giovedì 21 dicembre 2017

EMENDAMENTO MORANDO AL PATTO SERRACCHIANI-PADOAN: UN PATTO CHE DANNEGGIA LA REGIONE?

 

Emendamento Morando al

Patto Serracchiani-Padoan

 

UN PATTO CHE DANNEGGIA

LA REGIONE?


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Dal sito del Consiglio regionale:

Notizie

Pd: Moretti su emendamento per Patto Serracchiani-Padoan


15/12/2017, 19:51

(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Diego Moretti interviene sulle critiche che sono piovute dai banchi dell'opposizione a seguito della presentazione in Commissione bilancio alla Camera dell'emendamento alla legge di stabilità nazionale che dà seguito all'accordo riguardante il Patto Serracchiani-Padoan.

Dall'inizio della legislatura spieghiamo che il Patto Serracchiani-Padoan ha messo in sicurezza i conti della Regione e la specialità del Friuli Venezia Giulia - afferma Moretti - mentre oggi in Aula abbiamo assistito a una sceneggiata. In Parlamento non si è consumato nessun complotto: l'emendamento presentato dal viceministro Morando alla legge di stabilità nazionale è il frutto di una trattativa avviata già in primavera dalla presidente Serracchiani, dall'assessore Peroni e dalla Ragioneria generale della Regione e che comunque dovrà essere confermato dalla sottoscrizione del Patto tra Governo e Regione.

Il Friuli Venezia Giulia - conclude il capogruppo Pd - esce rafforzato da quanto è stato inserito nella legge di stabilità nazionale. Abbiamo avuto conferma circa il possibile consolidamento del Patto Serracchiani-Padoan e dello "sconto" di 120 milioni per due anni, ma anche di un nuovo sistema di compartecipazione al gettito Irap, legato dal 2018 al territorio dove viene svolta l'attività delle imprese. Questi sono fatti, le polemiche e la propaganda le lasciamo agli altri.

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PATTO PER L'AUTONOMIA 

COMUNICATO STAMPA 
 

21 dicembre 2017
 

 
REGIONE, SOFFOCATA
 
L'AUTONOMIA FINANZIARIA
 

 

https://pattoperlautonomia.wordpress.com/2017/12/21/regione-soffocata-lautonomia-finanziaria/


Per sudditanza nei confronti del potere centrale, l’assenso rilasciato al Governo dalla Regione alla riscrittura dei patti finanziari grava il bilancio F-VG di prelievi inaccettabili da parte dello Stato.
 
L’emendamento Morando alla legge di stabilità finanziaria nazionale riscrive i rapporti finanziari tra Stato e Regione F-VG, creando illusioni e strumentalizzazioni. Le aliquote di compartecipazione ai tributi erariali verranno modificate in maniera sostanziale e complessiva, riducendo la misura di alcune quote (v.Iva) ed ampliando la platea dei tributi a cui attingere rispetto a quanto finora previsto. I criteri di gestione della nuova normativa dovranno essere specificati nell’ambito di decreti attuativi da convenire tra Stato e Regione secondo le procedure previste dallo Statuto.
 
Analizzando le conseguenze dell’emendamento Morando per il F-VG i flussi di entrata e uscita da e per Roma rimarranno gli stessi degli ultimi anni, con un prelievo da parte dello Stato (calcolato con precisione da parte della Corte dei Conti in occasione dei giudizi di parificazione relativi ai consuntivi 2015 e 2016) di 1,1-1,2 miliardi all’anno per obiettivi di risanamento della finanza pubblica e di abbattimento del debito pubblico.
 
Di fatto su un insieme di entrate, tra tributi propri e quelli di compartecipazione, di 5,2-5,4 miliardi di euro, il 25% viene prelevato dallo Stato riducendo drasticamente la potenzialità di spesa della stessa regione. Questa situazione è iniziata a partire dal 2010 aggravandosi ogni anno fino al 2015 per poi stabilizzarsi sul livello più alto di esproprio.
 
Il Patto Per l'Autonomia ritiene che gli investimenti non effettuati per questa enorme voragine nella nostra spesa pubblica, dilatata da altre norme relative al patto di stabilità ed anche operanti nei confronti degli enti locali, siano la concausa principale della crisi economica che ha colpito in questo decennio la Regione F-VG: e lo ha fatto in termini più forti che da altre parti dell’Italia, in termini di PIL e disoccupazione, anche perché la quota di prelievo statale per l’abbattimento del debito pubblico nella nostra Regione è del tutto spropositata in relazione alla sua popolazione e dimensione. La riduzione della spesa pubblica e di quella attivabile da essa per i privati ha superato i due miliardi di euro all’anno su un PIL complessivo di 35 miliardi di euro.
 
