domenica 15 gennaio 2017

E' DEMOCRATICO, ETICO E COSTITUZIONALE "RICATTARE" I COMUNI?



REGIONE FRIULI-VG

UNIONI TERRITORIALI INTERCOMUNALI (UTI)


E' DEMOCRATICO, ETICO

E COSTITUZIONALE
 
RICATTARE I COMUNI?
 
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Dalla stampa della
minoranza linguistica slovena
della Provincia di Udine
 

DOM – 15 gennaio 2017 - pag. 8

 
Servizio di

Luciano Lister



1) I comuni delle Valli
 
 si sono arresi

tutti nell'Unione del Natisone



Alla fine, nella nuova Uti del Natisone ci sono dovuti entrare tutti. Le parole del sindaco di San Leonardo/Svet Lienart, Antonio Comugnaro, riassumono bene lo spirito con cui il fronte dei ricorrenti ha compiuto questa scelta. "Abbiamo compiuto questo passo assieme agli altri Comuni ricorrenti perché le risorse a disposizione per attuare i progetti erano limitate. Eravamo già rimasti fuori da riparti che per noi erano fondamentali per poter proseguire (...)".

(…) "si richiedeva la creazione di ambiti omogenei dal punto di vista culturale, economico e storico. L'Uti del Natisone non ha alcuna di queste caratteristiche" (…)



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2) Il lungo percorso

verso l'ingresso



(Il sindaco di San Pietro al Natisone ha ripercorso le principali tappe dei Comuni che hanno fatto ricorso)

Durante la seduta consiliare di approvazione dello statuto dell'Uti del Natisone del 27 dicembre, il sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, ha ripercorso in un documento, condiviso nelle recenti sedute di approvazione dello statuto anche a Pulfero, San Leonardo, Drenchia e Grimacco, la strada che ha portato all'adesione al nuovo ente (Uti del Natisone n.d.r.) (….)

Di tutte le 17 Uti costituite, è stata, così, fissata la meno omogenea, che mette insieme pianura e montagna, conformazioni demografiche, sociali, economiche e culturali diverse. Per le regole di funzionamento, è stato subito evidente che i piccoli comuni delle Valli sarebbero stati fagocitati. Le amministrazioni di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo e Torreano hanno deliberato di impugnare la legge facendo ricorso al Tar. (….)

La Giunta regionale ha, quindi, voluto indurre i comuni ribelli all'adesione per via finanziaria, con penalizzazioni nei trasferimenti dei fondi regionali per i non aderenti. (...)

 
Nel documento la Giunta viene definita impassibile davanti alla richiesta di delimitazione territoriale (…).

(...) Nel documento è, infine, fissato nero su bianco che l'adesione all'Uti dei cinque comuni ricorrenti parte dal ricatto economico  (…)


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DUE DOMANDE

alla Presidente di regione

Debora Serracchiani

e all'Assessore Paolo Panontin
 
 
1) Nel  Friuli-VG  (regione ad autonomia speciale!)  viene rispettato l'art. 1 della Costituzione italiana o il popolo che vive in questa regione è stato espropriato  del diritto di esercitare  il principio costituzionale della "sovranità popolare"?

Chi in regione detiene la maggioranza di governo può "fare come gli pare" per cinque anni senza tener conto del territorio e delle richieste che questo esprime? E' questo che prevede la Carta Costituzionale?
 
2) Da articoli di stampa risulta che l'assessore regionale Paolo Panontin abbia ribadito più volte che "le leggi possono anche non piacere, ma vanno comunque rispettate".
 

Anche l'art. 1 e l'art. 5 della Costituzione italiana possono non piacere (e infatti non piacevano all'ex-governo di Matteo Renzi che ha tentato di manometterli!), ma vanno comunque rispettati perché sono le fondamenta della democrazia nella Repubblica italiana.

Con la resa i Comuni della Valle del Natisone  forse  oggi  risolvono un loro grave problema finanziario causato esclusivamente dalla politica finanziaria regionale ricattatoria e discriminante, ma si apre però in regione un  problema gravissimo: la tragica assenza di democrazia, di etica e di rispetto del territorio da parte di chi ha l'onore e l'onere di governare... 

Con i ricatti e le imposizioni non si governa ma si violenta la democrazia e la Carta Costituzionale!
 
 
La Redazione del blog
 

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COSTITUZIONE ITALIANA

 

PRINCIPI FONDAMENTALI
 
ART. 1.
 
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.



(...)


 
ART. 5. 
 
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principî ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
 

 

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8 commenti:

  1. Mai nella regione Friuli - VG c'è stata tanta tensione tra i Comuni e le province, da un lato, e la Regione dall'altro lato come con la nefasta e pessima riforma regionale degli enti locali e la conseguente imposizione delle UTI (Unioni territoriali intercomunali) voluta dalla Vice Segretaria nazionale del Partito Democratico, oltre che Presidente della Regione Friuli-VG, Debora SERRACCHIANI.

    Oggi questa riforma degli enti locali è nel caos più totale, sommersa da problemi enormi..... ma i ricatti economici della Giunta regionale continuano!!!

