lunedì 26 dicembre 2016

PROVINCE - LETTERA APERTA ALL'ON. ETTORE ROSATO


PROVINCE

LETTERA APERTA

ALL'ON. ETTORE ROSATO


Capogruppo alla Camera
del Partito Democratico




On.le Ettore Rosato,

si ricorda questa sua dichiarazione del 5 novembre 2016, riportata virgolettata dal quotidiano Il Messaggero Veneto di Udine?



IL MESSAGGERO VENETO (Ud)

sabato 5 novembre 2016 - pag.16

servizio a cura di Maurizio Cescon


ROSATO: "Grande bufala, fronte del NO in affanno"

(...) Rosato affida la spiegazione "tecnica" ai funzionari della Regione, ma osserva: "Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso, abbiamo scritto le cose come stanno e ci sentiamo in una botte di ferro". "(...) Anzi, con la nuova Costituzione le Regioni Speciali avranno una tutela massima(...). Rosato ribadisce poi che "una volta in vigore la nuova Carta cambiata dopo l'esito del referendum, si applicherà la modifica implicita degli Statuti delle regioni Autonome (....). La modifica implicita su questo specifico punto evita il complicato iter per la modifica costituzionale dello Statuto, che allungherebbe a dismisura  i tempi(...)"

In relazione alle sue dichiarazioni riportate virgolettate dal Messaggero Veneto, facciamo nostra la lettera dell'amico Alberto Fabris pubblicata sul settimanale della Arcidiocesi di Udine, "La Vita Cattolica", il 14 di dicembre 2016 con il significativo titolo  "Dubbi costituzionali e bugie pre elettorali" e le riproponiamo la stessa domanda di Alberto:

DOMANDA:

In base al principio giuridico della "modifica implicita" (che, come lei dichiara, vi pone in una "botte di ferro"!!), la "cancellazione delle Province" dal nostro Statuto di autonomia è dunque annullata avendo stra-vinto il No al referendum confermativo del 4 di dicembre, No che ha confermato le province in Costituzione?  

Restiamo in fiduciosa attesa di una sua risposta....

LA REDAZIONE DEL BLOG

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Dal settimanale
La Vita Cattolica (Ud)

Rubrica "Giornale aperto"
del 14 dicembre 2016

Lettera a firma di Alberto Fabris che ringraziamo per averci concesso la pubblicazione della stessa sul nostro Blog.


DUBBI COSTITUZIONALI E BUGIE PRE ELETTORALI


"Nel corso del dibattito sul referendum costituzionale del 4 dicembre autorevoli costituzionalisti hanno sostenuto che se avesse vinto il sì, la norma contenuta nella riformata costituzione relativa al doppio incarico di consigliere regionale e senatore, avrebbe disapplicato automaticamente la clausola di non eleggibilità ad altri incarichi istituzionali dei consiglieri regionali contenuta nei statuti speciali delle regioni autonome. La norma contenuta nella costituzione, è stato sostenuto, prevale sulla legge costituzionale con cui viene aggiornato lo statuto di ogni regione autonoma, statuto che deve essere armonizzato col dettato costituzionale.

Ma vale anche nell'altro senso?

Cioè se la costituzione, visto l'esito del referendum, prevede le provincie questa norma disapplica la riforma degli statuti speciali che le cancella?

Nella regione autonoma Friuli-V.G. la presidente Serracchiani, ritenendo la vittoria del sì cosa fatta ed archiviata, ha fatto approvare, per essere più lealista del re, la cancellazione delle provincie dallo statuto di autonomia: unica regione ! Fino a che punto una regione autonoma può esercitare la competenza sull'organizzazione degli enti locali, fino alla possibilità della loro soppressione in evidente sfregio al principio di armonia col dettato costituzionale? E se così fosse una regione autonoma avrebbe il potere di intervenire in modo così incisivo e radicale sulle materie affidate alla sua competenza primaria?

Alberto Fabris 
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2 commenti:

  1. Forse l'on.le Ettore Rosato e il Partito democratico regionale speravano nella "smemoratezza" dei cittadini della regione Friuli-Vg....

    E invece No....noi cittadini siamo molto attenti e registriamo tutte le bugie pre-elettorali....

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  2. Roberto Pensa, direttore responsabile del settimanale La Vita Cattolica, in calce alla lettera di Alberto Fabris, ha aggiunto una sua lunga nota. Eccone una significativa parte:

    “Caro lettore, la tesi da cui lei parte E' STATA UNA DELLE PIU' GRANDI BUGIE REFERENDARIE. Lo ha detto, anche, intervenendo a Trieste, l’on. Anna Finocchiaro del Pd, una che di diritto costituzionale ne sa molto, tanto da essere nominata ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Gentiloni: per risolvere il problema dell’incompatibilità dei consiglieri regionali del Friuli-V.G. con le cariche parlamentare sarebbe stato necessario approvare una legge costituzionale apposita se avesse vinto il “sì” al referendum. Per converso, quindi, la permanenza delle Province nella Costituzione, non comporta alcun problema all’ordinamento speciale del Friuli-V.G. (...)

    Bene comunque fa il presidente Fontanini a fare ricorso per arrivare a un pronunciamento della Corte Costituzionale (...) essendo la prima volta che la nostra regione usa in modo così approfondito questa sua podestà speciale, è bene chiarirne in modo netto e limpido i limiti (R.P.)”

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