venerdì 6 ottobre 2017

NO, alla terza legge elettorale incostituzionale - NO, al Rosatellum 2.0


NO ALLA TERZA

LEGGE ELETTORALE

INCOSTITUZIONALE!!!

NO AL ROSATELLUM 2.0

(Skifellum 3.0)!!!


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DAL BLOG DEL SENATORE

FELICE BESOSTRI

 


“Rosatellum 2.0?

Il solito SKIFELLUM 3.0”

23 settembre 2017 - Felice Besostri



DICHIARAZIONE DI FELICE BESOSTRI


"Mi scuso per un giudizio così tranchant senza sfumature- ha dichiarato l’avv. Felice Besostri coordinatore degli avvocati ANTITALIKUM, che hanno affondato la legge n. 52/2015-, ma come insegna la Bibbia, il libro per eccellenza della tradizione giudeo-cristiana, “ Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo “ (Ecclesiaste 3.1) e questo è il momento di dire BASTA! alle manomissioni della Costituzione per via surrettizia attraverso la terza legge elettorale incostituzionale, La seconda partorita da un Parlamento eletto con una legge INCOSTITUZIONALE, il Porcellum (Skifellum 1.0) dopo l’Italikum (Skifellum 2.0): una coazione a ripetere alla ricerca di una legittimazione a posteriori malgrado la pesante sconfitta al referendum costituzionale del 4 DICEMBRE dello scorso anno.

Le leggi elettorali sono complicate e la maggioranza eterogenea conta sull’assuefazione e stanchezza della pubblica opinione. Eppure la questione è semplice l’Italia è una Repubblica democratica, nella quale la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (art. 1 Cost.). La forma è quella Parlamentare e perciò di assemblee rappresentative elette con voto universale e diretto (artt. 56 e 58 Cost.), dai cittadini e dalle cittadine con voto personale, uguale, libero e segreto (art. 48.2 Cost.). Non solo i cittadini e le cittadine hanno il diritto di scegliere i loro rappresentanti, ma tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza (art. 51.1 Cost.).

Nella nuova proposta non è così; due terzi dei parlamentari, deputati e senatori, sono nominati da capi-partito e considerati i collegi uninominali sicuri potrebbero essere il 90% del totale.

I partiti non sono libere associazioni di cittadini, come richiede l’art. 49 Cost., ma macchine di potere costituiti da tribù nel migliore dei casi, quando non dipendono da un capo o da un padrone, unico detentore del potere di nomina dei candidati anche in violazione dei propri statuti. Dovrebbero avere un potere di proposta non di nomina.

Il voto non è personale né diretto, perché si vota in blocco per candidati uninominali e per liste bloccate, con possibilità di pluricandidature. Un rifiuto in blocco delle candidature non partecipando al voto non avrebbe nessun effetto, mentre nelle democrazie popolari, che molto democratiche non erano, se non partecipava al voto la metà degli elettori si dovevano ripetere. Un'ultima chicca non si possono formare nuovi soggetti politici di protesta, perché devono raccogliere decine di migliaia di firme, mentre i gruppi politici presenti in parlamento anche quelli che non si sono presentati alle elezioni del 2013 non devono nemmeno fare la fatica di raccogliere le firme.

Il Presidente del Senato ha giustamente chiesto, con la sensibilità tipica dell’uomo di legge e seconda carica dello Stato, leggi elettorali omogenee e costituzionali- ha concluso l’avv. Besostri: “è stato accontentato con una legge omogeneamente incostituzionale”. “Non credo che sarà possibile dirlo e dimostrarlo neppure nella televisione pubblica” è l’amaro commento finale.

Felice Besostri
 
 
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E LA RAPPRESENTANZA POLITICA
DELLE MINORANZE LINGUISTICHE?

Dal sito friulano
“Patto per l'autonomia”

2 ottobre 2017


(…) Per quanto ci riguarda, nella sostanza in questo nuovo testo vengono modificate le norme per il Trentino-Sudtirolo confezionando un vestito che comunque salvaguarda la Sudtiroler Volkspartei, rimangono le specifiche disposizioni per la Valle d’Aosta, ma tutte le altre minoranze definite dalla L. 482/1999 vengono discriminate. (...)