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  2. La Giunta regionale di marca Partito Democratico (Presidente Serracchiani) è arrivata all'assurdità di IMPORRE perfino la perimetrazione delle UTI, ossia la loro composizione: pazzesco!

    E il Comune che non era d'accordo sulla perimetrazione UTI predisposta della Giunta regionale, è stato costretto a ricorrere alla via giudiziaria, ossia al TAR di Trieste: siamo alla massima violenza democratica, oltre che alla più incredibile prepotenza istituzionale, perché un Comune non può neppure scegliere con chi aggregarsi!!!

    Inoltre precedenti realtà di aggregazioni di Comuni che esistevano da decenni funzionando benissimo e con grande soddisfazione dei Comuni che ne facevano parte, ora si trovano in grandissima difficoltà a causa delle UTI...

    Complimenti assessore Panontin!

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  3. La verità? La Presidente Serracchiani vuole elargire contributi SOLO alle UTI, nella speranza che con questo ricatto finanziario, i Comuni dissidenti siano OBBLIGATI - perché privi o quasi di finanziamenti - ad entrare nelle UTI IMPOSTE DAL DUO PANONTIN/SERRACCHIANI.

    La politica del ricatto usata come arma per imporre una riforma degli enti locali che in realtà non è solo pessima ma svuota i Comuni, trasforma il Friuli in un territorio FEUDALE, è da respingere al mittente. Come? I sindaci trovino la strada per farlo se vogliono che il Friuli abbia ancora un futuro...

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  4. Pierluigi Molinaro – sindaco di Forgaria, cosi dichiara in una intervista al Messaggero Veneto il 12 gennaio 2017:

    «Il Consorzio della Comunità Collinare doveva essere un esempio da seguire per la riforma degli enti locali mantenendo il proprio statuto e dando all’ente le funzioni di Uti. All’epoca bastava un articoletto nella legge dove si riconosceva quanto fatto in quasi mezzo secolo di vita dalla Comunità Collinare, rimanendo una realtà volontaria e con la stessa assemblea. Tra l’altro se come dice Agnola vi è la possibilità di modificare lo statuto è altrettanto vero che alla legge regionale potrebbero essere apportati ulteriori cambiamenti. Da 49 anni percorriamo un percorso costruttivo insieme che non è mai stato in discussione né da diversità politiche né da momenti storico - economici difficili e che ora è fortemente compromesso dall’entrata in vigore delle Uti».

    Molinaro puntualizza anche sulla questione finanziamenti: «La Collinare è un ente pubblico che non ha ricevuto recentemente contributi dalla Regione pur avendo un patrimonio proprio come il macello, il canile, la sede in Castello e il 36 per cento di A&T 2000. Per quanto concerne la distribuzione di eventuali finanziamenti, la verità è che la presidente Serracchiani vuole elargire contributi solo alle Uti. A tal proposito, sto pensando di fare ricorso in merito ai 970 mila euro distribuiti all’Uti Collinare: la Regione nel conteggio ha inserito anche le amministrazioni non aderenti calcolando diversi indici tra cui l’appartenenza di Forgaria all’aria montana che ha garantito un 15 per cento in più. Peccato che i Comuni all’interno dell’Uti hanno deciso di ripartire l’intero contributo fra loro invece di accantonare quanto non gli spetta come successo in altre Unioni >>

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2017/01/12/news/molinaro-noi-disponibili-a-collaborare-per-la-collinare-1.14705386

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  5. "Stranamente" (Sic!) l'UTI triestina ha avuto un trattamento di grandissimo favore:

    1) L'Uti triestina coincide con la precedente Provincia di Trieste, mentre le restanti provincie friulane sono state tutte disgregate in ben 17 Uti.

    2) le funzioni comunali trasferite all'UTI triestina sono molto poche e ciò perché i Comuni del Carso triestino abitati da popolazione di lingua slovena non vogliono - e giustamente!!! - finire sotto gli artigli di una città di 200 mila abitanti profondamente anti-slovena, la città di Trieste.

    E nel resto della regione? Pugno di ferro e ricatti a go go...

    Se questa vi sembra democrazia....

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  6. Tutte le modifiche effettuate alla legge regionale di riforma enti locali sono state effettuate a posteriori e per sanare situazioni di caos amministrativo....

    Questo succede ogni volta che si IMPONE una legge senza prima a priori cercare il consenso della comunità a cui l'imposizione è destinata...

    Se i Comuni sono stati costretti a rivolgersi alla giustizia amministrativa (TAR) la responsabilità è tutta della Giunta regionale attualmente in carica...

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  7. vedi anche:

    REGIONE FRIULI-VG
    RIFORMA ENTI LOCALI

    "NO AL MIO COMUNE INUTILE SCATOLA VUOTA" di Daniele Di Gleria, Sindaco di Paularo (Ud)

    http://comitat-friul.blogspot.it/2017/01/daniele-gleria-sindaco-di-paularo.html

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  8. Risposta alla Domanda del Post:

    NO, non è né democratico, né etico e infatti la Presidente Serracchiani nell'ultima indagine demoscopica sul gradimento nelle regioni italiane dei Presidenti di regione, pubblicata anche sulla stampa locale,.... si è classificata PENULTIMA!!

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