sabato 28 maggio 2011

23 luglio 2008 - Il Governo: "Insegnate in friulano"





23 luglio 2008
IL GOVERNO:
“INSEGNATE IN FRIULANO”
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28 maggio 2011
L.R. 29/2007
( Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana)

QUESTA LEGGE REGIONALE
E’ ANCORA TOTALMENTE
NON ATTUATA PERCHE' PRIVA
DI TUTTI I REGOLAMENTI APPLICATIVI!
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Estratto dall’articolo a firma di Antonella Lanfrint
pubblicato sul quotidiano Il Gazzettino – Udine
 martedì 12 agosto 2008

Non si impara solo la lingua, ma si usa la lingua per apprendere. Sta qui per il ministero all'Istruzione il valore dell'insegnamento veicolare delle lingue minoritarie riconosciute con la legge 482, di cui nel 2009 si celebrano i dieci anni dalla promulgazione. Tra le 12 lingue minoritarie riconosciute dal Parlamento c'è anche il friulano. Lo mette nero su bianco l'ultima Circola­re inviata alle scuole dal dicastero retto da Mariastella Gelmini, dando ai progetti che useranno la lingua veico­lare nelle scuole la priorità nella di­stribuzione dei finanziamenti.
«L'uso veicolare e contestuale delle lingue minoritarie per l'insegnamento dei contenuti disciplinari del currico­lo come la storia, la geografia... - si legge nel documento del 23 luglio -, ha trasformato le stesse lingue storiche in lingue vive, rendendo il loro ap­prendimento efficace: non si impara solo ad usare la lingua, ma si usa la lingua per apprendere».
In Friuli Venezia Giulia tesi non certo nuove, se non fosse che ora a sostenerle non sono i cosiddetti "friulanisti" o qualche docente universita­rio deciso a spiegare da queste parti ciò che in Europa è dato acquisito. Questa volta è il ministero dell'Istruzione del Governo Berlusconi,  (…). Senonché, ora è la stessa Direzione generale per l'autonomia scolastica ad emanare da Roma la Circolare in cui si ribadisce, tra l'altro, il valore del­l'uso veicolare delle lingue minoritarie e, a scanso di equivoci, la stessa Direzione ricorda pure gli estremi di legge che rendono non solo possibile, ma doveroso tale insegnamento. «La legge 482 - ricorda il ministero - ha introdotto, in particolare agli articoli 4 e 5, specifiche disposizioni in materia di promozione della lingua delle minoranze, sia co­me strumento di svolgimento di attività didattiche nella scuola materna e di insegna­mento delle discipline nella scuola elementare e secondaria di 1° gra­do, sia come oggetto specifico di apprendimento».
Di più. Poiché il documento è stato emanato per dettare i criteri con cui saranno finanziati i progetti di insegnamento delle scuole per l'anno sco­lastico 2008/2009 (domande entro il 30 settembre, da redigersi obbligatoria­mente in italiano e nella lingua mino­ri taria), al primo punto si segnala alle scuole, di cui ha ben presente l'autonomia, il valore del metodo Clil: la pratica, cioè, «che integrando la lin­gua con il contenuto, con l'insegna­mento delle discipline attraverso l'uso della seconda lingua, ha permesso di affrontare i contenuti con un approc­cio nuovo, originale e più stimolante». Il metodo, fa sapere ancora il ministe­ro, «ha trovato ampia applicazione nei Paesi europei, con ottimi risultati».
I tecnici della Gelmini, poi, paiono proprio determinati a sostenere la va­lidità della loro «segnalazione», senza timore di ledere l'autonomia scolasti­ca. Avvertono, infatti, che nella distri­buzione dei fondi saranno «privilegia­ti i progetti che utilizzeranno la lingua come strumento per svolgere l'attività didattica». Sarà quindi data «rilevan­za al numero delle discipline, comprese nel curricolo obbligatorio, interes­sate allo studio delle lingue e delle culture delle minoranze».
(…) Il ministero, nell'inviare la sua nota ufficiale, premette che nel 2009 si celebreranno i 10 anni dall'entrata in vigore della legge 482, che ha dato «applicazione al dettato costituzionale e alla normativa europea» e ha svilup­pato un'azione «il cui principio cardi­ne è che le diversità linguistiche costi­tuiscono per l'Italia e per l'Europa una risor­sa, un elemento fonda­mentale di cultura e de­mocrazia».
Tornando alla que­stione di fondo, per quanto ci riguarda l'in­segnamento del friulano, tedesco e sloveno nelle scuole, il ministe­ro ci tiene a puntualizzare che «tutela­re l'apprendimento delle lingue mino­ritarie è indice di salvaguardia del di­ritto all'istruzione nella lingua della comunità alla quale l'alunno appartie­ne».
Antonella Lanfrit





2 commenti:

  1. L'Esecutivo (Giunta Regionale) può non dare attuazione ad una legge approvata dall'Organo Legislativo (Consiglio regionale)?

    Eppure e ciò che sta succedendo nella nostra Regione da ben tre anni e mezzo ( 18 dicembre 2007 - 28 maggio 2011) con la legge regionale 29/2007!

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  2. Riceviamo dalla Prof.ssa Silvana Schiavi Fachin, che ringraziamo, il sotto riportato commento:

    " L'articolo della Lanfrit è del 2008 e la circolare il cui contenuto viene ampiamente citato è stata emanata e firmata dal Direttore Generale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica , dott. Mario Giacomo Dutto, un esperto nel campo dell'educazione plurilingue e della tutela e promozione delle lingue minoritarie e non da un semplice funzionario. La ministra Gelmini ( citata ) non c'entra proprio nulla e ora che il dott. Dutto è andato in pensione ( novembre 2010 ) speriamo che il MIUR mantenga le stesse linee guida per la progettazione della L.482/99. L'uso della circolare attribuendola al governo è dunque del tutto strumentale e propagandistico!"
    mandi
    Silvana Schiavi Fachin

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