La proposta Rosatellum-Truffaldellum 2 inoltre prevede per ogni regione, sia alla Camera che al Senato, collegi uninominali e plurinominali. Il numero e le dimensioni di questi collegi, a partire dal 1993, dovrebbe essere rapportati alle caratteristiche delle minoranze linguistiche presenti.
Purtroppo in F-VG questo è diventato un trucco per favorire la rappresentanza di una parte del territorio (in questo caso #Trieste) a scapito del resto. Anche ciò non può essere accettato in #Friuli e con adeguato emendamento si può rimediare, come dalle proposte del Patto elaborate a febbraio. C’è infine una novità clamorosa che mai prima le “aquile” romane avevano osato. (...)
 
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L’appello dei comitati


IL COORDINAMENTO democrazia costituzionale – che prosegue le battaglie dopo aver salvato col referendum la Carta dalla riforma del governo renziano – ha approvato un appello in cinque punti per una nuova legge elettorale che, sia chiaro, parta dal presupposto di far scegliere i parlamentari dai cittadini. Al punto 1, per esempio, c’è scritto: “La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo”. Tanti i nomi in calce: da Villone a Gallo, da Carlassare a Grandi fino al presidente del comitato scientifico Pace. La petizione, lanciata dal Fatto Quotidiano, può essere sostenuta firmando sulla piattaforma di Change.org.
 

PETIZIONE  SU "CHANGE.ORG"

Diretta a capigruppo di Camera e Senato 

I parlamentari

vogliamo sceglierli noi


https://www.change.org/p/capigruppo-di-camera-e-senato-lasciateci-scegliere-i-parlamentari



"(...) Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche.  Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori. (...)"
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9 commenti:

  1. "Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti"

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    COMMENTO:

    Non è questo che prevede la Costituzione italiana. La Repubblica italiana è una Repubblica parlamentare che al centro ha un Parlamento liberamente eletto dal POPOLO SOVRANO! Un popolo sovrano che ha il diritto di scegliere i suoi rappresentanti con delle elezioni in cui, con il voto di preferenza, sceglie - tra tanti candidati - chi lo rappresenterà in Parlamento: questo si chiama DEMOCRAZIA!!!

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  2. Dal sito del quotidiano FRIULISERA.IT

    Rosatellum: No del Comitato Friuli Democrazia Costituzionale a una nuova legge elettorale in odore di incostituzionalità

    articolo di Redazione · 6 ottobre 2017

    http://friulisera.it/rosatellum-no-del-comitato-friuli-democrazia-costituzionale-nuova-legge-elettorale-odore-incostituzionalita/

