Comitât
pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl
Comunicato Stampa
5
dicembre 2016
Il No non basta
Ci
aveva provato Berlusconi nel 2006, ora ci ha provato Renzi a
stravolgere
la
Costituzione
cercando di imporre nuove regole.
Modifiche gravi, in parte improvvisate, in parte strumentali, in parte percepite come un attacco ai diritti, alle autonomie, al retaggio di una Guerra di Liberazione che è stata ed è percepita ancora oggi, come l'atto fondante di questa Repubblica.
Modifiche gravi, in parte improvvisate, in parte strumentali, in parte percepite come un attacco ai diritti, alle autonomie, al retaggio di una Guerra di Liberazione che è stata ed è percepita ancora oggi, come l'atto fondante di questa Repubblica.
Si
è pensato di ridurre a slogan il Si (e in
parte anche il
No) mentre sia il dato dell'affluenza che il risultato del voto ci
dicono che le elettrici e gli elettori italiani hanno cercato di
capire ed hanno deciso, a larghissima maggioranza, che bisognava
dire NO sia per il metodo che per il merito.
C'è
un popolo maturo, dietro a questo NO, in attesa di
essere rappresentato politicamente in modo serio e capace da persone
in grado di saper governare e non di fare vuoti proclami, di
rispettare il Paese, quello che lavora ogni giorno, i suoi cittadini,
le sue Autonomie, di pretendere dai media imparzialità e capacità
di raccontare il paese reale e non solo quello più urlato o più
ammanigliato...
In
Friuli il No ha vinto, grazie anche all'impegno di tutti i movimenti
autonomisti friulani ed al Comitato
friulano
per il NO,
non in modo più eclatante che altrove, ma neanche in subalternità
ad una presidente di Regione che ha guidato dai teleschermi e dalla
stampa locale la propaganda
del Si e che se ne era fatta interprete concreta con le sue riforme.
Nella cosiddetta Prima
Repubblica
ne trarrebbe le conseguenze anche a livello locale ed il suo partito,
per primo, ne dovrebbe chiedere le dimissioni.
Dai
primi commenti non sarà così e sembra che il partito di maggioranza
non sappia assumere il ruolo di interprete dei bisogni e dei diritti
dei cittadini, limitandosi a logiche di conquista e gestione del
potere, peccato.
In
ogni caso questa tempesta sulla Costituzione dimostra i rischi che
l'autonomia speciale del Friuli-VG sta correndo e il No, da solo, non
basterà a tutelarla ed a rafforzarla.
per
il Comitato per
l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
il
Presidente
Paolo
Fontanelli
..........
Il comunicato stampa è stato pubblicato sul settimanale della Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA (Ud) il 7 dicembre 2016.
Il tentativo di Renzi di impadronirsi della Costituzione è FALLITO!
RispondiEliminaUn grazie a tutti i friulani che hanno difeso l'autonomia del Friuli e non hanno creduto a chi sventolava la INUTILE clausola della "INTESA" inserita in Costituzione e al bluff della "Carta di Udine"
LA REDAZIONE DEL BLOG
Dal facebook "Sono speciale voto NO"
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/Sono-Speciale-VOTO-NO-1705010659749890/
"Domani, mercoledì 7 dicembre alle 11.45 nella sala Kugy della sede regionale di Udine in via Sabbadini il Comitato Sono Speciale Voto No farà il punto sui risultati referendari
Il comitato autonomista del NO in questi mesi ha ribadito in decine e decine di località del Friuli Venezia Giulia che il centralismo spinto di questa “riforma” avrebbe messo a rischio la specialità della Regione. Ora che i friulani si sono pronunciati, rivendicando con forza la volontà di resistere a ogni ridimensionamento della loro autonomia, l’esito del voto in Regione imprimerà un’accelerazione al dibattito sui nuovi assetti politici e istituzionali che riguardano il Friuli Venezia Giulia.
Per approfondire questi nuovi scenari prenderanno parte all’incontro
Giorgio Cavallo, presidente del Comitato Sono Speciale Voto No
Roberto Visentin, segretario del Comitato Sono Speciale Voto No
Massimo Moretuzzo, coordinatore dei sindaci del Patto per l’Autonomia
Giovanni Bellarosa, già segretario generale della Regione
Sergio Cecotti, già presidente della regione e sindaco di Udine."