giovedì 2 agosto 2012

TAV - TRATTA FRIULANA: IL GOVERNO FA MARCIA INDIETRO ?


Tav
tratta friulana

il Governo
fa marcia indietro ?



Il commissario Mainardi:
costi insostenibili.
Via al quadruplicamento della attuale linea



UDINE (2 agosto, ore 15.50) - Troppi 44 milioni a km per il nuovo tracciato. «Un eccesso improponibile» in un momento di difficoltà come questo. Un progetto che non è sostenibile né dal punto di vista economico né ambientale.

A dirlo è il comissario per la Tav, Bortolo Mainardi, spiegando che per l'infrastruttura proporrà al ministro Passera il quadruplicamento dell'attuale linea ferroviaria e non nuovi tracciati

Questo, almeno, fino a Cervignano, lasciando intendere che la tratta friulana del «Corridoio», per il momento non è prioritaria, anche perché si punta di più sul tracciato ferroviario nord-sud, Adriatico-Baltico, lungo la linea Pontebbana.

«La prossima settimana – spiega Mainardi – ultimerò il dossier sull'alta velocità ferroviaria tra Mestre e Portogruaro, con prosecuzione verso Ronchi dei Legionari, e lo presenterò al ministro delle infrastrutture, Corrado Passera, oltre al governatore del Veneto, Luca Zaia».

Mainardi propone il quadruplicamento dell'attuale linea ferroviaria, augurandosi che «i sindaci e le popolazioni del territorio garantiscano quel consenso che oggi non c'è».

Secondo il commissario, infatti, «basta salire su un treno di queste linee per capire che è indispensabile l'ammodernamento», «anziché investire nell'isostenibile».


Dal sito internet del Portale
dell’Arcidiocesi di Udine
LA VITA CATTOLICA – Ud


5 commenti:

  1. Palmanova, il Consiglio dice di no al progetto della Tav

    PALMANOVA. Parere negativo del Consiglio comunale di Palmanova all’alta velocità e capacità. La Fortezza si allinea con i “no” degli altri Comuni interessati dal percorso. Troppi lati oscuri e...

    Da Il PICCOLO di Ts – 27 luglio 2012

    Leggi tutto l’articolo in questo link:

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/07/27/news/palmanova-il-consiglio-dice-di-no-al-progetto-della-tav-1.5464232
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  2. Tav, Serracchiani: bene la proposta di Mainardi

    E a Tondo: più pressioni su Ferrovie dello stato che trascura il Friuli-V.G.

    UDINE (2 agosto, ore 18) - “Il processo per fasi è quello giusto per affrontare la progettazione delle grandi infrastrutture ferroviarie, perché guarda a quello che si può fare nell’immediato e non a ipotesi futuribili”.

    Lo afferma l’europarlamentare Debora Serracchiani, commentando le dichiarazioni del commissario straordinario per l'asse ferroviario Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, in merito all’avanzamento del progetto sulla tratta di sua competenza.

    Secondo Serracchiani “il quadruplicamento prospettato dal commissario Mainardi è a tutti gli effetti una linea con le caratteristiche dall’alta velocità e dell’alta capacità, ma con un surplus di attenzione alla sostenibilità ambientale specie nei centri abitati, dove la linea non deve passare ad alta velocità.

    Già con i primi interventi sui colli di bottiglia - aggiunge - la tratta ferroviaria Trieste-Venezia potrebbe porsi meglio a servizio non solo delle merci dei porti del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, ma anche dei bisogni dei viaggiatori”.

    Rilevando che “il monopolista pubblico delle ferrovie da tempo tratta il Friuli-Venezia Giulia come un’area depressa e trascurabile”, Serracchiani chiede a Tondo di “decidersi a premere con convinzione affinché le Ferrovie dello Stato investano nelle infrastrutture che servono e che finora non sono state fatte”.