C’è quindi massima necessità di rinegoziare i rapporti finanziari con lo Stato, determinati anche dalla scadenza nel 2017 del patto di contribuzione Padoan-Serracchiani. Ma l’assenso dato nello spazio di un giorno alla proposta dell’emendamento Morando dimostra esplicitamente la totale sudditanza al governo centrale ed una incapacità di esprimere da parte delle forze politiche del F-VG le ragioni di un profondo disagio territoriale.
 
Il tutto è stato reso ancora più ridicolo dalla pantomima sui 120 milioni di euro di “sconto” che lo Stato dichiara di averci fatto e che saranno l’occasione per una finanziaria elettorale di spesa che la Giunta regionale gestirà nei prossimi mesi. In realtà si è trattato di uno “sconto” su un ingiustificato aumento, che fu di 370 milioni con Tondo e di “soli” 250 pagati da Serracchiani negli ultimi anni, in un quadro dove quello che conta è l’enorme cifra complessiva del taglio di entrate. Di fatto una solenne presa in giro.
 
Va anche segnalata la grave infrazione istituzionale commessa nella procedura di attribuzione del “consenso” all’emendamento Morando tenendo all’oscuro di tutto ciò il Consiglio Regionale. Su questo terreno, si è aperto un vero e proprio baratro di legittimità costituzionale, come è stato segnalato in questi giorni sulla stampa dal dottor Giovanni Bellarosa.
 
Se la Regione deve essere sentita, può farlo da solo la Giunta o addirittura il Presidente? Sulla ipotetica trattativa che dovrà aprirsi con il Governo chi e come agirà per conto della Regione? Va ricordato che gran parte delle leggi finanziarie dello Stato, che hanno ridotto le entrate della Regione F-VG negli ultimi anni per il risanamento della finanza pubblica, sono state approvate senza alcun assenso da parte della Regione e che la Corte Costituzionale con la sentenza 188/2016 ha richiamato con forza i nostri amministratori alla necessità di una INTESA, arrivando ad abrogare la normativa sul sovra-gettito IMU per questo motivo. Ed ha invitato la stessa Giunta Regionale ad occuparsi meglio degli interessi della società regionale.
 
Per il Patto per L'Autonomia siamo di fronte ad una vicenda politica determinante per il futuro della Regione. Al di sopra di ogni ragionamento tecnico, deve emergere come discriminante per la Regione F-VG l'intenzione di richiedere con forza la revisione con un drastico ribasso delle attuali contribuzioni allo Stato ed un recupero parziale ma sostanzioso delle disastrose contribuzioni di questi ultimi anni.
 
Tutto il resto è fuffa, propaganda che però rischia di costare cara a noi e ai nostri figli. Questo difatti è un accordo che aiuta ad ingabbiare definitivamente l'autonomia finanziaria della Regione, già gravemente compromessa dal Patto Tondo-Tremonti, e ridurla ai minimi termini: con le conseguenze sui servizi per i cittadini che tutto questo comporta.
 
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7 commenti:

  1. Al disastroso patto Tondo-Tremonti è poi seguito l'altrettanto disastroso patto Serracchiani-Padovan; e ora il disastro dell'emendamento Morando...

    Ma non c'è mai fine "al peggio"?

    Quando si faranno finalmente gli interessi dei cittadini della regione Friuli-Venezia Giulia e si smetterà di cedere al "Governo amico"?

    Non ci può essere autonomia speciale senza autonomia finanziaria!!!

    La Corte Costituzionale con la sentenza 188/2016 ha richiamato con forza i nostri amministratori alla necessità di una INTESA, arrivando ad abrogare la normativa sul sovra-gettito IMU per questo motivo. Ed ha invitato la stessa Giunta Regionale ad occuparsi meglio degli interessi della società regionale: chi lo dice alla Serracchiani?.

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  2. NO ALLA FIRMA DI UN PATTO FINANZIARIO TRA UNA PRESIDENTE IN SCADENZA E UN GOVERNO CENTRALE IN SCADENZA!!!

    Ogni decisione deve essere demandata al prossimo governo regionale e soprattutto al Consiglio regionale. Basta colpi di mano a favore del GOVERNO AMICO!!!

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  3. "l'emendamento presentato dal viceministro Morando alla legge di stabilità nazionale è il frutto di una trattativa avviata già in primavera dalla presidente Serracchiani, dall'assessore Peroni e dalla Ragione "
    (Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Diego Moretti).

    COMMENTO:

    Ossia il Consiglio regionale è stato tenuto all'oscuro di tutto dalla Presidente Serracchiani nonostante la materia fosse di competenza del Consiglio regionale. Al solito "decido tutto io": il solito atteggiamento autoritario con scelte imposte dall'alto.

