domenica 3 settembre 2017

"TEATRO STABILE" IN LINGUA FRIULANA: LE GIUSTE PROTESTE DI BEPI AGOSTINIS E LA REPLICA DELL'ASSESSORE REGIONALE GIANNI TORRENTI.


 
UNA DOMANDA
ALL'ASSESSORE REGIONALE
ALLA CULTURA
GIANNI TORRENTI:
 
DOBBIAMO ATTENDERE ANCORA MOLTO
PER OTTENERE L'ISTITUZIONE DEL
TEATRO STABILE  
IN LINGUA FRIULANA? 

 
Il dialetto triestino da decenni ha il suo teatro stabile (la Contrada), idem la minoranza linguistica slovena di Trieste. E la minoranza linguistica friulana (solo 600 mila friulanofoni...)?
 
E ormai siamo verso la fine della legislatura Serracchiani: nel 2018 si vota di nuovo per le elezioni regionali e il Teatro Stabile in lingua friulana è ancora nel "mondo dei sogni"!!
.............

LA GIUSTA PROTESTA
DI BEPI AGOSTINIS
 
E LA REPLICA
DELL'ASSESSORE REGIONALE
GIANNI TORRENTI

 

Da "Il Messaggero Veneto" di Udine
venerdì 18 agosto 2017

L'INTERVENTO - pagina 34
 

LA CULTURA FRIULANA

VA RISPETTATA 

di Bepi Agostinis


Egregio direttore,
a mezzo del Messaggero Veneto vorrei mandare una lettera aperta all'assessore alla cultura della Regione Friuli - VG dottor Gianni Torrenti. Da molti anni continuo la mia battaglia affinché anche il Friuli abbia un suo teatro stabile.

Appena Torrenti è stato eletto ho chiesto un appuntamento che ho avuto circa un anno dopo. Mi ha subito proposto di creare una sezione staccata del Teatro Stabile del Friuli - VG per il teatro friulano al Giovanni da Udine, se la direzione del nostro teatro fosse d'accordo: gli ho risposto che i dirigenti del "Giovanni da Udine" erano in piena sintonia con quanto richiesto.

L'assessore mi ha assicurato che avrebbe parlato  con il presidente dello Stabile triestino e ci saremmo risentiti. L'ho ringraziato, precisando e rimarcando che la sezione doveva essere autonoma nello svolgere il suo compito in tutti i sensi.

I mesi sono passati e anche gli anni. Questi miei contatti erano sempre preceduti da incontri con l'Arlef. Dopo alcuni mesi mi hanno riferito che Torrenti aveva parlato con il presidente dello Stabile, ma le cose che proponevano non erano come da me chieste: d'accordo nel darci un Teatro Stabile friulano, ma gestito da loro.

Personalmente non l'accetterò mai, "simpri sotans a cjase nestre".

Già negli anni '70 avevano tentato una cosa del genere. Così, come vorrebbero loro oggi, il Teatro Stabile di Trieste potrebbe chiedere la sovvenzione allo Stato per il nuovo stabile (come da legge), per poi gestirla a piacimento e certamente per il teatro friulano ci sarebbero solo le briciole. Università e altri casi culturali e scientifici insegnano.

Continuavo con la mia battaglia, perché oggi le cose sono molto cambiate: abbiamo dei drammaturghi e degli attori e registri professionisti che possono competere con i colleghi in campo nazionale. Quindi persone che potrebbero tranquillamente gestire il tutto.

Negli  ultimi   mesi    avevo  mandato all'assessore due e-mail: nella prima ricordavo che la Regione aveva fatto culturalmente molto poco per il Friuli e per la sua lingua, e con questa mia richiesta, se realizzata, sarebbe  stato certamente un buon punto a loro favore. La risposta: silenzio! Nella seconda, gli ho scritto che forse sarebbe stato meglio che personalmente con questa legislatura non proseguissi la mia battaglia. Ancora silenzio!

