E'
GIUSTO DARE AL FRIULI
QUEL
CHE E' DEL FRIULI
E
NON E' CAMPANILISMO
di
Alessandro Pian
Alcuni
giorni fa, per la precisione il 23 agosto, l'edizione del mattino
del radiogiornale regionale ha dato la notizia di numerosi incendi in
Dalmazia, dovuti alla perdurante siccità ed all'opera dei piromani;
due di questi individui, di nazionalità serba, erano stati arrestati
nella zona di Sebenico.
Con
tutto il rispetto per il martoriato ambiente della Dalmazia e per i
dalmati, mi sono chiesto: "Una
notizia del genere che ci azzecca con la nostra regione?
Forse, in Friuli e a
Trieste non è accaduto nulla che sia degno di attenzione da parte
della Rai e devono riempire il radiogiornale con notizie
dall'estero? Mah".
Il
giorno seguente, sempre durante l'edizione del mattino, la
giornalista di turno informava i radioascoltatori che la "Scuola
mosaicisti del Friuli Venezia Giulia... ecc.".
"Ma
come - mi sono detto - hanno
cambiato nome pure a quella?". La
risposta arrivava dopo alcuni secondi con l'intervista al
rappresentante di quella bella realtà che, correttamente, la
definiva "Scuola mosaicisti del Friuli".
Allora è proprio vero che il lupo non perde il vizio.
Confrontandomi
con altri cittadini di questa regione mi sono convinto che uno dei
maggiori, se non il peggiore, dei difetti del servizio pubblico
radiotelevisivo regionale, e
sottolineo "pubblico"
in
quanto pagato con i soldi dei contribuenti, sia quello di alterare i
nomi dei territori e delle località: esempio
il termine "Isontino" per "Friuli orientale o
Goriziano", "Destra Tagliamento" al posto di "Friuli
occidentale", Còmeglians invece di Comegliàns ecc. Ricordate
la "Bleif di Mortean" per indicare la famosa "Blave"?
Per
non parlare dei cognomi delle persone e del "vizio"
di aggiungere ovunque il fantomatico "Venezia Giulia" a
tutto ciò che invece attiene solamente il Friuli,
di fornire notizie che nulla hanno a che vedere con la nostra realtà
regionale ovvero di fornirne di banalissime (le varie brezze di
Piazza Unità d'Italia o Piazza Oberdan) e via di questo passo.
Non
è campanilismo il mio, ma voglia di avere un servizio pubblico
degno di tale nome. I cittadini di questa regione, Friulani e
Triestini, se lo meritano.
E'
chiedere troppo? Che sia possibile in una regione dove lo stesso
omonimo ente riduce l'identità dei territori nel triste acronimo
Fvg nel
quale l'intero Friuli è ridotto al singolo grafema "F"?
ALESSANDRO
PIAN – Chiopris Viscone
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La lettera
a firma di Alessandro Pian è stata pubblicata sul quotidiano IL
MESSAGGERO VENETO (Udine) domenica 3 settembre 2017 – pagina 37 -
rubrica IDEE.
La
Redazione del Blog ringrazia Alessandro Pian per averle concesso la
pubblicazione della sua lettera.
Lo stesso vizio della sede Rai triestina lo ha anche molta stampa locale. Qualcuno ha mai visto una malga nel Carso triestino? Noi NO!!!
RispondiEliminaEppure lunghi servizi sulla stampa locale straparlavano di "MALGHE DEL FVG", quando è notorio che le malghe regionali sono tutte ed esclusivamente FRIULANE in quanto si trovano solo ed esclusivamente nella MONTAGNA FRIULANA!!!
L'accusa poi di essere troppo triestinocentrica è una accusa che - a ragione - da decenni viene fatta a Rai Ts.
RispondiEliminaNumerosi sondaggi hanno dimostrato che la sede Rai Ts dedica a Trieste un numero di servizi esagerato e spesso di scarsissimo interesse, mentre tutto il resto del territorio regionale viene emarginato e dimenticato. La stessa sede RAI di Udine, pur trovandosi sul piano geografico baricentrica in regione, risulta pesantemente sotto-strutturata e depotenziata sul piano del numero dei giornalisti a disposizione...