ATTO "NUMERO UNO"
La Camera abroga le Province
APPROVATA IN VIA DEFINITIVA
LA LEGGE COSTITUZIONALE
CHE MODIFICA LO STATUTO FVG
19.7.2016
da
un articolo pubblicato sul sito on-line del settimanale IL
FRIULI.IT a firma di
Silvia De Michielis
http://www.ilfriuli.it/articolo/Politica/La_Camera_abroga_le_Province/3/157112
http://www.ilfriuli.it/articolo/Politica/La_Camera_abroga_le_Province/3/157112
Le
quattro Province regionali vanno ufficialmente in archivio.
Poco prima delle 18, infatti, la Camera
ha approvato in via definitiva la
legge costituzionale che modifica lo Statuto della Regione.
A favore hanno votato in 337 (i gruppi della maggioranza), in 61
hanno votato no (Lega, Fi e Fdi) e in 107 si sono astenuti (M5s e
Si). Il nuovo Statuto, oltre a sopprimere le Province, prevede due
livelli di governo territoriale: la Regione e i Comuni. Questi
ultimi, però, potranno ‘associarsi’ dando vita a "città
metropolitane", che dunque entrano anche esse nello statuto. Il
nuovo Statuto, inoltre, abbassa da 25 a 18 l'età per poter essere
eletti consiglieri regionali. Infine, lo Statuto diminuisce da 15
mila a 5 mila, il numero di firme necessarie per l'iniziativa
legislativa popolare.
I
COMMENTI.
"Il
Friuli
Venezia Giulia è la prima Regione in Italia ad aver completamente
cancellato le Province dal suo ordinamento: è un evento di cui
possiamo andare fieri tutti".
Lo ha affermato la presidente della Regione Debora
Serracchiani,
commentando il voto della Camera dei deputati (…)
"Se
in autunno, come io spero, i cittadini bocceranno la riforma
costituzionale di Renzi e della Boschi ci troveremo nella paradossale
situazione di avere le Province previste dalla Costituzione italiana,
ma eliminate dallo Statuto del Friuli Venezia Giulia».
Per
questo motivo Sandra
Savino,
parlamentare di Forza Italia, nella dichiarazione di voto alla Camera
dei deputati sulla proposta di legge costituzionale di modifica dello
Statuto del Friuli Venezia Giulia, ha
chiesto di rinviare il voto a dopo lo svolgimento del referendum
autunnale.
Fra le altre criticità che la riforma presenta, la Savino, si è
soffermata sulla forzatura legata alla città metropolitana:
"Bocciata
unanimemente dal Consiglio Regionale, la città metropolitana, è
stata reinserita nell’articolato da un Senatore che ha voluto
impostarvici sopra una campagna per le primarie poi clamorosamente
persa". (…)
“Se
la soppressione delle Province in Friuli Venezia Giulia è
espressione della competenza statutaria regionale esclusiva in
materia ordinamento degli enti locali, sarebbe stata allora
sufficiente una legge regionale ordinaria, non sarebbe stata
necessaria una legge costituzionale.
Ma il Consiglio Regionale ha scelto il percorso della modifica
statutaria quindi il Parlamento è stato coinvolto e non può
ritenersi estraneo ad una riforma che sopprime enti locali ancora
costituzionalmente previsti e necessari, non considerando il
principio di sussidiarietà contenuto nell’art.118 di derivazione
comunitaria”. Lo dichiara la parlamentare Serena
Pellegrino
(SI)
vicepresidente della commissione Ambiente a Montecitorio dopo
l’approvazione
avvenuta questo pomeriggio, con
una maggioranza risicata ottenuta chiamando al voto molti membri del
Governo,
delle modifiche dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia
Giulia.
“Riconfermo - afferma Pellegrino - quanto ha espresso l’on.
Alfredo D’Attorre nella dichiarazione di voto, e cioè che
l’approvazione di questa riforma costituisce un pessimo precedente
con il rischio che altre regioni seguano il cattivo esempio
centralista del Friuli Venezia Giulia (…)
“La
grande preoccupazione per il futuro prossimo - conclude Pellegrino
- è che partirà quella guerra istituzionale tra Comuni e Regione
che, come ha detto l'onorevole Gigli, non fa bene proprio a nessuno.
Chi ha voluto questa riforma se ne assuma la responsabilità oggi e
rispetto al futuro, quando altre maggioranze saranno al governo del
Friuli Venezia Giulia”. (...)
“Da oggi il nostro assetto istituzionale sarà più efficiente, più snello e moderno: potremo risparmiare risorse che investiremo in servizi per i cittadini”. Lo affermano la segretaria del Pd Fvg, Antonella Grim, e il presidente del partito regionale Salvatore Spitaleri, commentando l’approvazione definitiva, oggi alla Camera, della riforma dello Statuto di Autonomia del Fvg. (...)
(…)
Secondo Spitaleri
“quello
di oggi è il primo tempo di un percorso di nuovo rafforzamento
dell’autonomia e della Specialità della nostra regione,
che
giungerà a compimento con il passaggio referendario di ottobre.