    DAL SITO INTERNET DEL SETTIMANALE LA VITA CATTOLICA - 3 agosto 2012 -

    Questo il link dell’articolo on-line:

    http://www.lavitacattolica.it/arcidiocesi_di_udine___il_portale/archivio_notizie/00007100_Tav__Serracchiani__bene_la_proposta_di_Mainardi.html

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  3. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    Idv:Corazza,Tav Mestre-Trieste, piuttosto potenziare linea esistente

    3 Agosto 2012, ore 16:36

    (ACON) Trieste, 3 ago - COM/MPB - Il capogruppo dell'Italia dei valori in Consiglio regionale Alessandro Corazza interviene nel dibattito sulla Tav Mestre - Trieste dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal commissario straordinario del governo Bortolo Mainardi che ha di fatto bocciato l'opera, prospettando invece come unica soluzione sostenibile il potenziamento della linea esistente.

    "Le dichiarazioni del commissario Mainardi mettono a nudo una volta per tutte su che piano si stia giocando la partita della Tav - dice Corazza -.

    Da una parte l'opportunità, dettata dal buon senso, di potenziare la linea ferroviaria attuale, quasi per metà sottoutilizzata.

    Dall'altra invece l'evidente interesse politico-economico di portare avanti questa commessa gigantesca e dai costi insostenibili (44 milioni al chilometro stimati dallo stesso Mainardi).

    "Alla maggioranza Tondo interessa solo la portata economica dell'opera, non certo il bene pubblico - aggiunge l'esponente Idv -.

    L'assessore Riccardi dovrebbe occuparsi piuttosto di migliorare la qualità dei collegamenti ferroviari ed evitare che vengano costantemente soppressi nella nostra regione isolandoci sempre più dal resto del mondo e causando disservizi e danni ai cittadini e ai pendolari che utilizzano il treno per lavoro".

    http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=280765

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  4. Riceviamo dal "Comitato per la Vita del Friuli Rurale" e pubblichiamo:

    COMUNICATO STAMPA TN. 212 3/8/2012
    TAV FVG

    HANNO PERSO LA FACCIA ! HANNO PRETESO CHE LA TAV FOSSE MESSA NELLE MANI DI UN COMMISSARIO STRAORDINARIO DI LORO FIDUCIA!EBBENE, SE LA SONO CERCATA!

    Da anni li abbiamo visti sfidare il buon senso e riempirsi la bocca di proclami, buttare via fiumi di denaro pubblico per redigere progetti insensati e per drogare l’opinione pubblica con comunicazioni faziose e campagne pubblicitarie.

    A farsene promotore era stato Illy e il suo fido scherano Lodovico Sonego aveva fatto il diavolo a quattro per imporre una decisione che non ammetteva deroghe. Il governatore non aveva badato a spese per costruirsi un aura di protettore dell’ambiente e, insieme, di promotore di un progresso che non ammetteva dubbi e che doveva arrivare con il treno ad alta velocità. Si era ben presto circondato da un consenso generale e aveva deciso di celebrare il suo delirio di onnipotenza in una memorabile sceneggiata all’interno del Castello di Udine.

    Circondato da centinaia di celerini in tenuta antisommossa, aveva usato il salone del parlamento per farsi riverire dal mondo politico, da schiere di industriali, da servili accademici e amministratori e da una folta rappresentanza di ministri europei: non aveva badato a spese per incoronarsi re del progresso.

    Una apoteosi, e noi, sei in tutto, a fare i cattivi, a reggere uno striscione all’interno della loggia del Lionello e a manifestare la nostra disapprovazione davanti alle centinaia di ospiti che, terminato il banchetto, sciamavano dal castello alterati dalle libagioni. Il sindaco Ceccotti aveva fatto il pesce in barile, altri si erano dileguati e qualcuno se n’era uscito con un “ andate a lavorare”…

    Ne è passata di acqua sotto i ponti: centinaia di servizi giornalistici asserviti al volere dominante, centinaia e centinaia di migliaia di euro buttati via per un carrozzone propagandistico, per convegni autocelebrativi, per pagare il versatile Mannheimer e le sue indagini demoscopiche di avvallo.

    Non un dubbio davanti alla spocchia di Illy e all’arroganza di Sonego. Simulacri di tavoli tecnici e di pseudo esperti dovevano asseverare un piano deciso a priori che non doveva essere messo in discussione. Tutti appecoronati i sindaci della Bassa, con la sola eccezione di Porpetto e Villa Vicentina. Non meno penoso il comportamento nell’Isontino dove a resistere era rimasto solo il sindaco di Doberdò.

