ronchi, realizzata con finanziamenti regionali: dall'orario ufficiale risulta già che si chiamerà "Trieste Aeroporto", anche se è in provincia di Gorizia; probabilmente quel nome è stato scelto proprio dalla Giunta Serracchiani !

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    1. Dal quotidiano "Il Messaggero Veneto" di sabato 3 febbraio 2018, pagina 6: "SERRACCHIANI - IL MIO CUORE E' A TRIESTE: PARTO DA QUI"

      E il restante 95% del territorio regionale, ossia il Friuli? Che vadano a coltivare il mais....

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