    Prevenire è meglio che curare, così nel pieno della discussione sulla nuova legge elettorale il Comitato del Friuli per la Democrazia Costituzionale scende in campo sul Rosatellum, che affermano, palesa già dei profili di incostituzionalità.
    Il comitato, come è noto, è stato molto attivo nel corso del referendum del 4 dicembre scorso per il no alla riforma Renzi. Le perplessità sulla nuova legge elettorale sono state spiegate questa mattina in una conferenza stampa tenutasi al Caffè Caucigh di Udine. Chiaro l'orientamento negativo nei confronti delle possibili leggi elettorali che attualmente sono in discussione nel Parlamento.
    Annunciata quindi l'organizzazione di iniziative per sensibilizzare uomini politici e semplici cittadini su un argomento di grande rilevanza per la democrazia.
    In sostanza il Comitato, che auspica un ritorno al proporzionale, in quanto “ha garantito per decenni il Governo del Paese facendolo uscire dal buio del dopoguerra e guidandolo in importanti riforme (citato il divorzio, l'aborto, lo statuto dei lavoratori)", oggi chiede preliminarmente che, dopo alcune legislature decise applicando al voto delle leggi poi rivelatesi anticostituzionali, non si proceda con il progetto del cosiddetto “Rosatellum” sul quale sono già stati fatti dei rilievi di possibile incostituzionalità e che rischierebbe di essere la terza legge elettorale bocciata dalla Consulta.
    Nel corso della conferenza stampa è stato anche rilevato che la storia italiana e la situazione negli altri Paesi insegnano che né il sistema maggioritario assicura governabilità, né quello proporzionale la impedisce. L’importanza della rappresentanza non può essere cancellata dal richiamo a una governabilità che dipende sempre e soltanto dalla preparazione, capacità e buona volontà degli eletti.
    Altrettanto importante – è stato sottolineato – è il fatto che si arrivi, almeno per una volta, a una consultazione su base proporzionale anche per riavere finalmente un Parlamento che rispecchi lo spettro politico del Paese, senza meccanismi che, tramite premi, creino rappresentanze e maggioranze artefatte. Poi toccherà a questo nuovo, legittimo Parlamento riprendere in esame, sia una nuova legge elettorale, sia gli eventuali ritocchi alla Costituzione.
    È stato inoltre chiesto con forza che sia finalmente restituito ai cittadini il diritto di scegliere davvero e direttamente i propri rappresentanti senza che capilista, liste bloccate e candidature multiple deleghino, per la massima parte, la scelta alle segreterie dei partiti recidendo quasi del tutto il collegamento diretto che dovrebbe sempre esistere tra elettori ed eletti.
    Il Comitato, il cui coordinatore è Gianpaolo Carbonetto, ha poi spiegato che non vuole essere una nuova forza politica e che nessuno ha intenzione di candidarsi, ma che sosterranno le forze che, sul piano delle modifiche costituzionali, manterranno la barra dritta, a iniziare dalla legge elettorale e dal patrimonio che il movimento del No al referendum del 4 dicembre scorso ha lasciato alla società civile.
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  3. Dal Blog di Felice Besostri:

    "(...) “La scelta di rappresentanti non è un supermercato dove scegli uno e te ne regalano altri, da 3 a 6 come se ci fossero i saldi e valessero poco – incalza Besostri. “Così infatti quei candidati non rappresentano la Nazione senza vincolo di mandato, come chiede l’art. 67 Cost., ma chi li ha nominati. In questa situazione non potranno adempiere alle loro funzione pubblica con onore, come chiede l’art. 54.2 della Costituzione”. (...)" FELICE BESOSTRI

    https://www.felicebesostri.it/besostri-antitalikum-il-rosatellum-e-lennesima-legge-elettorale-di-nominati/

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  4. "Nel corso della conferenza stampa è stato anche rilevato che la storia italiana e la situazione negli altri Paesi insegnano che né il sistema maggioritario assicura governabilità, né quello proporzionale la impedisce. L’importanza della rappresentanza non può essere cancellata dal richiamo a una governabilità che dipende sempre e soltanto dalla preparazione, capacità e buona volontà degli eletti."- Comitato Friuli democrazia costituzionale

    http://friulisera.it/rosatellum-no-del-comitato-friuli-democrazia-costituzionale-nuova-legge-elettorale-odore-incostituzionalita/

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    Commento:
    Verità sacrosanta! La presenza del criterio maggioritario non ha impedito a Matteo Renzi - allora Segretario del Partito democratico - di mandare a casa dall'oggi al domani, solo dopo pochi mesi, il Presidente del Consiglio Letta e di prenderne il suo posto dopo un beffardo "stai sereno"!!

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  5. DAL BLOG DI FELICE BESOSTRI

    "Lotteremo per una legge elettorale costituzionale”

    5 ottobre 2017 Felice Besostri

    Felice Besostri l’avvocato “Antitalikum”.

    “Difendiamo la carta dal testo di Rosato”

    La maggioranza solo numerica non si rassegna alla sconfitta del referendum

    Secondo il programma, dovrei parlare della necessità di verità della rappresentanza che solo un sistema elettorale proporzionale può dare. Ma dopo gli interventi che mi hanno preceduto, parlare ora di proporzionalità è come “portare vasi a Samo”, inutile e superfluo. Ritengo, invece, più interessante riferirvi dei lavori del gruppo degli avvocati “Antitalikum” da me coordinati, che hanno ottenuto l’annullamento parziale dell’Italikum, nella parte più pericolosa, cioè l’attribuzione di un premio di maggioranza, sempre e comunque, senza alcuna soglia di partecipazione o di percentuale minima di voti al primo turno grazie al trucco di un ballottaggio limitato alle due liste più votate.