    Identico comportamento aveva tenuto Tondo nella sua veste di Presidente di regione quando firmò il demenziale patto capestro "Tondo-Tremonti": anche allora il Consiglio regionale fu messo davanti al "FATTO COMPIUTO" e la regione ne uscì con le ossa rotte e i cittadini "becchi e contenti".

    Se questa è democrazia...

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  4. "TONDO = SERRACCHIANI" = I DIECI ANNI PEGGIORI DI GOVERNO REGIONALE DA QUANDO E' STATA ISTITUITA LA NOSTRA REGIONE!! E HANNO ANCHE IL CORAGGIO DI PRESENTARSI COME CADIDATI ALLE ELEZIONI PARLAMENTARI?

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  5. da facebook Patrie Furlane

    Pubblicato da Giorgio Cavallo:

    "Giorgio Cavallo

    16 dicembre alle ore 18:10 ·

    CIRCONVEZIONE DI INCAPACE E ABUSO DI POSIZIONE

    COME TI PORTO VIA DAL BILANCIO REGIONALE 1 MILIARDO ALL’ANNO PER SEMPRE.

    A inizio anno mi era capitato di classificare i due patti Tondo-Tremonti e Serracchiani-Padoan con i termini di “circonvezione di incapace” per il primo ed “abuso di posizione dominante” per il secondo. Mi pare che in passato si trattava di reati per il codice penale italiano, ma a me pareva soprattutto una immagine colorita per descrivere come i governi dello stato italiano si erano impadroniti di una parte delle entrate regionali (370 milioni all’inizio, poi diventati 250-260 attualmente).

    Quanto è successo in questi giorni con l’INTESA tra stato e regione F-VG sulle questioni finanziare aperte mi pare faccia non solo chiarezza su quel giudizio ma addirittura lo aggravi.

    Spero di essermi sbagliato, ma, interpretando quanto scrivono i giornali (dire di regime è poco) e intervistando qualche consigliere regionale, la vicenda di questa intesa non si esaurisce con il fatto che è stata fatta segretamente senza che il Consiglio regionale ne sapesse niente e che comunque ha permesso alla Regione di recuperare in via definitiva 120 milioni dei 370 dati perpetuamente allo stato grazie al patto Tondo-Tremonti.

    Con l’emendamento, presentato nei giorni scorsi dal Governo alla Legge di Stabilità, con alle spalle l’INTESA della Giunta del F-VG (intesa necessaria proprio a partire da una sentenza della Corte Costituzionale recente, che invece non c’era stata su tutte le norme statali che dal 2011 in poi hanno decurtato complessivamente le compartecipazioni regionali di 1000-1200 milioni all’anno, si rimodulano le aliquote di compartecipazione (ad es. IVA dal 91 al 59%) e si spalmano su altri introiti fiscali (ad es. bolli, etc.) mantenendo invariata la entrata regionale e la “perdita” dello stato.

    Naturalmente la prima osservazione dei consiglieri regionali di opposizione è stata l’incertezza che si viene a determinare nelle entrate, che diventa un po’ come fare investimenti in borsa, cercando di ridurre il rischio ripartendolo su più elementi, meno dipendente da IRPEF e IVA, etc che possono variare per fattori che la regione non può controllare (ad es. gli 80 euro di Renzi del 2014 ci costano circa 100 milioni all’anno).

    Ma il macigno sta in altro. Per poter avere i 120 milioni, il governo ha costretto la Regione a rinunciare per sempre a quel miliardo abbondante (1200 milioni circa) che le leggi per il risanamento della finanza pubblica e i due patti sopra menzionati avevano in questi anni prelevato dalle compartecipazioni regionali.

    In pratica con riferimento al bilancio di previsione 2018, se con il regime precedente le entrate vere della Regione sarebbero state di circa 5200 milioni (di cui 1200 venivano poi inviati allo stato) con il nuovo regime le entrate diventeranno 4000 milioni (o 4120, da chiarire). E chi si è visto, si è visto, per sempre.

    Qualche spicciolo potrà contare la definizione delle spettanze sulla base del maturato e non del riscosso, ma si tratta di fumo per impedire di vedere la realtà.

    Nessuna trattativa sul peso della contribuzione regionale al risanamento della finanza pubblica che attualmente calcoli credibili valutano il 5-6% complessivo, con riferimento alle regioni ed enti locali italiani, per una Regione che vale il 2% di popolazione ed economia.