Così aspetterò il prossimo Consiglio regionale per avere, mi auguro, più riscontri e soddisfazioni.

Mi auguro  che il prossimo assessore abbia una sensibilità  maggiore e che guardi al Friuli con più giustizia nel dare quello che gli aspetta, non solo per questa questione, che servirebbe a dare una forte valorizzazione alla lingua friulana, ma per tutto quello che è stato negato alla cultura friulana in questi anni, che è stata  fortemente penalizzata.


BEPI AGOSTINIS
 
......................


E QUESTA LA REPLICA "NO SE POL"

DELL'ASSESSORE REGIONALE

GIANNI TORRENTI

Messaggero Veneto - 28 agosto 2017
 pagina 20

Risposta a firma dell'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti,  pubblicata nella rubrica "Lettere" con il titolo "Teatro stabile friulano all'ordine del giorno"

 Rafforzare e dare continuità alla produzione di testi e spettacoli teatrali professionali che riguardano la cultura e la lingua friulana è un impegno che ci siamo posti dall'inizio del mandato e che ha portato in questi quattro anni a una serie di concrete misure per stimolare l'offerta e la circuitazione di opere teatrali in lingua friulana e a valutare se fosse sostenibile la promozione fuori dai confini regionali, con spettacoli sottotitolati.
 
Nella consapevolezza che uno spazio per la ricerca, lo studio e soprattutto l'incontro di qualità con il pubblico possa essere garantito con frequenza e continuità solo da un'istituzione stabile e titolata, sono stati promossi incontri tra il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e un ente di grande esperienza come il Css Teatro  Stabile di innovazione.

Non è stato possibile concretizzare una progettualità in questa stagione, ma l'auspicio è di giungere per il prossimo anno a un progetto per una produzione pubblica che con un forte investimento si misuri con il pubblico e promuova attrazione e curiosità della critica.
 
Tra la creazione di un Teatro stabile friulano, che è nelle richieste di Bepi Agostinis, e l'attuale rete di percorsi occasionali e dilettantistici, peraltro preziosi per capillarità e vivacità, può esistere una strada sostenibile che tiene conto di due presupposti imprescindibili: che il teatro è una forma d'arte che non si cala dall'alto e che la scrittura per il teatro  richiede una costante verifica con il palco di scena, gli attori e i registri
 
Parlando di un teatro che guarda alla lingua friulana, bisogna impegnarsi nel lavoro di drammaturgia, poter contare su attori e registri professionisti  di livello e, per la produzione e distribuzione degli spettacoli, occorre fare riferimento a un possibile mercato di sbocco. Sono tutte valutazioni ancora all'ordine del giorno.
 
Durante questi quattro anni sono stati rivisti numerosi meccanismi per il finanziamento del settore e trasversalmente tutti i bandi hanno previsto incentivi sia per la produzione che per la distribuzione di teatro in lingua minoritaria, risorse che si vanno ad aggiungere ai consueti canali di finanziamento previsti dalla legge di tutela.
 
Sebbene gli strumenti siano stati messi in campo come forse prima non era mai stato fatto, il bilancio non era all'altezza delle aspettative, tanto che su alcuni bandi  non è stata presentata nemmeno una domanda progettuale.
 
Sarà mia cura stimolare al più presto gli incontri per concretizzare intanto una progettualità che nella prossima stagione porti a una produzione forte e attrattiva ma perché l'ambizione di rafforzare e esportare il teatro in lingua friulana sia soddisfatta occorre la sinergia di intenti tra istituzioni, mondo del teatro, professionisti e pubblico.
 
 
GIANNI TORRENTI  - Assessore regionale alla Cultura.
 

Commento della Redazione del Blog
alla replica dell'assessore Torrenti.

Nella replica sulla stampa locale dell'Assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, alla lettera dell'amico Bepi Agostinis,  non c'è neppure un minimo cenno ai diritti linguistici della minoranza linguistica friulana. 

