Parco
Scientifico e Tecnologico
di Udine
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Il
Parco scientifico
non
è un optional
e
la sua autonomia va difesa
Mercoledì
2 Luglio 2014,
Il Gazzettino (Ud)
Rubrica
La
mia Udine
di
Roberto Meroi
Alzino
la mano quanti conoscono il Parco Scientifico e Tecnologico di Udine?
Diciamo che tutto è partito nel 1999 allorquando, su iniziativa
dell'Università degli studi di Udine, dell'Associazione degli
Industriali di Udine, del Centro Ricerche Fiat, dell'Agemont,
dell'Unione degli Industriali di Pordenone e della Fondazione Crup,
fu istituito il Consorzio Friuli Innovazione. Lo scopo era quello di
favorire il collegamento tra il sistema produttivo delle province di
Udine, Pordenone e Gorizia e le strutture di ricerca e didattica
dell'Università di Udine, del Centro Ricerche Fiat e di altri enti
di ricerca pubblici e privati a livello regionale, nazionale e
internazionale. Per questo nel 2004, il Consorzio Friuli Innovazione,
ha avviato il Parco Scientifico e Tecnologico localizzato nella Zona
Industriale Udinese a sud della città, con inizialmente oltre 48
mila mq di estensione, di cui 44 mila di spazio verde. Il Parco di
via Jacopo Linussio, intitolato all'imprenditore friulano Luigi
Danieli, è partito disponendo di una struttura funzionale e modulare
costituita da una serie di edifici simmetrici disposti a doppio
pettine lungo un corpo centrale di raccordo. Quindi, uffici e
laboratori immersi nella natura, architetture in equilibrio con
l'ambiente, sale per riunioni e convegni, spazi dedicati ad attività
formative e culturali. Altra tappa fondamentale è stato l'avvio di
Techno Seed, il primo incubatore d'impresa in regione, specializzato
nella creazione di aziende ad alto contenuto tecnologico. L'anno
scorso sono stati inaugurati nuovi edifici che si sono aggiunti a
quelli già esistenti. Dal
2006 il Parco ospita l'Istituto di genomica applicata che studia, tra
le altre cose, il Dna delle piante con risultati di livello mondiale
per la vite e il pesco.
Di
rilievo anche le attività del laboratorio di metallurgica e
tecnologia delle superfici e dei materiali avanzati.
Questo
non deve far pensare ad un luogo staccato dalla realtà, ma va
considerato come un
fiore all'occhiello per Udine la cui salvaguardia e autonomia devono
essere parole d'ordine per tutti!
Roberto
Meroi
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