    Forse questi conti la Presidente della Giunta e l’assessore alle finanze li conoscono ma non sono stati in grado di fare nulla contro lo strapotere del dominio governativo. E così un miliardo è volato a Roma senza colpo ferire, in barba alla specialità ed al governo politicamente amico.

    Nei prossimi giorni cercherò di leggere i documenti (se saranno a disposizione) e, se possibile, fare qualche conto. Sperando di essermi sbagliato e che l’autonomia finanziaria del F-VG non sia stata definitivamente distrutta.

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  6. Finanziaria 2018, la legge di bilancio dello Stato infila modifiche nello statuto speciale della regione FVG

    di Redazione · 19 dicembre 2017


    Dal quotidiano "Friuli sera.it"

    http://friulisera.it/finanziaria-2018-la-legge-bilancio-dello-infila-modifiche-nello-statuto-speciale-della-regione-fvg/

    "In Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, nonostante il voto contrario di Sinistra Italiana, è stato approvato un emendamento - su cui presenteremo un emendamento soppressivo in aula. Secondo la Pellegrino se l'emendamento dovesse diventare legge vi sarebbero delle conseguenze sostanzialmente irreversibili e gravissime per il Friuli Venezia Giulia, sia sul piano fiscale, sia su quello di coerenza costituzionale, sia a livello politico.

    “La conclusione della legislatura regionale si colora con i toni della rapina in banca, afferma Pellegrino, con tanto di fuga con refurtiva, quantificabile, insieme ai diritti di specialità, in 1.200 mln, euro più euro meno.

    Temo, chiosa la parlamentare, sia stata utilizzata, in aggiunta alla cancellazione delle Province, quale trofeo per accedere a più alti onori nella Capitale.”

    L'attoco è ovviamnete diretto alla governatrice del Fvg che come è noto non si ricandiderà per un secondo mandato preferendo un seggio nazionale.

    “Il meccanismo del patto finanziario Stato/Friuli Venezia Giulia, spiega Pellegrino, è solo apparentemente favorevole alla nostra Regione, che verrà privata della facoltà di trattenere cifre che superano il miliardo di euro in cambio della concessione di 120 milioni. Ma la cosa più grave dell’emendamento – spiega Pellegrino - si trova al secondo comma: “457-ter. A decorrere dal 10 gennaio 2018, allo Statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia, di cui alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, sono apportate le seguenti modificazioni:”.

    A prescindere da quali siano le modificazioni apportate allo Statuto Speciale della Regione FVG, averle inserite in un emendamento del Governo, che giunge nel pieno della discussione della legge di bilancio, è di per sé un atto gravissimo.

    Il silenzio in cui l’operazione si è svolta a livello regionale non può che indurre il cittadino a diffidare della misura finanziaria inserita nella legge di stabilità considerato che si tratta di spostamenti di risorse da una comunità (quella del FVG) verso le casse della ragioneria di Stato e che avrebbe pertanto meritato una discussione più ampia. Al pari, la discussione avrebbe dovuto essere fatta a viso aperto anche se la regione a Statuto Speciale trattenesse più di quello che sta già trattenendo.”

    Conclude Serena Pellegrino: “L’onestà di appartenere a una comunità nazionale non prevede che ci siano trasferimenti fatti sottobanco e il principio di sussidiarietà deve sempre essere il fine ultimo.”

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  7. Dal quotidiano FRIULISERA.IT

    "finanziaria 2018. Non passa in aula l’emendamento sul bilancio del Fvg ingenti risorse. Serena pellegrino ( leu- si): forse anticipazione della costituzione della macroregione

    di Redazione · 22 dicembre 2017

    E' stato bocciato alla Camera dei Deputati l'emendamento alla Finanziaria 2018, presentato dalla parlamentare Serena Pellegrino, vice presidente del gruppo parlamentare di Sinistra Italiana, diretto a sopprimere la modifica operata allo Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia e ad ottenere la soppressione di quei passaggi della legge che, di fatto, attribuiscono alle casse dello Stato una massiccia quantità di denaro dovuta invece al FVG nome della sua specialità.
    “ Stiamo parlando di cifre che rappresentano più del 20 per cento del bilancio regionale – dichiara la parlamentare - e meraviglia che la presidente della Regione, paladina della specialità, non si sia opposta a questa svendita. I cittadini del Friuli Venezia Giulia nei prossimi anni dovranno affrontare la cospicua riduzione di risorse e relativi sacrifici: una scelta che forse anticipa e prepara la creazione della macroregione.”

    http://friulisera.it/finanziaria-2018-non-passa-aula-lemendamento-sul-bilancio-del-fvg-ingenti-risorse-serena-pellegrino-leu-si-forse-anticipazione-della-costituzione-della-macroregione/

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