Che l'assessore ignori la Costituzione italiana (art. 6 e 3), la legge 482/99, la l.r. 29/2007 e i trattati internazionali europei che tutelano anche la minoranza linguistica friulana?

Un Teatro stabile è fondamentale per aumentare lo status della lingua friulana e per dare alla produzione teatrale in lingua friulana "continuità" senza dover sempre attendere i fondi regionali - per altro sempre scarsi e rari! - per ogni singolo spettacolo, come oggi invece avviene. E la garanzia di una produzione di alta qualità non può che darla un Teatro Stabile che preveda una struttura di produzione che operi in via continuativa nel tempo!

Invece nella replica si straparla di "un possibile mercato di sbocco", "di promozione fuori dei confini regionali", come se il teatro in lingua di minoranza e i diritti linguistici fossero  solo una questione di business e non invece una questione di "diritti umani".  Perché questi concetti "economici" Torrenti non li applica anche al teatro lirico Verdi di Trieste i cui spaventosi debiti di bilancio sono già stati ripianati  dai cittadini di tutta la regione?

Ricordiamo all'assessore Torrenti, e a chi ci sta leggendo, che - immaginiamo su proposta dello stesso Torrenti notoriamente sempre molto vicino alle istituzioni teatrali triestine -  il teatro lirico Verdi di Trieste è finanziato dalla Regione -  ai sensi dell'art. 15 della L.R. nr.16/2014 - perfino per la "circuitazione in regione" dell'opere liriche prodotte dal Verdi  stesso.


Così grazie a un "contributo regionale" - previsto con norma di legge -  al teatro lirico Verdi di Trieste viene garantito un "mercato interno regionale" pagato da tutti, anche da chi non va mai a teatro. Un privilegio non da poco! Non bastavano i già pluri-milionari finanziamenti regionali e i ricchi fondi statali? Ma per il teatro icona della "propria" città, si fa questo e altro, vero assessore Torrenti?

Il teatro in lingua friulana, come ha ben precisato Bepi Agostinis nel suo intervento pubblicato sul Messaggero Veneto, "oggi ha drammaturghi e attori e registri professionisti che possono competere con i colleghi in campo nazionale. Quindi persone che potrebbero tranquillamente gestire il tutto".


Ma tutto ciò viene ignorato dall'assessore Torrenti nella sua replica; assessore che pare anche dimenticare che alla tutela della lingua friulana - inclusi i progetti teatrali - sono stati assegnati una miseria di finanziamenti durante i quattro anni e mezzo di amministrazione della Giunta regionale di cui fa parte e ciò in perfetta continuità con la precedente Giunta regionale di Renzo Tondo.

Il motivo reale per cui non si vuole istituire un Teatro Stabile friulano?

Al di là di un chiarissimo disinteresse politico per la tutela della lingua friulana da parte dell'assessore Torrenti, finanziare  un  Teatro  Stabile  in lingua friulana significherebbe  per le  istituzioni teatrali triestine che fanno produzione teatrale "dividere la torta anche con i Furlani!". Insomma per usare un gergo triestino : NO SE POL!!!  

 
LA REDAZIONE DEL BLOG 
 
 
...................
 

LEGGE REGIONALE
 
11 AGOSTO 2014. N. 16
 
Norme regionali in materia di attività culturali

articolo 15

 (Circuitazione opere liriche)


1. Nell'ambito dell'azione di promozione dello sviluppo e diffusione della cultura musicale nel territorio, l'Amministrazione regionale sostiene con speciali finanziamenti le iniziative delle istituzioni teatrali che inseriscono nella programmazione delle rispettive stagioni musicali manifestazioni lirico-operistiche prodotte dalla Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Ai fini dell'erogazione dei contributi di cui al presente articolo, ripartiti con norma di legge finanziaria tra le varie istituzioni teatrali ospitanti, la documentazione delle spese a tal fine sostenute da ciascuna di esse è accompagnata da una relazione illustrativa dell'iniziativa. I contributi di cui al presente articolo sono concessi e liquidati in un'unica soluzione anticipata. 
 