    E noi a resistere in ogni forma possibile, a manifestare il nostro dissenso al freddo, sotto le finestre del palazzo, a organizzare assemblee e conferenze con veri esperti per dimostrare l’insensatezza di un opera inutile, costosa ed impattante.

    Pochi vogliono ammettere che a concorrere alla caduta di Illy abbiano concorso le ragioni dei comitati. Tant’è che Tondo e soprattutto il saccente Riccardi non hanno spostato di una virgola le ragioni dei loro predecessori e la fiducia in una Rete Ferroviaria Italiana ormai decotta e incapace di garantire i più elementari servizi regionali.

    (CONTINUA)

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  5. SECONDA PARTE DEL COMUNICATO NR.212 DEL 3 AGOSTO 2012 DEL "COMITATO PER LA VITA DEL FRIULI RURALE"

    (...) In effetti, le audizioni dell’assessore alla viabilità, presso comuni e province, specie se di centro sinistra sono state una passeggiata ed egli si è potuto vantare di aver seguito null’altro che l’indirizzo del suo predecessore, di riempirsi la bocca con dichiarazioni che alludevano alla normalità, ad un inesistente rispetto dei pareri altrui e ciò che è peggio di aver ottenuto un pieno accordo con la Slovenia.

    Un fallimento dietro l’altro, a cominciare dal veto arrivato dall’allora sindaco di Trieste Di Piazza che ha ben capito come i vantaggi per Trieste sarebbero stati inferiori agli svantaggi, per poi giungere alla bocciatura dei progetti presentati sul finire del 2011, perché privi di un analisi costi benefici e fatti “a spezzatino”, cioè apposta per non permettere una visione di insieme e così giungere ad approvazioni separate.

    Oltretutto si è aggiunto il ridicolo di contrabbandare una versione che non sarebbe stata nemmeno quella di un treno ad alta velocità, bensì di un treno ad alta capacità orientata questa volta sul tracciato del Baltico.

    Funzionale nel frattempo l’ingaggio dei sempre prodighi cattedratici di casa nostra, utili solo ad allargare il consenso.

    A gettare il panico era infine arrivata la doccia fredda dello stesso presidente di RFI che aveva escluso la fattibilità di una linea antieconomica come la Venezia Trieste.

    Ebbene, si erano illusi - destra e sinistra! - di avere dalla loro il Commissario straordinario solo per il fatto di averlo preteso e incensato.

    Eppure, costui, non aveva mancato di lanciare dei segnali premonitori che alludevano ad un maggiore realismo. Eppure, li hanno sottovalutati, cosicché la Giunta Cosolini e quella della Provincia di Trieste hanno finito per approvare l’ultima edizione del famigerato progetto e per assumersi una responsabilità ingiustificata, maleodorante, quanto inutile!

    Visto che Illy è Sonego hanno già pagato con le ultime elezioni regionali, a questo punto rimane da saldare il conto soprattutto con Tondo e con Riccardi, cui il buon senso imporrebbe di rimettere il mandato, se non addirittura di pagare di tasca propria i danni e i maggiori oneri dovuti alla sua pervicace insensatezza.

    Ma il discredito va rivolto anche a tutti quegli amministratori locali che hanno ceduto alle pressioni o alle lusinghe ed hanno contrabbandato il loro servilismo all’uomo forte di Piazza Oberdan con la scusa del progresso.

    Non meno colpevole è il comportamento delle associazioni di categoria, Confindustria in testa, che in tutti questi anni hanno preferito cavalcare la tigre del già deciso a Roma, anziché azzardare valutazioni autonome ispirate al buon senso e alle reali necessità.

    Una censura a parte merita l’accademico servile e chi si è prodigato ad impedire il dibattito e l’inchiesta formando una opinione pubblica aprioristicamente ostile ad ogni forma di dissenso.

    Tant’è che il potenziamento dell’esistente - così come è stato caldeggiato dal Commissario e sempre da noi sostenuto - anziché suscitare titoli cubitali, sul maggiore quotidiano locale è finito in un trafiletto in ottava pagina. Potenza della sintesi!

    Aldevis Tibaldi
    Via A. Volta 10 Porpetto UD
    Comitato per la Vita del Friuli Rurale mail tibaldi.aldevis@alice.it, tel 330998268

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