LAVORO
PRO-MEMORIA
per
la lettura dei dati statistici
relativi
al "COMPARTO LAVORO"
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Da
un articolo pubblicato sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO a firma di
Maura Delle Case del 31 gennaio 2018
"ORE
IN CALO
L’infilata
di segni più non si riflette sulle ore
lavorate che sono invece in calo.
Effetto della cassa integrazione? Oppure di contratti part time
utilizzati non come misure di welfare ma imposti? Corvino ipotizza
un mix delle due ragioni aggiungendovi l’incremento del lavoro
temporaneo e una tendenza strutturale alla sotto occupazione.
A proposito di tipologie contrattuali, crescono i tempi determinati: erano 9 ogni 100 nel 2009, oggi sono 14 ogni cento. «E andranno crescendo ancora» vaticina il ricercatore.”
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Da
un articolo pubblicato sul
quotidiano “IL FATTO QUOTIDIANO giovedì il 1 febbraio 2018
TITOLO:
Il lavoro è solo precario: il boom è dei senza-fiducia
"I
numeri:
66
mila: gli occupati
in meno di dicembre 2017 rispetto a novembre. Gli inattivi
aumentati di 112 mila unità.
303
mila: i precari
in più di dicembre 2017 rispetto a novembre
516
mila: l'aumento dei precari dalla partenza
del Jobs act (marzo 2015) quelli stabili sono 385 mila
Propaganda:
oltre la metà del milione di lavoratori sfoggiato da Renzi è in
realtà precario.”
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Pro
memoria per la lettura
delle
analisi statistiche relative
al comparto lavoro.
Relativamente
all'intervallo temporale preso in considerazione (esempio: mensile,
trimestrale, semestrale, annuale, ecc.) per i dati Istat chi è
definibile e dunque classificato come DISOCCUPATO, OCCUPATO o
INATTIVO o PRECARIO?
OCCUPATO
colui
che nell'intervallo di tempo preso in considerazione ha
lavorato anche SOLO un'ora
a settimana (ossia 4 ore al mese!!).
DISOCCUPATO
colui
che nell'intervallo di tempo preso in considerazione, pur
cercando attivamente un lavoro
(inviando curriculum o iscrivendosi alle liste di disoccupazione),
non è riuscito a trovarlo.
INATTIVO
il
disoccupato che nell'intervallo di tempo preso in
considerazione non ha cercato un lavoro
perchè sfiduciato e scoraggiato.
PRECARIO
colui
che ha un contratto di lavoro a termine.
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CONCLUSIONE
L'unico
dato veramente oggettivo nel comparto lavoro (ed elaborabile dall'INPS)
è “IL MONTE ORE LAVORATE”,
che risulta in calo (vedi articolo del Messaggero Veneto)!!
Questo è il dato più significativo al fine della analisi dell'andamento del mercato del lavoro e della situazione economica del cittadino.
Chi
lavora solo UN'ORA A SETTIMANA (di solito per il controvalore
netto di una pizza!!) può essere considerato OCCUPATO? Per i
dati Istat Sì....per il buon senso del “padre di famiglia”...con grandissima probabilità NO!!
E se questo lavoratore ha più contratti di lavoro, quante volte viene conteggiato ai fini statistici? Tante volte quanti sono i suoi contratti di lavoro?
LA
REDAZIONE DEL BLOG
In ogni indagine statistica fondamentale è la prima fase, ossia la fase della raccolta dati. Normalmente abbiamo dati sufficientemente certi, altri solo stimabili, altri ancora difficili da stimare.
RispondiEliminaNel caso del comparto lavoro, certi sono i dati forniti dall'INPS e dagli uffici pubblici (del lavoro). Altri, come ad esempio il numero degli INATTIVI, non possono che essere frutto di una stima presuntiva (se diminuiscono i disoccupati ma non aumentano gli occupati, i disoccupati in meno si presume siano andati ad ingrossare la categoria degli "inattivi"...).
C'è poi il "lavoro in nero" che non può che essere stimato...