5 commenti:

  1. "Non è stato possibile concretizzare una progettualità in questa stagione, ma l'auspicio è di giungere per il prossimo anno a un progetto per una produzione pubblica che con un forte investimento si misuri con il pubblico e promuova attrazione e curiosità della critica" - assessore Gianni Torrenti

    Assessore, ma chi vuole prendere in giro? Il prossimo anno (in primavera!!) se il Pd regionale sarà sconfitto alle elezioni regionali, lei non sarà più assessore regionale alla cultura....

    E poi, il tema in discussione è il Teatro Stabile in lingua friulana e Lei promette per il prossimo anno (sic!!!) "un progetto per una produzione pubblica"!!!

    Suvvia....

    RispondiElimina
  2. "(...) l'Amministrazione regionale sostiene con speciali finanziamenti le iniziative delle istituzioni teatrali che inseriscono nella programmazione delle rispettive stagioni musicali manifestazioni lirico-operistiche prodotte dalla Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste.(...)"
    ART. 15 L.R. 16/2014

    .............

    Ossia i teatri di ospitalità regionali, nei fatti, non sono liberi di rivolgersi al LIBERO MERCATO DELLA MUSICA LIRICA sia in Italia che all'estero (esempio Lubiana o Vienna,)cercando tra le tante offerte le migliori sia sotto il profilo qualitativo dello spettacolo che dei costi per il teatro che ospita, ma sono OBBLIGATI dalla politica regionale a dare ospitalità a quanto prodotto dal teatro lirico Verdi di Trieste senza alcuna valutazione qualitativa di quanto prodotto da questo teatro lirico: prendere o lasciare a "scatola chiusa" pena la perdita di preziosi contributi regionali pagati da tutti i cittadini di questa regione.

    E poi l'assessore Torrenti pure straparla della necessità di valutare - per una eventuale istituzione del teatro stabile friulano - se c'è un mercato di sbocco fuori regione per la produzione teatrale di una minoranza linguistica la cui lingua è tutelata sia dallo Stato italiano che dalla Unione europea?

    Perché non si verifica il mercato che ha il Verdi di Trieste in regione e fuori regione? Perché si inventa un "mercato in regione" per il Verdi di Trieste sostenuto dai contributi pubblici? Perché la Giunta regionale trova in un pomeriggio i fondi per ripianare 14 milioni di buco di bilancio del teatro lirico Verdi di Trieste e due legislature (Tondo - Serracchiani) non sono sufficienti a istituire il Teatro Stabile in lingua friulana?

    FIGLI E FIGLIASTRI? Pare proprio di sì!

    RispondiElimina
  3. Incredibile il titolo che il Messaggero Veneto ha dato alla replica dell'assessore Torrenti!!

    Ma il MV ha letto la replica di Torrenti? Il teatro stabile all'ordine del giorno? MA QUANDO MAI....

    RispondiElimina
  4. Intanto la RAI regionale ci ha fatto sapere che dal Verdi di Trieste piangono ancora il morto, perché vogliono più contributi pubblici, anche dalla regione, per colmare la voragine dei loro debiti!

    RispondiElimina
  5. Così oggi il teatro lirico Verdi di Trieste che dopo aver visto ripianare i suoi enormi buchi di bilancio dai cittadini di questa regione, ora protesta per un taglio di 900 euro sui fondi statali e si lamenta che non merita questo taglio perché ORA ha il bilancio in ordine (SIC!!)

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/09/09/news/il-teatro-verdi-di-trieste-va-dal-ministro-dopo-il-taglio-dei-fondi-1.15829475

    Ripianato il Bilancio? Certo con 20 milioni della Regione, ossia dei cittadini di tutta la regione inclusi i neonati che non vanno ancora a teatro!!

    MA IL TEATRO STABILE IN LINGUA FRIULANA, NO SE POL!!!

    RispondiElimina