Il Fvg dimostra di essere una regione autonoma e speciale perché –
conclude - fa delle sue prerogative, competenze e risorse, un volano
di sviluppo per la regione e per l’intero Paese”.
ATTO
"NUMERO DUE"
Il
popolo SOVRANO con il referendum del 4 dicembre 2016 ha BOCCIATO –
con
20 punti di scarto tra i SI' (40%) e i NO (61%) !
- la "legge costituzionale di Matteo Renzi" di riforma
costituzionale!!!
Nella Costituzione italiana le province non sono state cancellate!
Nella Costituzione italiana le province non sono state cancellate!
ATTO
"NUMERO TRE"
ED
ORA?
Perchè
la maggioranza regionale (Partito democratico) non ha voluto rinviare il voto del
Parlamento alla legge costituzionale della riforma del nostro Statuto di autonomia a dopo il voto del referendum del 4 di dicembre come
richiesto dall'on. Savino? Non era forse una scelta saggia e obbligata?
Perchè
la Presidente Serracchiani ha PRETESO di ANTICIPARE il risultato del
referendum nazionale del 4 di dicembre e fatto approvare la legge
costituzionale di modifica dello statuto di autonomia della nostra
regione con una
“maggioranza risicata”?
Voleva
forse essere la “PRIMA
DELLA CLASSE” e
portare a compimento una riforma regionale degli enti locali (per altro
già fallimentare, contestatissima, con un mare di problemi non risolti e
costi già molto alti!!) in cui la
nostra regione era “LA CAVIA” di una riforma poi da estendere in
tutta Italia?
LA
REDAZIONE DEL BLOG
REFERENDUM DEL 4 DI DICEMBRE 2016 NELLA NOSTRA REGIONE
RispondiEliminaUdine NO: 60,70 - SI: 39,30
Pordenone NO: 58,57 - SI: 41,43
Gorizia NO: 60,98 - SI: 39,02
Trieste NO: 63,35 - SI: 36,65
LA "DEFORMA" COSTITUZIONALE DI MATTEO RENZI E DI DEBORA SERRACHIANI E' STATA A FUROR DI POPOLO "BOCCIATA" ANCHE NELLA REGIONE FRIULI-VG!
Ovviamente.... è il popolo, per Renzi e Serracchiani, a non aver compreso la grandiosità (SIC!) della legge costituzionale di riforma della nostra Carta Costituente...
COMUNICATO STAMPA DEL 14 DICEMBRE 2016
RispondiEliminaRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
COMUNICATO STAMPA
IN PIAZZA CON LE BANDIERE DEL FRIULI.
Si preannuncia una grande manifestazione a difesa della propria terra quella indetta per la mattina di domenica 18 dicembre alle 11 in via Lionello (la piazza davanti al municipio) a Udine. I comitati sorti recentemente sul territorio a favore della Provincia autonoma del Friuli, a sostegno della sanità e a difesa delle acque si sono riuniti in un unico blocco e intendono ora ripresentare i quesiti referendari respinti dal Consiglio regionale lo scorso luglio e che riguardavano in un caso l’eliminazione delle 18 nuove Uti o miniprovince e la loro sostituzione con due realtà amministrative, ossia la Provincia autonoma del Friuli e quella di Trieste, sulla falsariga di quelle di Trento e Bolzano, in un altro caso l’abrogazione della riforma sanitaria e nel terzo l'abrogazione della nuova disciplina del servizio idrico e dei rifiuti. E per rilanciare questa sfida alla Regione, accusata di aver messo il bavaglio ai cittadini, impedendogli di potersi esprimere, i comitati riuniti hanno appunto scelto la piazza.
“La nostra terra sta vivendo un periodo di declino e di degrado- spiega il sindaco di Rivignano Teor, Mario Anzil promotore dell'iniziativa- è a rischio la sopravvivenza del Friuli, che vogliono dividere in 18 inutili e costose miniprovince, e sono a rischio le sue eccellenze, come la sanità, e le sue risorse, come l'acqua. Udine stessa, che fino a poco fa era un gioiellino, ora versa nel degrado. Dobbiamo fare qualcosa assieme. Noi ci siamo uniti, e rivolgiamo un appello a tutti i friulani di buona volontà a unirsi a noi e a scendere assieme in piazza con le bandiere del Friuli, simbolo della rabbia di un popolo, per aver subito una decisione antidemocratica, e simbolo del suo orgoglio, per aver saputo tante volte rialzarsi nei momenti di difficoltà"
A partire da domenica 18 dicembre, dunque, sarà avviata una nuova raccolta di firme per quattro referendum regionali, tre abrogativi (delle uti, della riforma sanitaria e della legge regionale sull'acqua) e uno propositivo di un modello di Regione basato sulle due province autonome del Friuli e di Trieste analogamente a quanto avviene in Trentino - Alto Adige. Un modello ora tornato prepotentemente d'attualità visto che con la bocciatura del referendum costituzionale le province rimangono previste nella Costituzione, mentre nel Friuli - Venezia Giulia sono state sostituite da ben diciotto Uti, vere e proprie mini province che però non trovano menzione nella nostra Carta fondamentale
Comitato referendario per la Regione Friuli e Trieste e per l’abolizione delle Unioni Territoriali Intercomunali
TUTTIPERILFRIULI TUTTIPERTRIESTE