    Avevamo dedotto 13 motivi di incostituzionalità dell’Italikum, da noi scritto rigorosamente con la kappa, un ricordo ideografico di altre antiche battaglie democratiche e un 14° relativo a una norma residuata dal Porcellum, le soglie del Senato fissate irragionevolmente al doppio della Camera, pur avendo la metà dei membri. Siamo stati preveggenti perché è una delle norme chiave dell’armonizzazione chiesta dalla stessa sentenza a 35/2017 e auspicata dai presidenti della Repubblica e del Senato. L’annullamento parziale di due punti dei 13 non ci soddisfa, ma parliamoci chiaro: quell’annullamento ha creato le condizioni tecniche e politiche per la formazione di un quarto polo civico, costituzionale di sinistra. Tuttavia, senza una legge elettorale proporzionale, non potranno nascere soggetti politici in grado di determinare nuovi equilibri politici per evitare una vittoria della destra o una riedizione di un centro-finta-sinistra a egemonia Pd.

    Giustamente dobbiamo mettere al centro la legge elettorale per averne finalmente una costituzionale di tipo proporzionale. La maggioranza solo numerica del Parlamento non si è rassegnata alla sconfitta del 4 dicembre e cerca una rivincita con la terza legge incostituzionale. Dobbiamo impedirlo ed è possibile, perché entro novembre ci sono 10 dei ricorsi Antitalikum maturi per la decisione.

    Il Tribunale dell’Aquila deve depositare la decisione e il 13 ottobre è attesa la decisione del Tribunale di Messina, il 26 e il 27 dello stesso mese rispettivamente Lecce e Venezia. Siamo in tempo per portare in Corte costituzionale il meccanismo elettorale incostituzionale del Rosatellum 2.0, il voto congiunto per il candidato uninominale e per la lista bloccata proporzionale, impugnando le norme dello stesso tenore vigenti per il Trentino-Alto Adige.

    Il gioco è chiaro: andare a votare con norne incostituzionali per ripetere lo sconcio del Porcellum dichiarato incostituzionale dopo le elezioni. Se si vota con una legge incostituzionale la Costituzione non sarà attuata e la vittoria dei No al referendum tradita.

    Fonte: Il Fatto Quotidiano

    https://www.felicebesostri.it/lotteremo-per-una-legge-elettorale-costituzionale/

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  6. Fino a quando gli sconfitti al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, continueranno a tentare d'imporre LEGGI PER ZITTIRE NOI ELETTORI?

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  7. Legge elettorale, Zagrebelsky: “Non è più dei cittadini, ma dei partiti. Rischiamo l’ennesima riforma incostituzionale”

    Gustavo Zagrebelsky - “I partiti studiano i sistemi di voto per regolare i conti tra di loro: i cittadini sono trattati come pedine"

    http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/rischiamo-lennesima-legge-elettorale-incostituzionale/

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  8. QUESTI I SEI PUNTI DELLA PETIZIONE:

    1. La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo, per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non offrirebbe alcuna resistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della Costituzione.

    2. Malgrado due pronunce della Corte Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il porcellum e l’italicum facendo sorgere la necessità che il Parlamento intervenga per far sì che sia restaurato un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione, il disegno di riforma elettorale attualmente in discussione ripropone il carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i precedenti sistemi.

    3. Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.

    4. Chiediamo che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature. Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.

    5. Facciamo appello alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività delle Camere.

    6. Invitiamo a partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e pienamente democratico.

    Questa petizione sarà consegnata a:capigruppo di Camera e Senato

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  9. "Libertà e Giustizia: «Da più di dieci anni i partiti elaborano leggi elettorali rivolte non ai cittadini, ma esclusivamente a se stessi. Non mirano a valorizzare la volontà popolare, ma a distorcerla a loro favore. Non si interrogano su quale strumento sia più adeguato alle esigenze sociali, ma su quello più utile ai loro regolamenti di conti. È ora di dire basta»."
    (http://www.libertaegiustizia.it/2017/10/11/liberta-e-giustizia-legge-elettorale-incredibilmente-ci-risiamo/).

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