Via Leopardi, 9 – 33061 RIVIGNANO TEOR (UD)
tuttiperilfriuli@gmail.com
Mario Anzil
nel corso del dibattito sul referendum costituzionale del 4 dicembre autorevoli costituzionalisti hanno sostenuto che se avesse vinto il sì, la norma contenuta nella riformata costituzione relativa al doppio incarico di consigliere regionale e senatore, avrebbe disapplicato automaticamente la clausola di non eleggibilità ad altri incarichi istituzionali dei consiglieri regionali contenuta nei statuti speciali delle regioni autonome. La norma contenuta nella costituzione,è stato sostenuto, prevale sulla legge costituzionale con cui viene aggiornato lo statuto di ogni regione autonoma, statuto che deve essere armonizzato col dettato costituzionale. Ma vale anche nell'altro senso ? Cioè se la costituzione, visto l'esito del referendum, prevede le provincie questa norma disapplica la riforma degli statuti speciali che le cancella? Nella regione autonoma Friuli-V.G. la presidente Serracchiani, ritenendo la vittoria del sì cosa fatta ed archiviata, ha fatto approvare 19 luglio 2016 per essere più lealista del re, la cancellazione delle provincie dallo statuto di autonomia: unica regione ! Fino a che punto una regione autonoma può esercitare la competenza sull'organizzazione degli enti locali, fino alla possibilità della loro soppressione in evidente sfregio al principio di armonia col dettato costituzionale? E se così fosse una regione autonoma avrebbe il potere di intervenire in modo così incisivo e radicale sulle materie affidate alla sua competenza primaria?
RispondiEliminaPerchè la Presidente Serracchiani ha PRETESO di ANTICIPARE il risultato del referendum nazionale del 4 di dicembre e fatto approvare la legge costituzionale di modifica dello statuto di autonomia della nostra regione con una “maggioranza risicata”?
RispondiEliminaRISPOSTA:
Perché voleva BLINDARE la "SUA" riforma degli enti locali. Riforma IMPOSTA al territorio a forza di ricatti (il commissariamento poi fu eliminato dal TAR...) e senza alcun rispetto dei territori stessi...
VOGLIO, ORDINO E COMANDO!!
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DOMANDA:
La oscena riforma regionale degli enti locali targata Serracchiani/Panontin è stata veramente blindata o forse bene farebbe Fontanini a richiedere (attraverso il TAR) il parere della Corte Costituzionale?
La L. costituzionale 1/2016 di modifica dello Statuto di autonomia della regione Friuli è ENTRATA IN VIGORE IL 23 AGOSTO 2016, OSSIA TRE MESI PRIMA DEL 4 DI DICEMBRE 2016, DATA DEL REFERUNDUM COSTITUZIONALE CHE HA VISTI SCONFITTI RENZI E SERRACCHIANI E HA MANTENUTO LE PROVINCE IN COSTITUZIONE....
E l'art.4 dello statuto di autonomia speciale della regione Friuli, così recita:
IN ARMONIA CON LA COSTITUZIONE, con i principi generali dell’ordinamento giuridico della Repubblica,
con le norme fondamentali delle riforme economico-sociali e con gli obblighi internazionali dello Stato,
nonché nel rispetto degli interessi nazionali e di quelli delle altre Regioni, la Regione ha potestà legislativa nelle seguenti materie:
1) ordinamento degli Uffici e degli Enti dipendenti dalla Regione e stato giuridico ed
economico del personale ad essi addetto;
1 bis) ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI e delle relative circoscrizioni (4)
(....)
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DA FACEBOOK, "SONO SPECIALE VOTO NO":
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/Sono-Speciale-VOTO-NO-1705010659749890/
Un commento di Giorgio Cavallo ad alcune dichiarazioni del triestinissimo Prof. Bartole pubblicate sul Piccolo del 9 novembre 2016
UN TITOLO PER CONFONDERE LE IDEE
“L’AUTONOMIA DELLA REGIONE NON E’ A RISCHIO”
IL PROF BARTOLE SUL PICCOLO DEL 9 NOVEMBRE 2016
"Mezzo articolo è dedicato al pasticcio... della incompatibilità dei consiglieri regionali a fare i senatori. Per Bartole la legge costituzionale statutaria è subordinata a quella generale e quindi il problema non si pone: Servirà un atto, legge o sentenza? Basta un comunicato stampa? Tuttavia in passato Bartole insegnava che una legge costituzionale generale (come le modifiche attuali) non può di per se abrogare norme di una legge costituzionale “speciale” come veniva considerata quella dello statuto regionale. E proprio a questo principio si è attenuto il Consiglio Regionale del F-VG nel chiedere la modifica del proprio Statuto per eliminare le Provincie.
La domanda che sorge oggi è: se vince il NO rimangono le Provincie anche in F-VG o prevale il fatto che non siano più citate nello Statuto? Ad applicare l’argomentazione di Bartole sembrerebbe proprio che la Regione dovrà fare marcia indietro.(...)
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